Classe V [III]

controllo del corpo II

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  1. †DeStRo†
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    » Atto Terzo - Scena Seconda

    L'eccitazione, così come la fretta, è la peggior nemica per un guerriero. Essa inebria le sue membra, circola nelle sue vene assieme all'adrenalina, confondendo la sua dote migliore: il raziocinio.
    Il combattente che si fa pervadere dall'eccitazione, dall'ira, dalla fretta o da qualsivoglia sentimento è un combattente morto. Lo sapevo benissimo visto che morto lo ero già, seppur le cuase delle mia dipartita, nella mia mente, erano come l'acqua in un deserto.
    Eccitati, ecco cosa erano diventati tutti, purtroppo!
    Bastò la parola hollow per suscitare nell'animo di Bestia quella che appariva come una strana smania di uccidere, come se ad un tratto era voglioso di passare all'azione.

    Avevo da poco implorato il sensei di non uccidermi. Mi aveva ignorato, peccato che i conati di vomito, invece, non accennavano a farlo. Subito dopo l'arrivo di Bestia il portale si aprì e, dopo aver ricevuto delle Katane da altri soldati, ci fiondammo all'interno del tunnel, senza neanche dire una parola. Non sapevo cosa passasse per la mente dei due, seppur potevo ipotizzarlo. Il sensei, infatti, aveva pronunciato la parola "fortunati". Questo significava solo un paio di cose: o si era stancato di combattere con due mezze cartucce e voleva liberarci di noi, oppure il miglior addestramento era quello in cui si rischiava la vita.
    Accettai a malincuore quest'ipotesi, celandola sotto una strana idea elaborata per autoconvincermi.

    "Col sensei siamo al sicuro".

    Pensai, rassicurandomi mentre a passi mi vuovevo lungo il tunnel.
    Dopo pochi minuti tornammo nel mondo reale e, immediatamente, le mie certezze caddero in un baratro che non avrebbero mai più risalito; così al mio malanno si aggiunsero ulteriori preoccupazioni.
    Due colossi mascherati. Ecco cosa mi apparvero quegli esseri dai tratti umanoidi e dai tratti animaleschi. Completamente nudi nella loro oscura potenza, ruggivano dirigendosi verso un centro abitato vicino finchè, non so come, si accorsero di noi. Uno fu immediatamente braccato dal nostro sensei mentre, l'altro, puntò verso di noi, marciando tra le strade cittadine.

    Come una sorta di pensiero malevolo, si proiettò una morte certa nella mia mente. Come potevamo salvarci se il nostro salvatore era impegnato in un'altra battaglia? Potevo davvero sopravvivere?

    "Tsk. Che squallore! Ho sempre desiderato fare questo da quando sono alla soul society e, proprio ora, mi tiro indietro? Tremo come un codardo. Faccio schifo. Vorrei uno specchio per sputarmi da solo. Muoviti dannato corpo, sparisci maledetta paura... vattene via...non ti voglio...andiamo gambe muovetevi...forza braccia estraete questa benedetta lama.... muoviti dannazione, muoviti, cazzo! Fallo... Muoviti... Perché non obbedisci ai miei ordini? Eh corpo? Sei mio, io ti controllo! Non la paura... muoviti ti prego."

    -Cosmo DISTRUGGILO!-

    Con due sole parole Bestia riuscì li dove avevo fallito. Con le sue parole vinsi la lotta contro la mia paura, uscendo dall'involucro di insicurezza in cui mi ero rinchiuso. Alzai lentamente los guardo vedendo quel folle compagno dirigersi contro il mostro e la sua spada conficcata al terreno. Sembrava come se mi fissasse, rimproverdandomi di essere un maledetto codardo. Avvertii l'ira crescere dentro di me e, pian piano, sostituirsi alla paura.

    -Cosa vuoi fare? Disarmato di farai ammazzare!.-

    Urlai affinché la mia voce potesse coprire l'urlo del mostro pur sapendo che, anche se Bestia m'avesse ascoltato, avrebbe di certo ignorato le mie parole. Fu quindi il turno della preoccupazione e, assieme a quella, ritrovai anche il motivo per cui avevo deciso di fare quella cosa che ora mi terrorizzava.

    "Voglio salvare le persone che mi stanno a cuore. Muoviti corpo..."

    Nuovamente si ripresentò in me la sensazione di calore benevolo che avvertii durante l'allenamento del Raitasu. Pian piano il mio corpo divenne come una nuova fiamma e, finalmente, le braccia risposero allo stimolo. In un attimo sfoderai la spada e scattai in avanti, afferrando, mentre correvo, la katana che Bestia mia aveva ceduto. Roteai l'impugnatura delle due armi, impugnandole al contrario, e continuai a correre.
    Vidi Bestia andare in avanti, come se volesse affrontare il mostro direttamente.

    "So che non sono forte abbastanza per abbattere qualcosa del genere, ma posso comunque impedire che faccia del male".

    Pensai. Così mentre Bestia avrebbe distratto il mostro, io avrei sfruttato il territorio a mio favore, correndo celandomi tra i vari edifici, così da passar inosservato agli occhi di quella furia. Cercai di aggirarlo e, quando fui certo di essergli arrivato alle spalle, uscii allo scoperto. Il mostro stava ingaggiando una lotta con Bestia, come se volesse afferrarlo con le immense braccia. Lo osservai per un istante.

    "Busto enorme, braccia possenti e gambe strette e affusolate. Dovrò colpirlo alle gambe."

    Fu la logica a guidare i miei pensieri. Fu la voglia di potermi allenare nuovamente con Bestia che mosse le mie braccia tremanti nell'intento di menare un fendente con entrambe le spade li ove vi era la giuntura della coscia col bacino, con la speranza di danneggiare l'Hollow.



    PG: Cosma
    Energia: Bianca
    Grado: Studente
    Reiatsu Posseduto: 30/30
    Azioni: 1
    Tecniche per turno: 1
    Salto: 1 metro
    Velocità: 7m/s (100m in 14 secondi)

    Zanjutsu: 10
    Hakuda: 10
    Kido: 10
    Hoho: 10

    Stato fisico: 100%
    Stato mentale:
    Riassunto: Afferra la spada di bestia quindi cerca di aggirare il mostro utilizzando i palazzi come copertura e, se riesce ad arrivargli alle spalle, cerca di colpiro con entrambe le Katane sotto la chiappa destra (giusto per spiegarmi meglio).


     
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9 replies since 12/5/2012, 08:13   110 views
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