Hoho Lv.2

Zenzei Blazzoh

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    AHIAHIAHI CHE DOLORE AL CÜLO!

    Saltellai fuori dal cespuglio di rovi, con le mani saldamente strette al popò. Uno dei miei pochi difetti che sono disposto ad ammettere è la presunzione. Sono un tantino presuntuoso, e allora? Mi piaceva cercare sempre di migliorare da solo, senza dover chiedere aiuto a nessuno. Proprio per quel motivo quel giorno ero nella foresta, a cercare di incrementare la mia velocità. A dir la verità non avevo idea di come fare, avevo solo dei vaghi ricordi di un bimbetto in tutta arancione che saltellava fra gli alberi come Heidi fra le caprette, ed era quello che stavo facendo anch'io, poco prima di scivolare su una macchietta di muschio e ruzzolare proprio sopra un cespuglio di rovi spinosissimi. Ma issimi.
    Mi era decisamente passata la voglia e mi stavo avviando verso il Seiretei, togliendomi spine dal didietro ed imprecando in aramaico antico, quando l'illuminazione giunse. La principale motivazione per la quale non volevo l'aiuto di un esperto era la seguente: Non volevo allenarmi con Mouryou. Innanzi tutto perché avevo un pochino paura di morire, e in secondo luogo per il motivo opposto... Non volevo finire in galera. Perciò avevo escluso a priori la possibilità di chiedere aiuto a qualcuno. Ma magari potevo lasciare un messaggio in qualche bacheca in giro per il Seiretei, e vedere se qualcuno si presentava.

    Bene, bene, faremo così. Cioè, farò così. Perché faremo? Mica siamo in due.

    Sì che siamo in due.

    No che non siamo in due, stai zitto.

    ...


    Dannato spiritello. Comunque, una volta giunto al mio modestissimo(issimo, issimo, issimo) alloggio, presi carta e penna e buttai giù diversi messaggi:

    Cercasi shinigami quantomeno quasi esperto per allenamento, astenersi perditempo.

    Novello Shinigami cerca shinigami navigato per allenamento Hoho. Astenersi vecchi bavosi.

    Aitante e baldo Giovine cerca damigella di compagn-

    ... No, questo no. Scelsi il secondo, poi girovagai un pò in cerca della bacheca meno affollata e affissi il mio rettangolino cartaceo, aggiungendo in fondo la mia firma "Saku Hiruma, X seggio III Brigata" poi me ne ritornai alla mia puzzolente "casetta", in attesa di una poco probabile risposta.
     
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    × 1.1: A new learner.

    Era una torrida mattina estiva. Non sapevo esattamente nemmeno per quale motivo ero a zonzo. Soprattutto, non mi era chiaro perché quel maledetto cane, che per cause di forza maggiore -non si era più staccato- era diventato mio, non si decidesse a trovare un buon posto dove fare i suoi enormi bisogni che poi sarebbe toccato a me raccogliere e gettare. Questo perché, ci terrei a ricordare, che il mio non era uno di quei graziosi cagnolini di cinquanta/sessanta centimetri di altezza, no, proprio no. Il mio era una montagna che, già solo a quattro zampe, mi superava in altezza. Più che un cane, Sadaharu aveva le sembianze di un orso Grizzly.
    Comunque, trovandomi a passare davanti ad una bacheca degli annunci semi-vuota, il mio occhio cadde su un foglietto verde un po' più in evidenza degli altri, probabilmente fresco d'affissione dato che non presentava segni di scolorimento dovuto al prolungato contatto con la luce solare; foglietto che per qualche motivo aveva catturato la mia attenzione.
    Avvicinandomi, lo raccolsi e non potei fare a meno di fare due considerazioni:
    a) Chiunque lo avesse scritto doveva essere una sorta di sociopatico affetto da gravi disturbi della psiche.
    b) Il nome "Saku Hiruma" non mi era nuovo.

    Il perché della prima considerazione, in realtà, non saprei espletarvelo. Semplicemente me lo sentivo dritto nel cuore. E siccome non sono mai stato un asso nelle scelte dal 50% di possibilità, come un "sì" o un "no"; come "vita" o "morte" o come "stai per compiere un grosso errore, te ne pentirai tutta la vita" e "nah, andrà tutto bene".
    Alla fine, stupidamente, optai per il "nah, andrà tutto bene".
    Quindi feci recapitare al signor Hiruma, del quale ancora non mi ricordo completamente, un semplice messaggio con su scritto "Bosco del distretto 79 Kusajishi ore 17:00. GS".

    Una volta che il malcapitato sarebbe giunto sul luogo all'orario indicato, però, non avrebbe inizialmente trovato anima viva.
     
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    "Bosco del distretto 79 Kusajishi ore 17:00. GS"
    ...

    Questo era il contenuto del pezzo di carta che gentilmente mi aveva recapitato uno di quelli ometti con la casetta in testa. Scrittura rossa e ordinata, messaggio chiaro, semplice e diretto. Bene, bene, partivamo discretamente. Chissà che tipo di persona mi attendeva... Il messaggio diceva chiaramente "No vecchi bavosi". Ripensandoci dovevo essere più specifico. Sfortunatamente nella Soul Society non si invecchia fisicamente se si è anime trapassate, perciò un centoventicinquenne poteva passare per un ventenne. Dovevo scrivere, "astenersi anime dai cento in su". Oh bhe, ormai. Almno speravo che il tipo fisicamente e caratterialmente non fosse un vecchietto, del tipo "Io da giovane, nel '39, mi ricordo che con mio zio correvamo nelle praterie e scappavamo dai nazisti e non c'avevamo da mangiare e mi sono guadagnato il pane col sudore della fronte e voi giovani d'oggi non avete voglia di fare niente e si stava meglio quando si stava peggio e non ci sono più le mezze stagioni". Quel tipo di vecchietto non l'avrei proprio sopportato... Comunque, se non mi fossi sbrigato avrei tardato al mio appuntamento, e non era un bel modo di presentarsi. Presi la zampakuto e mi avviai verso il luogo dell'appuntamento. Non avevo visitato spessissimo i bassifondi del Rukongai, chissà se anche là come nel mondo "reale" c'erano i drogati e le gang di teppisti puzzolenti. Mentre correvo per le stradine mi persi nei pochi ricordi che avevo recuperato della mia prima esistenza. Dal poco che mi ricordo, non ho mai avuto molti amici... Uno solo, a dir la verità. Quello morto. Quando arrivai nella Soul Society, ormai quasi un anno fa, l'unica cosa che mi ricordavo era un nome: Kato. Fu il motivo principale per il quale mi volli iscrivere all'accademia. Cercare Kato. Da quando ero diventato shinigami avevo cominciato a fare ricerche, per capire se Kato era davvero morto insieme a e, o se invece era sopravvissuto. Non avevo certezze, ma da quanto mi risultava non era un abitante del Rukongai, avevo cercato in lungo e in largo. Magari era ancora vivo. Magari... Ero arrivato nel bosco. Nel messaggio non c'era scritto in quale luogo del bosco dovessi farmi trovare, perciò mi misi a scandagliarlo tutto, in cerca di qualche persona. Allenandomi con Mouryou ero diventato paranoico, fin troppo. Cercai in mezzo ai cespugli, sugli alberi, dentro ad alcuni buchi sospetti che si rivelarono essere tane di conigli (conigli che mi maledissero coi loro occhietti malvagi quando mi videro sfondare le loro tane), ma non trovai nessuno. E il terrore sopraggiunse. Il terrore di essere vittima di uno scherzo, di un terribile scherzo. Io, Saku Hiruma, che non ero MAI, e dico MAI, stato fregato in nessuna delle mie due vite, imbrogliato da un messaggio finto. Vendetta...
    Puntai un dito contro il cielo e ululai furente:
    TUUUUUUU! TUUUU, CHIUNQUE TU SIA! SAPPI CHE TI SEI FATTO UN NEMICO TERIIIIIIBBBILEEEE! TU NON HAI IDEA DI CHI TI SEI MESSO CONTRO, O UOMO DALLA FOLTA BARBA, CREDO! TUUU PAGHERAI PER QUESTO AFFRONTO! DA QUESTO GIORNO IN POI, IO TI INSEGUIRò, IO TI BRACCHERò, IO TI CERCHERò, E NON MI FERMERò FINCHè LA MIA LAMA NON AVRà ASSAGGIATO IL TUO SPORCO SANGUE, O UOMO DALLE LUNGHE CIGLIA, CREDO! LA MIA FURIA SI ABBATTERà SU DI TE COME L'AIRONE SI ABBATTE SUI POVERI FRINGUELLI, COME IL FALCO SI ABBATTE SUL PESCE IGNARO, COME LA DIARREA SI ABBATTE SULL'INTESTINO! RICORDATI QUESTE PAROLE!!!!! ...
    IL! MIO! NOME! è! SAKU! HIRUMA! E AVRò LA MIA VENDETTAAAHHHH!


    Dopodiché schiumante di rabbia mi accasciai al suolo. Nessuno si prende gioco di Saku Hiruma, nessuno.
     
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    × 1.2: Another crazy person

    Su una cosa, e questo posso ormai dirlo senza ombra di dubbio alcuna, non mi ero di certo sbagliato: Saku Hiruma, ovvero l'autore della richiesta di allenamento, era effettivamente un sociopatico affetto da gravi disturbi della psiche.
    Ok, ero intenzionato ad arrivare con un modesto ritardo -un'ora e mezza-, fortunatamente giusto in tempo per godermi lo spettacolo che mi era stato gentilmente offerto dal decimo seggio della Terza Brigata, un ragazzino -perché poi non era più che tale- alto un metro e un piffero con una capigliatura emo color verde acqua, magro come un bimbo del terzo mondo ed evidentemente folle.
    Poi, mi ricordai. Saku Hiruma. Ed ecco che inesorabile come sempre, arrivò anche il flashback.

    Sala riunioni, un passato imprecisato, ore 10:34, Soul Society.




    Mi trovavo in una stanza sovraffollata di shinigami di diversi seggi e brigate. Un'ammucchiata grande stile, alla quale parteciparono anche un paio di studenti -portati da Mouryou- e uno shinigami appena diventato tale, con il quale feci conoscenza dopo poco, poco prima di essere interrotti da... un qualcosa di spiacevole.
    Ricorderò sempre con odio tutta quella tiritera del Gender Invertitor, e quel che ne seguì. Che giornata di merda, fu proprio in quell'occasione cominciai a rivalutare le donne dalle tette enormi... che tedio.
    Saku era uno di quegli studenti portati Mouryou, che diede sfoggio della sua schizofrenia già in quell'occasione gettandosi dalla finestra urlante come una scimmia urlatrice. Pensandoci, non sono nemmeno tanto bravo con i paragoni, talvolta.

    Presente, ore 18:30, nel bel mezzo della vegetazione del bosco vicino al distretto 79 Kusajishi.



    Iniziai a chiedermi perché ultimamente incontrassi sempre tizi conosciuti a quella medesima riunione, per insegnare a tutti la medesima cosa, con il medesimo metodo. Iniziava a diventare un po' una cosa da déjà-vu e non posso negare che la cosa mi infastidisse. Non che ci fosse un motivo in particolare per la quale la cosa avrebbe dovuto infastidirmi, semplicemente la mia psiche talvolta disturbata dal riaffiorare da diversi traumi del passato (Star Wars? Patate parlanti? Le addizioni con i loro "più"? Il sadomaso?) aveva deciso così.
    Trainando Sadaharu senza alcuna particolare fatica evidente -ma che in realtà c'era eccome, essendo che quel sacco di pulci non muoveva il sedere di un solo millimetro e stava lasciando dietro di sé un solco sul terriccio profondo almeno mezzo metro- arrivai sicuramente alla portata del campo visivo del mio "soggetto" ancora schiumante ed in preda ad una crisi epilettica e, per assicurarmi la sua attenzione, mi schiarii la voce.
    «Non sono sicuro che tu disponga a pieno delle tue facoltà mentali ed onestamente non mi interessa indagare oltre; posso solo immaginare quali siano le cause che ti hanno ridotto in questo stato pietoso considerando chi è stato il tuo insegnante e, triste cosa da dire, mentore...» Lo fissai inarcando un sopracciglio, in attesa che si rialzasse e preparandomi psicologicamente a qualche altro delirio che sarebbe sicuramente arrivato. «Non sono sicuro che tu conosca me, considerando che nell'occasione in cui ti ho conosciuto hai tentato di emulare il volo degli uccelli da una finestra» considerai, abbozzando un mezzo sorriso divertito «ma io conosco te, e posso dirti -nel caso in cui la voce non ti sia giunta- che hai evitato all'epoca un gran casino. Ad ogni modo il mio nome è Gintoki Sakata, sesto seggio della Decima Compagnia, e l'ors-... ehm, il cagnolone alle mie spalle è Sadaharu, colui che ti allenerà quest'oggi. Considerando che stasera ho un appuntamento, non farmi perdere troppo tempo... Il discorso è semplice: tu vuoi allenarti sull'Hoho, quindi devi affinare la tua velocità e l'agilità nei movimenti. Quale migliore allenamento di una fuga disperata per la sopravvivenza con un cane che, se gli venisse ordinato, sbranerebbe senza problemi anche la madre? Hai trenta secondi di vantaggio a partire da... adesso. Trenta... Ventinove... Ventotto... Corri, sai, lui non aspetta...» dissi ridacchiando mentre il countdown scorreva inesorabile, fino al termine dello stesso. «... Due... uno... Zero. Vai, Sadaharu! Sbranalo. ♥»

    CITAZIONE
    Per il momento descrivi tutto quello che ti pare dell'ambientazione e di ciò che accade ma fermati a quando cominci a scappare, il resto te lo passo nel prossimo post, insieme alle posizioni esatte del cane e le sue azioni. Per il momento è ancora lontano, ma sai perfettamente che ti sta inseguendo.
    Buon divertimento. :mki:

     
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    Non si può sempre dare la colpa di tutto a me. E non si può neanche dire che io fossi nel torto o che non avessi valide motivazioni per lasciarmi andare ad un sincero sclero serale... voglio dire, era colpa sua. Se te mi lasci un bigliettino di risposta io mi aspetto che tu sia puntuale. Il fatto che la mia sanità mentale fosse già gravemente a rischio prima, e che fosse stata ulteriormente assottigliata da quell'essere biondo di cui il nome non voglio pronunciare potrebbe aver leggermente contribuito alla cosa, ma solo un goccio. Comunque, il tizio la cui testa adesso mi fissava dall'alto in basso non aveva la barba, e le sue ciglia non erano nemmanco particolarmente lunghe. Ancora oggi mi stupisco della compostezza e della serietà che riuscii a mantenere nella situazione, nonostante la figura meschina che feci. Comunque, tornando a noi, il tizio in questione mi pareva familiare anche s e non ricordavo di preciso dove l'avevo intravisto... oh beh.

    CITAZIONE
    Non sono sicuro che tu disponga a pieno delle tue facoltà mentali ed onestamente non mi interessa indagare oltre; posso solo immaginare quali siano le cause che ti hanno ridotto in questo stato pietoso considerando chi è stato il tuo insegnante e, triste cosa da dire, mentore..

    E anche in questa occasione, come dargli torto. Soprattutto la parte del mentore. Il tizio comunque procedette presentandosi come Gintoki Sakata o qualcosa del genere, sesto seggio della decima brigata, dopodiché mi dette il privilegio di fare la conoscenza di un grosso cane, che come scoprii, mi avrebbe inseguito nel tentativo di usarmi come apericena. Fece anche un discorso su un'occasione nella quale ci eravamo visti, ma nel momento in cui capii che la cosa coinvolgeva Mouryou e Rei staccai la spina delle orecchie e non feci più caso a quello che diceva.
    feci appena in tempo a smettere di canticchiarmi HEIIDII, HEEEIDIII, TI SORRIDONO I MOONTI nelle orecchie per sentirgli dire:

    CITAZIONE
    ... Due... uno... Zero. Vai, Sadaharu! Sbranalo. ♥

    ...Ora. E questo tizio, credeva di farmi paura sguinzagliandomi contro un cagnolone gigante ed affamato di carne umana! TSK! IO, che ho avuto a che fare con Orsi gangsta giganti! IO, che ho lottato con lo spadaccino più incazzoso del Seireitei per la conservazione delle mie olive! Ma soprattutto IO, che sono sopravvissuto a sei lezioni più un esame con il pazzoide più famigerato della soul society!!

    Girai sui tacchi, e scalciando cominciai a correre.
     
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    × 1.3: Run, Forrest, Run!

    Nello stesso istante in cui le mie mani abbandonarono il guinzaglio del mio cane, nella piccola mente bacata di quest'ultimo si accese una piccola spia lampeggiante, che indicava l'entrata del mio orso grizz-... ehm, animaletto da compagnia nella sua modalità berserk. Quando si fu infiltrato all'interno della boscaglia, non mi restò che seguire da lontano, o per meglio dire dall'alto, l'andamento del massa-... ehm, allenamento. Avete capito massacro? Vi sbagliate, non pensavo assolutamente ad un massacro, benché forse, concretamente era una delle poche realtà con le quali questo allenamento si sarebbe potuto concludere.
    Cattivo, sadico e perversamente bastardo?
    Forse, ma... who cares?

    Sadaharu, dopo essersi addentrato all'interno del bosco, si lanciò all'inseguimento del povero Saku. Il ragazzo dai capelli color verde acqua nella sua enorme stupidità non sembrava aver voluto approfittare a pieno del vantaggio che gli avevo concesso, per cui la distanza che aveva percorso era davvero infima rispetto a quanto ne avrebbe potuto guadagnare approfittandone a pieno. Quanto al mio sguaiato cane... era molto meno veloce del decimo seggio della Terza e decisamente meno agile, ma dalla sua aveva una stazza anormale: in poche parole, se Saku aveva da saltare gli ostacoli o evitarli, Sadaharu continuò a 'correre', anzi, trottare in rettilineo come se fosse una locomotiva impazzita, travolgendo tutto ciò che si andava a porre sul suo cammino.
    Il percorso seguito dai due protagonisti di questo inseguimento era il seguente: se in un piano ideale avessimo Saku al centro, che corre in rettilineo verso nord, avremmo molto più indietro di lui il mio orso pol-... ehm, Sadaharu, che corre senza tener conto degli ostacoli e che, continuando di questo passo avrebbe raggiunto il giovane shinigami in cinque minuti al massimo.
    Fossi stato in quello squilibrato, prima di finire con un polpaccio e mezza natica in meno, avrei tentato di infastidire come potevo il dinosauro peloso che lo stava braccando, ma si sa, sotto pressione non è semplice far ragionare il cervello... soprattutto per chi, di cervello, non ne ha.

    CITAZIONE
    Ti suggerisco di descrivere accuratamente gli ambienti, per creare a dovere una tattica... non sono entrato nel dettaglio appositamente, voglio valutare il tuo livello di fantasia. Ricorda che il fine ultimo di questo allenamento è affinare la tua velocità ed agilità, quindi presta particolare attenzione a questo aspetto della narrazione: descrivi bene e più che puoi come salti gli ostacoli e cose simili, lo sforzo che fai, et cetera.
    Inoltre devi anche sopravvivere, quindi... attento al cane.

     
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    E in effetti sì, avrei potuto sfruttare meglio quei trenta secondi che mi erano stati così caritatevolmente offerti dal signor Kakata o come si chiama. Per di più, avevo potuto constatare guardandomi indietro durante la mia folle corsa che il cagnolone, al contrario di me, si limita a sradicare qualsiasi cosa si trovasse sulla sua strada, cespugli di rovi compresi. Perciò, mentre io perdevo tempo a zampettare ed evitare cespuglioni ed alberi lui semplicemente portava via tutto, recuperando a poco a poco terreno. Il dislivello di velocità era notevole, ma ciò che dovevo sfruttare al massimo era la differenza di agilità che c'era fra noi due. La foresta non era particolarmente folta, perciò apparte qualche cespuglio e qualche radice, lo stradone di vegetazione che stavo percorrendo era abbastanza sgombro. tutto intorno invece gli alberi si infittivano, creando una specie di cornice. Ed eccola, l'illuminescion. Avevo appena trovato un modo efficace per sfruttare la mia agilità. Era pericoloso (e che cosa di tutto quello che faccio non lo è?), ma poteva funzionare. Sulla mia destra, gli alberi prendevano terreno e il percorso su cui stavo correndo si stringeva.

    Spiritello, tieniti pronto.

    Tsk, ma chi ti caga.


    ...Simpatico come al solito. Comunque, il mio piano era il seguente: Avrei, piano piano, cominciato a spostarmi sulla destra senza smettere di correre. In questo modo avrei cominciato a guadagnare terreno sul signor Canegigante, in quanto avendo quattro zampe ed essendo molto più grosso di me, avrebbe fatto più fatica a cambiare direzione. Dopodiché, avrei rallentato lasciando che il cagnolone si avvicinasse di nuovo. Avrei sfruttato appunto quel momento per osservare bene gli alberi verso i quali mi stavo dirigendo e perfezionare il mio piano. Poi, avrei accellerato di nuovo cercando di correre il più veloce possibile, dirigendomi verso un albero in particolare. Con la speranza che il cagnolone mi stesse ben attaccato dietro, avrei accumulato reiatsu sui piedi, e poi spiccando un balzo verso il tronco l'avrei sfruttato come piattaforma per darmi un'ulteriore spinta di reiatsu. Avrei cercato di darmi abbastanza spinta da passare sopra il cagnolone, abbastanza in alto da evitare un suo eventuale tentativo di alzarsi sulle zampone o di saltare per prendermi al volo. Nel caso avessi notato che non ero abbastanza in alto, avrei sfruttato ciò che mi aveva insegnato Mouryou (Dio l'abbia in gloria, per una volta) e mi sarei dato una spinta verso l'alto, creando una piccola passerella di reiatsu nell'aria, superando così il cane-orso. Una volta atterrato dall'altra parte, avrei immediatamente ricominciato a correre in direzione di Kakata-sensei. Speravo che l'enorme mole dell'animale li facesse perdere tempo per girarsi e ricominciare a correre.

    Ok, si parte...!
     
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    × 1.4: Valutation errors

    Dall'alto della mia postazione seguii in tutta tranquillità il procedere della corsa contro il tempo del giovane decimo seggio. Mi aveva quasi sorpreso la stranezza del fatto che, nonostante mi fossi rivelato assurdo almeno quanto lui con la decisione di farlo inseguire da un cane che lo avrebbe sbranato senza tanti problemi, Saku non aveva battuto ciglio. Anzi, non aveva proferito una sola parola... e la cosa mi aveva un po' sorpreso, considerando la furia cieca che lo aveva assalito poco prima nel suo sclero contenente parole assurde messe insieme un po' a caso.
    Stava mostrando una maturità che non credevo potesse possedere, devo dire che iniziava a sorprendermi piacevolmente, soprattutto quando iniziai a intuire la tattica che stava adottando.
    L'idea di base non era malaccio e l'esecuzione era stata impeccabile per quelle che erano le possibilità del giovane shinigami di seggio dai capelli somiglianti a delle alghe, ma non aveva tenuto conto di un dettaglio che il poveretto non aveva alcun modo di conoscere: ovvero la potenza fisica insita nei muscoli dell'animale che lo stava inseguendo. Sadaharu non era un cane da compagnia, chi mai si terrebbe una bestia del genere in casa? No, quel dinosauro ricoperto di peluria bianca, come lo chiamavo "affettuosamente" io, era un cane da battaglia addestrato per poter competere e dar fastidio ad un sesto seggio come me, aiutandomi in determinati esercizi e allenamenti particolari. Oltre ad essere un fido aiutante per determinati tipi di allenamenti, come quello di oggi.

    Saku saltava con agilità evitando rami più bassi e scansando cespugli di rovi, mentre si dirigeva gradualmente sempre più a destra, così da guadagnare un po' di terreno. «Ottima scelta.» pensai, mentre guardavo il prosieguo della corsa. Quando il ragazzo fu convinto di aver guadagnato abbastanza tempo, rallentò di parecchio per osservare meglio la zona e creare una tattica efficace, che si concretizzò in una corsa disperata al massimo delle sue forze -proprio mentre Sadaharu giungeva ad essere praticamente ad una manciata di metri (due-tre) da lui, pericolosamente vicino insomma- verso un albero sul tronco del quale avrebbe corso in verticale per un breve tratto, per poi saltare all'indietro con l'intento di sorprendere Sadaharu ed atterrargli alle spalle.
    Ed eccoci quindi giunti al dettaglio dalla non così semplice interpretazione che Saku aveva tralasciato: Sadaharu seguì con lo sguardo il suo stuzzichino del pomeriggio salire sul tronco e spiccare il salto, dopodiché istintivamente bruciando un grosso quantitativo di energia fece scattare istantaneamente i muscoli delle zampe che saltarono come molle impazzite, facendo sì che il cane si ritrovasse elevato di parecchio da terra. A nulla valsero i tentativi di creare una passerella all'ultimo secondo, la schiena del decimo seggio si ritrovò artigliata senza pietà e Saku venne scaraventato a terra violentemente. Tuttavia, Sadaharu aveva consumato un grosso quantitativo della sua resistenza per quel salto improvviso, per cui aveva bisogno di alcuni istanti di... break, che Saku avrebbe potuto usare per guadagnare nuovamente terreno e pensare a come sbarazzarsi efficacemente del cagnolone una volta per tutte.
    «... Però.»


    CITAZIONE
    Bel tentativo, mi è piaciuta l'idea o.o Se fai un altro post di ottima qualità come questo chiudiamo l'allenamento in fretta, dal momento che si è protratto fin troppo a lungo, sebbene per colpa unicamente del sottoscritto. Scusa ^^''

    [/QUOTE]
     
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    CANEDIMERDA. CANEDIMERDACANEDIMERDACANEDIMERDACANEDIMERDA.DIMERDA.

    Che poi era l'unica frase che affollava il mio cranio, dopo che il suddetto canedimerda si era rivelato essere un plurimedagliato campione olimpico di salto in alto. Voglio dire, ero abbastanza convinto che quel cane fosse solo un grosso cane. Molto grosso. Ma un cane.
    ...

    Col cazzo, quello non è un cane. Quello è una chimera con la testa di cane, il corpo di orso, le zampe da canguro e gli artigli da lupodimerda. MRfoiUFIKELFJf. CANEDIMERDA.

    Insomma, facendola breve il cane era riuscito in un modo che mi sfugge a saltare più in alto di me e a scaraventarmi con una zampata al suolo, lasciandomi quattro graziosi squarci sul mio bel vestitino. Ah, e anche sulla schiena. Ma sono dettagli.
    Mi rialzai con dolori ovunque. Il primo istinto fu quello di scrutare intorno alla ricerca del signor Kakata.

    DIO MIO ACCIDENTI A LUI E A QUEL CANEDIMERDA. CANEDIMERDA FIEFOUEKHFJFIE.

    Insomma dovevo ancora recuperare le mie piene funzioni celebrali. Solo dopo rivolsi la mia attenzione sul canedimerda e notai che la sua linguona penzolava di lato, e che ansimava pesantemente.

    GODO. STRONZO.

    ...SSSì. Comunque, ovviamente approfittai di quell'occasione per cercare un nuovo mirabolante SSSaku-piano per liberarmi una volta per tutte del signor canedimerda. I Rovi che ahimé erano OVUNQUE in quella foresta non mi sarebbero stati utili in quanto sembrava che l'animale avesse una maglia d'acciaio al posto della pellaccia.

    ...Ci sonoh.

    UN CLASSICO. Mentre il canedimerda era occupato a recuperare dallo sforzo, sgattaiolai via e mi infilai nel fitto della foresta. Cominciai a rovistare fra cespugli e rami caduti. Mi procurai dei filetti di legno flessibili, poi con quelli, pezzi di cespuglio e foglie misi in pratica tutta la mia abilità taglia-cuci e in breve creai un perfetto COSTUME DA CESPUGLIO!
    ... Andate a cagare, è un piano intelligente. Non solo, mi procurai anche vari sassi e pigne. Dopodiché, strisciando mi affacciai da un cespuglio sulla radura dove il cagnolone riprendeva fiato.

    Comincia l'operazione faincazzareilcanedimerda, SAKUCECCHINO in posizione!

    E lanciai la prima pigna verso la testolona dell'animale.

    ...Ci sono i pini nella Soul Society. :ehgia:
     
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    1.5: WTF?

    Continuai a osservare dall'alto l'allenamento per un po', dal momento che non avevo da intervenire in prima persona in maniera particolare: era una questione tra Alghetta e quell'orso grizzly che la Dodicesima Compagnia mi avevano affibbiato spacciandolo per "cane". Ad oggi continuo a chiedermi cosa di canino ci fosse in quella creatura se non il fatto che abbaiasse. Gli orsi non abbaiano.
    ... Credo.
    Comunque sia, dopo essere stato scaraventato a terra dal piccolo ed innocente animaletto, Saku sembrò aver perso del tutto la poca lucidità di cui era dotato per far posto ad un astio incontrollato nei confronti di Sadaharu e probabilmente, in maniera neanche tanto indiretta, al sottoscritto. «Oh beh, poco male...» pensai scrollando le spalle, mentre scendevo un po' di quota per seguire meglio l'allenamento.
    «... che cazzo sta facendo?» mi chiesi poco dopo quando vidi che il ragazzotto dai capelli verde acqua si era gettato a capofitto nella vegetazione più fitta, in quella zona tutta cespugli, allontanandosi dal "cane". Io, dalla mia posizione, potevo vedere chiaramente dov'era e cosa stava effettivamente facendo, ma... credetemi, non riuscivo a capirne il motivo. Almeno finché quel piccolo cespuglietto che si era creato attorno non aveva iniziato a muoversi.
    «Ditemi che non lo sta facendo davvero...» mormorai, rifiutandomi di credere che potesse abbassarsi a tale livello di stupidità. «... lo ha fatto.»
    Lo aveva fatto, sì. L'errore più stupido che potesse commettere: fare arrabbiare Sadaharu. Ora, qui forse occorre una piccola digressione.
    Ottenni Sadaharu da un membro della Dodicesima Compagnia, il quale mi disse che voleva che alcuni membri del Gotei 13 testassero degli animali geneticamente modificati per essere usati come armi da battaglia di supporto. Sadaharu era una di quelle robe lì. Non era esattamente sbagliato, quindi, chiamarlo "una chimera con la testa di cane, il corpo di orso, la forza muscolare delle zampe di un canguro e gli artigli di un lupo". Povero Saku.
    Quando il sasso colpì la testa del cagnolone, quest'ultimo si immobilizzò improvvisamente. Iniziò a ringhiare in una maniera inquietante ed i suoi occhi diventarono completamente rossi, come se si fossero accese due spie. Saku forse pensava di essere al sicuro... ma quel cane sapeva fiutare benissimo il reiatsu degli shinigami. Con una velocità almeno il doppio o il triplo superiore rispetto a quella di prima, il cane scattò in direzione dell'uomo-cespuglietto e, con una zampata, lo scaraventò in aria, incrinandogli almeno tre o quattro costole come minimo. Afferrato al volo quel proiettile umano sparato verso l'atmosfera, mi rivolsi a lui con sguardo perplesso. «... Non so se tu ti sei reso conto che quello non è un animale normale e non so se sei totalmente conscio del fatto che rappresenti uno degli esseri più stupidi che io abbia mai incontrato in vita mia; devo però ammettere che hai qualche sprazzo di genialità... in fondo, ma davvero molto in fondo, hai un briciolo di talento. Coltivalo, puoi fare grandi cose... Per quel che mi riguarda, il tuo allenamento è concluso. Ti rimando giù, se sopravvivi al Sadaharu più Furioso persino dell'Orlando, significa che non mi sono sbagliato. Altrimenti... oh beh, pazienza. Corri per la tua vita, Alghetta! ♥» E, senza ulteriori indugi, lo scaraventi con tutta la mia forza di nuovo verso la terraferma, dove Sadaharu non aspettava altro che il suo spuntino.
    Mi piace essere bastardo, mi fa sentire bene.

    CITAZIONE
    Ho deciso di chiudere un po' prima questo allenamento, abbiamo perso davvero troppo tempo e non ce la faccio a seguirlo come si deve. Così almeno sei libero di andare avanti. Scusa davvero per il tempo che ti ho fatto perdere.
    Guadagni l'abilità Hoho lv. 2 e +12 exp.
    Fai un post conclusivo in cui cerchi di salvarti dalla macchina assassina. :P
     
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9 replies since 19/6/2012, 10:45   102 views
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