Diario di Saber Lily

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    Parte I il Risveglio



    Ore sei e trenta del mattino di un giorno qualunque, in un villaggio qualunque, in una casa qualunque con una ragazza non qualunque…
    “Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin…… Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin… Driiiiiiiiiiiiiiiiiiin……….. CRASHHH”
    “Guarda che è la terza questa settimana” una voce urlò dal piano di sotto “Se fracassi tutte le sveglie della Soul Society potrebbe essere un problema!!”
    “Lo so lo so papà ma è insopportabile il suono di questa cosa” una voce femminile con tono nervoso controbatté “Magari domani mi sveglio senza così evitiamo di comprarne altre” passi sordi di piedi scalzi che scendono dal letto sbattendo sul pavimento di legno e una sveglia terribilmente insopportabile accompagnano il risveglio di Saber Lily, una ragazza che non si definirebbe <qualunque>.
    Anni diciotto appena compiuti, senza tanti sbandieramenti dopotutto l’età nel Rukongai è abbastanza irrilevante, alta un metro e settantadue per cinquanta otto chili capelli biondi lunghi tenuti legati a coda di cavallo dietro la nuca e occhi azzurri profondi, freddi e distaccati, almeno così diventarono da quel giorno.
    Vestitasi con il classico abito di cotone bianco Saber scende tutte le mattine dalla sua camera al secondo piano della casa del fabbro di un villaggio nella Soul Society, ovviamente non prima di essersi lavata, di aver rassettato camera sua che, bisogna ammettere, non ne necessitava data scarsità di oggetti ivi presenti però il letto almeno andava sistemato e magari tirare su i frammenti della sveglia appena distrutta potevano essere considerati un rassetto; quindi la discesa al piano inferiore, si oltrepassa la sala, l’ingresso e si giunge in cucina.
    “Solita colazione?” disse con un cenno del capo il padre di Saber indicando una mela sul tavolo
    “Certamente. Non cambio spesso le mie abitudini e tu dovresti saperlo bene” parole taglienti sibilarono da quelle labbra rosa accompagnate da uno sguardo gelido che come tutte le mattine lo faceva rabbrividire “Sono anni che è così, sempre uguale ma ancora ne mi ci abituo ne mi ci rassegno” pensò il padre che la osservava afferrare la mela e uscire dalla porta e qui aggiunse “Ricordati l’acqua al pozzo!!” e come da aspettarsi la risposta arrivò affilata come un rasoio “Lo so. Lo faccio da nove anni” e poi silenzio.
    Saber camminava spedita nel villaggio fissando la strada ed ignorando il paesaggio, la gente ormai la conosceva ma non le si avvicinava per paura di essere malamente respinta data la sua fama di ragazza per nulla socievole. Nessun amico, zero parenti se non una nonna che abitava nel villaggio vicino e come ne deriva nessun tipo d’impegno solo quelle poche faccende di casa che le toccavano e basta poi aveva il giorno completamente libero fatto che le piaceva. Lei non sentiva la mancanza di nulla, viveva giorno per giorno seguendo il suo carattere, pessimo c’è da dire che però le aveva fornito un’innata o forse insana, maniacale e ostinata curanza delle regole, dote che aveva anche da bambina e che si era andata ingigantendo con il tempo tanto che persino la più piccola richiesta veniva soddisfatta in tempi lampo e senza proteste o rifiuti per quanto duro o faticoso potesse essere il compito datole. Mai in vita sua aveva mancato di conseguire il suo scopo o raggiungere la sua meta, determinata e risoluta faceva quello che le si ordinava con fermezza e dedizione, caratteristica che le aveva portato molti vantaggi ma anche causa del peso più grande che mai dovette sopportare e di cui mai, forse, si libererà.
    Ora pensava solo a camminare e a giungere al pozzo.
    Ore setto meno dieci del mattino....
    Questo scritto che completerò in più post è nato dal desiderio di spiegare un pò meglio il carattere, le origini e la vita (prima e durante l'accademia) affinchè si possa avere un quadro maggiore su Saber.
    Questo post verrà aggiornato come una specie di diario, non seguendo giorno per giorno ma raccontando alcuni spezzoni della sua vita oppure fungendo da raccolta dei suoi pensieri ed emozioni che non potrebbero essere descritti in una normale ruolata.
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    Parte II L' Inizio del Giorno



    Il pozzo era sempre il solito.
    “Così è e così rimarrà per secoli” Saber non aveva preso bene il suo risveglio, d’altronde mai lo prendeva bene dato che quella maledetta sveglia continuava a perseguitarla incurante di quante sue simili siano state sfracellate senza pietà sul pavimento.
    “Su su abbiamo da prendere l’acqua e tornare indietro per gli allenamenti” si disse mentre iniziava a calare un secchio tramite una carrucola, quando sentì il tonfo sordo della fine corsa iniziò a recuperare la cima tirando su il secchio, da notare che questo pesava all’incirca una trentina di chili pieno all’orlo com’era ma Saber ormai non percepiva più quel lavoro come stancante anzi quasi le era diventato una banale azione di routine nella quale non si impegnava più. Fece questo processo di calare e recuperare il secchio per tre volte così da aver ottenuto una sufficiente quantità d’acqua per il giorno intero, all’incirca una settantina di litri che verranno destinati in parte alla cucina, in parte al bagno e una parte all’officina del padre che la usava per raffreddare il ferro appena battuto.
    “Ok bene ne ho abbastanza” versata l’ultima parte dentro una delle due grandi brocche di terracotta che si era portata le chiuse con un tappo di stoffa, le legò ad un bastone di solida quercia del diametro di otto centimetri e con una sulla destra ed una sulla sinistra si cammallò il tutto sulla schiena facendo poggiare il centro del bastone sulle spalle e dietro il collo, si assicurò che fosse stabile facendo un leggero saltello sul posto e poi accompagnata dalle parole “Susu che è tardi” partì alla volta di casa. Camminata che lei copriva mediamente in venticinque minuti scarsi, venti se con il passo accelerato e addirittura in poco più di nove se di corsa ma questo non era il caso ed infatti la sua andatura era tranquilla ma non la si poteva definire blanda e sebbene caricava sulle spalle più di cento chili tra brocche, acqua ivi contenuta e bastone stesso non accusò il minimo scomponimento durante il percorso ne stanchezza e tantomeno noia…
    Dopotutto era un ordine…
    Ventitre minuti e Saber giunse a casa accompagnata dal solito vociferare intorno a lei che le ronzava nelle orecchie da ormai tempo immemore infatti era diventata con il tempo diciamo <famosa> nel villaggio per vari motivi alcuni molto semplici altri più profondi: in primis il suo sguardo era leggendario tanto che mai nessuno osa mancarle di rispetto dopo che un giorno terrorizzò un ragazzo solo fissandolo perché costui aveva rifiutato malamente di prestare aiuto ad una delle anziane del luogo e Saber non tollerò quel carattere strafottente del giovane. Secondus il suo carattere estremamente freddo e distaccato, cosa che le si poteva leggere anche negl’occhi, insomma non aveva amici ne usciva con ragazzi nonostante fosse una delle più belle ragazze della zona, detestava le futili conversazioni e aveva poco, oltre l’aspetto, di femminile. Poi era riconosciuta anche per la sua incredibile resistenza e tenacità, mai e mai avrebbe fallito un compito, anche se avesse dovuto impiegarci anni lei lo avrebbe fatto perfettamente e non si sarebbe per nessun motivo arresa o ritirata, punto che le faceva onore ma al contempo la faceva passare per una maniaca e forse non era sbagliata la visione che un po’ tutti avevano di lei…
    Dopotutto Saber Lily non è una ragazza qualunque….
     
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1 replies since 28/6/2012, 00:36   39 views
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