Classe G [II]

Controllo del Corpo Lv. 1

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Byakuya~
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    14° SEGGIO

    Group
    Member
    Posts
    3,073
    Location
    Synapse

    Status
    Anonymous


    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato


    Saber era appena rincasata da una visita a sua nonna quando suo padre vedendola le consegnò una lettera ù mentre lei era via “Tieni è per te, è arrivata alle dieci” la giovine afferrata la busta non ebbe nessun dubbio sulla provenienza e subito pensò a quale potesse essere il suo contenuto: “Richiesta di eliminazione di autolesionisti? Reclami contro i folli? Ne dubito fortemente nonostante l’idea la stuzzicasse. Sarà qualcosa riguardante gli allenamenti…” Così senza indugi aprì la busta e con suo sommo stupore vide un biglietto con poche, anzi pochissime parole:
    Game II:
    x = Hæll.
    t= 1440 min.
    Incompletes will be destroyed.

    GS

    “Ehmmm” la sua mente e il suo corpo si erano fermati di colpo tanto che il padre vedendola immobile con la lettera in mano sul primo gradino delle scale chiese stupito “Tutto bene Saber??”
    Lei non rispose, forse manco lo sentì tanto era immersa nei suoi pensieri: “Game II era chiaro, si tratta di semplice traduzione ma il resto….” Era assalita da idee contrastanti e parecchio paradossali però anche da un senso di frustrazione crescente che le rodeva dentro “Se fosse un ordine chiaro e preciso non avrei problemi ma questo maledetto rebus mi impedisce di svolgere l’ordine precisamente, potrei sbagliare l’ora o il luogo e sarebbe un disatro…” Saber Lily e le sue regole…
    Lei non era rimasta stupita dal fatto che il messaggio di Sakata fosse scritto in aramaico perché appunto era del folle, c’erano le sue iniziali in fondo e la calligrafia era uguale alla precedente, ed una cosa così pur essendo al limite era da aspettarsela ma invece era sconvolta al pensiero di poter mancare all’appuntamento e quindi infrangere un ordine.
    “Maledizione a lui!! Ma perché deve mettermi in queste situazioni così complicate” Saber era abbastanza nervosa… Erano le quattro e mezza del pomeriggio, non era freschissima dopo la lunga camminata e doveva subito capire il significato di quelle parole ma una voce la chiamava continuamente “Ehi ci sei? Ehiiii tutto bene?? Rispondi” riconobbe la voce di suo padre e quando questo la toccò alla spalla rinvenne dal suo stato di trans per poi scattare in camera sua senza proferir parola.
    “X= Hæll e t= 1440 min cosa diavolo saranno mai” più ci pensava più le parevano assurde quelle scritte eppure erano proprio davanti ai suoi occhi “Pensa Saber pensa, cosa si dice solitamente per comunicare un appuntamento??” perché questo pensava fosse la giovane dato che il folle non aveva un aspetto di uno che amava perdere tempo “Però il tempo che veniva perso in quei momenti non era il suo…. Ma il mio e questo sarebbe da lui.” Era nervosa perché nonostante il problema decifrazione NON DOVEVA ASSOLUTAMENTE tardare di un minuto e così si piantò su quel foglietto di carta per tutta la sera e sebbene il padre fosse venuto più volte a chiedere spiegazioni non ne ricevette alcuna se non dei sonori “Non disturbare. Grazie” detti col solito tono extratagliente ultrafeddo di qui era solo lei capace.
    Passarono sette ore, ormai erano le undici e mezza di notte e non si era ancora staccata da quella scrivania pensando a tutte le possibili interpretazioni che però non le illuminavano la giornata. Stanca e assonnata ogni tanto le si chiudevano gl’occhi ed il capo quasi si posava sul legno in cerca di riposo ma qualcosa dentro di lei non le permetteva di abbandonarsi al sonno anzi la spronava a trovare la soluzione a quel mistero… Alla fine però ebbe il sopravvento il sonno e cadde addormentata con la testa sul foglio…
    La sveglia suonò come ogni altra mattina alle sei precise e Saber a questo giro fu particolarmente più violenta del solito tant’è che questa venne avvistata volare fuori dalla sua finestra ed andarsi a schiantare su una pietra ad una trentina di metri da casa.
    Era vistosamente alterata: primo non aveva ancora risolto il problema e secondo si era appisolata mentre ne cercava la soluzione e per come era fatta lei si sentiva profondamente delusa da questa cosa. Non riuscendo quindi a trovare la soluzione al dilemma decise di fare una scelta parecchio diretta: andò all’accademia per interrogare il buon (mica tanto) Sakata su quel misterioso messaggio. Quindi si preparò e uscì di casa senza dire nulla per poter giungere in accademia per le dieci meno dieci, nonostante la soluzione fosse ovviamente quasi sicura quando sarebbe arrivata dal folle, non riusciva a levarsi dalla mente quelle indicazioni così criptiche e per tutto il tragitto non fece altro che pensarci su senza interruzioni.
    “t= 1440 min e x = Hæll non hanno senso” poi però le venne un’idea “E se fossero T=tempo e X=posizione?” semplice matematica secondo la quale si identifica con X un luogo e con la t solitamente un tempo “t=144 0 min pensandoci bene quante ore sono?” un rapido conto mentale e scoprì che erano ventiquattr’ore precise “Ma aspetta mio padre ha detto che era arrivata ieri alle dieci quindi il presunto appuntamento sarebbe alle dieci di oggi cioè tra circa tre ore!!” Saber aveva capito, e non era difficile ma forse stanchezza e ansia l’avevano ingannata, a che ora raggiungere il sensei ma rimaneva un big problem : Where??
    “La Seireitei non è piccola” pensò “E l’indizio X= Hæll non mi fa venire in mente proprio nulla. Dove diavolo dovrò incontrare quel tipo!??!” era comprensibilmente preoccupata e ansiosa soprattutto perché temeva di infrangere una regola per lei così vitale da rispettare.
    Senza ragionare e poco pensandoci sopra le sue gambe la guidarono nel luogo più sensato in cui avrebbe potuto trovarsi il sensei per un presunto allenamento: L’Accademia.
    Il tempo in quel momento era l’esatto opposto del giorno del primo incontro con Sakata, era nuvoloso e cupo con una leggera brezza che soffiava costante. Per Saber quel tempo era perfetto infatti rispecchiava il suo animo freddo e distaccato, si sentiva più a suo agio con quelle nuvole che coprivano il sole e poi il caldo non le piaceva per nulla; mentre fissava il cielo infine giunse davanti alla sua meta “Spero sia questo il luogo perché sennò sarò in terribile ritardo” guardò un orologio e vide che segnava le dieci meno tre e così piena d’angoscia si precipitò con passo sostenuto all’ingresso pensando “Fa che ci sia, fa che il folle sia lì.” Giunse di fronte all’ingresso e cercò l’unico particolare veramente decisivo di Sakata cioè la buffa chioma azzurrognola, guardò a destra e poi a sinistra ed infine, quando il cuore le saltava in gola e iniziava a riscaldarsi, vide quella buffa figura nera e azzurra che si distingueva da tutto e tutti, Sakata era lì.
    Saber sospirò un paio di volte cercando di calmarsi abbondantemente poichè comunque alla fine era riuscita ad arrivare puntuale, riuscì a rispettare le sue convinzioni e non infranse quell’ordine “Mi è andata bene” pensò “Per fortuna” finalmente si sentì più tranquilla.
    Arrivò davanti a Sakata che pareva quasi essere compiaciuto “Sicuramente ci sta pensando, ne sono sicura” si fermò a pochi passi da lui e lo fissò negl’occhi evitando, seppur con difficoltà, di cadere nella tentazione di guardare i suoi capelli e sempre con lo sguardo vuoto, distaccato e un filino irritato senza manco salutarlo disse: “Perché?”

    Edited by Byakuya~ - 14/7/2012, 18:56
     
    Top
    .
15 replies since 29/6/2012, 10:47   254 views
  Share  
.
Top