Classe G [II]

Controllo del Corpo Lv. 1

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  1. Byakuya~
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    14° SEGGIO

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    Saber aveva fallito il suo salto ed era finita per volare in acqua, ovviamente poco dopo Ibi la seguì e il che le diede un certo sollievo, ma nonostante questo era abbastanza nervosa “Prima passo un giorno su una lettera del cavolo, poi becco un sensei che sembra proprio divertirsi a vedere i fallimenti altrui e in più mi faccio un bagno nell’acqua gelida. Bene….” Mentre raggiungeva la riva con poche bracciate sentiva gl’arti leggermente intorpiditi dal freddo ma comunque questo non la turbò molto, amava il freddo più di quanto detestasse il caldo e lo detestava MOLTOOOO.
    Intanto il simpatico sensei disse la sua “Toh.. ci avevo preso in pieno con i trichechi..” continuò poi imperterrito “Spiegatemi o sommo duo di Odobeus Rosmarus... come pensate di atterrate su una piattaforma ghiacciata instabile se saltate senza neanche guardarla e appoggiando i piedi dove capita... nello specifico sul bordo. Dovete curare il vostro movimento ma non vi potete dimenticare dell'ambiente. Usateli quei due cosi che avete li che dovrebbero servirvi per vedere.” Faceva il simpaticone e ancora una volta usò il termine trichechi riferito al duo di studenti “Simpatia portami via” Saber non era entusiasta del nostro amico ma cercava di ignorarlo o almeno la sua parte di spiritosaggine, la parte dell’allenamento le interessava assai e iniziò a far muovere gl’ingranaggi del cervello: “Sul fatto che abbia saltato alla cieca ha ragione, dovevo osservare meglio la piattaforma, controllare il mio equilibrio e cercare di evitare il bordo perché ora so essere molto scivoloso e in più nonostante non sia pesantissima la faccio inclinare comunque” iniziava a capire, forse, come affrontare quel salto “E forse meglio evitare che Ibi salti con me o devo buttarlo in acqua io” aggiunse e quindi si voltò verso l’autolesionista e disse in tono freddo “Non darmi noia al prossimo salto. Aspetta almeno che abbia sorpassato la prima piattaforma o ti affogo. Se mi impedisci di eseguire il mio compito stai certo che ti devono pescare con il retino.”
    Era nervosa, incazzata e abbastanza su di giri.
    “Equilibrio, grip, posizione e spinta.. curateli come si deve e vedrete che non è troppo difficile.. diamine non ho neanche ancora iniziato a darvi fastidio e siete già fradici..” partì a dire il luogotenente per poi rivolgendosi a Sakata aggiungere “Te l'avevo detto che l'acqua ghiacciata non faceva abbastanza paura.. ma tu noooo... usiamo la lava... e tu nooooo... selezione naturale! te l'avevo detto che i trichechi non sono una specie destinata a sopravvivere ma tu noooo li salviamo con l'acqua gelata...” sembrava più che un allenamento un siparietto comico tra due capi che osservano due operai burlandosi di loro solo per l’incapacità di quest’ultimi di fare determinate azioni. Paradossalmente non era innervosita dall’atteggiamento dei due ma lo era dal fatto che ancora una volta aveva fallito alla prima il suo compito, il suo solito caratteraccio tornava a galla a spronarla verso il traguardo “Dannazione a quel ghiaccio maledetto. Nuovamente alla prima subito errore.” Forse troppo dura con se stesa forse troppo poco dura ma il risultato non era cambiato: aveva fallito.
    Ormai era uscita dall’acqua e allora il Chase disse “Tentativo numero due.. Si esibiscono ora nel salto mortale carpiato Saber e Ibi.. venghino venghino siore e siori... ah e badate a non farvi intralciare dai vestiti bagnati ora..” ed effettivamente aveva ragione le vesti da recluta avevano assorbito parecchia acqua ed ora pesavano da morire oltre che essere scomodissime perché rallentavano i movimenti ma Saber di certo non si sarebbe fatta rallentare da una stupidata come quella.
    Guardando la piattaforma ne assimilò la struttura e cercò di individuare il punto preciso, dove atterrare optando dopo una rapida analisi per il centro di questa, proprio dove era atterrato Chase così da ridurre al minimo il dondolio e lo sprofondamento di questa, pensò a come appoggiare i piedi, se di pianta completa o solo con una parte ma anche qui seguì l’esempio del sensei al fine di ottenere maggior presa sulla scivolosa zona, infine l’equilibrio, non doveva sbilanciarsi o avrebbe fatto inclinare la piattaforma ma comunque non sapeva come questa avrebbe reagito al suo atterraggio e si preparò mentalmente a bilanciare con il dondolio del corpo gl’eventuali bruschi movimenti.
    Stava per saltare quando fatto il primo passo verso il bordo si sentì pesantissima “Ma cos-” pensò al freddo e quindi strinse il pugno per valutare la condizione delle articolazioni ma come si aspettava dal suo corpo non era quello “Il freddo lo sopporto molto bene. Di certo quel bagnetto non mi può aver compromesso quindi…” a Saber vennero in mente le parole del sensei, le ultime proprio a cui lei non aveva dato peso “ah e badate a non farvi intralciare dai vestiti bagnati ora..” Ecco cos’era quella sensazione di squilibrio che aveva, tutta quella massa d’acqua impregnata nei suoi vestiti le stava creando impicci nei movimenti “Se salto così questi cosi potrebbero sbilanciarmi e potrei non poter compensare” dopotutto Saber era una ragazza forte ma comunque esile la sua forza non aiutava l’equilibrio e quelle vesti ora potrebbero pesare anche dieci chili che rispetto ai suoi circa sessanta erano determinanti per l’equilibrio.
    “Così saltare è impensabile” cercava una soluzione al dilemma e in breve andò a parare per quella più ovvia “Aspettare che si asciughino è da stupidi, saltare con essi idem, non mi resta che fare così…” senza stare a pensarci tanto si tolse i pesanti abiti della divisa lanciandoli poco lontano restando vestita con la fascia di bende che le copriva il petto e dei pantaloncini corti che indossava sotto la tunica “Ora va meglio. Certamente non mi lascio fermare da un po’ d’acqua.”
    Gli importava poco del pensiero dei tre, sperava, maschi li intorno e adattando la spinta solo e soltanto per raggiungere la piattaforma e evitando così un atterraggio pesante saltò verso questa aspettandosi qualche commento spiacevole da Chase o un suo intervento, ma comunque restando concentrata sul suo obbiettivo a pronta a bilanciare il movimento della piatta, a stare ben attenta al grip e già stava valutando quanto tempo avrebbe avuto per il salto successivo.
    Era tesa ma almeno non trmava ne per il freddo ne per l'agitazione, sapeva cosa fare, non sapeva se come lo avrebbe fatto avrebbe funzionato ma tentare, cadere, rialzarsi e riprovare. Questo lo sapeva fare bene...

    Edited by Byakuya~ - 14/7/2012, 18:55
     
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