Kannon Ball Saber Lily

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    14° SEGGIO

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    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato


    Saber era appena rientrata a casa sua dopo il primo allenamento con il suo nuovo sensei Sakata e raggiunta camera sua si lasciò scivolare sul letto stanca morta “Non credevo che cercare di controllare il reiatsu fosse così faticoso e rischioso” il suo pensiero si volse alla mano destra, dove le ustioni si stavano via via rimarginando nonostante il dolore restasse invariato e dunque si addormentò.
    Dormì per circa un giorno intero tanto che suo padre si preoccupò più volte delle sue condizioni fisiche, ma sempre riceveva un mugolio che gli impediva di entrare “Saber stai bene? Sei Viva??” la risposta era sempre la stessa “Mmmmm…anco-… poc-…” e più nulla ma alla fine si arrese anche il papà accettando l’attesa. Non dovette aspettare moltissimo poiché, ventisette ore dopo il suo ritorno, si svegliò tranquillamente, scese le scale e giunse in cucina con una faccia che per la prima volta strappò un sorriso al padre tanto era abituato a vedere espressioni tanto fredde che questa così buffa lo fece sogghignare “Ho fame… Tanta” anche la voce pareva diverse, più distesa e rilassata del solito tono tagliente con cui rispondeva, quasi pareva un’altra “Ecco tieni” disse il padre servendole un paio di piatti che aveva preventivamente preparato sapendo che sarebbe arrivato quel momento “Mangia e poi vai a lavarti” aggiunse fissando i capelli tutti arruffati di Saber “Che pari un alieno” scoppiando a ridere.
    Come comparve in silenzio scomparve in silenzio consumato il pasto e si recò al bagno.
    Era stordita dal lungo sonno e mezza addormentata ma almeno con la pancia piena, passò da camera sua, dove prese biancheria nuova, il suo fermaglio per i capelli e, neanche lei capì il perché, prese la sua divisa da recluta shinigami e s’infilò nel bagno. Ne uscì dopo circa un’ora e mezza e anche quel fatto destò preoccupazioni al padre dato che lei mediamente impiegava dai dieci ai quindici minuti per far tutto e quindi si recò dalla porta e chiese a voce alta “Saber non ti sarai addormentata in bagno vero??” una risatina gli sfuggì mentre pensava alla scena della giovane che dormiva seduta sul water ma tutta la sua allegria venne distrutta, annientata e spazzata via quando esattamente in quel momento la porta si aprì, si trovò davanti una ragazza vestita di bianco e rosso, capelli raccolti e sguardo assorto e tagliente che lo fissava tanto che rimase attonito nel vederla e rinvenne quando la ragazza parlò “Levati mi stai davanti” la Saber di sempre si era destata e forse un pochino più fredda del solito “Non mi addormento in bagno io. E poi che hai da ridere??” passò tra lo stipite della porta e il padre spingendolo leggermente per passare, buttò la roba da lavare nel cesto in cucina ed uscì lasciando il padre basito sulla porta del bagno “Eccola è tornata.”
    “Maledizione ma che gl’è preso” era parecchio alterata “Comunque” notò fermandosi un attimo in giardino “Perché diavolo sono vestita così??” si chiese appurando che indossava l’uniforme dell’Accademia e si arrestò per rifletterci “Oggi non ho allenamenti e neppure devo recarmi dal sensei ma allora perché l’ho indossata” strinse i pugni per stizza e in quel momento sentì bruciare la mano destra “Ahi ma cos-?!” si guardò la mano e vide le tracce delle ustioni dell’allenamento con il reiatsu e ricordò tutto. “Ecco volevo allenarmi un po’ con quello” si sentì lievemente sollevata e decise però di spostarsi da villaggio per evitare, nel caso avesse perso il controllo di danneggiare qualcosa e si recò in una radura nel bosco vicino che conosceva bene. Arrivata respirò profondamente e si concentrò sul focalizzare il suo flusso di reiatsu, come durante l’allenamento riuscì a raggiungerlo e ad interagirvi, ora sapeva quali sensazioni e quale stato di calma e concentrazione doveva raggiungere per manipolare il flusso e per creare la sfera, si concentrò ulteriormente e applicò lo stesso processo: prese una parte di reiatsu le indirizzò verso la mano passando dal braccio, creò il cilindro, lo inscrisse in una sfera, eliminò le parti che fuoriuscivano dai contorni della sfera e poi liberò il reiatsu dal cilindro facendo si che andasse a riempire la palla. Aprì gl’occhi e notò la sfera che aveva creato, non era stabile infatti ogni tanto i confini tremavano un pochino e parevano cedere ma impegnandosi riuscì a trattenerla stabile per circa un minuto e poi estinse il flusso di reiatsu facendola spegnere. “Mamma quanto è stancante” aveva il respiro accelerato come dopo uno scattò improvviso ma era felice di aver capito il processo e di riuscire a ripeterlo “Bene un attimo di pausa e riprovo. Eh ma cos-?!” una goccia d’acqua cadde sul suo viso, alzò gl’occhi al cielo e vide nuvoloni grigi avvicinarsi mentre una leggera pioggia iniziava ad intensificarsi “Proprio ora no…” Saber amava la pioggia ma durante un allenamento del genere poteva essere fastidiosa e così si recò in una caverna vicina da dove un tempo si estraeva il carbone, la conosceva perché da bambina ci era andata con suo padre per appunto prendere il carbone per la sua fucina e li decise di ripararsi per continuare il suo allenamento.
    Vi arrivò in pochi minuti e proprio come lei ricordava era abbastanza grande per permettere movimenti anche ampi senza problemi “Sarà ampia venti-venticinque metri e profonda almeno cento andrà bene” osservò e così riprese a dedicarsi al suo processo di creazione della sfera. In circa due ore fece sei tentativi fallendone due e per gl’altri quattro riuscì a mantenerle la sfera stabile fino a un massimo di quattro minuti “Ancora un paio di volte” aveva il fiatone e sentiva non avere ancora molta energia, si alzò e creò la sfera, questa subito divenne instabile e mentre Saber lottava per controllarla un tuonò rimbombò fragoroso vicino alla caverna, tale fu il botto ampliato dell’effetto eco che la giovane perse di colpo in controllo creando un’esplosione abbastanza forte che colpì una delle travi di sostegno dell’ingresso facendo franare l’entrata.
    “Merda” era molto ma molto alterata “Ma che sfiga proprio ora doveva arrivare quel tuono” si avvicinò alla parete franata e provò a spostarne una parte, molte rocce erano abbastanza piccole da consentirle di spostarle alzandolo o facendole rotolare da un lato “Devo uscire da qua e devo farlo da sola perché nessuno sa dove sono andata” spostava massi e detriti pesanti anche ottanta novanta chili fina a che non si imbatté in un masso alto circa tre metri e impossibile da spostare “E questo affare come lo levo” tentò tutto quello che poteva tentare, dalla rotazione alla leva fino a provare a frantumarlo ma evidentemente era troppo massiccio “E ora…” si fermò un attimo a pensare.
    Le idee erano poche anzi nessuna sembrava darle speranze di successo e così si sedette su una trave distesa per terra riflettendo poi guardando dove si fosse appoggiata notò la vistosa sezione di legno completamente bruciata dall’esplosione della sua sfera e le venne in mente un’idea un pochino bizzarra “E se facessi esplodere una di queste sfere vicino a quella roccia?? Forse l’impatto la farebbe cadere o muovere” questa era la sua idea “Tentar non nuoce” così si avvicinò al masso e cerco di creare la sfera.
    Era terribilmente agitata, la mano dolorante per l’esplosione e la stanchezza la opprimeva ma lei era Saber Lily e mai si sarebbe arresa e mai lo fece quindi concentrò tutta se stessa sulla materializzazione dell’energia e ancora una volta il flusso si mise in moto andando a confluire nella sua mano e formando la sfera “Aspetta ma se io faccio detonare di mia iniziativa, la sfera da così vicino mi esploderà in faccia!!” non aveva considerato questo punto che la rendeva timorosa, lei non era Ibi ci teneva alla sua faccia e al suo corpo, quindi doveva trovare una soluzione…
    L’unica sensata che ebbe fu quella fare detonare la sfera a distanza ma questo implicava un lancio di quest’ultima cosa mai tentata ma che secondo Saber dipendeva da una questione di disciplina mentale e alta concentrazione, così decise di tentare comunque “Se fallisco mi esplode in mano e se invece la faccio esplodere li davanti lo stesso mi esplode in mano tanto vale tentare.”
    Questa volta utilizzò il processo di concentrazione più sicuro che aveva: la ragazza della leggenda.
    Chiuse gl’occhi e creò nella sua mente la figura della ragazza e della luce che la circondava, subito notò come quel luogo la tranquillizzava enormemente e le consentiva di calmarsi, il dolore alla mano si assopì e Saber iniziò a formare la sfera di energia sfruttando la luce come fulcro per la concentrazione, imbrigliò il flusso dirigendolo verso la mano ed ingrandì la sfera fino a circa dieci centimetri di diametro. Nonostante tutto era dannatamente difficile da controllare ma Saber era in uno stato di trans tale che riuscì impegnandosi a stabilizzare la sfera “Ora devo solo capire come farla allontanare da me” creò l’immagine mentale della sfera che si staccava dal flusso di Reiatsu del suo corpo e si allontanava lentamente in avanti. La compattezza andava mantenuta immaginando i contorni della sfera i più netti possibili ma stavolta la carica interna era decisamente più alta visto chela sfera era più grande. Sarebbe stato difficile.
    Saber spinse la sfera in avanti tramite la forza della sua mente e questa iniziò lentamente a muoversi in avanti prima a scatti ma poi con un movimento più fluido “Ci sono quasi….” Concentrandosi al massimo e tenendo focalizzata la barriera intorno alla sfera attese il momento per farla detonare ma con un botto questa detonò pochi metri prima del masso creandoci solo una vistosa macchia scusa sopra ma senza muoverlo o dare segni di qualche danno. “Maledizione mi sono distratta”era un po’ stizzita per il suo fallimento ma però come da lei c’era da aspettarsi non si arrese e ritentò, una due tre volte e alla fine alla quarta volta riuscì nel suo intento: sfruttando una seconda barriera più sottile della principale avvolse la sfera in un secondo bozzolo, estremamente fragile ma che le consentì di darle una maggior spinta e quindi di impiegarci un minor tempo per raggiungere il masso, il secondo strato resistette circa tre secondi ma furono sufficienti affinché la sfera esplose quasi a contatto con la roccia facendola cadere all’indietro e con uno scattò Saber uscì da li prima che un’altra frana ricoprisse il buco da lei formato. “Ci sono riuscita” era soddisfatta, non felice, Saber Lily non è mai felice però era sollevata dalla sua prestazione e con la pioggia che batteva sul suo viso e i rigoli d’acqua che le attraversavano il viso inzuppando la divisa bianca ormai sporca e sudata con la mano destra ferita e il braccio intorpidito si diresse a casa….
     
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  2. argletahm
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    ti faccio giusto un paio di note:
    1- hai scritto alcune frasi piuttosto lunghe, contorte, con tante subordinate e poca punteggiatura (vedi l'ultimissima frase per capirci... ma non è solo quella).
    2- avrei gradito una maggiore descrizione dei fallimenti e un po' di approfondimento in quella parte.

    A ogni modo considerando che il testo è più che soddisfacente e che la tecnica è la più semplice che abbiamo...

    guadagni:
    tecnica kanonball + 3xp
     
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    Grazie Demon- Arg...
    Si pensa Sacchetto mi dice troppa punteggiatura tu troppa poca...
    Temo dipenda dalle canzoni k sento mentre scrivo...
    Cmq la fase dei fallimenti l'ho presa da qualcuno che ben conosci xDDD
     
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  4. argletahm
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    infatti ho approvato XD a ogni modo... hai la casella mp piena XD
     
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3 replies since 2/7/2012, 12:30   48 views
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