Morte...o nascita?

.Morte di Saori.

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Sobbalzò appena al suono della voce che emerse dal nulla e i suoi occhi cremisi si posarono di scatto sulla figura dalla quale proveniva. Un ragazzo che all'apparenza non sembrava troppo più grande di lei le si palesò davanti, e i suoi occhi cremisi presero a squadrarlo dal basso verso l'alto, soffermandosi un momento sulle ossa che gli deturpavano il viso che senza esse sarebbe apparso persino attraente, per poi superarle e fermarsi su due fari blu. Per un attimo tutto il resto sembrò sparire...il suo corpo smembrato a pochi metri di distanza, i tizi che ancora ne abusavano, la sua morte, tutto...rimase solo l'odio che leggeva in quegli occhi, l'istinto omicida che essi emanavano, quasi come se rispecchiassero ciò che lei aveva provato fino a poco prima, ma in un modo diverso, che pareva rivolto verso lei. Si era imposta mentre lo guardava di tornare alla sua solita espressione, quella neutra, quella che non mostrava nulla...ma non poté impedirsi di venire attraversata da un brivido di puro terrore, mentre quella voce atona continuava a parlare e i suoi occhi non riuscivano a staccarsi da quelli dello sconosciuto. Il suo cervello riuscì in qualche modo a elaborare ciò che disse, ma era ancora in uno stato confusionale e continuare a fissare quelle pozze blu non l'aiutava e le impediva di commentare...o almeno lo fece fino a ché non vide quello sguardo omicida mutare in ironico. Tutto intorno a lei tornò di nuovo e quegli occhioni dal colore del sangue presero ad ardere. Se Saori aveva un pregio talmente marcato da diventare ben presto un difetto...questo era l'orgoglio. Orgoglio che le fece dimenticare qualsivoglia paura o prudenza e rispondere a tono a quell'individuo. << Mai quanto quello che mi sta di fronte....che cosa sei?>> gli disse, e la sua voce suonò atona quanto la sua. Certamente doveva essere un anima anche lui se poteva vederla e parlarci...ma tanti campanelli dall'allarme dentro Saori le dicevano che era pericoloso, che non era come lei. Ad ogni modo qualunque cosa volesse, il suo orgoglio in quel momento le impediva di avere paura e l'odio che provava per gli individui a pochi metri da lei la rendevano in un certo senso pericolosa a sua volta...aveva bisogno di risposte. Si toccò il petto che doleva sempre di più e staccò lo sguardo dall'uomo. << E'-è fastidiosa... >> commentò poi con la voce leggermente compromessa dal dolore << Cosa succede se me ne libero? Tu l'hai fatto vero? >> chiese poi quando tornando a guardarlo, non trovò la suddetta.

    Spero che vada bene e che il velato insulto non mi costi la vita del pg. Chiedo venia ma volevo cercare di rimanere coerente col suo carattere orgoglioso. >w<
     
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7 replies since 6/7/2012, 13:32   197 views
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