Morte...o nascita?

.Morte di Saori.

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    ''Pensato/Ricordi''
    << Parlato >>
    << Parlato altrui >>
    Narrato.


    Era lì da interminabili secondi. Il rumore del liquido scarlatto che in piccole gocce si infrangeva sulla pozza sotto a quelli che una volta erano stati i suoi piedi la ipnotizzava, come facevano i cerchi concentrici che si formavano su essa al momento dell'impatto. Saori stava fissando quella pozza cremisi come in catalessi, incapace di distogliere lo sguardo...ma la sua mente, o almeno qualunque cosa in quel momento le stesse permettendo di essere cosciente, stava ricostruendo caoticamente la giornata che aveva avuto, alla ricerca di una spiegazione, di una risposta.
    Quando passi la tua vita a credere che dopo la morte non ci sia nulla, che cose come ''vita eterna'', paradiso, inferno, reincarnazione, non esistano...e poi ti ritrovi a essere un ''qualunque cosa fosse lei in quel momento'' e ad osservare quello che era il tuo corpo, subire ulteriori umiliazioni, venire violato in orifizi che prima non aveva, prendere la forma di un sacco di carne che forma non ne ha...quando questo succede, bé...quantomeno ti senti un po' confusa. E poi, quando arrivi a metabolizzare un minimo ciò che è successo subentra il dolore, l'odio, la sete di vendetta, l'istinto omicida...
    Un dolore acuto, più forte persino di quello che aveva provato poco prima di morire, mentre appesa per le braccia rotte veniva stuprata più volte, per poi essere fatta a pezzi, si fece strada nel suo petto. Li voleva morti, tutti loro...quegli uomini sconosciuti che si erano prestati a quello scempio, i due uomini che ormai non voleva neppure nominare perché ciò che erano era indefinibile e ''bestie'' non sarebbe bastato, e...''Mama''...no, quella non era sua madre, ma un abominio, un essere che di umano non aveva proprio nulla e che persino in quel momento sorrideva soddisfatto, mentre gli altri due esseri indefinibili stupravano il suo cadavere in un modo che andava ben oltre l'immaginazione e che pareva un manga guro, il più cruento che avesse mai letto...tutti loro, dal primo all'ultimo, dovevano morire, doveva subire le stesse umiliazioni che erano spettate a lei. E mentre pensava questo, il dolore al petto crebbe, si espanse, divenne quasi insopportabile e il viso che si era sempre impegnata a mantenere neutro, per una volta mutò: i suoi denti si infilarono sulle labbra fino a farle sanguinare, la mascella si serrò decisa e un rivolo di sudore le imperlò la fronte, mentre finalmente si osservava il petto.
    << C-che cos'è questa? >> le sfuggì in un sussurro, che però nessuno poteva sentire...o almeno così credeva.

    Spero che come inizio possa andare. >w<
     
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    × 1.1: Little brat.

    -Quella, ragazzina, è la tua catena del fato.- Irruppe una voce nel silenzio di quella stanza buia, dove il cadavere gocciolante di ciò che resta del corpo ripetutamente violato e dalle ossa fratturate di quella ragazza, che ora sotto forma di Plus stava fissando sconvolta e carica di sentimenti contrastanti ciò che fino a qualche ora prima doveva essere il suo involucro terreno. Una voce sconosciuta, dalla tonalità assente di chi dice un'ovvietà che è abituata a ripetere da sin troppo tempo. -E tu, come suppongo avrai intuito, sei morta. La catena spezzata simboleggia il legame spezzato tra la tua anima ed il tuo piccolo corpicino da insetto.- Quando la ragazzina si sarebbe voltata avrebbe potuto ammirare un ragazzo che, ad occhio e croce, non avrebbe potuto possedere più di ventitré anni. I lunghi capelli setosi del color dell'ebano dell'essere che le sta di fronte ricadono ordinatamente sulle spalle e lungo la schiena, fino all'altezza del bacino. Un ragazzo di una bellezza quasi nobile, dai tratti austeri e rigorosi di chi sembra appartenere alla "gente dal sangue blu"; solo due particolari riescono a smembrare del tutto quell'immagine. Sulla mascella, al posto delle guance risultano stazionare due frammenti ossei che, almeno al primo impatto, danno tutta l'impressione di appartenere -o di essere appartenute- ad un predatore, una belva famelica. In secondo luogo, il suo sguardo. I freddi occhi blu trapelavano un tale intento omicida, una rabbia repressa a fatica che avrebbero messo timore a chiunque avesse un minimo d'amor proprio su questa Terra.
    Kazuma Saitou, in effetti, non era nemmeno la persona più amichevole del mondo. Tutt'altro. -Un macabro spettacolo, devo dire...- commentò, indicando con lo sguardo il corpo ancora sanguinante ed appeso al soffitto. Un ghigno di cattiveria, di sadico sfottò verso una ragazza che aveva già perso tutto ciò che aveva da perdere, apparve sul suo viso.
    Giocare con le vittime delle sue angherie prima di ucciderle, era il suo passatempo preferito.
    Eppure, quegli occhi cremisi, prima di esprimere stupore e terrore per la sua inaspettata apparizione, sembravano esprimere odio. Un intenso ed indiscriminato odio. Chissà se era forte e determinata abbastanza da poter diventare una di loro... Lo spocchioso Kanezane non aveva ricevuto ordine di sguinzagliare i suoi sottoposti, di cui Kazuma faceva parte anche se controvoglia, alla ricerca di nuove reclute. Ma alla creatura dinnanzi a Saori non importava del suo diretto superiore... Aizen-sama sarebbe stato sempre ben disposto ad ampliare il suo esercito.



    CITAZIONE
    Linee guida:
    Bene, questa è l'introduzione alla tua prima ruolata qui nel GdR di Bleach Revolution. Come inizio andava bene, sì. Kazuma ha deciso di uscire allo scoperto immediatamente, senza però rivelarti nulla in particolare se non rispondendo alla domanda che Saori si pone.
    Possiamo continuare, descrivi pure emozioni, pensieri e stati d'animo della ragazza alla misteriosa apparizione.

    Ah, e dal momento che questo è il primo post, ti allego in spoiler le regole principali che sono solito riassumere all'inizio di ogni ruolata. ^_^

    Qualche piccola nota prima di iniziare.
    Dovete fare post di non meno di dieci righe; usate pensieri, sensazioni o quel che volete ma cercate di non fare post corti.
    Niente abbreviazioni da sms [numeri compresi, eccetto gli anni (es. 1964)], siate corretti grammaticalmente e rileggete quel che scrivete onde evitare svarioni.

    Cercate di interpretare il vostro personaggio in maniera opportuna; avete delle caratteristiche, cercate di rispettarle per quanto possibile... altrimenti che la fate a fare la descrizione psicologica? ;)

    Siate originali, un post "innovativo" aiuta a rendere la lettura divertente;
    rispettate la turnazione ovvero dopo un post mio fate uno e un solo post vostro. [questo solo in quest/allenamenti con più di un pg oltre al QM]

    Esempio:

    Sensei
    allievo 2
    allievo 1
    allievo 3
    Sensei


    l'ordine in cui rispondete voi non ha importanza; ci deve essere un post mio ogni volta che avete postato tutti voi.

    Non siate autoconclusivi, non descrivete gli esiti delle vostre azioni
    - tento di colpire XXXX ok
    - colpisco XXXX e gli faccio un gran male FAIL

    Se avete domande, inseritele sotto spoiler alla fine o all'inizio del post, mai in mezzo.

    Buona giocata!
     
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    Sobbalzò appena al suono della voce che emerse dal nulla e i suoi occhi cremisi si posarono di scatto sulla figura dalla quale proveniva. Un ragazzo che all'apparenza non sembrava troppo più grande di lei le si palesò davanti, e i suoi occhi cremisi presero a squadrarlo dal basso verso l'alto, soffermandosi un momento sulle ossa che gli deturpavano il viso che senza esse sarebbe apparso persino attraente, per poi superarle e fermarsi su due fari blu. Per un attimo tutto il resto sembrò sparire...il suo corpo smembrato a pochi metri di distanza, i tizi che ancora ne abusavano, la sua morte, tutto...rimase solo l'odio che leggeva in quegli occhi, l'istinto omicida che essi emanavano, quasi come se rispecchiassero ciò che lei aveva provato fino a poco prima, ma in un modo diverso, che pareva rivolto verso lei. Si era imposta mentre lo guardava di tornare alla sua solita espressione, quella neutra, quella che non mostrava nulla...ma non poté impedirsi di venire attraversata da un brivido di puro terrore, mentre quella voce atona continuava a parlare e i suoi occhi non riuscivano a staccarsi da quelli dello sconosciuto. Il suo cervello riuscì in qualche modo a elaborare ciò che disse, ma era ancora in uno stato confusionale e continuare a fissare quelle pozze blu non l'aiutava e le impediva di commentare...o almeno lo fece fino a ché non vide quello sguardo omicida mutare in ironico. Tutto intorno a lei tornò di nuovo e quegli occhioni dal colore del sangue presero ad ardere. Se Saori aveva un pregio talmente marcato da diventare ben presto un difetto...questo era l'orgoglio. Orgoglio che le fece dimenticare qualsivoglia paura o prudenza e rispondere a tono a quell'individuo. << Mai quanto quello che mi sta di fronte....che cosa sei?>> gli disse, e la sua voce suonò atona quanto la sua. Certamente doveva essere un anima anche lui se poteva vederla e parlarci...ma tanti campanelli dall'allarme dentro Saori le dicevano che era pericoloso, che non era come lei. Ad ogni modo qualunque cosa volesse, il suo orgoglio in quel momento le impediva di avere paura e l'odio che provava per gli individui a pochi metri da lei la rendevano in un certo senso pericolosa a sua volta...aveva bisogno di risposte. Si toccò il petto che doleva sempre di più e staccò lo sguardo dall'uomo. << E'-è fastidiosa... >> commentò poi con la voce leggermente compromessa dal dolore << Cosa succede se me ne libero? Tu l'hai fatto vero? >> chiese poi quando tornando a guardarlo, non trovò la suddetta.

    Spero che vada bene e che il velato insulto non mi costi la vita del pg. Chiedo venia ma volevo cercare di rimanere coerente col suo carattere orgoglioso. >w<
     
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    × 1.2: Hollows.

    La risposta, come Kazuma si aspettava, tardò qualche istante di troppo a giungere. Quella grottesca sensazione primordiale, quel terrore incontrollato che pervadeva fin nel punto più profondo dei loro animi tutti coloro i quali lo vedevano la prima volta e forse anche le successive. L'Exequias si era sempre beato di quella situazione, che nutriva senza fine il suo ego smisurato; gli occhi improvvisamente pieni di nulla più che bieca paura di morire. Paura, paura che un essere così mostruoso le fosse anche così vicino.
    Poi, però, le parole della ragazza giunsero quasi come un sussurro alle orecchie dell'Arrancar, il cui sorriso irrisorio si allargò velocemente in un autentico ghigno di folle malvagità. -HAH!- La sua voce, dal timbro duro che alcuni a Las Noches non mancarono di far notare l'assonanza a quella di Grimmjow Jeagerjacques, sferzò nuovamente l'aria ed il silenzio creatosi dopo la domanda. In effetti, entrambe le voci di quei due Arrancar così vicini ma al contempo così distanti tra loro erano state rovinate in passato da lunghe e sguaiate risate. Il riso derisorio di un uomo che ne uccide un altro. Né più né meno che la sadica follia e la passione per il combattimento, unico elemento comune al Sesto Espada ed un semplice Exequias. -Macabro, eh? Può essere. Cosa sono io, mi chiedi?- Ripeté, fissandola con ancora quel ghigno agghiacciante marchiato a fuoco in volto. - Sono semplicemente qualcuno venuto a porre fine alla tua esistenza. Definitivamente, oserei dire...- l'allusione all'omicidio di poco prima era lampante. -... Oppure, a donartene una nuova. Io sono un Hollow, un Divoratore di Anime. O meglio, lo sono stato a suo tempo.- Prima che però potesse completare il suo discorso, il primo ciclo di corrosione della catena iniziò ad attuarsi. Il dolore si sarebbe spalmato sul suo volto come Nutella su una fetta di pane, mentre quelle piccole bocche spuntate sugli anelli della Catena del Fato si mangiucchiavano a vicenda, facendola urlare e crollare in ginocchio, impossibilitata ad opporre resistenza. Il tutto durò meno di sessanta secondi, ma che bastarono ad irritare Kazuma, facendogli perdere il suo ghigno per far posto ad una smorfia di puro disappunto. - La catena da sola non la toglierai mai; i cicli di corrosione durano anche anni, e sono via via sempre più dolorosi. Quello che hai provato in questo istante, non è che un miliardesimo del dolore del ciclo finale.- disse, in completa tranquillità, come se parlasse della partita della domenica. Un argomento così insulso che ormai non lo riguardava più... -Se fosse passato uno Shinigami di qui, saresti stata salva. Per tua sfortuna, ci sono qui io. Quindi o ti uccido...- lasciò volutamente qualche istante di pausa prima che le parole varcassero le sue labbra come trasportate dal vento. Un vento che spirava morte da qualsiasi angolazione lo si guardasse. -... oppure ti rendo un Hollow a tua volta. Se ti strappo la catena con la forza ti anticiperò il dolore orrendo dell'ultimo ciclo, dopodiché diventerai una come me.- Lasciò alla ragazza una ventina di secondi per metabolizzare il tutto. -Non ti illudere, comunque, che rinuncerò al mio pasto tanto facilmente. Dammi un valido motivo per cui dovrei risparmiarti... poi deciderò di conseguenza.- E poi rise. In silenzio, ma rise. Sul suo volto si increspò di nuovo il sorriso di pochi minuti prima, quel sorriso agghiacciante. Ma rise dentro di sé, all'idea allettante di rendere anche quella ragazzina una dannata, come tutti loro. In realtà, essendo un Arrancar, aveva smesso di provare interesse nelle anime degli umani. Non bastavano per la sua crescita... ma il terrore negli occhi di chi sentiva parole del genere, erano e saranno sempre un qualcosa di impagabile.



    Non preoccuparti, hai fatto niente più che il tuo dovere, secondo il mio punto di vista l'interpretazione è tutto. ^_^
     
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    ''Porre fine alla tua esistenza...'' Saori dovette sorridere leggermente a quell'affermazione...
    << Di che esistenza parli, se non ne ho più una? >> disse facendo un cenno verso il cadavere informe accanto a lei...poi fece per commentare il resto, ma il dolore che fino a quel momento era stato forte ma controllabile ora le strappò un grido straziante, costringendola a cadere a terra in ginocchio. Ma ciò che fece in ginocchio non fu piangere o disperarsi, serrò i denti sul suo labbro, dal quale prese a scendere un rivolo di sangue e guardò dinanzi a sé...il suo sguardo non pareva impaurito, ma...arrabbiato. Rabbia perché si era lasciata cadere mostrando a quell'individuo un momento di debolezza, rabbia perché lo temeva, perché si permetteva di averne timore e, ancora, rabbia per il dolore stesso che le impedì per secondi che parvero interminabili di parlare, mentre il suo corpo tremava. Nonostante il dolore, dalle sue labbra non uscì un altro suono, quel grido iniziale era già stato troppo per il suo orgoglio. Era palese che si sforzasse per non gridare o lasciare che i suoi occhi lacrimassero...persino quell'individuo se ne sarebbe potuto accorgere.
    Quando il dolore cessò, il suo sguardo si puntò di nuovo su di lui, una piccola perla di sudore le ornava il viso e il rivolo di sangue era ben visibile, ma per il resto non tremava più e l'espressione era tornata neutra mentre lo ascoltava. Era terribile l'aura che emanava quell'individuo...un'aura oscura, che sanciva morte. Tuttavia non gli avrebbe mostrato il suo terrore, non avrebbe invocato pietà...mai, non era così patetica. Si sforzò di sorridere, un sorriso sarcastico, mentre tornava a guardarlo...e l'unica risposta che avrebbe potuto dare uscì dalle sue labbra. << Vendetta...è l'unico motivo per cui diventerei come te. Smembrare i corpi degli uomini che mi hanno tolto tutto, solo questo è il mio motivo...ma quale dovrebbe essere il tuo per non divorarmi, non sono io a doverlo dire. >> e nei suoi occhi si lesse tutto l'odio e la determinazione che in quel momento provava. Perché vendicarsi era l'unica cosa che voleva e l'odio il sentimento più forte che in quel momento riusciva a provare, così forte da passare sopra al dolore. Così forte da passare sopra alla paura...
     
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    × 1.3: Requiem for the Girl she used to be.

    Kazuma la fissava con indifferenza. Parole conosciute, parole sentite miliardi e miliardi di volte dagli individui più disparati nella loro diversità. Eppure, costei faceva parte di quel piccolo un percento di persone così irritantemente sicure di sé stesse da non provare nemmeno a chiedere pietà. O forse, semplicemente era intelligente abbastanza da capire che anche se lo avesse fatto non sarebbe cambiato nulla. Ed era quello che Kazuma ricercava in un plus per renderlo un Hollow: Orgoglio, Odio ed Intelligenza. La ragazza, in vero, pareva averne da vendere di tutte e tre le cose. -Se lo dici tu...- Sbuffò infine, scrollando le spalle.
    Fu questione di pochi miseri attimi... Con uno scatto che la ragazza probabilmente scorse solo marginalmente, quasi come uno scomparire e riapparire a pochi centimetri da lei, Kazuma si portò ad una distanza tale che i suoi spaventosi occhi blu erano ad un palmo di naso dai suoi, mentre la sua espressione era per una volta solenne mentre afferrava con decisione la catena, innalzandola appena per mostrarla alla ragazza. -Preparati a conoscere il volto della vera disperazione... Non dire che non ti avevo avvertito.- Le sussurrò, prima di abbandonarsi ad un altro ghigno agghiacciante mentre le sradicava dal petto con una forza per lei inaudita la catena e la basecircolare da cui essa si diramava. -Requiescat in pace...- Mormorò, con una punta di sadismo, mentre si godeva lo spettacolo delle urla strazianti di puro dolore della ragazza mentre dalla sua bocca e dalle orbite degli occhi iniziava a furiuscire prepotente una densa sostanza bianca, che avrebbe poi formato la sua Maschera. In un certo senso, si chiedeva quale aspetto avrebbe potuto assumere una creatura umanamente così aggraziata nell'aspetto, perlomeno, nella sua versione da Hollow. Ciò che ne seguì, era la solita prassi. Prima della completa formazione della maschera, la ragazza si sarebbe disgregata e ci sarebbe stata un'esplosione di energia spirituale. Dopodiché, sarebbe ricomparsa in un punto qualsiasi nel raggio di cento metri dalla loro posizione attuale.
    Kazuma gettò la catena in terra, in attesa che la neo-Hollow riapparisse, pronto a suggerirle il suo primo compito. Era così divertente...



    CITAZIONE
    Linee guida:
    Procedi con la tua trasformazione in Hollow. Mi raccomando, questa è forse la parte più importante dell'intera Role prima che si concluda, quindi curala a dovere.

     
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    Quattro misere parole furono l'unica risposta e poi successe qualcosa che sconvolse ulteriormente la sua mente ancora umana...come se tutto ciò che l'era successo quella giornata non l'avesse già provata abbastanza. Un secondo, un piccolo, breve, secondo e l'uomo fu a un centimetro davanti al suo viso, mentre i suoi sadici occhi blu la ipnotizzarono, impedendole di pensare a qualsiasi cosa. I suoi occhi cremisi si spalancarono, ancorandosi ai suoi senza che lei potesse fare qualcosa per impedirlo, le sue labbra si schiusero...e le sue orecchie umane percepirono quelle parole e le fecero rimbombare nella sua testa come una messa di morte, la sua. ''Disperazione...'' una parola che rimbombò nella sua testa mentre tutto ciò che era stata, veniva riversato fuori dalle sue orbite, fuori dalla sua bocca, dalle sue orecchie...come se venisse rigettato, eliminato, distrutto. Ed effettivamente fu così. Quella che era stata Saori, non esisteva più...rimasero solo il dolore, la disperazione e, più vivido di ogni altra cosa: l'odio.
    Il dolore si faceva strada, scavando, strappando, lacerando...un dolore che nessuna mente umana potrebbe anche solo lontanamente immaginare. Dolore che le fece prendere salda la sua testa, cercando di strappare la maschera che si stava lentamente chiudendo intorno al sua viso, portandola in un involucro del colore della morte, del colore della disperazione di cui aveva fatto cenno Kazuma....e le grida che un secondo prima erano umane e terribilmente strazianti crebbero, mutarono, sino a tramutarsi in un grido che non aveva più alcuna parvenza umana, che scosse tutto ciò che aveva lì intorno, facendo persino sbattere uno dei suoi ormai ex carnefici al muro, mentre anche il suo corpo era mutato. Non più viso ma maschera, non più orecchie ma corna, non più mani ma artigli, non più gambe ma zampe, non un cuore ma un buco...non più umana...ma bestia.
    La sua mole intaccò il soffitto e grossi pezzi di pietra caddero, alcuni al suolo, altri ferendo gli uomini che ormai spaventati tentavano di scappare e altri ancora sul suo cadavere. Lunghe ali aiutarono le corna a concludere il lavoro e la lunghissima coda si mosse e accidentalmente prese in pieno quella che una volta era stata sua madre, sbattendola con incredibile forza contro un muro, così tanto da ferirla gravemente e lasciarla lì ansante.
    Una maschera senza alcuna espressione era il suo nuovo volto, una maschera che manteneva più di quanto potesse sembrare le caratteristiche di quand'era umana. Perché una prerogativa di Saori era sempre stata quella di mostrare il meno possibile ciò che provava...che fosse una sorta di difesa o meno non c'è dato saperlo, fatto sta' che, proprio come detto in precedenza, l'essenza del suo essere era stata riversata fuori dal suo corpo e aveva preso la forma di una maschera che volto non ne aveva.
    Saori era morta si, ma una nuova creatura era appena nata...

    Rimase buio davanti ai suoi occhi per un bel po', finché finalmente non aprì le ali e due occhi apparvero dal nulla, spalancandosi su uno sfondo nero pece. Occhi rossi e inquietanti, che presero a guardarsi intorno istericamente, fino a posarsi su Kazuma. Proprio come se fosse la bestia che pareva essere in tutto e per tutto eccetto forse il torace umanoide, Saori...o almeno la creatura, che una volta, era stata Saori si immobilizzò e ringhiò verso di lui, spalancando la bocca che altrimenti sarebbe stata invisibile e che parve spaccarsi lì, come una roccia che si apre di netto, lasciando visibile ciò che c'è sotto...e in quel caso furono denti affilati che non avevano niente di rassicurante.
    ''Vend..et...taaaarhhhh...'' furono, nonostante tutto, le parole appena comprensibili che uscirono dalle fauci del nuovo Hollow. Parole che dimostrarono in modo palese quanto fosse radicato l'odio che aveva provato, quale fosse stato l'ultimo pensiero che aveva avuto prima di sparire del tutto, quale fosse la sua ragione nonostante la fame che ormai quanto bestia l'attanagliava: vendetta.

    Avrei voluto mettere qualche immagine d'impatto ma non l'ho trovata...spero almeno che il post vada bene. >w<


    Edited by =^Neko_chan^= - 8/7/2012, 14:56
     
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    × 1.4: Requiem for the Girl she used to be pt.2

    Lo sguardo dell'Exequias indugiò per qualche istante sulla creatura. In minima parte, sembrava avere conservato i tratti umani che la contraddistinguevano dalle altre ragazze: ovvero le forme accattivanti del suo corpo. A parte ciò, un grosso buco stazionava al centro del suo petto; delle grosse zampe da bestia avevano sostituito le gambe che probabilmente avevano fatto girare la testa a non pochi ragazzi della sua età e non; le dita affusolate diventate lunghi artigli. E il volto, quasi completamente raso al suolo, ora sostituito da una curiosa maschera bianca la quale sembrava essere perfettamente levigata e... liscia. Nessuna traccia d'occhi, né di bocca. Ad una più attenta analisi Kazuma riuscì a scorgere due piccole fessure per il naso, ma per il resto nient'altro. Dalla cima della maschera, due grosse corna svettavano verso l'alto.
    Infine, l'essere che gli stava davanti spiegò le ali. E su di esse, un grosso paio di occhi rossi si aprì, posandosi frenetico in ogni dove della stanza prima di fissarsi su di lui. Occhi colmi di emozioni contrastanti, così come contrastanti e confusi dovevano essere i pochi pensieri che si accavallavano l'uno sull'altro nella mente di quella povera creatura che probabilmente non riusciva a pensare ad altro che al dolore e alla "fame" che indubbiamente provava. Infine, la sua maschera parve squarciarsi orizzontalmente, mostrando la bocca che fino ad allora aveva creduto non ci fosse. Una bocca che nascondeva anche due file di affilati denti che, per un avversario di pari livello a lei, avrebbero potuto rappresentare un ostico elemento da tenere in considerazione. Poi, con voce rauca e colma d'ira repressa, la creatura manifestò il suo grande desiderio... vendetta. -Hah... Hahah... GWAHAHAHAH!- L'arrancar scoppiò in una sonora risata delle sue. Di quelle sguaiate e cattive. -Mi sa che mi hai ampiamente superato nell'essere macabro, eh, scarafaggio alato?- Infine, con un gesto delle braccia che stava a simboleggiare un "Prego, accomodati" con tanto di eloquente espressione facciale, l'Exequias annunciò con un ghigno il benestare perché la neo-Hollow potesse consumare la sua vendetta. -Buon appetito, ragazzina... o meglio, ciò che resta della ragazzina che eri.-



    CITAZIONE
    Si continua qui.

    CITAZIONE
    Il breve preludio della trasformazione è ormai completato, indi per cui sali al rango di:
    NeoHollow
    Il livello successivo è la piena trasformazione in Hollow; il dolore e l'esperienza terribile rendono il soggetto molto più simile ad un animale che cerca di placare la sua "fame". Il personaggio possiede energia bianca, può combattere.
    Riceve inoltre 15 punti da distribuire fra le caratteristiche.
    Azioni Possibili: Postare nel Mondo dei Vivi, postare nell'Hueco Mundo.

    Non dimenticarti di aggiornare la scheda.

     
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7 replies since 6/7/2012, 13:32   197 views
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