Classe B [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv. 1

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    Classe B
    Sensei: B l a z e (Gintoki Sakata)
    Allievi:
    - Utrud (Hiruma Kenpachi)
    - †Akito† (Akito Wakasabi)
    - Grimmjow_San (Shiro Fujimoto)
    Classe completa

    CITAZIONE
    Qualche piccola nota prima di iniziare.
    Dovete fare post di non meno di dieci righe; usate pensieri, sensazioni o quel che volete ma cercate di non fare post corti.
    Niente abbreviazioni da sms, siate corretti grammaticalmente e rileggete quel che scrivete onde evitare svarioni.

    Cercate di interpretare il vostro personaggio in maniera opportuna; avete delle caratteristiche, cercate di rispettarle per quanto possibile... altrimenti che la fate a fare la descrizione psicologica? ;)

    Siate originali, un post "innovativo" aiuta a rendere la lettura divertente;
    rispettate la turnazione ovvero dopo un post mio fate uno e un solo post vostro.

    Esempio:

    Sensei
    allievo 2
    allievo 1
    allievo 3
    Sensei


    l'ordine in cui rispondete voi non ha importanza; ci deve essere un post mio ogni volta che avete postato tutti voi.

    Non siate autoconclusivi, non descrivete gli esiti delle vostre azioni
    - tento di colpire XXXX ok
    - colpisco XXXX e gli faccio un gran male FAIL

    Iniziate senza armi con solo la tenuta da allievo, che vi viene recapitato in un pacco con la lettera di ammissione; la divisa è bianca sopra con un hakama blu se siete un ragazzo, rosso se siete una ragazza.

    Se avete domande, inseritele sotto spoiler alla fine o all'inizio del post, mai in mezzo.

    Buona giocata!


    Ricevete tutti e tre il seguente messaggio:
    La tua richiesta di entrare a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti Spirituali Shin'O, che ti formerà fino a renderti pronto per entrare nel duro mondo degli Shinigami, è stata ufficialmente approvata.
    Presentati domani in Accademia alle ore 9:00, ti aspetterò davanti all'ingresso.
    GS.


    L'intero messaggio è vergato con una calligrafia piuttosto chiara, che non avrete difficoltà a decifrare.

    Descrivete ciascuno il momento in cui il proprio pg riceve il messaggio, dopodichè descrivi il suo risveglio e l'arrivo in accademia.

    L'accademia si presenta come un grosso edificio interamente bianco, circondato da diversi spazi verdi e popolata da un enorme via vai di persone che entrano ed escono. Vicino all'entrata, una figura con un cespuglio di capelli azzurrini si distingue dalle altre per il suo abbigliamento; per maggiori info sull'abbigliamento del mio pg [QUI].
    In particolar modo è la sua divisa, una sorta di kimono nero con rare tinte di bianco a risaltare tra la folla di studenti vestiti di bianco, rosso e blu.

    Per qualsiasi dubbio, non esitate a chiedermi. Non amo discutere per MP, preferisco msn; quindi nel caso abbiate bisogno non esitate a chiedere il mio contatto. È tutto per ora, buon gioco. (:


    Edited by B l a z e - 14/9/2012, 19:32
     
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  2. Utrud™
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    CITAZIONE
    narrato parlato pensato

    Era una serata colorata di rosso molto bella e per certi versi si poteva definire romantica quella in cui Hiruma ricevette l'invito per una nuova vita.
    Il sole stava ormai tramontando inesorabilmente creando un rosso fuoco molto bello che illuminava l'ottantesimo distretto del Rokungai, quasi per regalare un po' di bellezza a quelle anime che si trovavano ad abitare li in quella miseria e povertà. Quel luogo era conosciuto come il piu povero e pericoloso distretto che ci fosse, addirittura per molti era considerato una legenda vera e propria, ma per chi ci abitava o per coloro che ne avevano avuto qualcosa a che fare sapevano benissimo quanto fosse vero e pericoloso, tanto da tenersi alla larga da li e da non metterci piede per nessun motivo. In fondo chi mai avrebbe voluto mettere piede spontaneamente in un luogo tetro e pericoloso, dove potevano ucciderti o derubarti o entrambe le cose in qualunque istante...
    Questo luogo era però il posto ideale per uno come Hiruma, che si stava divertendo a combattere con delle anime poco pacifiche dello stesso distretto.
    Grazie alla fama che si era creato, Hiruma riceveva sempre piu spesso visite di varie persone che volevano ucciderlo solo per farsi un nome, ma la cosa non dispiaceva minimamente al giovane, che anzi aveva trovato una rara opportunità per combattere a piu non posso con i criminali piu violenti e forti del distretto. Combattere....una parola che per molti poteva avere vari significati con varie cause e varie finalità: per alcuni significava proteggere qualcuno di importante o qualcosa, per altri significava semplicemente proteggere se stessi, ma per Hiruma assumeva un significato del tutto diverso. Lui combatteva semplicemente per divertimento, perchè non voleva fare altro dalla mattina alla sera, era il suo passatempo preferito, aveva anche fatto una richiesta per diventare shinigami per poter continuare a farlo e ciò perchè con la sua fama ormai erano in pochi a volerlo sfidare e la noia incombeva su di lui.
    Proprio per questo quel giorno fu tanto significativo per Hiruma, perchè gli aveva permesso di poter continuare a sfidare persone talmente forti da esistere solo nei suoi sogni fino a quel giorno.
    Dopo aver malmenato coloro che quel giorno l'avevano sfidato, tornando a casa si sentiva estremamente deluso.....delusione a causa dell'enorme differenza che c'era tra lui e gli ormai inoqui criminali del distretto.
    Ormai non sentiva piu quella gioia indescrivibile nel sfidare la morte, quella passione travolgente del combattimento che gli facessero rischiare ferite e morte, sentiva solo di combattere contro dei deboli e lui odiava combattere chi non fosse all'altezza.
    Che noia, e questo dovrebbe essere il distretto piu pericoloso, quello che temono tutti? Tra poco dovranno chiamarlo il distretto dei piccoli gattini, altro che criminali incalliti...
    Arrivato nella sua dimora, notò uno strano pacco che si accinse ad aprire con una strana curiosità: non c'erano molti a volerli spedire dei pacchi e lui non era abituato a riceverne. Nel pacco c'era una lettera imbustata in una busta di carta bianchissima, di un colore cosi candido che non ne aveva mai visto un bianco cosi nel distretto, poggiato sopra una divisa bianca con un hakama blu che guardò in un primo momento stranito, ma dopo aver realizzato cosa fosse, con un sorriso enorme che ricopriva il suo volto tenebroso.
    si...... Si.........SI.....ERA QUESTO CHE ASPETTAVO DA TEMPO, FINALMENTE POTRO COMBATTERE CONTRO PERSONE VERAMENTE FORTI.......FINALMENTE POTRO RIPROVARE QUEL BRIVIDO LUNGO LA SCHIENA.......FINALMENTE POTRO UCCIDERE QUALCHE DEGNO AVVERSARIO.......preparati Soul Society,perchè Hiruma Kenpachi sta arrivando
    Furono queste le parole di un Hiruma eccitato ed estasiato dalla nuova notizia.Poco dopo si ricordò che c'era anche una lettera,ma non la apri neanche sapendo già cosa potesse esserci scritto.
    Quella notte Hiruma non riusci a chiudere occhio dalla eccitazione e si preparò fin dalla mattina presto, quasi prima che sorgesse il sole, per andare all'accademia dove avrebbe potuto imparare tante nuove tecniche di combattimento.
    Il viaggio fu lungo ma per niente noioso, anzi non c'era verso di far togliere quel sorriso quasi demoniaco dal viso di Hiruma, segno di quanto fosse entusiasta all'idea di diventare sempre piu forte.
    Arrivato davanti all'accademia, apri la lettera e lesse che doveva trovarsi li alle 9:00 ,ma si era presentato prima quindi si appoggiò ad un albero all'ombra per non annoiarsi troppo guardando tutti quei studenti dell'accademia
    Farò fuori te....e te....e te.....e te.....e anche te......Vi farò fuori tutti...tutti tutti tutti MUAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHA
    Diceva Hiruma indicando ogni studente che gli sembrasse abbastanza forte.
    All'improvviso Hiruma notò un personaggio molto particolare e diverso da tutti gli altri, anche dai vari insegnanti che aveva notato prima, quindi decise di andare da lui per vedere se fosse proprio lui il suo nuovo insegnante o no.
    Piu camminava e piu quella figura gli sembrava emanare una strana aura, potente e quasi pericolosa, anche se non sembrava, e si capiva lontano un miglio che era una persona molto forte
    Bene ci sarà da divertirsi...
    Ma che buon odore....di sangue.....kekekekekeke
    Sono Hiruma Kenpachi e volevo sapere se non era per caso lei il mio nuovo insegnante

    Disse Hiruma allo shinigami con i capelli molto disordinati e il kimono tutto nero trannè qualche traccia del blu mostrando la lettera ricevuta il giorno prima che lo confermavano come uno studente dell'accademia

    Edited by Utrud™ - 23/9/2012, 19:20
     
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  3. Grimmjow_san
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    CITAZIONE
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato da altri

    Era una giornata come tutte le altre, io aiutavo i miei nuovi “genitori” e i miei nuovi “fratelli” a sistemare la casa.
    Stavamo facendo un lavoro di riparazione del tetto per non far entrare l’acqua nei pochi giorni di pioggia. Intanto che tagliavo un asse arrivò una bimba la più piccola della famiglia, correndo e cercando di attirare la mia attenzione.
    Mi diede un pacchetto e una lettera incredibilmente bianca, visto che era passata dalle mani di quella piccola peste.
    L’aprii e lessi cosa c’era scritto. Rimasi basito, diedi una ricontrollata veloce per esserne sicuro.
    Ero stato ammesso all’accademia di shinigami. I pensieri di gioia e trionfo mi assalirono.
    Quella sera mangiai poco molto poco a causa dell’agitazione per via dell’nuovo inizio. Andai a letto molto presto, per prepararmi al meglio per la giornata a venire. I dubbi sulla classe dei nuovi compagni mi e nuove conoscenze mi misero paura. Ma pensando alla promessa che avevo fatto decisi di scacciarla e farmi avanti.
    La mattina seguente mi svegliai molto prima del dovuto. Mi preparai ad andare.
    Finito di salutare partì per l’accademia. Nel viaggio da casa all’accademia le domande mi vennero spontanee.
    Chissà come sarà il mio maestro e come saranno i compagni, e spero di essere all’altezza di questo compito
    Ormai quasi arrivato intravvidi l’accademia. Un grande palazzo bianco, con grandi spazi verdi.
    Decisi di entrare e cercare il mio Sensei, notai uno strano ragazzo che parlava tra se e se, scartai l’ipotesi che fosse il mio Maestro visto che indossava i miei stessi abiti. Lo ignorai e andai a cercare il mio Sensei.
    Dopo una lunga ricerca, trovai un signore altissimo all’occhio sembrava una persona molto potente. Immaginando che fosse il mio chiesi.
    È lei il mio Sensei Gintoki Sakata?
    No. Ma tu chi sei?
    Io con tono intimorito risposi
    Shiro fujimoto, della classe B
    Si mise a ridere,dopo un paio di secondi mi indico dove si situava il mio Sensei, con tono intimorito e timido lo ringraziai.
    Corsi come un pazzo per arrivare all’ora e al luogo prestabiliti.
    Dopo un paio di secondi vidi quello che poteva sembrare il mio Sensei. Vicino c’era il tizio che avevo incontrato minuti prima. Mi avvicino e inizia a presentarmi con voce molto affannata
    Shiro Fujimoto! Piacere! Volevo sapere se questo era il luogo d’incontro per i nuovi alunni.
     
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    Akito viene bocciato per il ritardo nel posting.

    CITAZIONE
    Bene, bene... anzi, male. Questa è la nostra prima role assieme quindi sarà bene chiarire un punto: io sono severo e sul piano della correttezza linguistica a dir poco intransigente. Almeno per questo primo post, non scenderò nel dettaglio e non correggerò ogni singola minuzia che non va nei vostri elaborati, consideratelo come un primo avvertimento.
    Utrud, le cose vanno male. Se dovessi darti un voto da uno a dieci saresti ben sotto il quattro, ho visto errori di qualsiasi genere nel tuo scritto. Frasi che con l'italiano hanno poco o nulla a che vedere, errori grammaticali in quantità, ma se c'è una cosa su cui non posso soprassedere sono quelli ortografici. Scusami... "inoqui"? Che cosa significa? Una volta a me avevano insegnato una bella parolina, mi pare la chiamassero "innocui". Buffo, c'è anche sul vocabolario. Per non parlare degli errori di battitura che sono disseminati in ogni dove... Quindi, sappi sin da ora che se questo è il tuo modo di ruolare sei ben lungi dal poter essere un Kenpachi. Non viene richiesto essere degli assi della strategia o dei mostri del combattimento strategico, basta sapere mettere in fila due parole in un italiano corretto. Perdonami la schiettezza e il modo diretto di esporti i fatti, ma sono convinto che tu possa fare di più, mi rifiuto di pensare che questo sia il tuo massimo. Per cui, ti do adesso due consigli: il primo è di rileggere con attenzione più volte ciò che scrivi, una volta finito, prima di postare. Può sempre aiutare a scovare piccoli errori disseminati durante la battitura. Il secondo, è quello di utilizzare un programma come Microsoft Office Word o OpenOffice Writer che, con il loro tool di correzione ortografico possono aiutarti anche a sistemare meglio il tuo lavoro.
    Per quanto riguarda Grimm: hai fatto un buon lavoro, se devo essere onesto, ricordando i tuoi vecchi scritti che mi passavi per mp, devo dire che mi aspettavo infinitamente peggio. Solo tendi a dimenticare troppe virgole dove andrebbero di dovere e, se proprio devo essere puntiglioso, c'è qualche frase un po' contorta. Ma per rimediare immagino che basti rileggere con un po' d'attenzione in più.

    Ben conscio di non essermi guadagnato le vostre simpatie ma di aver sicuramente ottenuto un paio di "ma vai al diavolo" -per dirlo in un'espressione pulita-, con questo concludo il vostro primo specchietto di valutazione. Fiducioso del fatto che migliorerete, altrimenti vi boccio andate in pace! Buon lavoro. :mki:

    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Mormorato
    Parlato d'altri

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    × 1.1: Two more rookies.
    In quel periodo non riuscivo ad avere un attimo di respiro tra scartoffie, missioni e lezioni accademiche. Il tempo da dedicare a me stesso e alla mia ragazza rasentava lo zero e, sì, ero molto stressato. Come molti sanno, lo stress causa malumore. Nel mio caso particolare, malumore significava profonda irritazione verso qualsiasi cosa si muovesse. Lo ammetto, da tempo ormai la soglia massima che la mia pazienza mi consentiva di non buttare tutto all'aria si era pesantemente abbassata e una nuova classe di reclute non giovava all'innalzamento di essa né al recuperare il mio buonumore.
    Come ero solito fare per le nuove leve, quella mattina mi dovetti alzare presto per piazzarmi davanti all'ingresso prima dell'apertura dell'Accademia, in modo da evitare tutto il fastidioso viavai di studenti che la popolavano. Studenti che non tardarono nemmeno ad arrivare, formando così il solito fiume di persone che entrava e usciva, accalcandosi e spingendosi l'un l'altro.

    Poi, dal nulla, cominciarono ad arrivare i tre rompiscatole. O prescelti, a seconda dei punti di vista. Magari rompiscatole più dal punto di vista mio, prescelti da quello di chiunque altro. Il primo, abbastanza alto, arrivò vicino a me con fare fin troppo disinvolto, andando ben oltre il limite posto dall'aggettivo 'strambo' e cianciando le solite fesserie di circostanza, mentre sorrideva con un'espressione del tutto ebete. Quasi da psicopatico. Stomachevole.

    «Ma che buon odore....di sangue.....kekekekekeke
    Sono Hiruma Kenpachi e volevo sapere se non era per caso lei il mio nuovo insegnante»

    «Uno...»

    Semplicemente rimasi in silenzio, fissandolo con uno dei miei sguardi più agghiaccianti... la specialità della casa, insomma. Nel frattempo, ecco giungere il secondo rompib-... ehm, aspirante shinigami. Era una decina di centimetri più basso di me, con dei capelli neri abbastanza lunghi ma che non rasentavano l'effeminatezza. Aveva degli occhi verdi con sfumature di castano alle estremità piuttosto espressivi, quantomeno insoliti e belli da vedere, con una mimica facciale un po' da tonto ma, come si suol dire, ognuno porta le sue croci...

    «Shiro Fujimoto! Piacere! Volevo sapere se questo era il luogo d’incontro per i nuovi alunni.»
    «Due...»

    Il quadretto della mia nuova classe era... deprimente. Era ancora presto per poter valutare il loro reale valore, ma nessuno di loro mi aveva colpito più di tanto. Nessuno dei due aveva avuto, almeno inizialmente, il potere di destare dal suo sonno la mia molla della curiosità, a parte il primo che mi sembrava un perfetto idiota.
    Sospirando amaramente, presi infine la parola.

    «Purtroppo sì, sono il vostro sensei. Sareste così gentili da seguirmi, per piacere?»

    Senza nemmeno aspettare una loro qualsiasi replica, voltai loro le spalle e mi infilai in mezzo alla confusione. Poi, facendo slalom tra uno studente e l'altro e i vari corridoi, mi avviai a passo deciso verso una porta sulla destra dell'ultimo corridoio nel quale svoltammo, la cui insegna recava la lettera "B-1" dipinta in nero a caratteri occidentali. Aprii la porta scorrevole velocemente ed entrai all'interno della stanza, aspettando che anche gli studenti entrassero al suo interno. L'aula si presentava come un locale perfettamente quadrato di circa dieci metri quadrati, dall'arredamento piuttosto spoglio: vi erano solo un cerchio nero di sei metri di diametro dipinto sul pavimento di legno e, sul versante opposto alla porta, un'enorme finestra che illuminava a giorno la stanza esattamente come se fossimo all'aperto. Una volta preso posto al centro del cerchio, incrociando le braccia, aspettai che gli studenti prendessero posto di fronte al sottoscritto e presi per la seconda volta la parola.

    «Gintoki Sakata, sesto seggio della Decima delle Tredici Brigate di protezione. Sarò il vostro sensei per l'intera durata del vostro percorso accademico che, ve lo posso garantire, non sarà rose e fiori. Qui dentro, con me, vigono due sostanziali norme.
    Uno: Finchè siete entro il perimetro accademico io ho pieno diritto di decidere della vostra sorte; la vostra sopravvivenza è solo ed unicamente un mio capriccio, così come per capriccio potrei uccidervi.
    Due: Gli studenti devono collaborare tra loro quando è richiesto. La collaborazione per i vero Dei della Morte è fondamentale.
    Coloro ai quali queste piccole premesse non vanno bene, possono benissimo alzarsi e tornarsene a casa.»


    Indugiai per diversi secondi su ognuno di loro, incontrando i loro sguardi con una glacialità che in confronto gli Iceberg potevano essere definiti bollenti.

    «Bene, ora ripetete i vostri nomi, dato che li ho già dimenticati, e ditemi per quale astruso motivo vorreste diventare degli shinigami.»


    Freddo, schietto, brutale come sempre. Probabilmente non avevo fatto una bella impressione, ma non mi importava più di apparire simpatico agli occhi della gente. Non come prima, almeno.


    CITAZIONE
    Inutile dire che, comunque, non ho nulla di personale contro di voi: soprannomi e acidità del mio pg sono una semplice questione di interpretazione. Non è esattamente un tipo amichevole, se non lo si sa prendere. Buon GdR, ragazzi. ^_^

     
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  5. Utrud™
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    stessa cosa vale per me, ho cercato di rispettare il piu possibile il comportamento del mio pg

    CITAZIONE
    narrato parlato pensato parlato di altri

    Dopo la strana presentazione di Hiruma a quello che sembrava essere il suo sensei, quest’ultimo si limitò a gelarlo con lo sguardo cercando quasi di farlo stare zitto. Mossa inutile, poiché il biondino fece una smorfia come da presa in giro per quell’atto e poi ritornò a sorridere come prima e ad aspettare qualunque cosa dovesse succedere dopo.
    Passati pochi minuti un altro giovane studente si presentò allo stesso insegnante, che si limitò a squadrarlo dall’alto in basso quasi amareggiato per ciò che vedeva nei due personaggi che si trovavano di fronte a lui.
    «Purtroppo sì, sono il vostro sensei. Sareste così gentili da seguirmi, per piacere?»
    Disse sempre più amareggiato il sensei per poi immettersi nella folla di studenti che si trovava davanti all’accademia. Era un tipo che ad un primo sguardo non piacque per niente a Hiruma: serio, fiero di sé, quasi arrogante…l’avrebbe potuto sopportare solo nel caso avesse scoperto essere incredibilmente forte.
    Camminando in silenzio, i tre si ritrovarono davanti ad un’aula con sopra inciso ‘’B-1’’ e ne varcarono la soglia senza neanche un attimo di esitazione. L’aula sembrava essere molto grande, ma ciò era solo determinato dal fatto che era estremamente spoglia. C’era solo un cerchio nero dipinto sul pavimento di legno e una grande finestra sul lato opposto della stanza aperta che faceva entrare qualche raggio di luce in quella stanza altrimenti cupa e vuota.
    Il maestro prese posto al centro del cerchio nero e fece cenno ai due di fare lo stesso per trovarsi di fronte a lui. Non era ancora chiaro se avesse intenzione davvero di insegnare o se fosse talmente una rottura da renderlo effettivamente noncurante di ciò che facevano o pensavano i due studenti.
    Hiruma si mise seduto di fronte a lui in maniera molto rilassata e poco composta, con il solo fine della comodità personale a scapito dell’impressione che faceva scaturire dal suo comportamento.
    Dopo che anche il secondo studente si mise seduto, il sensei parlò di nuovo con un tono molto annoiato e quasi infastidito dalla situazione.
    «Gintoki Sakata, sesto seggio della Decima delle Tredici Brigate di protezione. Sarò il vostro sensei per l'intera durata del vostro percorso accademico che, ve lo posso garantire, non sarà rose e fiori. Qui dentro, con me, vigono due sostanziali norme.
    Uno: Finchè siete entro il perimetro accademico io ho pieno diritto di decidere della vostra sorte; la vostra sopravvivenza è solo ed unicamente un mio capriccio, così come per capriccio potrei uccidervi.
    Due: Gli studenti devono collaborare tra loro quando è richiesto. La collaborazione per i vero Dei della Morte è fondamentale.
    Coloro ai quali queste piccole premesse non vanno bene, possono benissimo alzarsi e tornarsene a casa.»

    Una breve pausa per incrociare gli sguardi dei due studenti, giusto il tempo per provare a incutere un po’ di paura, e poi riprese immediatamente
    «Bene, ora ripetete i vostri nomi, dato che li ho già dimenticati, e ditemi per quale astruso motivo vorreste diventare degli shinigami.»
    Era freddo e diretto con i suoi nuovi due studenti, dimostrando un disinteresse totale per la faccenda e facendo capire anche di come fosse intenzionale quella sua trasparenza.
    Cosi Hiruma sorrise ancor di più, cominciando a divertirsi per i strani modi di trattare con gli studenti in quell’accademia, e cominciò a parlare a voce alta e decisa, quasi per dimostrare la sua arroganza e noncuranza delle opinioni del suo nuovo insegnante.
    Bene...bene...molto bene... ho l'impressione che finalmente, dopo tanto tempo di noia, mi divertirò parecchio
    Io mi chiamo Hiruma Kenpachi e vengo dal ottantesimo distretto del Rokungai. Non ho un motivo vero e proprio per diventare Dio della Morte, almeno da me non sentirà parole di sogni avuti fin da piccoli di poter mantenere l’equilibrio nel mondo; di queste cose non me ne importa un fico secco. Voglio diventare shinigami solo per trovare gente nuova e sempre più forte da uccidere, tutto qui.
    Ora ‘’sensei’’, non è che potrebbe ripetere il suo nome gentilmente? Purtroppo ho la memoria corta

    Disse Hiruma sorridente, enfatizzando la parola sensei, mentre prendeva in giro il modo di parlare di colui che avrebbe dovuto farlo diventare più forte. Il giovane aspirante non era mai stato uno che seguiva ciecamente le regole imposte da altri o che si faceva mettere i piedi in testa da qualcuno, seppur forse molto più forte di lui.
     
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  6. Grimmjow_san
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    CITAZIONE
    Pensato
    Parlato da altri
    Parlato
    Narrato

    Dopo la domanda senza risposta dell’mio presunto Sensei, notai che il mio presunto compagno di classe mi guardava in modo minaccioso e personalmente strano.
    Dopo un attimo distolse lo sguardo da me, per fortuna.
    Il nostro Sensei iniziò a parlare.
    Purtroppo sì, sono il vostro sensei. Sareste così gentili da seguirmi, per piacere?
    Dopo quelle parole si immischiò nella mandria di alunni in mezzo al corridoio.
    Faticai a farmi strada con la mia minuta corporatura.
    Nel tragitto pensai a com’erano il mio Sensei e il mio compagno.
    Un inizio un po’ scosso ma devo restare calmo e seguire la lezione. Una cosa è certa il nostro Sensei non sembra un tipo alquanto cordiale sembra che non abbia molta voglia di insegnare. Ma mi sento fiducioso quindi vediamo come saranno le prossime lezioni.
    Finalmente riuscì ad arrivare all’aula.
    Era denominata con un’insegna, la cui recava su di esso la scritta “b-1” completamente dipinta di nero.
    Entrati l’aula si presentava spoglia, senza addobbi o arredi particolari, con un grande cerchio nero dipinto sul pavimento in legno. La luce penetrava bene come se la parete che ospitava un immensa vetrata non esistesse.
    Gintoki si mise al centro a quel cerchio nero disegnato.
    E dopo aver aspettato un attimo che ci mettessimo a posto iniziò la sua presentazione.
    Gintoki Sakata, sesto seggio della Decima delle Tredici Brigate di protezione. Sarò il vostro sensei per l'intera durata del vostro percorso accademico che, ve lo posso garantire, non sarà rose e fiori. Qui dentro, con me, vigono due sostanziali norme.
    Uno: Finché siete entro il perimetro accademico io ho pieno diritto di decidere della vostra sorte; la vostra sopravvivenza è solo ed unicamente un mio capriccio, così come per capriccio potrei uccidervi.
    Due: Gli studenti devono collaborare tra loro quando è richiesto. La collaborazione per i veri Dei della Morte è fondamentale.
    Coloro ai quali queste piccole premesse non vanno bene, possono benissimo alzarsi e tornarsene a casa.

    Finito l’aggiaccante discorso ci scruto uno per uno. Mentre crcava quella pausa pensai alle parole precedentemente dette.
    Cavoli, spero stia scherzando sul fatto che possa ucciderci. Lei non mi aveva avvertito che ci rischiavo la pellaccia! Lasciamo stare ormai gliel’ho promesso.
    Dopo un secondo di pausa riiniziò
    Bene, ora ripetete i vostri nomi, dato che li ho già dimenticati, e ditemi per quale astruso motivo vorreste diventare degli shinigami.
    Iniziò il mio compagno a presentarsi con voce ferma e decisa disse:
    Io mi chiamo Hiruma Kenpachi e vengo dal ottantesimo distretto del Rokungai. Non ho un motivo vero e proprio per diventare Dio della Morte, almeno da me non sentirà parole di sogni avuti fin da piccoli di poter mantenere l’equilibrio nel mondo; di queste cose non me ne importa un fico secco. Voglio diventare shinigami solo per trovare gente nuova e sempre più forte da uccidere, tutto qui.
    Ora ‘’sensei’’, non è che potrebbe ripetere il suo nome gentilmente? Purtroppo ho la memoria corta

    Accentuando il sensei con cenno di sfida.
    Dopo la presentazione del mio compagno iniziai con la mia e con voce titubante dissi:
    Io invece Shiro Fujimoto, io ce l’ho un motivo, a differenza di Hiruma.
    Ho fatto una promessa, La promesso consiste nel diventare shinigami. E non posso essere bugiardo con me stesso quindi lo ammetto. E lo faccio anche per riscattarmi e cancellare con un futuro migliore il mio, come dire, passato movimentato.
     
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    Bene... ora, Utrud, spiegami solo il perché. Il primo post sembrava scritto da un tipo con le conoscenze della lingua pari a quelle di un gallinaceo, mentre questo secondo è quasi perfetto. Essere di fretta inibisce così tanto le tue facoltà cerebrali? Io non lo ritengo possibile, almeno personalmente. Se vado di fretta può anche scapparmi qualche errore di battitura o di forma, ma non riuscirei nemmeno impegnandomi a far sì che due post sembrino scritti da due persone completamente diverse. Ti tengo d'occhio, ragazzo... Non mi convince tanto questa improvvisa metamorfosi, ma se questo è il tuo vero livello posso solo ritenermi soddisfatto.
    Grimm, un consiglio: non postare a notte fonda. La qualità rispetto a prima è calata. "aggiaccante" anziché "agghiacciante" o quel pauroso "dell’mio" anziché "del mio" direi che rappresentano due prove abbastanza concrete per affermarlo. Inoltre, vai troppo spesso a capo. Spezzare il discorso in capoversi ogni tanto è giusto, per non fare un unico blocco, ma tu esageri o.o

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    × 1.2: Don't forget this name.

    Se la prima impressione che avevo avuto di quei due individui i quali, per uno strano scherzo del destino, si erano ritrovati a doversi definire miei allievi era stata a dir poco pessima, non si può certo dire che successivamente quell'opinione iniziale fosse migliorata anche di una sola virgola.
    Per essere più preciso, pensavo che il tipo dai capelli a spazzola fosse chiaramente un evaso dall'ospedale psichiatrico più vicino e che, in fondo, sarebbe stato mio dovere rimandarcelo a calci nel sedere. Ma... perché non divertirsi un po' trastullandomi con questo nuovo giocattolino che, stando alla presentazione che mi era appena stata fornita, rispondeva al nome di Hiruma Kenpachi?

    «Io mi chiamo Hiruma Kenpachi e vengo dal ottantesimo distretto del Rokungai. Non ho un motivo vero e proprio per diventare Dio della Morte, almeno da me non sentirà parole di sogni avuti fin da piccoli di poter mantenere l’equilibrio nel mondo; di queste cose non me ne importa un fico secco. Voglio diventare shinigami solo per trovare gente nuova e sempre più forte da uccidere, tutto qui.
    Ora ‘’sensei’’, non è che potrebbe ripetere il suo nome gentilmente? Purtroppo ho la memoria corta»


    «Io invece Shiro Fujimoto, io ce l’ho un motivo, a differenza di Hiruma.
    Ho fatto una promessa, La promesso consiste nel diventare shinigami. E non posso essere bugiardo con me stesso quindi lo ammetto. E lo faccio anche per riscattarmi e cancellare con un futuro migliore il mio, come dire, passato movimentato.»


    Abbozzai un sorriso, rendendomi conto del fatto che Sorriso d'argento -così avevo deciso di chiamarlo per via del suo sorriso, il quale mi causava una forte sensazione di ribrezzo- non doveva provare il benché minimo amor proprio né doveva conoscere alcuna forma di attaccamento alla vita. Perché? Beh, punzecchiare apertamente qualcuno che ha appena minacciato di poterti uccidere quando gli pare e che, sicuramente, non ti ha mostrato un carattere allegro e cordiale è un po' come un suicidio. Per quanto riguarda l'altro ragazzo, credevo avesse un carattere molto più mite dell'altro; per tanto d'ora in poi lo avrei chiamato Lamb. Agnello, ma in inglese è più carino. "Anzi, Lambo, che mi ricorda Rambo. Non facciamolo diventare completamente una checca prima ancora di iniziare... in fondo dice di aver avuto un passato movimentato. Anche lui è un evaso? Da Sing-sing forse?" pensai, sorridendo mentalmente.

    «Dunque... abbiamo un signorino con l'alzheimer ed un ex-galeotto... Poteva andarmi peggio.» considerai ad alta voce, sprizzando sarcasmo da ogni singola lettera. «Ora, caro il mio... com'è che ti chiami? Oh, beh, non che abbia importanza...» I miei occhi rossi si piantarono dritti nei suoi, freddandolo sul posto come solo il mio sguardo cremisi poteva fare, prima che sparissero dalla visuale dei due studenti insieme al resto della mia persona mediante un semplice shunpo, o "passo veloce" per i poco ferrati in materia. Le reazioni, probabilmente, sarebbero state le solite: sgomento e perplessità. Sensazioni che mi premurai di far durare poco, per salvaguardare la materia grigia delle loro bacate testoline altrimenti nel caos, riapparendo esattamente dietro Sorriso d'argento con la Zampakutou sguainata che si era bloccata, sospesa a mezz'aria, a pochi millimetri dallo zigomo sinistro del biondino. «Dal momento che sembra tu abbia la memoria corta, mi premurerò io di aiutarti a ricordare, d'ora in poi. Non lo ripeterò una terza volta, scricciolo, per cui...» mi concessi una piccola pausa, durante la quale portai il filo della lama ad incidere la sua pelle, aprendo un taglio di un quattro centimetri circa di larghezza dal quale subito dopo iniziò a scorrere un rivolo di caldo liquido cremisi. Il suo sangue. «... ogni volta che guarderai questa cicatrice, diverrà per te impossibile non ricordare il mio nome: Gintoki Sakata.»
    Hiruma riceve una ferita superficiale allo zigomo sx


    Ritirai la katana nel fodero, che riprese a penzolare placidamente dal mio fianco sinistro e, in silenzio, tornai alla mia postazione iniziale passando accanto ai due studenti senza alcuna espressione in volto. Non mostravo né soddisfazione né irritazione per quanto appena accaduto, nonostante provassi entrambi i sentimenti appena citati. L'inespressività era parte integrante del mio essere e ben presto avrebbero cominciato a farci l'abitudine. «Spero che abbiate capito che la prima delle regole che vi ho elencato nemmeno cinque minuti fa non era una semplice minaccia ma un mero dato di fatto. Questo era il primo avvertimento, che vale per entrambi, dalla prossima volta in poi non sono sicuro di potervi garantire la vostra totale incolumità.» Spostai lo sguardo prima sull'uno, poi sull'altro. «Con me, come nel Gotei Tredici in generale, l'insubordinazione non è nemmeno lontanamente tollerata. Vi accingete a diventare militari in tutto e per tutto, se è i cazzi vostri che volete farvi, fatelo fuori di qui. Non sono pagato né per coccolarvi né per assecondare i vostri capricci e le vostre manie di grandezza; mi tocca addestrarvi ed è ciò che farò, non importa con quale metodo.» Sibilai, sperando di essere stato abbastanza chiaro, con un tono autoritario che non ammetteva repliche. Adesso, ma solo adesso, tutta la mia irritazione per quei due tipi iniziava ad essere esternata in maniera più visibile. Ma, dopo aver messo i puntini sulle i, era giunto il momento di iniziare il loro lungo addestramento.

    «Bah... non che mi aspetti tanto da voi due, ma direi che per iniziare potremmo testare la vostra abilità nel combattimento. Vediamo come la cavate a fare un po' a botte... Mettetevi l'uno di fronte all'altro in posizione di guardia, al mio via comincerete.» Quindi, aspettando che i due babbei eseguissero l'ordine, mi allontanai dall'interno del cerchio e, sedutomi come spettatore, diedi loro l'ok. «Iniziate! Chi esce fuori dal cerchio perde... e sono sicuro che preferireste non sapere che succede a chi perde...» Sussurrai loro con un sorriso cattivo; mettere un po' di pepe in situazioni del genere non guasta mai...


    CITAZIONE
    Bene bene... ancora una volta, non prendetevela per l'asprezza del mio pg: è fatto così e basta. Mi raccomando per i prossimi post, assolutamente niente autoconclusività.
    Voi due vi limiterete a descrivere i TENTATIVI delle vostre azioni, gli esiti li stabilirò io in base all'accuratezza nella descrizione e alla qualità del post in generale.

    Inoltre siete pregati di inserire la seguente tabella in fondo ai vostri post d'ora innanzi.

    CODICE
    <b>Stato psicologico:</b> Inserire qui emozioni/pensieri/stati d'animo del pg. (Es. Rilassato, concentrato, preoccupato, irritato)
    <b>Stato fisico:</b> Inserire qui l'ammontare delle ferite subite. Grimmjow parte da Illeso, Utrud deve già inserire la ferita subita da Gintoki in questo turno.
    <b>Riassunto del post:</b> Qui va inserito un breve ma chiaro riassunto delle azioni importanti del post. (Es. Schiva l'attacco spostandosi a dx e subito contrattacca con un montante). La differenza è che qui è un riassunto, nel post dovete scrivere come Cristo comanda.


    Buon divertimento. :P

     
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  8. Utrud™
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    mi dispiace deluderti ma si li ho scritti io entrambi i post e si la fretta mi induce a cambiare cosi tanto

    La reazione del maestro alla provocazione di Hiruma non fu affatto positiva, anzi si limitò a freddarlo continuamente con lo sguardo cercando di penetrare nella sua mente per esaminarlo e poi spaventarlo per bene. Fatica sprecata, visto che il biondino aveva ormai imparato da anni a mettere da parte la paura e di godersi semplicemente la vita, lunga o corta che potesse essere.
    Dopo la presentazione del secondo allievo, il sensei decise di intervenire nel dialogo con un tono molto sarcastico e provocatorio, rivolto soprattutto verso Hiruma, ma in buona parte anche verso Shiro.
    «Dunque... abbiamo un signorino con l'alzheimer ed un ex-galeotto... Poteva andarmi peggio.»
    «Ora, caro il mio... com'è che ti chiami? Oh, beh, non che abbia importanza...»

    All'improvviso Gintoki scomparve, usando una tecnica tipica degli shinigami, lo shunpo, e riapparve dietro Hiruma con la spada sguainata sul suo zigomo. La reazione di Hiruma fu di sorpresa in un primo momento, poichè non era abituato a seguire avversari cosi veloci, e dopo di felicità per aver capito quanto fosse gigantesca la differenza di forse tra l'allievo e il maestro.
    Gintoki subito ricominciò a parlare tenendo ben salda e ferma la spada sullo zigomo mentre era serissimo e fissava il suo allievo insubordinato
    «Dal momento che sembra tu abbia la memoria corta, mi premurerò io di aiutarti a ricordare, d'ora in poi. Non lo ripeterò una terza volta, scricciolo, per cui...»
    Poi, ancor prima che finisse la frase, incise la spada nello zigomo facendo un piccolo taglio, da cui usci un po' di sangue rosso scuro, un colore che Hiruma conosceva fin troppo bene, poichè lo vedeva fin da quando era ancora in fasce.
    «... ogni volta che guarderai questa cicatrice, diverrà per te impossibile non ricordare il mio nome: Gintoki Sakata.»
    Concluse Gintoki allontanando la spada dal viso dell’allievo e rinfoderandola. L'azione avrebbe dovuto incutere timore nell'allievo, che però cominciò a sorridere e poi a ridere di gran gusto, quasi piegandosi in due per l'intensità della risata.
    Sei forte, niente da fare, ma se dovessi cercare di ricordarmi dei nomi di chiunque mi faccia una cicatrice allora non finirei più la lista dei nomi, quindi mi dispiace ma quest'azione non è servita a molto
    Commento Hiruma mentre portava la sua mano sulla ferita per prendere un po' del suo stesso sangue, per poi portarlo alla bocca e leccarlo, il tutto accompagnato da una risata diabolica incredibilmente oscura.
    Chiunque, persino il migliore dei bluffatori, sarebbe rimasto impressionato, spaventato, forse anche pietrificato da quell'azione, ma non Hiruma. No, lui era solo contento, tanto tanto contento di aver trovato un posto dove si radunassero tante persone molto forti, cosi forti da poter fare qualcosa di simile a qualcuno considerato tra i piu forti del proprio distretto del Rokungai.
    Incredibile.....incredibile quanto potrò divertirmi qui....Voglio diventare il piu forte e ucciderli tutti, per poi assaggiare il loro sangue...
    I pensieri di Hiruma furono interrotti da Gintoki, che nel frattempo era tornato alla posizione iniziale, e ricominciò a parlare
    «Spero che abbiate capito che la prima delle regole che vi ho elencato nemmeno cinque minuti fa non era una semplice minaccia ma un mero dato di fatto. Questo era il primo avvertimento, che vale per entrambi, dalla prossima volta in poi non sono sicuro di potervi garantire la vostra totale incolumità.»
    «Con me, come nel Gotei Tredici in generale, l'insubordinazione non è nemmeno lontanamente tollerata. Vi accingete a diventare militari in tutto e per tutto, se è i cazzi vostri che volete farvi, fatelo fuori di qui. Non sono pagato né per coccolarvi né per assecondare i vostri capricci e le vostre manie di grandezza; mi tocca addestrarvi ed è ciò che farò, non importa con quale metodo.»

    Il tutto fu detto con un tono assolutamente autoritario, come per far capire ai due chi era in quel momento che comandava e chi doveva sottostare alle regole degli altri senza commentare o altro, cosi Hiruma decise di stare questa volta in silenzio e ascoltare, cosi magari da far finire la noia un po' prima.
    Ma quanto parla? Mi sono rotto di starlo a sentire...Voglio agire, dai su facci fare qualcosa di divertente
    Poi Gintoki disse qualcosa che sorprese Hiruma e lo rese molto felice: un invito al combattimento, e cosa c'era di meglio di un combattimento con un nemico sconosciuto per un pazzo maniaco come il giovane allievo?
    «Bah... non che mi aspetti tanto da voi due, ma direi che per iniziare potremmo testare la vostra abilità nel combattimento. Vediamo come la cavate a fare un po' a botte... Mettetevi l'uno di fronte all'altro in posizione di guardia, al mio via comincerete.»
    Hiruma subito esegui l'ordine, con enorme gioia, e si girò verso l'avversario sorridendo piegandosi leggermente in avanti, una delle sue posizioni tipiche da combattimento
    «Iniziate! Chi esce fuori dal cerchio perde... e sono sicuro che preferireste non sapere che succede a chi perde...»
    Disse Gintoki dopo essersi messo seduto in qualità di spettatore dell'incontro che stava per avvenire mentre sorrideva nel godersi i due che si sarebbero massacrati.
    Finalmente comincia a piacermi quel maestro da strapazzo....finalmente fa scorgere una qualità interessante, bene bene, cosi almeno mi offre un po' di divertimento
    Bene moro, diamoci da fare e divertiamoci il piu possibile. Diamoci dentro senza risparmiarci, ho intenzione di sfogarmi un po' quindi non pensiamo a cose futili come il dolore o le ferite, GODIAMOCELA KEKEKEKEKEKEKEKEKEKE
    Urlò alla fine Hiruma sempre piu eccitato per la possibilità che gli si era presentata.
    In un attimo il biondino scattò verso il suo nemico a testa in avanti per provare a buttarlo giu con una testata mirata all’altezza dello stomaco, aiutandosi anche con le spalle, ma, quando si ritrovò a mezzo metro di distanza dal suo avversario, si fermò e si buttò con le mani in avanti per terra nel caso in cui Shiro non si fosse spostato nel frattempo dalla sua posizione iniziale oppure se fosse andato piu indietro. Poi, facendo leva sulle mani e braccia, provò a colpire il ginocchio destro di Shiro con un calcio destro molto veloce per farlo cadere. Se invece Shiro si fosse spostato lateralmente mentre Hiruma lo caricava,allora quest’ultimo lo avrebbe colpito con un gancio destro di lato mentre ancora si spostava, provando a coglierlo di sorpresa. Se, infine, questo avesse risposto alla carica di Hiruma avanzando egli stesso, allora il giovane biondo avrebbe provato a parare il colpo del nemico per poi colpirlo come contrattacco.
    CITAZIONE
    Stato psicologico: eccitato ed estremamente felice
    Stato fisico: leggera ferita sullo zigomo sinistro
    Riassunto del post: Hiruma carica il nemico e poi esegue una delle seguenti mosse dipendentemente dal nemico
    1.se shiro rimane fermo o si sposta indietro fa finta di caricarlo per poi buttarsi per terra e colpirgli il ginocchio destro con un calcio destro
    2. se shiro si sposta lateralmente hiruma lo insegue provando a colpirlo con un pugno mentre ancora si sta spostando
    3. se shiro avanza hiruma si tiene pronto a schivare una qualunque mossa di shiro per poi contrattaccare immediatamente cogliendolo di sorpresa

     
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  9. Grimmjow_san
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    CITAZIONE
    Pensato
    Parlato da altri
    Parlato

    Dopo esserci presentati il nostro sensei si precipito a ghiacciare, ancora una volta, con il suo sguardo il mio compagno. A parer mio non sembrava causare un grande effetto su di esso, ma era solo una mia opinione.
    A metà del suo discorso il nostro sensei usò lo shunpo, o comunemente detto passo veloce. Sbalordii alla vista di quella mossa, poi vidi il nostro sensei vicino al mio compagno. La sua spada era sguainata distesa a mezz’aria a pochi millimetri dallo zigomo sinistro di Hiruma. Il sensei iniziò a parlare:
    Dal momento che sembra tu abbia la memoria corta, mi premurerò io di aiutarti a ricordare, d'ora in poi. Non lo ripeterò una terza volta, scricciolo, per cui...
    Dopo una piccola pausa avvicinò il filo della lama allo zigomo del ragazzo facendogli un taglio, e ovviamente facendo scendere copiose gocce di sangue da essa.
    Alla fine del discorso minaccioso. Il ragazzo iniziò a ridere, io, sbalordito, guardai la buffa scena incredulo di quello che stava succedendo. Subito mi scappò un pensiero ironico:
    Mi sono beccato il sensei con le mestruazioni e il compagno masochista. Ma dove sono finito!?!?
    Avendo confermato che la sanità di mente del mio compagno era completamente defunta o almeno nascosta sotto immensi strati di stupidità o orgoglio, e la poca pazienza del mio sensei e poi distrutta dal mio compagno, sospirai senza far attirare troppe attenzioni.
    Quando il sensei ritornò alla posizione originale inizio un altro discorso, rispiegando l’importanza della disciplina nell’accademia. Personalmente non volevo creare casini, a dire la verità non volevo ricevere qualche taglio come il mio compare.
    Voltai lo sguardo verso Hiruma, lo vidi assente quasi annoiato, un po’ lo capivo ma era la prima lezione poteva essere comprensivo.
    Ad un certo punto la mia attenzione si concentrò sul mio sensei con tono autoritario e un attimo amareggiato disse:
    Bah... non che mi aspetti tanto da voi due, ma direi che per iniziare potremmo testare la vostra abilità nel combattimento. Vediamo come la cavate a fare un po' a botte... Mettetevi l'uno di fronte all'altro in posizione di guardia, al mio via comincerete.
    Uscii dal cerchio e si “prese” un posto in prima fila per lo scontro. Mi misi in posizione, davanti a me c’era Hiruma. Visibilmente eccitato e felice.
    Alla fine della frase di Gintoki in cui spiegava le regole dello scontro e l’inizio ufficiale di esso, Hiruma disse con trasporto:
    Bene moro, diamoci da fare e divertiamoci il piu possibile. Diamoci dentro senza risparmiarci, ho intenzione di sfogarmi un po' quindi non pensiamo a cose futili come il dolore o le ferite, GODIAMOCELA KEKEKEKEKEKEKEKEKEKE
    L’irritazione mi sali, e prese un posto molto importante in me insieme alla preoccupazione di perdere e all’agitazione, non risposi alla sua incitazione guardandolo con sguardo serio.
    Dovete sapere che non andavo molto fiero del mio aspetto fisico e il colore dei capelli era il mio punto debole. E le persone che mi descrivevano moro al posto che nero mi irritavano parecchio.
    Dovrai pagare per questo …
    A questi miei pensieri il mio avversario si scaglio dinanzi a me in una posizione che somigliava vagamente a una testuggine. Ad un tratto si fermò. Mettendo le mani avanti per terra. Decisi di attaccare, pensai che era l’unico modo e poi come si dice “la miglior difesa è l’attacco”! Caricai la gamba destra e tirai un calcio quasi in parallelo al pavimento, cercando di colpire le braccia in modo da far cadere Hiruma di faccia, sul pavimento. Se la mossa si fosse rivelata vincente, lo avrei preso in contro tempo bloccandolo a terra con il mio ginocchio destro sulla sua scapola destra, e ovviamente appoggiando tutto il mio peso su di essa per evitare che il mio avversario si rimetta in piedi con un colpo di reni, e contemporaneamente avrei tentato di colpirlo con una serie di pugni in testa, per stordirlo e ferirlo.
    CITAZIONE
    Stato psicologico: Agitato, Preoccupato, Irritato
    Stato fisico: Illeso
    Riassunto del post: Tira calcio alle braccia facendo cosi cadere Hiruma, se la mossa avrebbe successo l’avrebbe preso in contro tempo bloccandolo al suolo e scaricandogli una serie di pungi in faccia.

     
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    Scusate il ritardo. Da questo momento in poi vige la totale fiscalità sul posting: entro tre giorni o siete fuori.

    @Entrambi: Bene -o quasi- sul piano dello scritto, meno su quello strategico. Avete descritto in maniera troppo sommaria e, più generalmente, breve le vostre azioni. Utrud, in particolare, ho apprezzato il tuo mettersi al sicuro per tre diverse eventualità, ma... le azioni sono descritte in maniera vaga e alquanto brevemente: il che lascia al tuo avversario -che comunque non ne ha saputo approfittare più di tanto- o a me in quanto mod una più ampia possibilità di «improvvisare» ciò che tu non descrivi in maniera chiara. Stesso discorso, in pratica, per Grimmjow.
    Inutile dire che mi aspetto molto di più da entrambi.

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    × 1.3: sKills

    Lo scopettino biondo -nuovo nome per Himura, derivante dalla sua capigliatura- oltre che totalmente scemo sembrava essere sempre più totalmente pazzo. Non che la cosa mi sorprendesse più di tanto, anzi, in un certo senso ero quasi certo che lo fosse. Decisi di non rispondere alla sua provocazione semplicemente perché avevo perso interesse nel farlo, ben conscio del fatto che probabilmente lui avrebbe completamente travisato il motivo del mio silenzio con qualcosa come "Eh, figa, ha avuto paura di me, sono un mostro e ora posso uccidere chiunque".
    Ragionamento che sembra essere successivamente confermato dalla non tanto «sana» risata che Hiruma aveva concesso alla platea composta da me stesso ed il suo diretto avversario; risata accompagnata da un discorso altrettanto folle che né Shiro né il sottoscritto sembrammo considerare più di tanto. Shiro forse per non lasciarsi intimorire, io perché proprio non mi faceva né caldo né freddo: di piccoli sbruffoni così durante l'arco della mia esistenza ne ho visti a centinaia.

    Comunque sia, le mie previsioni si erano avverate: non mi aspettavo tanto da loro e infatti poco o nulla essi mi hanno mostrato in quelle prime fasi di combattimento. Era una questione di abilità, che loro disconoscevano totalmente: il loro era uno stile di battaglia grezzo e privo di qualsivoglia fondamento. Stavano, effettivamente, menando le mani come si suol dire "ad minchiam". Non conosco il latino, ma credo renda l'idea.
    Infatti i due studenti si erano lanciati in due offensive l'una più campata per aria dell'altra: Hiruma si era lanciato con il baricentro spostato in avanti in una corsa folle accompagnata dalla sua insana risata, salvo poi abbassarsi e tentare di cogliere di sorpresa un attento -ma non troppo- Shiro con un calcio diretto al ginocchio sinistro dell'avversario facendo perno su entrambe le braccia con i palmi ben piantati in terra. Attento ma non troppo, dicevo, perché Shiro era sì riuscito a seguire bene i movimenti dell'avversario, ma si era totalmente disinteressato di ciò che stava facendo una volta iniziato a muoversi per iniziare la propria, di offensiva: vale a dire un calcio che, probabilmente, era mirato alle braccia dello scopettino biondo, ma che alla fine non riuscì ad arrivare a destinazione. Il motivo? Semplice, perché ad andare a segno per primo era stato il calcio di Hiruma stesso, che non era però riuscito a colpire il ginocchio -non era semplice da una tale posizione- dal momento che, per colpire il suo avversario, Shiro si era anche mosso un po'. L'attacco del kenpachi -o presunto tale- colpì quindi "solo" con moderata violenza il polpaccio sinistro dello studente che, così, perse l'equilibrio. Ma, forse, Shiro avrebbe dovuto ringraziare Hiruma per avergli fatto fare quel capitombolo: a causa della perdita di equilibrio e la conseguente caduta, la traiettoria del calcio dello studente dai capelli neri si spostò accidentalmente dalle braccia al volto dell'irritante biondino, colpendolo in pieno ma con forza ridotta rispetto a quella che sarebbe dovuta essere effettivamente. Ciò non togliendo che, essendo comunque un calcio in piena faccia, abbia fatto il suo notevole danno anche se non dato con tutta la forza impressa inizialmente.
    Risultato finale? Shiro che capitombola come un idiota per terra sbattendo il fianco sinistro causandogli un leggero indolenzimento al costato e alla rispettiva gamba per essere stato colpito, mentre Hiruma era stato <rincoglionito> con un calcione che, se fosse stato dato come Dio comanda, gli avrebbe probabilmente cambiato i connotati. Se non altro poteva dire di essere un tizio fortunato...

    Hiruma subisce una ferita moderata alla mascella
    Shiro subisce una moderata al polpaccio sx e una ferita lieve al costato sx.


    «... Mamma mia che roba agghiacciante. Stooooooooop! Inibitevi, vi prego, poniamo fine a questo scempio...» Intimai loro ad alta voce, rimettendomi in piedi ed avvicinandomi a loro nuovamente con uno shunpo per mettermi in mezzo a loro, in modo da dividerli. «Non avete lottato che per qualche secondo, ma ho già capito che nel corpo a corpo fate davvero schifo. Bella merda, dovrete migliorare un po' se volete sopravvivere.» dissi loro, piantando sul pavimento due katane che avevo preparato in precedenza per la seconda fase dell'allenamento, che decisi di anticipare. «Se vi lasciassi liberi di fare vi ammazzereste con la vostra stessa totale mancanza di abilità in meno di cinque minuti... e così non mi diverto. Voglio solo augurarmi che sappiate tirar meglio di scherma, altrimenti durate ancora di meno con due armi in mano... Riprendete fiato, se lo desiderate, poi ricominciate da dove vi ho interrotti. Soprattutto tu, Cicatrice... deve far male il faccino, vero?» dissi, a mo' di sfottò.
     
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  11. Utrud™
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    scusate io sto fuori roma senza il pc e torno il 15 sera,probabilmente notte e prima di allora non posso postare
    se vuole grimmjow può postare prima lui o attendermi fino ad allora,purtroppo non ho altra scelta
     
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  12. Grimmjow_san
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    Pensato
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    Con fatica mi rialzai in piedi accusando un po’ di dolore al costato sinistro e al polpaccio sinistro, rimediati grazie alla mia caduta da idiota. Umiliato da questo capitombolo la mia rabbia si fece ancora più persistente verso quella che sembrava la causa di tutto ciò.
    All’improvviso il nostro Sensei iniziò a parlare ad alta voce:
    Mamma mia che roba agghiacciante. Stooooooooop! Inibitevi, vi prego, poniamo fine a questo scempio
    Si rimise in piedi e con uno shunpo si avvicinò a me e a Hiruma, poi ricominciò a parlare:
    Non avete lottato che per qualche secondo, ma ho già capito che nel corpo a corpo fate davvero schifo. Bella merda, dovrete migliorare un po' se volete sopravvivere.
    Presi la katana che Gintoki avevo lasciato a terra e cercai di reggermi in piedi con essa, visto che dal dolore faticavo a stare in piedi.
    Dopo qualche secondo riprese a parlare:
    Se vi lasciassi liberi di fare vi ammazzereste con la vostra stessa totale mancanza di abilità in meno di cinque minuti... e così non mi diverto. Voglio solo augurarmi che sappiate tirar meglio di scherma, altrimenti durate ancora di meno con due armi in mano... Riprendete fiato, se lo desiderate, poi ricominciate da dove vi ho interrotti. Soprattutto tu, Cicatrice... deve far male il faccino, vero?
    Le ultime sue parole erano intrise da un lieve sarcasmo, non che mi sorprendesse visto l’amorevole rapporto che avevano.
    Posso capire Gintoki, Hiruma è uno sbruffone anche secondo i miei gusti e poi ha osato chiamarmi Moro!
    Avvertii una fitta al costato, sembrava che il mio corpo stesse cercando di aizzarmi contro il mio compagno e farmi ritrovare la rabbia che si era manifestata prima del discorso minatorio di Gintoki. C’era riuscito la rabbia causata dalla vergogna e dal dolore prese il sopravvento su di me.
    Con sguardo fisso sul petto di Hiruma e con un insolita voglia di ferirlo, mi misi a canticchiare le prima note della “Sonata per violino in sol minore” di Giuseppe Tartini. Non era certo il requiem, ma mi fece comunque tornare in mente le cose brutte della mia vita passata, le gambe si misero a tremare non so se di gioia o di paura, ma era una sensazione molto strana. Non riuscivo più a controllare la mia rabbia.
    Dopo questi pensieri ritornai nel mondo reale.
    È un allenamento non devo ferirlo più di tanto e adesso sei anche facilitato, un po’ di pratica al corso di kendo l’hai fatto, anche se tanto tempo fa.
    Dissi con voce dolorante a Hiruma:
    Come stai?
    Aspettai che anche il mio avversario prese posto, e recuperate un po’ di forse impugnai la katana e mi misi in posizione d’attacco.
    Avrei optato per un attacco diretto, un fendente diagonale scagliato da sinistra a destra, dall’ alto al basso per non affaticare il costato sinistro. L’avrei colpito sulla congiuntura della spalla e il collo, prendendolo di sprovvista e sperando che non contrattaccasse. Il mio unico dubbio era la potenza del tiro se ferirlo lievemente o recidere l’aorta con un colpo netto. Avrei deciso sul momento con che forza dare il colpo, però ero tentato più a ferirlo lievemente, non amavo e amo tanto il sangue. Quindi cercai di evitare spargimenti di sangue troppo eccessivi

    CITAZIONE
    Stato psicologico: Arrabbiato, irritato, impaurito agitato, nervoso, confuso
    Stato fisico: Una moderata al polpaccio sx e una ferita lieve al costato sx.
    Riassunto del post: Shiro tira un fendente diagonale da sinistra a destra sulla giuntura tra la spalla e il collo di Hiruma ma non ha ancora deciso la forza con cui darglielo

    Ho aspettato cosi tanto a postare perché aspettavo il post di Utrud, Comunque ... non pensare male non ce l'ho con nessuno ma il mio pg sembra mezzo uke e quindi devo farlo incazzare con qualcuno per eliminare la sua presunta femminilità :fuu:
     
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    Mi rincresce considerevolmente, ma mi trovo costretto a bocciare Utrud™ per il suo persistente ritardo nel posting. Il mio post, datato 12/10/2012, ha ricevuto la sua unica risposta da Grimmjow_san in data 18/02/2012. Vero è che hai avvisato che prima del 15 sera non potevi, ma dopo? Sono passati più dei tre giorni concessi. Avevo spostato il limite a tre giorni dopo il tuo presunto ritorno, ma dal momento che hai persistito nel non postare, penso che il tuo compagno abbia diritto a ruolare.
    Se vorrai riprendere il gdr dovrai fare nuovamente richiesta di una classe nell'apposito topic e riprendere da principio questo allenamento.

    @Grimm: Va bene, sostanzialmente, qualche tempo sbagliato e qualche errore di battitura però persistono ancora. Devi seriamente iniziare a lavorarci meglio.

    Comunque scusa per il post frettoloso e non troppo lungo, ma ho i minuti contati.

    × 1.4: Not good enough

    In cuor mio speravo davvero che quei due fossero bravi abbastanza da riuscire a non farsi ammazzare a vicenda, ma come di solito accade quando spero qualcosa, accade tutto il contrario. Shiro sembrava star vivendo una crisi mistica o qualcosa di analogo, a giudicare dallo sguardo carico di intento omicida con il quale si era alzato e con il quale fissava il petto dello scopettino biondo, salvo poi chiedergli pacatamente come stava.

    "È stupido o cosa?" mi chiesi perplesso mentre osservavo la scena. Con mia enorme sorpresa -devo proprio ammettere che non me lo aspettavo- Hiruma non rispose né alla mia provocazione, né alla domanda del compagno. Semplicemente, una volta rimessosi in piedi, aveva fatto scrocchiare il collo con un movimento rotatorio del suddetto e, afferrata la katana, si era messo in posizione di guardia. Il primo ad attaccare stavolta fu il ragazzo dai capelli corvini che, armatosi di forza e coraggio nonostante le varie ammaccature rimediate nella precedente schermaglia, aveva deciso di attaccarlo con un fendente diagonale discendente, da destra a sinistra, diretto proprio all'incavo tra collo e spalla sinistra. Un colpo mortale, qualora fosse andato a segno.D
    Hiruma non sembrava essere molto portato nemmeno per la scherma, dato che con un movimento piuttosto scomposto, aveva cercato di spostarsi un minimo e aveva opposto con poca convinzione la lama della sua katana a quella del suo avversario, facendole incrociare con un secco suono metallico. Tuttavia, non sembrava averci messo il dovuto impegno, dal momento che venne facilmente sopraffatto da Shiro che non riuscì a colpirlo sul collo come intendeva fare, ma aprì uno squarcio diagonale lungo il torace del suo avversario, che venne disarmato e cadde in terra con un tonfo, inziando a sanguinare copiosamente.

    «... Eww.» Commentai, avvicinandomi, per constatare le condizioni dello studente. Tirando fuori un piccolo auricolare con microfono da una tasca dello shihakusho, che mi misi all'orecchio, contattai la divisione medica di istanza all'Accademia. «Ok, ho uno studente messo male... Servono una barella e cure istantanee. Ma portatelo via, qui non ho finito.» Le direttive date ai tipi della quarta compagnia erano chiare e secche, di quelle che non ammettevano repliche; infatti in nemmeno cinque minuti, durante i quali stesi in assoluto silenzio e non mi curai di quanto stesse facendo/pensando/dicendo Shiro, attesi pazientemente che portassero via Hiruma.

    «È durato meno del previsto, Mr. Alzheimer... E tu? Sei inutile come lui o puoi sopravvivere per più di dieci minuti? C'è solo un modo per scoprirlo...» dissi, tornando a rivolgermi a Shiro, mentre sguainavo dal fodero la Zampakutou. «Attaccami e combatti contro di me. Se riesci a farmi anche un solo taglio passi la lezione. Altrimenti, te ne torni a calci in culo da dove sei venuto. Ovviamente sono libero di attaccarti a mia volta quando mi pare. Buon divertimento.» gli annunciai sorridendo, mostrandogli uno dei miei sorrisi più... agghiaccianti.
     
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  14. Grimmjow_san
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    CITAZIONE
    Pensato
    Parlato da altri
    Parlato

    Vidi Hiruma steso sul pavimento con il torso rivolto al soffitto.
    La sua ferita continuò a sanguinare copiosamente e il pavimento si colorò di un rosso cremisi illuminato dalla luce solare che penetrava nella grande vetrata dell’aula, dopo qualche secondo iniziò ad avere le convulsioni e il viso di Hiruma cominciò a divenire pallido.
    Gintoki, non molto sorpreso, disse con leggero segno di disgusto:
    «... Eww.»
    Lasciai cadere incredulo la katana intrisa di sangue al suolo, arretrai con occhi spaventati e sorpresi.
    L’ho ucciso? Che cosa ne sarà di lui, cosa ho fatto!
    Pensai alla vista di quella macabra e rivoltante scena.
    Guardai il mio Sensei per vedere cosa faceva se chiamava soccorso o meno. Io mi paralizzai dalla paura, le mie gambe diventarono come piombo, il mio battito cardiaco accelerò vertiginosamente e la mia salivazione si interruppe lasciando così un arsura in me.
    Gintoki tirò fuori da un taschino del suo shihakusho nero con rare righe di bianco, un auricolare con microfono annesso con cui impartì ordini chiari e precisi.
    Ok, ho uno studente messo male... Servono una barella e cure istantanee. Ma portatelo via, qui non ho finito.
    Alle sue ultime parole il mio cuore si fermò per alcuni istanti.
    Cosa vorrà fare… punirmi? E soprattutto in che modo? Mica vorrà uccidermi!!
    Pensai preoccupato mentre guardai portar via il corpo, gravemente ferito, del povero ragazzo.
    Nel trambusto sentii un ragazzo dire:
    Che carneficina! Che gli avete fatto! Vabbè portate via questa carcassa vivente!
    Non risposi e mi asciugai la faccia dagli svariati schizzi di sangue con la manica destra del mio kimono.
    Gintoki non sembrava interessarsi molto di me in quei momenti. Quindi colsi questo momento per prendere fiato.
    Portarono via Hiruma dalla classe e non riuscii a non notare il pavimento ancora intriso di sangue color rosso cremisi.
    Gintoki mi fissò e poi disse:
    È durato meno del previsto, Mr. Alzheimer... E tu? Sei inutile come lui o puoi sopravvivere per più di dieci minuti? C'è solo un modo per scoprirlo...
    Risposi alle sue domande con un impaurito:
    N-n-no, Credo di riuscire a soddisfare le sue richieste
    Dopo la mia risposta estrasse la katana dal fodero, e ri-iniziò a parlare:
    Attaccami e combatti contro di me. Se riesci a farmi anche un solo taglio passi la lezione. Altrimenti, te ne torni a calci in culo da dove sei venuto. Ovviamente sono libero di attaccarti a mia volta quando mi pare. Buon divertimento.
    Finite le sue parole sulla sua faccia si dipinse un sorriso quantomeno agghiacciante che mi fece rabbrividire la pelle. Lo fissai intimorito con un sorriso forzato per rispondere alla sua provocazione. Dovetti riprendere la katana intrisa del sangue del mio sfortunato compagno, pulii la lama con la manica sinistra del mio kimono, che ormai aveva preso una tinta a chiazze bruno chiaro per via del sangue rappreso.
    Mi misi in posizione d’attacco e aspettai che Gintoki prendesse posizione.
    Dopo qualche secondo presi un’iniziativa e scagliai con tutte le mie forze un fendente orizzontale da sinistra a destra, con il dorso della lama, sulla mano sinistra di Gintoki in modo da disarmarlo. Decisi di utilizzare la stessa tecnica usata in precedenza con Hiruma, quella di non far affaticare il costato. In più speravo che il mio avversario non si accorgesse o almeno ricordasse di quella ferita, per poi usarlo a suo favore.


    CITAZIONE
    Stato psicologico: Impaurito, agitato
    Stato fisico: Una moderata al polpaccio sx e una ferita lieve al costato sx
    Riassunto del post: Shiro scaglia un fendente orizzontale da sinistra a destra sulla mano di Gintoki con il dorso della katana in modo cosi da disarmarlo

     
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    Scusa il ritardo. Sul piano grammaticale mi sembra ne avessimo già parlato in separata sede, comunque la tattica è mal descritta e davvero troppo semplice, prevedibile e banale. Puoi fare di meglio.

    × 1.5: This is not a joke

    «N-n-no, Credo di riuscire a soddisfare le sue richieste.»
    Shiro sembrava avere davvero paura. Se fosse del fatto che aveva praticamente quasi ammazzato il cretino che prima ti dice "gustiamoci questo scontro fino all'ultimo" con tanto di risata sguaiata annessa e poi si lascia maciullare in trenta secondi di scontro in modo del tutto fortunoso, o se fosse di me che aveva paura, questo non sapevo dirlo.
    Cercai di restare calmo, per quanto fosse possibile. Incazzarmi non mi faceva bene, perché avevo capito già da tempo che quando mi incazzo troppo non sono responsabile delle mie azioni e non volevo uccidere di primo mattino. D'accordo, odiavo parecchio gli spavaldi e i troppo sicuri di sé; ma al pari di loro odiavo dal profondo i cagasotto. Non credo sia una roba dell'altro mondo credere in sé stessi ma mantenendo un minimo d'umiltà, no?!

    Comunque sia, non risposi alla sua frase, almeno per ora. Solo feci un lungo respiro e mi misi in posizione di semi-guardia, con la zampakutou saldamente stretta nella mano destra e tenuta puntata con la punta lievemente verso il basso. Shiro sembrò riordinare le idee, poi partì all'attacco, riducendo al minimo la distanza tra noi e provando ad attaccarmi con il piatto della lama, con un fendente orizzontale da sinistra a destra.
    Senza battere ciglio, deviai verso l'alto la traiettoria della sua lama con un movimento della zampakutou dal basso verso l'alto, solo dopo aver effettuato una rotazione del polso che mi avrebbe consentito di fare incrociare il filo della mia arma, altrimenti rivolto verso il basso, con quello della sua.
    Il colpo venne smorzato con forza e quindi non riuscì a far altro che fendere l'aria in un punto più in alto, senza riuscire nemmeno ad avvicinarsi a me. «Ed è c-c-c-così che intendi d-d-d-dimostrarmelo?» Gli risposi, con tono di scherno, balbettandogli di rimando per deriderlo. Poi, prima che potesse riacquistare l'equilibrio e consentirgli così una nuova offensiva, gli puntai l'indice della mano libera contro e sussurrai «Hadou no Ichi: Shou.» con volto inespressivo ma occhi illuminati da una scintilla, difficile dire se di rabbia, delusione o decisione. Immediatamente una spinta di aria pressurizzata lo avrebbe scaraventato lontano, un cinque/sei metri circa. Nessun danno aggiuntivo di sorta, solo l'ennesima caduta con annesso atterraggio di culo della giornata. Una volta rimessomi in una posa rilassata, mi chinai per prendere la katana che nel frattempo aveva perso e gliela lanciai contro a mo' di freccetta, facendola conficcare sul pavimento ad una decina di centimetri dai suoi genitali. «Ritenta, sarai più fortunato. Ah, giusto per ricordartelo, devi farmi anche un solo, semplice, graffio per passare. Se mi colpisci con il piatto della lama non credo che tu rischi di farmene neanche se ti ci impegni... Chiariamo bene che questo non è uno scherzo, quindi piantala di giocare con me o ti ammazzo. » Chiarito quest'ultimo punto, il quale mi premeva in maniera particolare, rimasi in attesa di una sua nuova mossa.


    Edited by B l a z e - 28/10/2012, 23:16
     
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