Classe C [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv.1

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  1. B l a z e
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    × 1: What are you doing?
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    Da quanto tempo era che ero diventato un insegnante accademico? Probabilmente anche meno di un mese. Avevo iniziato a constatare sulla mia pelle che la vita dell'insegnante non è semplice come me l'aspettavo, soprattutto per un tipo come me. Diciamo semplicemente che sin dal primo giorno, dove avevo rocambolescamente fatto la mia entrata in scena distruggendo la finestra in una classe già avviata da un altro sensei che poi sarei finito con il rilevare permanentemente, mi pentii amaramente della decisione di accettare un incarico evidentemente troppo impegnativo per me.
    Non che non ne avessi le capacità, anzi... tuttavia, c'erano elementi dell'essere insegnante che non potevo proprio soffrire. Uno su tutti era, senz'altro, l'elevato tasso di gente che affollava i corridoi e le classi di teoria, entrambi luoghi colmi come un uovo. E la cosa non poteva che irritarmi, dal momento che io odiavo nella maniera più assoluta il contatto con il prossimo, soprattutto se fisico. E passare in quei corridoi affollati era una prova psicologica troppo grande, persino per me. Era una delle mie tante fobie, in tanti anni ero solo riuscito ad imparare a conviverci, ma non ad uscirne.
    Il secondo motivo per cui mi ero senz'altro pentito di essere diventato un sensei era la questione inerente agli alunni. Odiavo la gente stupida e, per un motivo o per un altro, sembrava che un buon 85% degli studenti i quali ero mandato a prendere a calci nel sedere durante le lezioni si rivelavano irrimediabilmente dei cretini, salvo poche eccezioni che rappresentano il 14%, ovvero gente normale, ed un introvabile 1% di talenti allo stato puro. O, almeno, era quanto mi avevano detto. Fino ad ora ero incappato solo in cretini patentati e qualcuno un po' più normale, ma niente di che.

    Quella mattina stavo uscendo dall'Accademia relativamente presto, dal momento che non avevo lezioni e vi ero passato solo per consegnare dei moduli allo Sportello della segreteria, ufficio che conoscevo fin troppo bene già dal mio passato come studente... diciamo che non ero mai stato una persona tranquilla e ho sempre nutrito un po' di sana -ma neanche tanto- curiosità verso ciò che mi era proibito sapere. Diciamo pure che quell'edificio non aveva segreti, per me.
    Erano poco più che le nove e, dal momento che il mio turno in brigata iniziava alle undici, avevo tutto il tempo di gustarmi una passeggiata a trotto lento, lentissimo, quasi da bradipo, prima di giungere in quel laboratorio pieno di gente la cui definizione più gentile al quale riuscivo ad arrivare era "buzzurri che hanno evidentemente bisogno di una donna con lievi tendenze psicotiche" e che, neanche a stare lì a sottolinearlo, odiavo. Non so perché, mi stavano semplicemente antipatici, ma in fondo non era per trovare buona compagnia che ero entrato nella Dodicesima Compagnia, bensì per allargare i miei orizzonti... per cui mi limitavo il più delle volte ad ignorarli e ad isolarmi dallo spaziotempo, concentrato nelle mie mansioni e in nient'altro.
    Varcando il portone, mi sentii piuttosto sollevato. All'interno non c'era ancora troppa ressa e fuori c'erano davvero poche persone. Anzi, tre per l'esattezza. Più una sospesa in aria. Immaginai che quel tipo sospeso in aria fosse il sensei, dal momento che indossava uno shihakusho come il sottoscritto e i tre tizi lo guardavano con aria stralunata. «Novellini?» mi chiesi, avanzando qualche passo ma rimanendo comunque al di fuori dal loro campo visivo, per gustarmi meglio la situazione che era riuscita a catturare la mia attenzione. In particolare, la risata sguaiata del presunto sensei. Urahara... Mouryouman, diceva di essere. Avevo sentito parlare di un certo Urahara Mouryou dal mio, di sensei, Hanae Haru. E la descrizione che mi ero creato in testa di lui, stando agli stralci di racconti che avevo carpito dai discorsi del mio biondo insegnante, quello che si trovava a pochi metri da me era senz'altro il terzo seggio della Seconda Compagnia... non che poi fosse una figura poco famosa, anzi. Si sentiva parlare delle sue stramberie in continuazione.
    Avevo tutto il tempo del mondo, per cui mi appoggiai ad un tronco lì vicino e, incrociando le braccia al petto, mi gustai la scena di questi tre allievi alle prese con la loro prima lezione.
    Uno scappò via a gambe levate come se non ci fosse un domani. «Ecco, lui era senz'altro uno dei cretini.» pensai, fissando svogliatamente l'omino che tagliava la corda. La ragazzina, invece, iniziò senza un valido motivo a miagolare per tentare di comunicare con il gattino nero che, da quel che avevo potuto capire dai discorsi sconnessi di Urahara, apparteneva proprio a quest'ultimo. Il terzo studente invece colpì di punto in bianco la sua compagna senza pensarci due volte scaraventandola a terra e tentando di colpirla con un pugno.
    Qui si andava oltre ai limiti dell'essere cretini. Questi erano fuori come balconi!!! Peggio di me!
    La ragazzina "rispose al fuoco" rifilando un pugno in faccia al suo compagno effettuando una combo col gattino che aveva sfregiato con gli artigli il naso del malcapitato, facendolo capitombolare a terra.
    Di lì in poi, il caos più totale.
    Quando il tizio si rialzò, proclamò a voce alta una frase al tempo stesso sia suicida che senza alcun senso... poi scagliò una manciata di ciottoli contro Urahara. L'ufficiale di seggio della Seconda Compagnia, che stava abbracciando fino a quel momento un muro, sussultò. L'aria iniziò a farsi pesante, mentre un silenzio innaturale piombò in quella piccola zona di cortile entro il quale si trovavano sia i tre 'protagonisti' della vicenda, il gatto... e, come sempre accade quando una cosa vorrei non mi riguardasse, io. Lo sguardo del Terzo Seggio, una volta giratosi, era completamente diverso... sembrava un'altra persona: aveva un'altra luce negli occhi, persino la sua voce sembrava quella di un altro. E, il suo reiatsu, per quanto stranamente all'apparenza più debole di quello che avrebbe dovuto possedere, era traboccante di puro intento omicida.
    Ma fu dopo che iniziò a parlare che mi convinsi del fatto che le cose si stavano mettendo male. Fu questione di poche frazioni di secondo. Poco prima che lo shinigami iniziasse a muoversi esibendosi in un affondo della Zampakutou verso la testa dello stolto che aveva scagliato le pietre, sguainai la mia katana ed effettuai rapidamente uno shunpo per riapparire a poche manciate di centimetri dai due, esattamente alla destra dell'allievo e alla sinistra del terzo seggio fuori controllo, lasciando partire quasi istantaneamente un violento fendente verticale dal basso verso l'alto con il quale avrei tentato di deviare verso l'alto e quindi portare fuori range il colpo. Dico "quasi istantaneamente" poiché per maggiore sicurezza, pochi istanti prima di effettuare tale colpo con la katana saldamente impugnata nella mano destra, con la sinistra provvedetti a dare un pugno con il dorso della mano al torace dello studente, non eccessivamente violento ma sufficiente a sbalzare all'indietro quel pazzo per evitare che venisse colpito ugualmente dal colpo che avrei tentato di deviare. «Urahara-sama? Che cosa sta facendo?! Sono studenti... piuttosto stupidi, devo dire, ma studenti. Non è autorizzato ad ucciderli.» Non sapevo spiegare il perché, ma in quella situazione ero riuscito ad apparire molto più serio di quanto normalmente riuscissi ad essere. A dir poco freddo. Forse perché, in qualche modo, iniziavo a capire che qualcosa non andava... «Ehi, voi! Dico a voi due, la ragazzina-gatto e il fesso.» mi voltai a fissarli con la coda dell'occhio, lì alle mie spalle. «State indietro... ho la sensazione che la cosa stia diventando piuttosto seria.»


    CITAZIONE
    Note:
    Piccoli contrattempi a parte che mi hanno un po' rallentato, ecco il post. Ho volutamente lasciato che Shinji dicesse ai vostri pg di stare indietro, poiché è quello che qualsiasi persona normale direbbe a degli studenti. Va da sé che, comunque, anche se Mouryou è posseduto e fuori di senno e c'è Shinji a tenerlo a bada, rimane un vostro allenamento e quindi dovete fare qualcosa anche voi o.o
    Buon divertimento :gna:
     
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12 replies since 29/11/2012, 19:04   244 views
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