Classe C [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv.1

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  1. °LoxaS
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    Non capiva cosa stesse succedendo e nemmeno le importava più di tanto. Perché ora era concentrata su di un'unica cosa, anche se nemmeno lei capiva cosa essa fosse. Il fatto è che gli ultimi avvenimenti l'avevano talmente deconcentrata su cosa stesse precedentemente facendo che ora, si ritrovò e si sorprese a fissare il vuoto. Il vuoto doveva essere davvero interessante, ma al contempo non poteva esserlo, poiché non era nulla. Quindi doveva star davvero pensando a qualcosa e non stava semplicemente fissando il vuoto. Solo che, davvero, più si concentrava su quel qualcosa, più esso le sfuggiva. Una rissa da bar era nel frattempo appena iniziata al di fuori delle sue capacità di comprensione e, anche, al di fuori d'un bar. O almeno, così pareva: che un'invisibile struttura fosse stata da tempo lì presente, prova dell'esistenza di uno o più universi paralleli. Questo, lei non poteva saperlo. Ma solo immaginarlo e, pensandoci: forse era proprio questo quello cui precedentemente s'era tanto concentrata. Che pensiero stupido che pensiero stupido! Le era venuta quasi voglia di picchiarsi. Perchè non poteva mica essere davvero tanto scema! E non poteva esserlo nemmeno quando parlava con qualche gatto. Diciamo solo che, lei, era una tipa fantasiosa. Diciamo anche, poi, che le piacevano le risse. Tantopiù adorava quelle in cui poteva arrabbiarsi contro se stessa... sulla carne d'altri.

    Ricorderete che all'inizio della storia dal punto di vista di Faei, era stato introdotto un fedele compagno di quest'ultima: un rozzo, ma utile bastone. Nell'inoltrarsi delle vicende s'era però perso o, meglio, si era nascosto come un ninja, per poter poi sfruttare un momento migliore per ritornare in scena più acceso che mai.

    Parlando di accensioni si ritorna a Faei e al suo animo che, avvolgendosi di forza nuova, esso stesso acquisiva capacità intellettive in grado di determinare un modo per entrare nuovamente in scena, nel bel mezzo della mischia. Prima di tutto le serviva un motivo per fare quello cui si stava per dedicare- che, chiariamolo, era ancora un ignoto sia per lei che per il narratore di questa storia-; poi le serviva il suo fedele bastone che, per comodità, aveva appena ristretto nel palmo destro della mano. Era ancora arrabbiata, molto, molto arrabbiata, per il fatto che potesse essere risultata stupida. Così, caricandosi di tutta la sua forza si lanciò,- al di là dei consigli dell'evidentemente più saggio uomo- nel bel mezzo della faida. Contro chi, vi chiederete, ma è una domanda alquanto inutile questa: contro il primo che le capitò sott'occhio. Ovvero un passante che sembrava l'uomo appena aggiuntosi: di certo non la biasimerà nessuno, visto che gli shinigami, con qui loro kimoni, si assomigliavano tutti.
    Facendo un balzo in avanti contro "l'ignaro", con tutta la velocità che poteva, torceva al contempo il suo busto e il suo braccio, assiame al bastone, caricandolo e girandolo di circa novanta gradi abbondanti. Pensava d'essere stata cauta con le misure, di essere stata perfetta. Ma nel rilasciare la sua forza, nel riruotare il braccio, si lasciò troppo andare e lo piantò sbadatamente per terra subendo un contraccolpo che la fece vacillare, che non le consentì d'assesstare i suoi piedi a terra. Nel cadere in avanti, stringendo ancora il bastone, fece leva su di esso e compì una capriola di fortuna verso signor calzini sporchi- da quall'altezza non poteva vedere più a fondo dei suoi pregiudizi estetici-, verso signor gambe pelose. Nemmeno nel capitolare in avantì riuscì a staccarsi da legno, percependolo come ultimo appiglio alla vita. Così, dovendosi esso flettere insieme alla ragazza, ma essendone incapace a causa delle proprietà del proprio essere, si fratturò e si fracassò, si spezzò. Avvenne tutto all'insaputa di Faei che, convinta ancora di poter fare la sua mossa, alla fine dell'azione, fendette a vuoto verso le gambe del viandante, sorprendendosi di aver in mano non più di un mezzo bastone. E così, non riesco nemmeno a mandare a segno un colpo dopo un'azione così perfetta. Sono patetica. Presa dallo sconforto sbuffò, si lasciò cadere a terra e lasciò che lo sguardo seguisse il movimento della testa che s'appoggiava al suolo notando poi, in alto, il volto dell'uomo che aveva quasi aggredito: non l'aveva mai visto in vita sua e, la faida era da tutt'altra parte. La spiegazione di questo fraintendimento era da attribuire al fatto che Faei non avesse una memoria utile, che fungeva a comango; ma una un po' più imprevedibile. Poi, c'era anche il fattore che nemmeno il suo udito era un granché: le era infatti sembrato che tutta la discussione fosse venuta da qualle direzione. Lei, ora lo sapeva, era un completa disastro. Ma sapeva anche di non potersi ancora rassegnare, poichè oltre a non sapere niente che l'aiutasse in campo pratico, non sapeva niente nemmeno di se stessa. E voleva raggiungere la terra, voleva. Così decise di mettersi a dire, di mettersi a urlare, tutto a un tratto, col dito puntato verso lo sfortunato di turno: "Cosa credete! Se state litigando, se stanno succedendo cose tanto strane, è per colpa sua! Sì, avete sentito bene! E' stato lui a stregarci e a creare questa situazione! Ed è stato anche lui a farmi finire così a terra, con quei suoi colpi e quella sua forza! E' quasi imbattibile! La sua aura è potentissima!" E così, iniziò ad aspettare il momento in cui il tale si sarebbe indignato di tale diffamazione e avrebbe deciso di colpirla. Stava aspettando il momento giusto per sgusciare via senza sembrare sospetta! Sarebbe stata questione di pochi attimi ed erano attimi, quelli, che l'avrebbero lasciata col fiato sospeso! Poiché erano attimi che celavano l'imprevedibilità più profonda.

    Comunque è lentissima 'sta discussione. (Scusate per il ritardo, volevo aspettare prima Alex per vedere che scriveva, non avevo idee o voglia e si è visto, immagino) In ogni caso, quanto durerà un topic di presentazione? LOL.
     
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12 replies since 29/11/2012, 19:04   244 views
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