Classe I [IV]

Controllo del Reiatsu Lv.2

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. DjTeo
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    I Leoni Stanno Allo Zoo Ma I Leonetti No

    Group
    Member
    Posts
    545

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Narrato

    Pensato

    Parlato

    Parlato di altri.

    - Arrrhh!! Chi sarebbe questo sensei? Non lo conosco! Io sono Capitan Gatto nei Capelli e sono qui per spiegarvi una verità sulla vita...

    Addirittura fa finta anche di crederci…..è un caso disperato!! Non riuscirò mai a capirlo.

    Lui non faceva altro che continuare a guardarli con aria altezzosa e animalesca, come se fosse un vecchio lupo di mare, lasciato a terra perché era troppo ubriaco.
    Egli guardava e scrutava i ragazzi, continuando a predicare il suo messaggio pieno di significato, che poi realmente, voleva solo fargli notare che la loro forza non era ancora all’altezza della situazione in cui si trovavano.
    La cosa che pero sbalordiva, era la sua perspicacia nel far credere a se stesso la sua identità piratesca e infatti anche le sue parole erano espresse, con i stesi termini di un pirata vecchio stile.
    Cosa che nella normalità avrebbe anche suscitato qualche risata, ma al giovane Ilyan c’erano altri pensieri che occupavano il posto delle risate.
    Infatti, nella sua testa incominciavano a comparire i presagi di morte e le possibili torture che avrebbe dovuto passare, per sopravvivere alla prossima missione di capitan Balbossa.
    Naturalmente il Sensei diede un nome al suo personaggio e questo venne del tutto spiegato nel suo discorsetto complicato ed esaltante che serviva a riportare i due studenti nella realtà delle cose.
    Una missione li attendeva e queste erano le regole.


    - Questa verità, ve lo dice Capitan Gatto dei Capelli, è che siete deboli come mozzarelline di mare. - Se mi mi tiraste un pugno, la mia pelle arsa dal sole e dalla salsedine vi spaccherebbe le vostre ditine di fata come fossero tonni pinne gialle davanti ad un grissino! Che poi il pinne gialle significa che è un tonno da schifo, ma fa niente...
    - Quindi, in occasione dell'attracco in questo porto, v'insegnerò qualcosa per quando un giorno prenderete il largo con le vostre vele. Oggi imparerete ad usare il vostro Reiatsu - che noi marinai chiamiamo "Spuma" - per sparare qualche buona bordata da tribordo. Arrhhh!!


    In mare la chiamavano spuma…..oddio…..anche la sua immaginazione dovrebbe insegnarci qualcosa?

    Quello era solo lo scenario di preavviso alla vera prova e quando finalmente si decise a passare all’azione, il ragazzo incominciò ad aspettarsi di tutto.
    Tant’è che l’istinto, gli suggerì di tirare su la guardia, come se da un momento all’altro potesse arrivare un colpo o un attacco da parte del Sensei o da qualunque altro marchingegno inventato da quel professore pazzoide.
    Per fortuna degli studenti la dimostrazione della prova si dimostrò essere una totale dimostrazione di stupidità, anzi la figura che fece era cosi brutta che non si riusciva a capire se costituiva un’altra parte comica del suo teatrino oppure era la vera natura scema del Sensei.
    La follia che si riuniva in un solo cervello era spaventosa e anche le cose che avrebbero potuto far sorridere, lasciavano l’aspirante Shinigami incredulo, di fronte all’idea di avere davanti l’uomo che un giorno, grazie a quelle missioni sanguinarie e folli, l’avrebbe reso uno Dio della morte forte e rispettato.
    Peccato che nel presente era ancora un ragazzo che si aspettava le cose più strane che il mondo potesse offrire, solo per avere la possibilità di percorre la via del guerriero divino, ma dinanzi a lui adesso c’era un pazzo che non riusciva a calcolare la distanza, poiché stava utilizzando un occhio solo e quindi aveva sferrato un colpo nell’aria.
    Quindi la dimostrazione di come far esplodere una pietra con un solo pugno, si trasformò improvvisamente nello stretching mattutino, di qualunque essere umano.
    Giusto il tempo di rendersi conto di quello che stava facendo e senza indugiare sferrò un calcio rotante verso la pietra non ancora sfiorata e cosi riuscì a disintegrarla completamente.


    Ti prego……..fda che non esulti!!

    Ilyan si voltò rassegnato verso la sua compagna che sembrava addirittura divertita e con sguardo perso nel cielo le dissè sussurrando.

    Tu incominci a volergli bene vero? Sai che tenterà di ucciderci di nuovo…….e di nuovo…….e di nuovo……finchè non lo uccideremo noi?

    Poi dopo aver ascoltato la risposta si gustò la reazione tanto prevedibile, quanto attesa.
    Il maestro esultò muovendo le sue braccia in aria e nell’euforia del successo perse il suo uncino finto, ma la sua sceneggiata non ebbe fine nemmeno in quel momento; anzi non fece altro che contribuire ad aumentare il livello di idiozia che si era sparso nell’aria.


    - MIRAAAACOLO!! Avete visto che mi è rispuntata la mano, eh!? L'avete visto? Ora fatelo anche voi, prendete un masso e spaccatelo a mani nude. Poi non andate in giro dicendo che Ur-, ehm... Capitan Gatto nei Capelli non v'insegna cose fighe come spaccare rocce coi pugni e farvi ricrescere le mani mangiate dai bradipi carnivori della Svervegia.

    Ilyan si guardò intorno e per prima cosa notò la convinzione del suo insegnante, rispecchiare nei suoi occhi, come se la sua copertura fosse rimasta intatta e poi rivoltandosi verso Akane, vedeva il suo solito sorriso, che metteva solarità in quella giornata.
    Cosi vedendo quell’atmosfera decise di abbandonare per una volta la parte seriosa e vera della sua natura. Egli si alzò di scatto e decise di andare verso i sacchi on cui erano stati rapiti per strapparli definitivamente, sotto lo sguardo perplesso delle altre due personalità presenti.
    Una volta aperto il primo, che era quello della sua compagna, siccome era già sfilettato, se lo legò al collo stile mantello. Poi prese il suo e una volta stracciato un pezzo abbastanza grande se lo mise a mo di bandana.
    Finita la preparazione del suo personaggio, si girò di scatto e disse.


    Capitano voglio partire a bordo della mia nave, per spiegare le vele nel vento e viaggiare sull’onda dell’oppressione come un guerriero valido e coraggioso.
    Si la mia pelle sarà più forte della roccia!! AAARRRGGGHHH!!!


    In quel momento non ebbe il coraggio di incrociare lo sguardo con nessuno, ma si diresse a testa bassa verso la prima delle tante rocce che lo circondavano e incominciò a caricare il pugno.
    Per prima cosa, cercò di far ricorso agli insegnamenti ricevuti nella prima lezione sulla Reiatsu, ricordandosi sia dei risultati ottenuti sia dei sentieri che non avrebbe più dovuto percorrere.
    Cosi chiuse gli occhi estraniando qualunque possibile commento esterno dalla sua mente e si gettò all’interno del suo spirito, che al momento sembrava più calmo e l’atmosfera rispecchiava un colore grigiastro.
    Quello sarebbe stato il primo tentativo e voleva farlo per vedere i proprio cambiamenti.


    Caricherò la potenza del mio pugno, con una forza tale da rompere la pietra, ma voglio che sia il mio spirito a frantumarla e non la forza bruta……ci devo riuscire!!!

    Il pugno partì, diretto contro la pietra.
     
    Top
    .
14 replies since 22/1/2013, 11:53   294 views
  Share  
.
Top