Classe I [IV]

Controllo del Reiatsu Lv.2

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  1. Feferocky
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    Narrato
    Pensato
    Parlato di Akane
    Parlato da Moryou
    Parlato da Ilyan


    -...Ve lo dice Capitan Gatto dei Capelli, è che siete deboli come mozzarelline di mare. Se mi tiraste un pugno, la mia pelle arsa dal sole e dalla salsedine vi spaccherebbe le vostre ditine di fata come fossero tonni pinne gialle davanti ad un grissino! Che poi il pinne gialle significa che è un tonno da schifo, ma fa niente...-
    Dove voleva arrivare? Akane ancora premeva sulle labbra entrambe le mani cercando di non ridere, ma, a parte la parentesi sulle mozzarelle di mare (ammesso e concesso che esistessero), sembrava che Moryou volesse arrivare ad una conclusione ben precisa.
    - Quindi, in occasione dell'attracco in questo porto, v'insegnerò qualcosa per quando un giorno prenderete il largo con le vostre vele. Oggi imparerete ad usare il vostro Reiatsu - che noi marinai chiamiamo "Spuma" - per sparare qualche buona bordata da tribordo. Arrhhh!!La vedete questa? TIE'!!- Quel pazzo ne aveva fatta un’altra delle sue. Prima decide di rompersi le braccia e adesso di dare un pugno ad un masso. Akane confermò la sua tesi che quel tipo non potesse essere altro che un inguaribile masochista. Ovviamente non successe nulla
    - Oh com'è che non ci arrivo? –
    - Mi chiedo se veramente dovrei fare affidamento su di lui. È ovvio, no? Non hai nemmeno toccato il sasso, idiota! Eppure non riesco a smettere di ridere... Calma Akane, calma. Non è educato nei suoi confronti no? Pfff... Capitan Gatto dei Capelli... – Akane cominciò ad immaginarsi Tosei, il suo gatto con indosso un costume simile e le tornò quasi da ridere.
    Però poi si rese conto che quello era un’altra fase della sua lunga strada per diventare una Shinigami e, dopo due colpi di –Ehm, ehm!- cercò di ritrovare il contegno che aveva perso fino a pochi istanti prima.
    Nel frattempo il Sensei ci aveva riprovato con un calcio e questa volta lo aveva disintegrato con successo. Non tardò a spuntare la sua personalità da bambino che Akane tanto aveva cominciato ad apprezzare.
    - ARRRRHHH!! PRENDI QUESTO, MARINAIO D'ACQUA DOLCE!-
    Akane sorrise nel vedere quella scena. Ancora non sapeva come avesse fatto a distruggere quel masso, ma ci avrebbe ragionato. Nel frattempo si rese conto che qualsiasi cosa quell’uomo avesse fatto, nel corso dei secoli (tanto non c’era fretta), lui continuava a stupirla.
    Poi Ilyan le rivolse delle parole che la colsero nettamente alla sprovvista.
    -Tu incominci a volergli bene vero? Sai che tenterà di ucciderci di nuovo…….e di nuovo…….e di nuovo……finchè non lo uccideremo noi?- Akane non aveva ancora metabolizzato la domanda e stava finendo di osservare il sensei che esultava come un bambino, dopo aver perso l’uncino.
    -Errrr... MIRAAAACOLO!! Avete visto che mi è rispuntata la mano, eh!? L'avete visto? Ora fatelo anche voi, prendete un masso e spaccatelo a mani nude.
    -Cosa, come e quando? Ha detto spaccare un masso a mani nude?- Akane scosse la testa ancora incredula. – Ok il sensei aveva già perso la testa ma adesso deve avere senz’altro qualcosa che non va.-
    -Poi non andate in giro dicendo che Ur-, ehm... Capitan Gatto nei Capelli non v'insegna cose fighe come spaccare rocce coi pugni e farvi ricrescere le mani mangiate dai bradipi carnivori della Svervegia.
    Poi, senza aver badato alla possibilità che potessero non esistere i bradipi carnivori della Svervegia (Sverve...che?), prese coscienza di quello che Ilyan le avesse detto.
    -Volergli bene? A quello? Ma che cavolo dice questo?-
    Akane non si rese conto però che un leggero rossore per l’imbarazzo era spuntato sulle sue guance. Non era abituata a certe domande. Così gli rispose irritata, non alzando troppo la voce.
    -Ma sei scemo, Ilyan? Da dove ti vengono in mente certe domande? Bah! Pensa a come distruggere il masso a mani nude piuttosto, che questa è la volta buona che perdi un braccio se non stai attento.-
    Riguardo l’ultima parte della frase non c’era bisogno di rispondere. Lei aveva ancora intenzione di vendicarsi un giorno di tutto quello che stesse subendo da quel pazzo. Si girò di nuovo verso il sensei senza perdere il rossore e senza rendersi conto di quanto il suo cuore avesse cominciato a battere forte.
    -Sarà pure affascinante ma è un pazzo, buffone e immaturo... Ma perchè diamine ci sto ancora pensando? – Akane si prese con forza la faccia fra le mani dandosi due ceffoni e tornò in sè. Non c’era tempo di pensare a quelle sciocchezze.
    Ripensò alle ultime parole del Sensei cominciò a ragionar su quello che avesse fatto e detto. Ormai era assolutamente lampante che fosse necessario utilizzare la reiatsu per distruggere il masso, che non era nemmeno di dimensioni trascurabili, a dir la verità.
    Ilyan nel frattempo se ne era uscito con un’altra delle sue, stranamente uscendo dalla sua solita compostezza da pseudo comandante dell’esercito dei koala della Papuasia.
    Stava al gioco del sensei e aveva cercando di vestirsi e comportarsi come lui.
    -Capitano voglio partire a bordo della mia nave, per spiegare le vele nel vento e viaggiare sull’onda dell’oppressione come un guerriero valido e coraggioso.
    Si la mia pelle sarà più forte della roccia!! AAARRRGGGHHH!!!-

    Akane era shoccata. Era finita in un mondo di imbecilli. Storse le sopracciglia e l’unica parole che le uscì dalle labbra fu:
    -Eh?-
    Poi vide Ilyan che si avvicinava al masso e decise di fare altrettanto, non badando ormai a quello che le accadesse intorno. Non è che lei fosse poi così normale, dopotutto. Ma travestirsi da pirata? No grazie.
    Akane poi pensò al primo tentativo del sensei di colpire il masso e pensò ad un episodio che le era accaduto nel Rukongai.
    Mentre passeggiava per le bancarelle del mercato durante una mattinata come un’altra aveva osservato dei bambini che si divertivano a mettersi con un braccio teso, sfiorando appena la parete di un muro con le nocche delle mani. Per curiosità si era messa a vedere che cosa volessero combinare quei monelli. Ritrassero il braccio e, ripuntandolo contro il muro, non riuscivano più nemmeno a sfiorarlo. Poteva essere stato un riflesso? E quindi semplicemente non osservando bene il loro obiettivo si erano ritratti d’istinto per paura di colpirlo?
    Akane pensò che a Moryou dovesse essere capitato qualcosa di simile. Le era rimasto impresso questo ricordo e le era tornato in mente visto che probabilmente il sensei, avendo un occhio bendato a causa di quel suo stupido travestimento, non avesse osservato bene il suo obiettivo, non riuscendolo a colpire e non considerando che fosse così lontano da lui.
    -Di conseguenza dovrebbe essere necessario un colpo piuttosto ravvicinato, ma non troppo.- pensò la ragazza – e poi rilasciare la Reiatsu tutta in un unico punto al momento giusto.
    Sembrava difficile, ma decise di provarci. Ormai era convinta di voler diventare una brava shinigami e avrebbe dovuto mettercela tutta anche a costo di prendere a pugni dei sassi.
    Cominciò a riepilogare quello che aveva imparato nell’allenamento sulla Reiatsu precedente. Però questa volta avrebbe concentrato il suo “mandarino blu” all’interno della mano, ma permettendo che si estendesse oltre, in particolare tra il pugno e il masso. La sua Reiatsu non era più così impaziente come lo era stata in precedenza, ma sembrava comunque gasata dalla nuova esperienza.
    Akane chiuse per un attimo gli occhi e si concentrò tenendo la sua mano sinistra leggermente sollevata. Poi la chiuse a pugno e cominciò a seguire le stesse modalità dell’allenamento precedente per ricreare il mandarino blu.
    -Immaginazione, colore, forza, palla, intensità- si ripetè fra sè la ragazza.
    Poi riaprì gli occhi e prendendo potenza, portando indietro la spalla e riportando in avanti il braccio, avrebbe cercato di spingere la Reiatsu contro un unico punto del sasso, osservandolo con attenzione e considerando anche il fatto che non dovesse colpirlo con tutte le sue forze: lo avrebbe colpito anche con un po’ di forza fisica, questo è certo, ma soprattutto concentrando la Reiatsu in posizione anteriore rispetto alla mano stessa.
    Ovviamente per mantenere il tema della giornata lasciò un urlo liberatorio che sperò non si sarebbe trasformato in un urlo di dolore.

    Scusatemi veramente per il tremendo ritardo ma per gravi problemi di salute sto effettuando dei controlli :( Ho inoltre dato finalmente un esame che non riuscivo a dare perchè la prof mi odiava a morte (ma ovviamente, modestia a parte, siccome sono TROOOOOOOPPO brava non poteva negarmi la promozione questa volta :P ). Volevo inoltre dire che non sarò purtroppo presente dal 01/02 al 07/02 (quindi se vi va bene il 7 sarò in grado di pubblicare) e dall' 08/02 al 12/02 (anche se probabilmente durante questi giorni potrei pubblicare qualcosina) per problemi personali. Perdonatemi veramente... avrei volentieri voluto essere più costante ma questo periodo è un po' particolare.
     
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14 replies since 22/1/2013, 11:53   294 views
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