Classe I [IV]

Controllo del Reiatsu Lv.2

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  1. DjTeo
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    I Leoni Stanno Allo Zoo Ma I Leonetti No

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    Parlato di altri.

    L’aspirante Shinigami si era lasciato trasportare troppo dalla sua fervida immaginazione, catalizzandosi troppo nell’altra dimensione, che non risultava essere affatto reale e non rispecchiava nemmeno il suo mondo spirituale, poiché non possedeva ancora le facoltà per entrare in quell’universo.
    Quindi nonostante l’energia accumulata in maniera corretta, riuscì solamente a farla espandere in maniere confusionaria intorno al suo corpo, lasciandolo coperto di energia, ma senza indirizzarla correttamente.
    Il risultato finale fu consono con i primi tentativi di ogni prova effettuata, non era mai riuscito a fare meglio della sua compagna e nemmeno questa volta sembrava la volta buona.
    Il suo colpo, finì come sempre per fare “BUM” facendolo volare a gambe all’aria senza alcuna spiegazione logica; anzi anche se ci fosse stata una spiegazione, non sarebbe stata logica per le sue facoltà. Poi si rialzò lentamente incominciando a fare i conti con l’incidente che aveva fatto, i danni sembravano non vedersi, ma di sicuro il dolore si faceva sentire.
    Per lui fu come avere un incidente stradale e come se non bastasse, arrivarono due batoste psicologiche a recargli ancora più dispiacere. Per prima cosa si voltò sulla roccia della sua compagna, ma non lo fece per vedere il suo risultato; le sue intenzioni erano solo precauzionali, rispetto alla persona che aveva di fronte. Insomma si era solo preoccupato che anche la sua compagna avesse potuto finire nel suo stesso modo, ma rimase sorpreso quando vide il segno delle nocchie della ragazza sulla roccia.
    Per finire, arrivò come un tuono sulla sua testa, la voce inquisitoria del Sensei che riprese la predica, sempre rimanendo all’interno del personaggio piratesco.


    CITAZIONE
    - Qui voi mozzi state facendo ognuno l'opposto dell'altro: uno spara cannonate piene di polvere senza mirare, mentre l'altra mira bene, ma si dimentica la polvere!! Ilyan, più controllo su quella sardina monca di Reiatsu! Sei tu che hai la dannata bussola quindi mandalo dove vuoi tu invece di farlo esplodere e basta! E tu, donna, dagli un'aggiuntina di pepe a quel cannone! Volevate la parità dei sessi sulla mia nave? Allora guadagnatevela!!

    Per prima cosa pensò come un bambino alle parole che gli furono dette e quindi si focalizzò sulla parte in cui dava la colpa a entrambi al cinquanta percento.
    Opposti, ma comunque entrambi avevano una parte di errore e questo bastava per fargli salire un po’ di autostima rispetto alla ragazza.


    Prrrr…..siamo pari….Tie’

    Passato questo ritorno al mondo infantile tornò nella realtà e guardandosi intorno si rese conto, che aveva parlato ad alta voce pur essendo convinto di pensare.
    In più dallo sguardo della ragazza capì che aveva anche gesticolato con le mani, indicandola con il dito, ma fece finta di nulla guardando il Sensei, rimanendo rosso come un pomodoro.
    In cuor suo sapeva di essere ancora fissato dalla compagna, tuttavia cercò lo stesso di continuare a interessarsi solo alla missione e alle parole del maestro. Perciò raccolse un sasso che era in terra e incominciò a parlare ad alta voce.


    Sono io che ho la bussola maledetta e adesso devo scegliere la rotta da seguire e cose farà lo stesso la mia Reiatsu.

    Passato anche quest’ultimo tentativo di divagare sulla figuraccia fatta, chiuse veramente gli occhi e si disinteressò nuovamente di tutto per rilanciarsi dento se stesso e ritrovare lo spirito che aveva espulso caoticamente.
    La roccia non si era mossa di un centimetro era rimasta sempre lì davanti a lui. Stavolta non si sarebbe perdonato errori di valutazione, ora la forza l’aveva trovata dentro di se doveva solo indirizzarla.
    Per prima cosa distese il braccio e insieme con esso distese anche la mano e infine anche le dita indirizzandole verso la roccia, come se volesse creare un canale che l’energia avrebbe dovuto seguire. Poi venne il momento della respirazione, poiché doveva riuscire a stabilizzarla prima di prendere contatto con l’energia spirituale, cosi da avere un maggiore controllo sul tutto.
    Quando ebbe la certezza che anche la respirazione era totalmente stabilizzata, incominciò a stringere i pugni, come se avesse qualcosa da stritolare tra le mani. L’immaginazione lo stava riportano nell’oblio della sua mente, ma fece di tuto per schernire quel quadro e cercò di concentrarsi solo sulla luce spirituale, che prima aveva trovato in cima al lampadario.
    Quindi tolse il portone della villa e riuscì anche ad uscire da quella sala regale, restando completamente immerso nel buio della notte e l’unica luce che riusciva a distinguere era la stessa scintilla vista in precedenza.
    Stavolta aveva scelto una via meno immaginaria, ma comunque aveva in mente un piano e avrebbe voluto portarlo fino alla fine. Tutto sarebbe stato facile e nella sua testa continuava ad avanzare verso la scintilla lentamente, fino a che la strinse nella mano sinistra.
    Quella mano non era distesa nella realtà e lui l’utilizzò per unire immaginazione e realtà. Poiché l’energia che aveva catalizzato in testa, figurativamente l’aveva nella mano sinistra e subito, la mise all’interno del braccio destro. Questo passaggio avvenne naturalmente nella sua mente, poggiando la mano sinistra sul bracco destro, che era quello disteso.
    Di colpo senti fluire la sua Reiatsu nel braccio disteso e senza indugiare aprì definitivamente gli occhi stringendo il pugno e sferrò il colpo.
    Nessuna parola solo uno sguardo deciso sull’obbiettivo.
     
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