Classe α [II]

Controllo del Reiatsu Lv. 1

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    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    § Pensato §
    Parlato Altrui

    Era passato qualche giorno dalla prima lezione nell’Accademia e ancora Ryuichi non aveva ricevuto notizie per la prossima lezione. Certo, capiva che non era il solo studente li dentro e che il continuo affluire di nuovi poteva rallentare le comunicazioni.
    Passò i seguenti giorni come al solito: passando molto tempo con i suoi fratellini. Senza ombra di dubbio il il bambino che più gli si era attaccato era la piccola Aya. Eiji e Masahiro gli volevano bene, ma essendo maschi volevano comportarsi da “duri” e quindi si lasciavano andare poco alle smancerie.

    Dal canto suo, non aveva mai avuto dei fratelli, essendo stato figlio unico nella precedente vita e quella situazione per lui, nonostante fossero passati tre secoli, era sempre una novità e cercava di essere sempre un ottimo fratello maggiore.
    § Uff… sono instancabili! § Era dal mattino che stavano giocando agli Shinigami e il ragazzo stava mostrando loro quello che apprese durante la sua lezione. Eiji si stava dimostrando il più dotato fra i tre, ma anche Aya, per quanto goffamente ci provasse, era discreta.

    Masahiro invece non sembrava proprio portato per le arti marziali e il suo viso si incupì. Non preoccuparti Masahiro, non esiste solo l’Hakuda. Potresti essere più dotato nel Kido o nello Zanjutsu. Quel piccolo commento ridiede la luce nel viso del bimbo.
    Giunta la sera, i fratellini andarono a dormire distrutti e anche Ryuichi si coricò presto, stremato pure lui. Il mattino seguente, svegliatosi, la madre gli consegnò una nuova lettera. Finalmente avrebbe avuto una nuova lezione! Aperta la missiva riconobbe la scrittura di Haine e accendensi il suo kiseru, cominciò a decifrare il messaggio.

    CITAZIONE
    Presentati alle ore 09:00 davanti all'ingresso dell'accademia, ove troverai il tuo sensei.
    La puntualità è imperativa, eventuali ritardi non saranno tollerati.

    § Anche è arrabbiato per quel piccolissimo ritardo. Vabbè che ha ragione… § Con quel pensiero andò a salutare i fratelli ancora addormentati, che lo salutarono con indistinti grugniti, non proprio delle parole, ma guai se non avesse osato a salutarli, glielo avrebbero rinfacciato per molto tempo.
    Si mosse dunque verso la sua classe ed arrivò con un discreto anticipo, ma del Sensei o di un altro allievo nemmeno l’ombra. Restò vicino all’ingresso attendendo pazientemente e poggiandosim con la schiena sulla parete con un piccolo pensiero. § Sarò il solo studente anche questa volta? §
     
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