Classe α [II]

Controllo del Reiatsu Lv. 1

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    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    § Pensato §
    Parlato Altrui

    Il Sensei restò immobile ad ascoltare la spiegazione di Ryuichi, senza mai smettere di giocare con la piccola moneta, fino a quando non la fece roteare un’ultima volta in aria e la nascose in un taschino. Nonostante sia corretta, la tua è una risposta incompleta e superficiale.
    Oltre a ciò che hai detto, il reiatsu permette di fare molte altre cose. Ora, dato che ritengo sia futile - almeno per il momento - metterti al corrente di tutti gli usi possibili del reiatsu, ci concentreremo solamente su uno di essi, su cui si basa la lezione d'oggi.


    Haine finì di parlare ed estese il suo braccio sinistro, con il palmo della mano rivolto verso l’alto, e molto lentamente comparve una sfera dal colore nero, che fluttuava a pochi centimetri dalla pelle e le sue dimensioni erano alquanto esigue. Simili a quelle di un’arancia o una pesca.
    Gli spieghò, senza mai tralasciare i vari ghigni sadici e risate cupe, che avrebbe dovuto ricreare una sfera di Reiatsu abbastanza simile alla sua. Per puro sadismo non volle rivelargli alcun suggerimento, oltre ad accennare la probabilità di essere menomato e che lui se ne sarebbe lavato le mani.

    § Molto professionale devo dire. Fregarsene se l’allievo si può fare male perché non gli si è data un giusta base su cui lavorare è sinonimo di ineguatezza all’insegnamento. Già, mi è capitato un pessimo insegnante. § Con quel pensiero legitto in mente, mutò subito la sua espressione, entrando in quella modalità fredda e calcolatrice.
    Haine si portò ad una distanza di sicurezza, ma lui se ne era accorto, l’aveva fissata per tutto il tempo, e certamente Ryuichi non era uno stupido. Il trucco era la moneta, o per meglio dire, la sua forma. § Devo concentrarmi sulla forma sferica di quella moneta e proiettare il mio Reiatsu sulla mano. §

    Chiuse gli occhi, portando il braccio destro davanti al proprio busto e rivoltando il palmo della mano al cielo, cominciò ad immaginare la moneta che veniva lanciata in aria, che con la sua molteplice rotazione assumeva la forma di una sfera perfetta, e concentrò un po’ delle sue energie sulla mano.
    Non percepì nulla di insolito, ma non se la sentiva di aprire gli occhi per controllare se stava succedendo qualcosa, perché se qualcosa stava succedendo, magari quella piccola interruzione avrebbe portato alla conclusione predetta dal Sensei.
     
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