Classe B [II]

Controllo del Reiatsu Lv. 1

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    Sono passate tre settimane da quel primo allenamento in cui eri stato ridotto in poltiglia a turno prima dal tuo compagno di corso, poi da Sakata ed infine dallo strano biondino che sembrava una donna il cui nome corrispondeva a Shinji Fukuda. Da allora, non hai più ricevuto alcuna notizia da parte degli Shinigami ed inizi forse a chiederti se ti faranno mai fare una seconda lezione, se quella volta eri effettivamente passato. Se magari quel ragazzino/a, difficile dire quale diamine fosse il suo reale sesso, non avesse raccontato un pugno di frottole al suo sensei.
    Eppure, dal nulla, ecco che ti viene consegnata una lettera che reca il sigillo di ceralacca dell'Accademia. Il messaggio al suo interno, scritto su pergamena, recita:


    Recati in Accademia domattina alle nove. Metti su la divisa e riporta indietro l'arma che ti era stata prestata per il precedente combattimento.

    A differenza del messaggio che hai ricevuto l'ultima volta, questo sembra quasi un appunto più che un messaggio e in più non reca nemmeno le iniziali di chi ha scritto in fondo al testo. Possibile sia davvero la stessa persona che ha mandato anche la prima convocazione?
     
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  2. Grimmjow_san
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    CITAZIONE
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    Parlato
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    Erano già passate due settimane da quando mi ero sistemato negli alloggi della Soul Society.
    In questo lasso di tempo pensai a come stava Hiruma, dov’era finito.
    Decisi di andare a vedere come stava, andai in infermeria. Ma invano trovai un infermiere che mi disse che se ne era già andato parecchi giorni prima. Mi dissero che la causa della sua morte è stato il dissanguamento procurato dalla ferita che io stesso gli avevo procurato. La notizia mi sconvolse, così tanto da costringermi a rinchiudermi in camera e riflettere sull’accaduto. I giorni passavano e mi muovevo sempre meno, finché non iniziai a non uscire letteralmente dalla mia stanza.
    Ero solo e i giorni passarono, la mia mente iniziava a dare segni di debolezza simulando discorsi cospirativi contro la mia persona. Ogni giorno, ora, minuto la porta d’ingresso della mia stanza sembrava una separazione tra il mio mondo e quello reale, autoconvincendomi che quello in cui stavo vivendo era molto più sicuro, protetto e confortevole. Una settimana passò lenta logorandomi fisicamente e mentalmente. Cercai di distrarmi, ma il sangue ormai rappreso sulla Katana d’allenamento mi ricordava quello spiacevole evento.
    I giorni passarono e la seconda settimana inizio a perire.
    Nessuno si fece più sentire, la mia mente ormai era partita per una località più tranquilla lasciandomi in compagnia di peluche che affermavano che tutta la soul society fosse un esperimento del governo per creare dei super soldati.
    Magari, non sono passato... Forse aveva ragione Gintoki a proteggermi da lui… Nah non può essere così …
    Pensai nelle calde e soffici lenzuola.
    passarono 4 giorni e l’ipotesi di cospirazione iniziò a convincere anche me.
    Quando pochi giorni prima della terza settimana arrivò una lettera.
    Su di essa erigeva un messaggio scritto a caratteri ben delineati e calcati.

    Recati in Accademia domattina alle nove. Metti su la divisa e riporta indietro l'arma che ti era stata prestata per il precedente combattimento.

    Subito mi saltò all’occhio la metodologia diversa di scrittura tra la prima lettera recatomi ad essa.
    Sbrigativa, fredda, come se l’avesse scritto cleverbot.
    Guardai l’ora, e notai che erano le sette meno dieci. Subito mi misi in panico.
    MERDA!! Sono in estremo ritardo e devo farmi ancora la doccia! E… e… Prepararmi!
    Andai di corsa verso il bagno tentando di togliermi i vestiti, ma grazie alla mia goffezza mi ritrovai con il muso a terra.
    All’improvviso un fiume di sangue color cremisi scese dalla mia narice destra. Cercai di fermare l’emorragia provocata dalla caduta, ma con vano successo essa non si fermò.
    Finito di prepararmi, con un fazzoletto su per la mia narice destra, uscii dalla stanza e con una camminata molto lesta mi diressi all’aula semi distrutta.
    A metà corsa un pensiero mi pervade la mente. Come se una Carpocapsa stesse mangiando la mia corteccia cerebrale. AAAAAH! La katana!
    Feci dietrofront correndo come uno scemo. Essa era appoggiata al suolo vicino al Futon. La presi e iniziai a correre come una gazzella appena svegliata nella savana africana per evitare di essere mangiata dal leone.
    Arrivai a destinazione, l’aula era stranamente perfetta. Entrai e non vidi nessuno. Guardai l’ora, le lancette segnavano le Otto e mezza. Tirai un sospiro di sollievo e mi sistemai i capelli ormai imparentati a un cespuglio.
    Dopo qualche minuto notai l’alone della pozza di sangue di Hiruma. Sobbalzai pensando che sono stato io boia a condannare il suo triste destino. Decisi di non pensarci, che non mi avrebbe fatto bene. Passati 5 minuti l’attesa si faceva sempre più snervante.
    Uff, sono in anticipo che cosa posso fare?
    Mi accasciai a terra, e chiusi gl’occhi facendomi massaggiare il volto dai caldi raggi del sole mattutino.
    Ma all’improvviso…
     
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1 replies since 4/3/2013, 00:53   50 views
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