L'Avvento di Hentai Ranger!! - Parte 1

Allenamento auto-conclusivo - Ferrea Stretta

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  1. Belfagor90
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    Teoricamente questa mossa apparterrebbe al pg Hanae Haru di Tamaki-kun e avrei dovuto postare questo dopo la fine del suo post per apprendere questa tecnica, ma... circostanze hanno voluto diversamente. Tamaki non posterà il suo lavoro e siccome la tecnica interessa anche a me, ci siamo messi d’accordo tra di noi sul cedermi le royalties XD
    Questo post è in onore del ritiro di Hanae Haru e di un manga trovato per caso su un sito. Ne seguirò la trama generale adattandola al contesto Shinigamesco e mettendo i personaggi del GdR.
    Tremate se lo conoscete: parlo di HENTAI KAMEN!!!



    Gintoki Sakata era di ritorno da una missione di tre giorni nei distretti più lontani della Soul Society Est. C’erano stati dei disordini con un vecchio con i capelli neri piastrati e i baffetti che sosteneva che solo i biondi con gli occhi azzurri, li chiamava qualcosa come “areoli” o “ariali”, meritavano di essere al potere. Inutile dire che le lunghe orecchie degli Shinigami non lasciarono la cosa impunita. Alla fine era stato proprio Gintoki a prendere l’irascibile vecchietto baffuto e sbatterlo in prigione. Ora si diceva si fosse messo a scrivere un libro, ma la cosa non gli interessava. Cosa poteva fare con un libro? Diffondere un qualche fanatismo razziale a sfavore di una minoranza e innescare un grande guerra? Ma non diciamo sciocchezze! E poi chi osava immaginarsi un mondo con i biondi al potere? Un re come Urahara Mouryou col cavolo che l’avrebbe voluto!!

    Come detto all’inizio quindi, il sesto seggio era di ritorno nella sua modesta abitazione, tre giorni in cui la casa era rimasta completamente sprangata e sigillata. Come mai? Perché lì dentro c’erano i tesori inestimabili di Sakata, una lunga serie di capolavori che occupavano tutte le pareti lasciando giusto lo spazio per le finestre e la porta: tutti i numeri dello Shonen Jump mai usciti! Il suo stipendio veniva letteralmente risucchiato dalla sua passione per i manga e si vociferava che possedesse qualunque manga pubblicato nel Mondo dei Vivi, anche, va detto, quelli un po’ più piccanti.
    Era la collezione più completa di tutto l’altro mondo!!
    Immaginatevi dunque il suo sgomento quando aprì la sua casa e trovò tutti i suoi strapreziosi fumetti sul pavimento. Per poco i suoi fulvi capelli azzurri non divennero bianchi come quelli del suo capitano.
    - NNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
    E la paura quando vide che in mezzo ad essi c’era un cadavere!
    - NNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
    C’era un cadavere!
    - NNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
    E insomma, guarda quel dannato cadavere!!
    - NNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
    Saltando a pie’ pari le lunghe e ripetute urla per amore dei fumetti profanati, andiamo direttamente a quando scoprì che il cadavere, che in fondo un po’ di polso lo aveva, era il suo sfortunaterrimo amico Urahara Mouryou rimasto chiuso in casa sua proprio quando l’intero appartamento era stato reso impenetrabile. Costretto a rimanere lì imprigionato per tre giorni mangiando gli avanzi del frigo (poche briciole) e bevendo acqua del rubinetto (era otturato dal calcare e usciva solo un bicchiere di liquido al giorno) era arrivato ad uno stadio di semi-morte da noia e denutrizione. Pare quindi che avesse cercato nei fumetti dell’amico un modo per scacciare i morsi della fame e l’apatia. Non un tomo fu risparmiato e Gintoki non sapeva se essere furibondo o lusingato. Decise la seconda visto che Urahara era stato così buono da non distruggergli la casa nel tentativo di fuggire. Poverino, scommetteva che si aspettasse un ritorno dopo sole poche ore e invece aveva atteso tre giorni!

    Dopo averlo portato all’ospedale chiese rassicurazioni al medico curante.
    - Dottore, secondo lei si rimetterà presto?
    - Assolutamente, non c’è da preoccuparsi. Al limite le condizioni di debolezza fisica e mentale del momento potrebbero averlo reso particolarmente percettivo durante la lettura dei suoi manga. Dovrebbe solo aver memorizzato alla perfezione qualche centinaio di storie, nulla di più.
    Rassicurato sulle condizioni del compare di mille sventure se ne tornò a casa fischiettando per rimettere tutti in ordine i suoi volumi Jump. Era ignaro che i suoi tanto amati albi a fumetti avessero creato… UNA BESTIA!!

    Qualche sera dopo: Settimo distretto Rukongai Nord

    Falkner Chase era appoggiato ad un muretto osservando un grosso edificio davanti a sé con una spessa coltre di fumo nero attorno agli occhi come un paio di occhiali. Stava scrutando da una mezz’ora abbondante quella banca presa di mira con i suoi Ebon Eyes da distanza di sicurezza e ancora non aveva scoperto nulla. Le energie deboli dei terroristi erano indistinguibili da quelle degli ostaggi e il Reiatsu della sua squadra disturbava la ricezione. Soprattutto se nella squadra c’era un terzo seggio Kenpachi come Hanae Haru che con la sua abnorme energia spirituale quasi offuscava l’intero isolato.
    - Sempai, abbiamo ricevuto notifica che i terroristi hanno piazzato delle trappole esplosive in diversi punti dell’edificio. Minacciano di far saltare tutto in aria se non vengono ammessi all’Accademia Shinigami.
    Questa era stata la sorpresa più grande di tutte quando l’aveva sentita la prima volta. A quanto pare erano dei pluri-respinti che per disperazione avevano causato tutto quel casino. Una bella gatta da pelare.
    - Non possiamo entrare senza far esplodere tutto e mi spiace dirlo ma non sono ancora così veloce da aprire la porta e disarmare una bomba prima che scatti il meccanismo – disse seccato sciogliendo la tecnica di visione.
    - E non possiamo certo chiedere agli ostaggi di morire perché non vogliamo ammettere degli idioti in Accademia.
    - Ma dobbiamo agire in fretta. Se i terroristi si accorgessero di quanto sia grande la cazzata che stanno facendo potrebbero perdere la testa e fare un massacro. Secondo te Hanae che possiamo fare?
    - Buttare giù un muro e fare irruzione. Tu metti KO quel branco di scemi coi tuoi trucchetti e poi li dai a me…
    - E tu li spedisci a marcire in galera per un decennio o due. Mi sembra un buon piano, ma non credo che funzionerà.
    - Perché?
    - Se facciamo rumore nell’entrare ci scappa la pallosissima situazione del “butta la spada a terra o l’ammazzo”. Vuoi che un chiunque cretino non se ne stia ben vicino agli ostaggi in un momento come questo?
    - Tu cosa proponi?
    - Ci vorrebbe qualcuno in grado di entrare ovunque…
    - Magari da dove non se l’aspetterebbero…
    - Che sia svelto e abbastanza pazzo da non pensare al fatto che gli scaricheremmo addosso le responsabilità in caso di fallimento…


    - Pare che alla fine dovremo proprio chiamarlo – disse con calma rassegnazione.
    E fu così che il palcoscenico fu pronto per l’arrivo dell’attore principale. La commedia era già stata scritta anche se nessuno ne conosceva ancora il contenuto. Occorreva solo la scintilla che facesse bruciare il primo granellino di polvere da sparo, il primo tassello del domino che avrebbe condotto ad un intero deposito di polvere pirica pronta alla detonazione.

    - Posso aiutarvi? – chiese un appena dimesso Urahara Mouryou. Aveva ancora delle leggere occhiaie e tendeva ad evitare i posti troppo bui per paura che si chiudessero su di lui, ma in sostanza si poteva dire abbastanza in forma.
    - Sì. Entra dentro, stendili e apri una via d’accesso per noi – furono i brevi e concisi ordini del Tenente.
    La cosa non sembrò convincerlo.
    - …sembra facile, perché non l’avete fatto voi?
    I due ufficiali superiori si guardarono.
    - Ho il torcicollo.
    - Sono appena uscito dall’ospedale dopo un furioso scontro con un Arrancar.
    - Oh… beh, allora immagino che tocchi proprio a me.
    E si avviò verso l’edificio.
    - Che razza di idiota. Credi che ce la farà?
    - Diciamo che forse potrebbe farcela. Ti ho raccontato di quella volta che spuntò in tenuta sadomaso dal pavimento di Sakata?
    - Maria Antonietta? No, la cosa mi giunge nuova.
    - Beh, le cose sono andate co-

    BBBUUUUUUUMMMMMMM!!!

    - CHE CAZZO SUCCEDE!?!? – sbraitò il Tenente.
    Arrivò di corsa uno Shinigami della loro squadra con gli occhi ancora di fuori dalle orbite.
    - Signore, quel biondo è pazzo!!
    - La cosa non mi giunge nuova…
    - E’ andato dritto verso la porta e l’ha aperta senza esitazione!! O è un cuor di leone o un pazzo suicida, non ci sono altre spiegazioni.

    - Gli avevamo detto delle bombe, vero?
    - No.
    - …oh.

    Urahara Mouryou si ritrovò ad un isolato di distanza con solo una vaga idea di ciò che era successo. Tuttavia aveva ben chiaro dove fosse in quel momento: era coperto di fuliggine e infilato di testa un cestino della biancheria pulita con lì accanto una donna che forse, e ripeto forse, aveva steso con una testata piombando dal cielo.
    La cosa più fastidiosa, però, erano un paio di mutandine della suddetta si sentivano come in obbligo di scalargli la faccia. Sembravano come dotate di vita propria quando gli si appiccicarono letteralmente sul volto nonostante stesse cercando di togliersele.
    - Che schifo, mi stanno salendo sulla faccia! CHE SCHIFOSCHIFOSCHIFOO!! Un attimo… cos’è questa sensazione fortemente perversa… questo calore… questa forza… questa è…
    Un’improvvisa esplosione di energia spirituale si scatenò dal corpo del giovane Shinigami biondo, i tratti del suo volto divennero come quelli di un rapace e le mutande erano proprio sulla faccia diventando una specie di maschera da maniaco. I vestiti da Shinigami esplosero.
    - ESTASIIIII!!! – ululò al cielo che imbruniva.

    Falkner Chase era nei pasticci. Il tentativo di infiltramento di Mouryou aveva reso i terroristi ancora più sciroccati e disperati. Si erano barricati nella stanza più piccola e interna con tutti gli ostaggi e, se possibile, la situazione era pure peggiorata. Hanae era costretto a fare da spola fra lui e gli uomini in prima linea per dare gli ordini e non stava un attimo fermo.
    Stava ormai meditando che forse era meglio far notare ai rapitori che una macchia sul curriculum vitae come quella avrebbe impedito loro per sempre di entrare in Accademia e sperare in una resa, quando nell’aria si diffuse una canzone…



    - “You Can Leave Your Hat On?” – fece incredulo il Tenente dell’Ottava Brigata.
    Un proiettore di provenienza misteriosa lo inondò di luce e l’uomo fu costretto a coprirsi gli occhi.
    - Ma che cazz-!? – imprecò indietreggiando.
    Tuttavia la sua ritirata fu interrotta da… dei pettorali? Curioso, si volto e se ne pentì all’istante: alle sue spalle c’era un uomo mascherato con delle mutandine rosa da donna, con indosso solo un paio di slip e calze a rete con tacchi a spillo!?!?
    - IO SONO HENTAI RANGER, LO MASCHERATO PROTETTOR DELLA IUSTITIA!! – urlò lo straniero biondo mettendosi in una posa eroico-equivoca.
    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRGGGHHHHH!! – ululò con gli occhi fuori dalle orbite saltando all’indietro.
    - I sensi di Hentai Ranger mi segnalaron una Mala presenza in isto loco. Orsù buon uomo dal vestito da funerale, mi aggiorni rapidamente sulla situazione che la fretta assai mi preme.
    Falkner non sapeva più che dire o fare. Stava facendo il suo lavoro come niente fosse ed ecco che spuntava un tizio muscoloso semi-nudo dall’aria profondamente perversa che sembrava avere tutta l’aria di voler prendere il comando delle operazioni. Solo perché questo biondino aveva perso una o due rotelle si credeva forse in grado di… un attimo, aveva detto “biondino senza una o due rotelle”!?
    - URAHARAAAAA!! – sbraitò tirando fuori la spada e preparandosi a colpire.
    Non capì neanche quando il suo allievo lo anticipò afferrando l’elsa della sua spada ancora sollevata bloccandola in una morsa di ferro. Non riusciva più a muoverla di un millimetro! Che razza di forza possedeva quel tipo? Era davvero quel rincoglionito di Urahara?
    - Invero buon uomo non devi temer la mia persona. Io ti son amico perciò riponi la tua lama nella guaina – esortò l’uomo mascherato con massima calma e compostezza.
    Eliminiamo “compostezza”. Non c’è modo di essere composti vestiti in quel modo.
    Fu invece assai composto Falkner che rinfoderò la spada, seppur a malincuore, e cercò d’intraprendere un dialogo con quello strano tipo.

    - E va bene, non ti affetto perché mi stai simpatico – meglio salvare la faccia - Cosa ci fai vestito in quel modo e cosa vuoi da me?
    Il biondo mascherato si mise in una specie di posa drammatica che avrebbe funzionato se non fosse stato per le mutandine sulla faccia e la sua generale nudità.
    - Non ti dissi forse che Hentai Ranger è il mio nome? In virtù di giustizia il paladin devo sì aver consone vestigia e qual miglior uniforme per tale nobile virtù se non lo nudo corpo di un Uomo, di natura il miracolo? – fece con tono altisonante.
    Falkner aveva in mente una decina di risposte pungenti, sette imprecazioni pronte e due o tre modi di mandarlo a quel paese, primo fra tutti per il modo veramente idiota di parlare, ma rimase in silenzio. Il tipo non sembrava un taciturno e quindi lo lasciò fare. Se non altro per aspettare il supporto di Hanae.
    - Io vengo iqui per sconfigger lo Male e unirmi alla Causa nobilissima di Capitan Qualcosa e lo suo Fido Assistente…
    EH!?!?
    - Frena frena frena! Cosa hai appena detto?
    - Di nostre forze congiunte non vi sia malfattor o bimbominkia che perpetri impunemente, né ora né mai, sua causa di social corruzione! Conosci tu forse il lor segreto loco o uno modo per contattarli? – chiese con sincera curiosità.
    Chase era ammutolito e sudava come un fiume. Ma non puoi fare un errore giovanile che ne sarai perseguitato per tutta la vita!? Uno non può fare il paladino della giustizia per una notte che il mondo intero gli si rivoltava contro!!
    - …mai sentiti nominare – rispose in fretta accantonando il discorso.
    - Lor gesta di grande ispirazion furono per la mia persona e un giorno infin mi unirò alla loro squadra. Orsù però, sconfiggerò lo Male e salverò il dì!! Hentai Ranger, alla pugna!!
    E s’incamminò verso la banca.
    In quel momento arrivò Hanae.

    - Che faccia che hai. Sei stato tu a mettere questa musica?
    - Hanae…
    - Sì?
    - Urahara ha appena risvegliato poteri demoniaci basati sulla perversione. Ora indossa delle mutande sulla faccia, delle calze a rete e dei tacchi a spillo e si fa chiamare Hentai Ranger. Vuole unirsi alla squadra di Capitan Qualcosa e Fido Assistente per il bene della giustizia e parla come un poeta da quattro soldi.
    -
    - Ti prego, dimmi che non me lo sono immaginato e i miei nervi sono ancora interi.
    - Sì, ti credo.
    - DAVVERO!?
    - Sì certo. Ora da bravo vai a dare la caccia agli gnomi sul tuo bell’unicorno dorato.
    - HANAEEEEEEEE!!!
    In realtà ci credeva davvero e per un motivo ben preciso: gli era passato davanti salutandolo allegramente con un “Buondì, giovine virgulto”. Sulle prime si era fermato perplesso, ma poi si era detto che doveva essere uno scherzo del caldo ed aveva proseguito. Ma ora che conosceva la verità… non avrebbe certo lasciato impunito un simile caso di oltraggio al buon costume. Lasciando il suo superiore a raccattare i frammenti della sua coscienza si diresse a tutta forza verso la banca per prendere il cretino per i capelli e trascinarlo fuori prima che accadesse l’irreparabile.

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    Gli tagliò la strada non appena aveva varcato la soglia dell’edificio e da vicino gli fece ancora più schifo di quanto gliene fece la prima volta che lo vide. Però doveva dire che sembrava parecchio più muscoloso del solito e il suo sguardo aveva quel che di follemente determinato che raramente si vedeva nel quarto seggio.
    - Ohibò giovin fanciulletto, non sia tua madre preoccupata per la tua sorte indi inverti la rotta del tuo cuore e torna da lei.
    Il livello di scemenze però era uguale.
    - Non m’interessa quello che hai da dire. Rimettiti la divisa o ti faccio molto male – minacciò emettendo onde di Reiatsu malvagiamente denso sulla sua vittima.
    Chiunque avrebbe cominciato almeno a sudare, Mouryou poi sarebbe quasi svenuto, ma quel tipo non solo non ebbe nessuno di questi sintomi, si mise anche a dare pacche sulla testa al Kenpachi!!
    - Ben non è che tali brutte parole sian pronunciate da un giovin pulzello. Or mettiti a lo riparo che situazion molto perigliosa ista è.
    Oh beh, lui le buone le aveva usate. Peggio per lui. Stese la mano destra in avanti.
    - Sono commosso dal tuo coraggio. Stringiamoci la mano…
    “Così te la riduco in polvere” furono le parole non dette.
    - Invero sei bocciol d’uomo assai simpatico e cortese. Accetto ordunque lo tuo invito e ricambierò la fraterna stretta – e afferrò la piccola mano del Kenpachi.
    Questa curiosa estremità dell’organismo di Hanae Haru è di una malignità e di un’ingannevolezza uniche: piccole, dall’apparenza delicata e con la pelle liscia come la seta si direbbero le mani di un chirurgo. E invece possiedono la forza di un compattatore di automobili, l’impatto di una palla demolitrice da venti tonnellate e l’indistruttibilità di un pilastro d’acciaio. Le sue cinque dita cominciarono a stringere con forza sempre maggiore finché la pelle attorno alle unghie assunse un colore bianco latte e la mano di Hentai Ranger cominciò ad assumere un colorito poco sano.

    - Stringo forse troppo? – commentò gelidamente il terzo seggio senza diminuire di un milligrammo la pressione sulle ossa nemiche.
    Hentai Ranger rise forte.
    - Ammetter son costretto che piuttosto bravo sei a stringer fraternamente le mani. Dovrò anch’io accingermi a darti esempio di forza!
    - “Come se potessi” – pensò scetticamente Haru.
    L’unico modo un cui Mouryou lo aveva mai ferito è stato con lo Shikai. A mani nude partendo da una situazione di svantaggio era impossibile che recuperasse. Però il ragazzo stava emettendo una buona dose di Reiatsu e stava ancora aumentando.
    - Oooohhhh… – mormorò con voce roca Hentai Ranger.
    Una mutazione incredibile! I muscoli che ricoprivano il suo corpo s’ingrossarono fino al doppio della loro normale dimensione e un’ondata di energia respinse quella del Kenpachi che fino ad allora aveva riempito interamente la stanza. Gli occhi del maniaco si accesero di luce scarlatta e uno strato di energia grezza cominciò a sfrigolargli sulla pelle, la sua stretta diventava sempre più forte cominciando a farsi sentire sulle ossa del terzo seggio!!
    Hanae Haru dovette, suo malgrado, dirsi preso in contropiede. Erano arrivati ad un posizione di stallo!
    - Io son lo grande Hentai Ranger! Ammira dunque lo sconfinato poter dell’Hentai che ognun racchiude ne lo core!! – esclamò.

    Ma erano ben lontani dal finire. Cominciò così una furiosa escalation di potere che veniva sia aumentato che concentrato sempre di più nelle mani impegnate nella stretta. L’intero edificio tremava di fronte allo scontro fra due forze di tale intensità, con la polvere che cadeva dalle assi del soffitto come pioggia e il pavimento che reagiva al pesante Reiatsu incrinandosi e scheggiandosi. Le loro mani sfrigolavano di lampi di energia mal trattenuta, muscoli che un dottore pagherebbe oro per scoprire spuntarono come noci sulle braccia e le mani dei contendenti per tutta l’energia spirituale in essi convogliata, le dita si chiudevano e tentavano di affondare nella carne dell’altro per infliggere il massimo del dolore possibile. L’uno stringeva per punire, l’altro per insegnare la virtù dell’Hentai.
    Ma qualcosa cominciò a far pendere l’ago della bilancia a favore di quest’ultimo. Un fattore che nessuno, soprattutto Hanae Haru, aveva preso in considerazione: il non riuscire a prendere sul serio Hentai Ranger. Il suo abbigliamento e il suo modo di parlare strampalato gli davano sì sui nervi, ma gl’impedivano inconsciamente di usare tutta la sua forza. Agivano come da limitatori naturali e presto si trovò in svantaggio cominciando a sentire le forze che venivano meno e le sue dita allentare la presa.
    Era pronto a farsi schiacciare le ossa senza battere ciglio per preservare il suo orgoglio di Kenpachi, ma anche le dita di Hentai Ranger smisero in quell’istante di stringere e le due mani si separarono.

    - Perché non hai continuato a stringere? – chiese con voce monocorde Hanae.
    - Ammetter mi costa dire che la tua forza molto dolse all’ossa della mano mia. Oltre stringer non potea per lo grande e nefasto dolor.
    - …dici sul serio o stai cercando di fare l’eroe misericordioso?
    - Sul mio onor vidi le alte stelle. La tua forza è sì da rispettare – confermò alzando la mano come per giurare.
    - Mmh – e senza aggiungere altro fece le andarsene.
    - Aspetta, mio giovin amico – lo fermò Hentai Ranger.
    Alzò la mano per dare un cinque.
    - La sfida dal finir è lontana assai. Finché lo tempo giunga, rivali restiamo in attesa di una chiara vittoria.
    Il ragazzo fissò la mano con volto imperturbabile. Non dava mai dimostrazioni di cameratismo, erano uno spreco di tempo e energie. Ma quel tipo, per quanto discutibile, si era dimostrato un valente avversario. E quindi…

    SCIAFF!!

    I due si bloccarono con le mani ancora sollevate dopo l’impatto. Non dissero nulla e il terzo seggio se ne andò senza voltarsi.
    Poco oltre lo raggiunse un suo sottoposto.
    - Hanae-san, la situazione è… MA COSA SI E’ FATTO ALLA MANO!? Ha bisogno di cure immediate!!
    - Perché? Cos’ha di tanto strano? – chiese con genuina curiosità il terzo seggio.
    - Ecco… diciamo che sembra avere il doppio delle giunture, nessun palmo e in alcuni punti le ossa stanno pungendo da dentro sulla pelle – gli fece notare con filo d’ansia.
    Il Kenpachi fissò l’estremità notando anch’egli che era piuttosto diversa dall’altra.
    - Oh, non è nulla. Anche la sua è così.
    Forse non avrebbero dovuto darsi un cinque con le stesse mani usate per stringere… forse un’altra visita all’ospedale l’avrebbe fatta.
     
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0 replies since 5/3/2013, 10:33   130 views
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