Classe H [II]

Controllo del Reiatsu Lv. 1

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    13° SEGGIO

    Group
    MOD GDR
    Posts
    3,693

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Classe H
    Sensei: Aräshi (Haine)
    Allievi:
    - Mirmo¸ (Kaito Nakamura)
    Classe Completa.

    In caso tu dovessi aver bisogno della mia scheda, è qui.

    Durante la notte ti viene recapitata una busta contenente un foglietto nero. Esso è vergato da una peculiare grafia di colore bianco, assai confusa e storta. Spenderai diversi minuti nel tentativo di decifrarne il contenuto, ed infine ricaverai il seguente messaggio: Presentati alle ore 09:00 davanti all'ingresso dell'accademia, ove troverai il tuo sensei. La puntualità è imperativa. Al tuo arrivo non troverai nessuno e sarai dunque costretto ad attendere l'arrivo del tuo sensei.

    Edited by Arãshi - 23/3/2013, 17:06
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    11° SEGGIO

    Group
    Member
    Posts
    5,574

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Tutti gli altri che non contano

    Ce la faccio, stavolta ce la faccio...
    Questa volta ce l'avrei fatta, sarei riuscito a formare la sfera di Reiatsu e sarei stato promosso. Eppure qualcosa mi distrae, non so cosa fosse ma persi la concentrazione e per la seconda volta di fila non riuscii a creare niente. D'improvviso vidi la teca venir avvolta in qualcosa di esageratamente giallo e molliccio, mentre delle protuberanze tentacolose stritolavano il vetro distruggendolo e avvolgendomi. Sentii un qualcosa di terribilmente appiccicoso addosso che lentamente mi inglobava sempre di più. La sensazione era quella di venir mangiato. Dopo un po' mi ritrovai in un luogo buio, a nuotare in quella che sembrava saliva di un qualche viscido animale.
    MACCHECCOS CHE RAZZA DI SCHIFO E'?!
    Sembrai venir ascoltato tuttavia, difatti provai una sensazione come di venir rigurgitato, uscendo da quella sacca schifosa che si rivelò essere quella di un polipo giallo gigante. Purtroppo però quando fui libero mi ritrovai sospeso a mezz'aria che cadevo inesorabilmente verso il terreno pronto a spiaccicarmi e a morire per la seconda volta.
    AAAAAAAAAAAAAAAAH!

    ----------

    AAAAAAAAAAAAAAAAH!
    ...Mi trovai seduto sul mio letto grondante di sudore.
    Oh Dio, ancora quel sogno... che tu sia maledetto Mouryou, spero ti si rompa qualcosa in missione
    Già, il ricordo del secondo allenamento con Urahara continuava a perseguitarmi la notte: io che venivo ingurgitato dal suo temporaneo corpo di polipo giallo gigante e venivo vomitato giù dal terzo piano, con la conseguente rottura di diverse ossa che impiegarono un bel po' a guarire.
    Mentre cercavo di riprendermi e di allontanare l'incubo giallo, entrò in camera il mio coinquilino/padrone di casa che mi consegnò una lettera.
    Grazie vecchio, posala pure sul letto
    Aspettai un po' prima di aprirla ipotizzando su cosa potesse essere. Tempo addietro, uscito dall'ospedale, feci richiesta all'Accademia di poter riprendere l'allenamento per diventare Shinigami, ma mi dissero che avrei dovuto aspettare un po' perché quelli del Rukongai erano assatanati e volevano a tutti i costi avere una Zampakutou. Ci riflettei un po' e calcolando il tempo passato da quel giorno poteva essere una lettera mandata dalla Shin'ho nella quale si accettava la mia riammissione. Mi decisi e presi in mano la busta e aprendola con un dito tirai fuori il suo contenuto: un biglietto nero con su una scritta bianca; inusuale. Senza poi contare la grafia, indubbiamente peggiore di quella di una gallina storpia, e sfido chiunque a scrivere peggio di una gallina storpia.
    Possibile che non esistano convocazioni normali? Santo Dio sono tutti degli squilibrati
    Mi rigirai il foglietto tra le mani più e più volte nel tentativo di trovare la posizione corretta per leggerlo, alla fine lo allontanai un po' dal viso e riuscii a leggere più chiaramente alcune parole, associando il loro significato poi alle altre tirai fuori:
    Presentati alle ore 09:00 davanti all'ingresso dell'accademia, ove troverai il tuo sensei. La puntualità è imperativa.
    Stracciai il foglio per il nervosismo e maledissi chiunque l'avesse scritto, alzandomi dal letto per vestirmi con l'hakama blu che avevo prontamente tenuto quando fui vomitato cacciato, mi lavai velocemente il viso dandomi una sistemata, feci colazione e uscii di casa. Fortunatamente il tempo era soleggiato, vedere la pioggia di prima mattina ti stronca tutta la voglia di fare qualcosa di utile per il mondo. Mi diressi a passo tranquillo ma regolare verso l'Accademia, prendendo stavolta il percorso che tutte le comuni anime percorrono e non quello dettato una una monetina controllata da un sensei con evidenti disturbi mentali dovuti a un'infanzia schifosa. Raggiunsi l'entrata della scuola guardandomi intorno, non trovando senza sorprendermi nessuno.
    Ma fanno un corso sulla non-puntualità per gli insegnanti dell'Accademia?
    Sbuffai a voce alta sedendomi per terra. Mi guardai intorno e trovai un orologio per vedere a che ora fossi arrivato;
    Segnava le 09:01.

    Arashiiiiii o.o
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    13° SEGGIO

    Group
    MOD GDR
    Posts
    3,693

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato

    Si preannunciava una giornata davvero interessante, quella. Gli era stato affibbiato un altro giocattolo con cui divertirsi, e dato che in quel periodo per lui non c'era cosa migliore che maltrattare i suoi carissimi studenti non avrebbe potuto chiedere di meglio. Nonostante il suo nuovo studente si preannunciasse alquanto interessante, di certo Haine non avrebbe cambiato le sue abitudini in funzione di lui. Infatti, come al solito, si dirigeva in accademia con un cospicuo ritardo. Camminava lentamente, prestando poca se non alcuna attenzione a ciò che lo circondava, pensando piuttosto a come si sarebbe potuto divertire durante l'allenamento. Sicuramente il suo studente l'avrebbe pensata diversamente riguardo al divertimento, giacché egli non si sarebbe affatto divertito. Seppur non fosse molto professionale - cosa di cui non si curava minimamente - il potersi sfogare con i suoi studenti era uno dei pochi passatempi che gli erano rimasti. Con passi lenti ed eleganti raggiunse infine l'ingresso dell'accademia, ove un giovane, sicuramente il suo nuovo studente, stava attendendo seduto per terra. Il suo aspetto non era nulla di che, ed infatti - almeno in un primo momento - Haine ne fu relativamente deluso. Senza ulteriori indugi s'avvicinò, rivolgendogli una gelida occhiata e facendogli cenno di seguirlo, dunque si gettò rapidamente dentro all'edificio, noncurante del fatto che il giovane lo stesse seguendo o meno. Dopo aver attraversato svariati corridoi si ritrovò infine davanti alla porta di quello che si preannunciava essere un semplice dojo dalle modeste dimensioni. Dopo esser entrato Haine si sedette per terra, facendo cenno al giovane di farlo a sua volta. “Ebbene, qui non troverai altro che dolore e sofferenza, sei comunque pronto? Non mi assumo responsabilità alcuna riguardo alle tue ferite, sappilo. Te lo dico perché quasi sicuramente ti ferirai, o almeno è ciò che spero. E' da fin troppo che non assisto a qualcosa che possa vagamente deliziare la mia vista. Tornando a noi, sai nulla sul reiatsu?” Parole rapide, rivolte con tono freddo e distaccato, mentre il volto era rimasto completamente inespressivo, seppur gli scarlatti occhi avevano continuato a fissarlo per tutto il tempo.

    Ciao Giovanni. o.o
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    11° SEGGIO

    Group
    Member
    Posts
    5,574

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Tutti gli altri che non contano

    Mi ritrovai a odiare quella bella giornata. Ero contento perché non pioveva e per il cielo celesterrimo, tuttavia questo comportò una totale assenza di nuvole e una schiacciante presenza del sole. Me ne stavo lì seduto davanti l'ingresso, sotto il sole cocente che lentamente mi friggeva le sinapsi e prosciugava qualsivoglia tipo di liquido presente nel corpo. Non stavo lì perché mi piacesse, sia chiaro, è che nel raggio di un chilometro non c'era alcuna zona d'ombra.
    Mentre mi trasformavo in zombie sentii distrattamente dei passi che si facevano sempre più vicini e più il rumore si faceva forte più la speranza che fosse il mio sensei cresceva in me. Come la voglia di strangolarlo chiunque egli fosse.
    Quando mi raggiunse alzai la testa verso di lui, strizzando gli occhi per proteggermi dal sole, ma essendo controluce riuscii soltanto a scorgere la sua sagoma e i lunghi capelli. Non proferì parola, credo mi guardò soltanto e poi si diresse all'interno dell'accademia facendo cenno di seguirlo.
    Bene, si comincia
    Mi alzai facendo forza con le mani sulle ginocchia, dando poi delle botte all'hakama per pulirlo della polvere posatasi sopra e sospirando mi accinsi a seguire il mio nuovo criptico maestro.
    Raggiungemmo quello che sembrava essere un normale dojo, uno dei tanti presenti, dove poi il Bianco Swisshante si sedè. In quel momento riuscii a vederlo bene: capelli lunghi lisci candidi come la neve, che gli donarono questo soprannome, poco più basso di me dal fisico magro e slanciato e occhi rossi come il sangue che mi facevano perdere tutto il calore acquisito prima. Aspettai un po' per sedermi.
    Ebbene, qui non troverai altro che dolore e sofferenza, sei comunque pronto? Non mi assumo responsabilità alcuna riguardo alle tue ferite, sappilo. Te lo dico perché quasi sicuramente ti ferirai, o almeno è ciò che spero. E' da fin troppo che non assisto a qualcosa che possa vagamente deliziare la mia vista. Tornando a noi, sai nulla sul reiatsu?
    ...Ora, quante persone sane di mente incomincerebbero un discorso in un modo del genere? Zero, come il numero di Shinigami normali. O almeno come quelli che avevo incontrato fin'ora, uno più svitato dell'altro. Questo mi sembrava un sociopatico entrato nel Gotei 13 per sfogare il suo sadismo su poveri innocenti con la voglia di diventare Shinigami. Fortunatamente per me, questa parte di lezione l'avevo già fatta e quindi potevo rispondere alla domanda "Sai nulla sul reiatsu?" in modo impeccabile. Mi schiarii la voce pregustando il sapore del sapere.
    La reiatsu è l'energia spirituale. Maggiore è la reiatsu in qualcuno maggiore è la forza di questo individuo. Gli Shinigami imparano ad usarla per aumentare la loro forza fisica, lanciare tecniche "BOOM" contro i nemici, volare... inoltre la reiatsu ha una forma fisica, ossia la Zanpakutou, un'arma che si ottiene quando di diventa ufficialmente Shinigami. Poi beh, i suoi utilizzi sono infiniti, ad esempio se fra due persone c'è una differenza ampia di Reiatsu chi ne ha di più non può essere ferito dall'altro o può annichilirlo semplicemente sovrastandolo con la sua energia spirituale
    Sorrisi soddisfatto alzando un sopracciglio, per poi sedermi di fronte a quello strano personaggio di cui non conoscevo ancora il nome.
    Sono già passato nella fase "dolore e sofferenza", credimi, possiamo tranquillamente passare al livello successivo amico
    Lo guardai fisso nei suoi occhi scarlatti, anche se i miei erano migliori. Cioè, una qualunque ragazza fra un tizio con gli occhi rossi e uno con gli occhi di ghiaccio quasi trasparenti sceglierebbe il secondo, cioè, CIOE'.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    13° SEGGIO

    Group
    MOD GDR
    Posts
    3,693

    Status
    Anonymous
    Finora non hai fatto nessun errore degno di nota, complimenti, non ho nulla da dirti.

    L'aveva chiamato amico, dandogli pure del tu. Ora, che Haine non fosse noto per la sua pazienza era cosa assai risaputa, così come la sua leggera inclinazione verso l'utilizzo della violenza ed i suoi sbalzi d'umore eran noti ai più. Ma sopportò in silenzio, giacché non era ancora il momento di divertirsi. Presto però, e con assoluta certezza, avrebbe riso dei ridicoli fallimenti del suo studente, che aveva osato così tanto. Gli rivolse l'ennesimo sguardo glaciale, atto a squadrarlo nuovamente, dunque s'abbandonò ad una cupa risata che echeggiò in tutta la stanza. Dopo esser tornato in sé, recuperando dunque l'iniziale calma ed inespressività tipica della sua persona, si rivolse al giovane. “Seppur la tua spiegazione manchi assolutamente di precisione, potremmo dire che è corretta.” Fece una breve pausa, ghignando. “Dato che sembri essere uno di quegli stupidi esseri pieni d'ego che s'autocompiacciono per qualsiasi cosa in qualsivoglia occasione, ti chiederei gentilmente d'astenerti dall'avere reazioni di tal genere in mia presenza, giacché le trovo ripugnanti e disgustose. Ovviamente quel ‘gentilmente’ era sarcastico.” Senza concedersi ulteriori perdite di tempo, Haine distese il braccio sinistro in avanti, verso il suo studente, e rivolse infine il palmo verso l'alto. Su quest'ultimo andò dunque a materializzarsi una sfera di reiatsu nera, dalle medie dimensioni. “Questo è il tuo obiettivo, anche se dubito che tu possa farcela. L'unica nota positiva in tutto ciò è che mi delizierò guardando i tuoi fallimenti.”
    S'alzò, iniziando a girare intorno al suo studente. “Ora sicuramente t'aspetterai ch'io t'aiuti, vero? Ebbene no, non avrai aiuto alcuno. In caso tu ne avessi io non mi divertirei, e non avrebbe nemmanco tanto senso.”
    Ghignò languidamente, tornando alla postazione iniziale. “Dunque prego, divertiti, ma soprattutto fammi divertire.”
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    11° SEGGIO

    Group
    Member
    Posts
    5,574

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Tutti gli altri che non contano

    Tornai rapidamente indietro con la mente per cercare di capire cosa di quello che avessi detto potesse aver tanto infastidito quel tipo. Perché sì, era visibilmente infastidito dopo che ebbi finito di parlare e lo si poteva capire da un'altra gelida occhiata che mi lanciò percorrendo tutto quanto il corpo con quei suoi occhi da corvaccio. Ebbi la seria tentazione di fuggire quando il silenzio del dojo fu spezzato da una lunga risata da maniaco maniacalmente sadico quale ero convinto che fosse. Mi limitai a sostenere il suo sguardo pensando a quanto sfortunato fossi stato con i sensei, fino a quando la risata fu interrotta per lasciare posto a un giudizio sulla mia definizione di "Reiatsu" e, senza scopo, su di me.
    Seppur la tua spiegazione manchi assolutamente di precisione, potremmo dire che è corretta. - Accennai a un sorriso, confermando le mie sicurezze - Dato che sembri essere uno di quegli stupidi esseri pieni d'ego che s'autocompiacciono per qualsiasi cosa in qualsivoglia occasione, ti chiederei gentilmente d'astenerti dall'avere reazioni di tal genere in mia presenza, giacché le trovo ripugnanti e disgustose. Ovviamente quel ‘gentilmente’ era sarcastico.
    Alzai un sopracciglio come a dire "Fai sul serio?" e in quel momento non so cosa mi trattenne dall'alzarmi e a stampare su quella faccia il segno delle mie nocche. Per fortuna ero un tipo in alcune situazione pazienti, avrei aspettato che terminasse di parlare e poi gliel'avrei fatta sentire io.
    Calmo, ora non puoi farci niente. Quando passerai con successo tutti gli allenamenti e otterrai una Zanpakutou potrai venire a cercarlo e fargli saltare quella testa di cazzo che si ritrova
    A distrarmi dai miei pensieri di "riorganizzazione del corpo umano" fu quello che fece dopo il Bianco: protese il braccio sinistro verso di me e in un primo momento credetti che mi avrebbe trasformato in qualche animalaccio strano dell'Altro Mondo, ma mi dovetti ricredere quando rivolse il palmo aperto verso l'alto e, lentamente, su questo andò ad accumularsi una strana massa di colore nero. Pian piano prese forma, sino a diventare una sfera dalle dimensioni di un'arancia, che se ne stava lì fluttuante e stabile, senza imperfezioni, senza sbavature, niente di niente. Soltanto una precisa palla nera.
    Questo è il tuo obiettivo, anche se dubito che tu possa farcela. L'unica nota positiva in tutto ciò è che mi delizierò guardando i tuoi fallimenti. Ora sicuramente t'aspetterai ch'io t'aiuti, vero? Ebbene no, non avrai aiuto alcuno. In caso tu ne avessi io non mi divertirei, e non avrebbe nemmanco tanto senso. - Tornò a ghignare, e con esso tornò la voglia di prenderlo a cazzotti - Dunque prego, divertiti, ma soprattutto fammi divertire.
    Stetti per qualche attimo serio, a pensare, mentre lo Shinigami mi girava intorno come un avvoltoio in attesa soltanto di un mio fallimento per schiacciare uno di quelli che secondo lui si compiacciono per qualsiasi cosa e che gli stanno tanto sui nervi. Mentre pensavo a ciò sorrisi a mia volta, pregustando il momento in cui lo avrei terribilmente umiliato. Perché sì, in questa situazione ci ero già passato e dei suoi aiuti non me ne fregava proprio niente, in quanto quelli ricevuto da Urahara Mouryou erano già perfetti. Uhuhuhuhuh.
    Sai, non ti ho chiesto nessun aiuto, perciò risparmiati la parte dello Shinigami cupo brutto e cattivo. Di' la verità, anche tu hai subito dei maltrattamenti da bambino eh? Sembra una cosa comune a tutti gli insegnanti.
    Detto ciò mi ritirai nel silenzio, per concentrarmi su quello che avrei dovuto fare a momenti.
    Coraggio sai come funziona, puoi farcela tranquillamente. Allora vediamo... cos'è che aveva detto Urahara?
    Mi sforzai di tornare col ricordo a quel momento, ma l'incubo di quel polipone giallo mi impediva di concentrarmi come si deve e di ricordare le parole del mio ex sensei.
    Mi pare abbia parlato di immaginare il reiatsu e muoverlo come desideravo... accidenti, decisamente poco chiaro nelle spiegazioni, possibile che sia tutto?
    Mentre cercavo di addentrarmi ancora di più nel ricordo però mi apparve in testa l'immagine dello stomaco del sensei-polipo e a stento trattenni un conato di vomito.
    Vaffanculo! Sarò segnato per l'eternità!
    Mi calmai e cercai di liberare la mente dai pensieri tranne uno: il mio reiatsu. Decisi che sarei rimasto seduto per farlo, così incrociai le gambe e chiusi gli occhi tendendo la mano destra in avanti col palmo aperto il più possibile, rivolto verso l'alto. Cercai di "sentire" tutte le parti del mio corpo e di immaginare le il reiatsu le impregnasse tutte, avvolgendomi. Dopodiché, lentamente, immaginai di spostare tutto il reiatsu in un unico punto, ovviamente la mano. Quindi prima raccolsi tutto quello sparso nel corpo, lo diressi verso il petto, poi verso la spalla destra, giù lungo il gomito, sempre più giù lungo i polsi e infine raggiunsi la mano aperta. Una volta lì immaginai tutta l'energia spirituale staccarsi dal corpo e liberarsi in aria. A quel punto cercai con la mente di "comandare" il reiatsu anche fuori dal corpo, per dargli la forma di una sfera staccata di pochi centimetri dal palmo. Poco mi importava del colore, la cosa fondamentale era riuscire a darle una forma e una stabilità.
    E, ovviamente, la cosa essenziale era UMILIARE quel BASTARDO.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    13° SEGGIO

    Group
    MOD GDR
    Posts
    3,693

    Status
    Anonymous
    I primi dieci minuti trascorsi assieme a quel misero studentello di poco conto gli avevan fatto comprendere che fra loro due mai e poi mai ci sarebbe stata intesa, né qualcosa di vagamente simile ad essa. Infatti non tollerava affatto il genere di trattamento che gli veniva riservato da parte di quest'ultimo, e seppur si rivelasse assai facile per lui mostrargli il modo in cui ci si dovrebbe rivolgere ai propri superiori, Haine evitò di farlo, e più in generale evitò proprio di parlare, ignorando di conseguenza tutte le mere parole che il giovane aveva pronunciato, ed andandolo infine a sprezzare completamente. Dato che concentrò un quantitativo oltremodo eccessivo di reiatsu sul palmo della mano il giovane non riuscì ad avere alcun controllo su quest'ultimo. Infatti nonostante egli fosse riuscito - seppur giusto per un paio di secondi - a creare una misera sfera, questa gli esplose in mano, causandogli ingenti danni a tutto il braccio. L'ilare scena venne completata dal languido riso di Haine, deliziato dal fallimento del suo giovane studente. “Con le parole sei bravo, ma temo che tu non possa vantare il medesimo talento nella pratica.” Disse, mentre un sadico ghigno andava a ricoprirgli il volto. “Fortunatamente non son il genere di persona che si lascia abbindolare dai futili vaneggiamenti di ragazzetti superbi, giacché in tal caso sarei rimasto alquanto deluso dalla tua pietosa nonché ridicola prestazione. Nonostante tu abbia vantato il fatto di non necessitare di alcun aiuto non sei riuscito a concludere nulla. Sinceramente ti trovo alquanto patetico, ma almeno un merito devo concedertelo: sei riuscito a farmi divertire, a costo del tuo stesso braccio.” Ghignò, languidamente. “Ad ogni modo il tuo allenamento non si è ancora concluso, ergo t'invito a riprovare.”
    Ricevi una moderata al braccio destro.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    11° SEGGIO

    Group
    Member
    Posts
    5,574

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Tutti gli altri che non contano

    Sentivo il reiatsu scorrere proprio come volevo, e insieme a questo la sensazione di potercela fare. Sfortunatamente le persone ambiziose come me non sono ben viste dal karma o da qualsiasi altra cosa governi l'equilibrio cosmico e questa forza quel giorno volle che io fallissi nell'intento di fregare un insegnante sadico e disturbato. Riuscii senza troppi problemi a far giungere il reiatsu nel palmo della mia mano e a farlo fuoriuscire, tuttavia qualcosa andò storto quando cercai di fargli assumere la forma di una sfera e di controllarlo. Forse per averne immesso troppo, forse per gli occhi chiusi e quindi l'impossibilità di vederlo, forse per qualche SPIRITO MALIGNO EVOCATO DAL MIO TEMPORANEO (spero) SENSEI, qualcosa andò storto è il reiatsu andò fuori controllo causando un'esplosione a pochi centimetri dal mio braccio.
    Ahia porca di quella grandissima...!
    Aprii immediatamente gli occhi e ritrassi il braccio stringendo la mano a pugno chiuso quando senti il rumore, ma soprattutto il dolore, dell'esplosione, portando l'arto all'altezza dello stomaco e piegandomi in due sullo stesso, nel tentativo di sopprimere il dolore.
    Maledizione fa malissimo... va vicino al dolore della caduta da un terzo piano...!
    Dopo qualche momento tornai dritto e tolsi il braccio dallo stomaco per osservare cosa gli fosse capitato. C'erano dei buchi da bruciatura sull'hakama che rivelavano la pelle dell'arto scottata dal reiatsu, con ustioni almeno di secondo grado a prima vista. Col braccio sinistro andai cautamente a tastare le zone interessate e ciò che ne ricavai fu un dolore lancinante che arrivava dritto al cervello e accendeva l'impulso di uccidere, come quando ci si stacca un dente. Strano a dirsi ma in quel momento avrei decisamente voluto che Mouryou fosse stato lì per riparare al danno con «bende, bava e tanto amore <3». Naturalmente il Bianco prese la palla al balzo e non perse l'occasione di deridermi con una lunga e divertita risata, contento perché era riuscito a dimostrare che ero soltanto «uno di quegli stupidi esseri pieni d'ego che si autocompiacciono» e poi non riescono a fare un bel nulla. Già, perché quello che mi rodeva non era solo il fatto di non aver portato a termine l'esercizio in sé, ma di non essere riuscito a far scendere dal piedistallo quel tizio, soprattutto dopo che avevo lo spaccone. Perché sì, diciamolo, ho fatto lo spaccone e poi ho fallito miseramente.
    Con le parole sei bravo, ma temo che tu non possa vantare il medesimo talento nella pratica.
    Come volevasi dimostrare. Bastardo.
    Fortunatamente non son il genere di persona che si lascia abbindolare dai futili vaneggiamenti di ragazzetti superbi, giacché in tal caso sarei rimasto alquanto deluso dalla tua pietosa nonché ridicola prestazione. Nonostante tu abbia vantato il fatto di non necessitare di alcun aiuto non sei riuscito a concludere nulla. Sinceramente ti trovo alquanto patetico, ma almeno un merito devo concedertelo: sei riuscito a farmi divertire, a costo del tuo stesso braccio.
    In quel momento ero certo che si stesse divertendo come non mai. Stava ostentando tutta la sua superiorità di fronte a me che avevo fallito, e poi aveva pure il coraggio di dirmi che ero uno stupido pieno di ego. LUI.
    Ad ogni modo il tuo allenamento non si è ancora concluso, ergo t'invito a riprovare.
    Presi un bel respiro per cercare di calmarmi, trattenendo l'aria nei polmoni per circa cinque secondi e poi la buttai fuori. In casi come questi sapevo che avrei dovuto tenere la bocca chiusa e dimostrare ciò che ero in grado di fare con i fatti e non con le parole, in quanto come aveva detto lui stesso, non era il tipo che si lasciava trasportare dalle parole. Così senza aprir bocca lasciai cadere il braccio ferito lungo il corpo, libero di penzolare e di riposarsi dopo il colpo subito. Mi venne istintivo guardare il braccio sinistro, quello sano, e non potei fare a meno di pensare che avevo soltanto quella possibilità per riuscire nell'esercizio, in quanto se anche quell'arto fosse andato fuori uso, non so cosa avrei potuto inventare. Presi un altro respiro, ma non potei fare a meno di dire un'ultima frase.
    Non pensa di peccare un po' di ipocrisia? Mi chiama «essere pieno di sé» quando il suo ego e palpabile nell'aria
    Gli diedi del lei, parlando seriamente e non per provocare, soltanto per denunciare un comportamento che chiunque avrebbe notato. Non sono il tipo che lascia spazio a certe cose. Detto ciò ritornai nel mio silenzio e mi preparai per il secondo e preghiamoiddio ultimo tentativo. Decisi che il procedimento e la ricerca del reiatsu sarebbe stato lo stesso di prima, tranne per il fatto che durante tutta l'esecuzione avrei tenuto gli occhi aperti, in modo tale da poter vedere realmente cosa stesse accadendo durante l'emissione del reiatsu e, eventualmente, poterlo controllare in caso andasse per fatti suoi.
    Lasciai il braccio sinistro lungo il fianco, alzando unicamente l'avambraccio all'altezza dello stomaco, volevo una posizione comoda che non mi creasse problemi. Quando fui soddisfatto andai a cercare il reiatsu nel mio corpo, stavolta però non in tutto, ma soltanto quello che risiedeva nell'arto sinistro, in quanto volevo evitare un sovraccarico. Cercai di sentirlo scorrere assieme al flusso del sangue e lentamente, come prima, immaginai di trasportarlo sino alla mano, stavolta seguendo tutto il percorso con gli occhi. Quando fui certo di avvertire un formicolio sul palmo, espulsi gradualmente il reiatsu nell'aria e per cercare di controllarlo ancora meglio non aprii la mano del tutto ma la tenni leggermente rannicchiata, proprio come quando si tiene una palla.
    Ci siamo, ecco la parte più difficile
    Per cercare di dare la forma richiesta al reiatsu tornai con la mente ai momenti della mia vita nei quali tenevo in mano delle sfere. Cercai di ricordare la sensazione e l'immagine di quelle esperienze, per portarle al presente. Come prima desiderai di materializzare la palla a pochi centimetri di distacco dal palmo, mentre lo sguardo era sempre fisso e puntato su ciò che facevo.
    Ce l'ho, ce l'ho... questa volta è fatta
    Strinsi gli occhi facendo appello a tutta la mia forza di volontà mista alla concentrazione e sussurrai qualcosa in modo che potessi sentire soltanto io e il mio reiatsu.
    Dai cazzo materializzati
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    13° SEGGIO

    Group
    MOD GDR
    Posts
    3,693

    Status
    Anonymous
    Oltre ad un paio d'errori di battitura non ho null'altro da farti notare.

    Faticosamente il giovane studente era riuscito a controllare la sua sfera di reiatsu, che - seppur misera - simboleggiava il completamento dell'allenamento. Haine ne fu dispiaciuto, giacché sperava di potersi divertire ancora un po' con quella che sarebbe divenuta la sua vittima prediletta. Lo smisurato ego del giovane - nonostante non potesse venir neppure minimamente paragonato al suo - era assai fastidioso per lui. Per tutta la durata della lezione aveva continuato a guardarlo con fare divertito, dato che la personalità di quel giovane era qualcosa d'indicibilmente ilare, soprattutto quando falliva. Non aveva comunque mai perduto di vista la sfera ch'era pian piano andata a crearsi nella sua mano. In lontananza, senza nemmeno avvicinarsi, Haine rise languidamente alle parole del suo studente. Sebbene egli fosse superbo come pochi perlmeno aveva un minimo di coraggio. Con velocità disarmante gli arrivò dunque di fronte. “Il mio ego si percepisce nell'aria, dici? Ovviamente, ma al contrario di te ritengo di potermelo permettere. L'ipocrisia è parte integrante dell'indole umana. Tutti gli uomini sono ipocriti; semplicemente c'è chi tenta di celarlo e chi no.” Ghignò. “Temo però che argomentazioni di tal genere non siano il punto del tuo allenamento né tantomeno della tua presenza qui, e non sono inoltre la persona più adatta a parlarne. Ghignò sadicamente, dunque si allontanò di un paio di passi da lui. “A tempo debito verrai nuovamente convocato, evita di morire fino a quel momento. Ho ancora molti arti da farti perdere.” Ghignò ancora, dunque rapidamente svanì nel nulla, lasciando il giovane da solo.

    Ricevi Controllo del Reiatsu Lv. 1 + 6 xp.
    Fai un post conclusivo.


    Edited by Arãshi - 28/3/2013, 22:32
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    11° SEGGIO

    Group
    Member
    Posts
    5,574

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Tutti gli altri che non contano

    Ed era fatta finalmente. Stavolta, merito di tutte le accortezze prese e le modifiche fatte al procedimento, riuscii a dare e a mantenere la forma sferica del reiatsu che, pur essendo di dimensioni ridotte, mi permise di passare l'allenamento. Era un po' come cercare di fare una palla di sabbia. Gradualmente cominciai a demolire le particelle di reiatsu che componevano la sfera, il tutto in modo calmo per evitare di incappare in una seconda esplosione da fuori controllo. Una volta dissolta l'energia nell'aere lasciai penzolare il braccio lungo il fianco e feci un profondo respiro.
    Aaah... ce l'ho fatta
    Neanche il tempo di godermi quei bei istanti che il Bastardo mi si parò davanti. Che spiacevole visione...
    l mio ego si percepisce nell'aria, dici? Ovviamente, ma al contrario di te ritengo di potermelo permettere. L'ipocrisia è parte integrante dell'indole umana. Tutti gli uomini sono ipocriti; semplicemente c'è chi tenta di celarlo e chi no. Temo però che argomentazioni di tal genere non siano il punto del tuo allenamento né tantomeno della tua presenza qui, e non sono inoltre la persona più adatta a parlarne.
    Fino alla fine l'ultima parola doveva essere sua. Si allontanò di qualche passo, parlando nuovamente prima di svanire letteralmente.
    A tempo debito verrai nuovamente convocato, evita di morire fino a quel momento. Ho ancora molti arti da farti perdere.
    E rimasi da solo nel dojo. Increspai le labbra in un sorrisino divertito, quel tipo mi stava decisamente sui nervi, ma con lui probabilmente avrei passato delle esperienze da ricordare, chissà, siano esse belle o brutte. Improvvisamente mi ricordai delle condizione dell'altro mio braccio e mi sorpresi di come fossi riuscito a celare il dolore fino a quel momento. Lanciai un'occhiata all'arto abbrustolito e pieno di bolle da ustione, esibendomi in un'espressione leggermente schifata.
    Dovrò passare in ospedale... ma non poteva fermarmi prima che la sfera esplodesse? Maledetto-
    E mi accorsi che nonostante tutto non ero a conoscenza del suo nome. Non perché volessi saperlo, ma perché senza di quello non avrei potuto cercarlo in seguito per fargli pagare tutto!
    Bastardo, la prossima volta non ti farò divertite tanto
    Mi incamminai verso l'uscita per dirigermi all'ospedale.
    E dovrai insegnarmi quella roba per scomparire così nel nulla
     
    Top
    .
9 replies since 23/3/2013, 14:17   112 views
  Share  
.
Top