Classe H [III]

Controllo del Corpo Lv. 2

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    A distanza d'un paio di giorni dall'ultimo allenamento ti viene recapitata una busta che trovi ai piedi del tuo letto. All'interno di essa è contenuto un fogliettino nero vergato dalla distorta e confusionaria grafia di Haine, che recita le seguenti: Presentati nel cortile dell'accademia alle ore nove. Diversamente dalla volta precedente riuscirai a decifrarne il contenuto con più facilità, essendo i tuoi occhi ormai avvezzi a quella peculiare grafia. All'infuori di ciò non vi è scritto null'altro, ed inoltre il messaggio - così come il primo - non è nemmeno firmato.
     
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    Fanculo, neanche il tempo di respirare mi lascia - Sbuffai.

    Dopo l'allenamento col reiatsu ero stato costretto a passare in ospedale per sistemare le ferite al braccio, e trattandosi di semplici ustioni di massimo terzo grado non avrei dovuto impiegarci molto. Tuttavia quel giorno c'era un brulicare di gente ferita e menomata, tanto che pensai di essere fortunato a trovarmi lì solo per quello, e dissero che avrei dovuto aspettare lì minimo due giorni. Infondo non era tanto male, dopotutto avevo cibo gratis e non dormivo in una catapecchia dove il gelo ti entrava nelle ossa anche con due piumoni addosso.
    Dopo ben tre giorni qualcuno si degnò di aiutarmi e perlomeno avrebbero potuto mandare una bella infermiera SSSSSECSI; tutto ciò che ricavai invece fu un uomo basso, grasso, stempiato e peloso dai metodi rudi che mi sistemò il braccio con metodi probabilmente non convenzionali, visto che ero l'unico sul piano a strillare come una cornacchia. Tornai a casa verso la sera, giusto il tempo di mangiare prima di andare a dormire, per poi svegliarmi il giorno dopo e trovarmi nella situazione in cui ero ora.
    Fanculo, neanche il tempo di respirare mi lascia
    Ai piedi del letto, mentre ero ancora insonnolito, trovai una busta decisamente familiare, con un contenuto altrettanto riconoscibile: un fogliettino nero con una scritta bianca a zampa di gallina. Stavolta però mi fu più semplice decifrare la calligrafia o comunque intuire il significato delle parole, che molto probabilmente recitavano:
    Presentati nel cortile dell'accademia alle ore nove.
    Una convocazione perfettamente nel SUO stile, semplice e coincisa. Quello che mi fa veramente incazzare è che ti avvertono la mattina stessa dell'allenamento, dandoti al massimo un'ora di tempo per prepararti, quando potrebbero benissimo mandarti una lettera il giorno prima e lasciarti un margine più ampio, perdiana!
    Stracciai anche questo biglietto, stavolta con più gusto perché sapevo bene da chi fosse stato scritto e raccolsi rapidamente tutto il necessario che comprendeva l'hakama e... e basta. Una rapida occhiata allo specchio per sistemare quel volto da cherubino e uscii di casa, dirigendomi frettolosamente e in modo nervoso verso l'accademia, soprattutto perché sapevo chi ci sarebbe stato ad aspettarmi. O chi avrei dovuto aspettare.
    Bene, sto per fare un altro allenamento con quel disturbato, spero di uscirne almeno con un braccio e due gambe
    Raggiunsi l'ingresso dell'accademia e proprio come la volta precedente fui io a dover aspettare lui. Incredibile, era fastidioso e doveva divertirsi anche in questo genere di occasioni. Sbuffai facendo avanti e indietro davanti l'entrata, ricordandomi improvvisamente di un pensiero che nei giorni passati mi aveva non poco interessato: il nome del mio (hugh, che brutta cosa da dire) Sensei. Di certo un tipo del genere doveva per forza avere nomi come "Ermengildo", "Lorenzomaria", "Genoveffo", "Pluto", tutti nomi che giustifichino la sua rabbia per il mondo.
    Forza Piergiulio, ti sto aspettando...!

    Così, giusto per ricordare
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    comunque ora vado a bere l'acqua dell'ispirazione e posto 01:09

    Ci sono in Brutal Legend delle canzoni loro ♔Shin @ 01:09

    ok sono in canottiera, in questo stato niente può fermarmi MIRMO @ 01:10

    HAHAAHAHA ♔Shin @ 01:11

    e questa è da citazione (o da bankai) MIRMO @ 01:11
     
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    Camminava con fare assai lento per le strade, mentre si dirigeva in accademia con un cospicuo ritardo ben superiore alla precedente volta. Ma poteva permetterselo, difatti anche se il suo studentello si fosse lamentato della sua condotta difficilmente sarebbe accaduto qualcosa, dunque la sua persona non era influenzata in modo alcuno da tal condotta. Riteneva che quello di farsi attendere dagli ipotetici nuovi shinigami fosse uno dei suoi priviligi da sensei, ed infatti desiderava goderselo fino in fondo, soprattutto con quel ragazzetto così latamente simile a lui, seppur altrettanto differente. Dopo un discreto ammontare di tempo arrivò quasi davanti all'accademia e subito - con fulminante rapidità - si diresse all'ingresso, ove il suo giochino prediletto l'attendeva, arrivando proprio alle spalle di quest'ultimo, ghignando. “Buongiorno, vedo che sei arrivato con discreto anticipo.” Disse, ironico. “Presumo che tu abbia difficoltà di lettura, dato che sei qui e non in cortile, oppure per via di qualche difetto congenito a me ignoto non riesci ad eseguire gli ordini? Ciò non va affatto bene, ma non preoccuparti, sistemerò queste tue piccole ma significative pecche.” Rise languidamente, facendogli cenno di seguirlo ed avviandosi dunque verso il cortile. Una volta arrivato si voltò, rivolgendo uno sguardo a dir poco glaciale al giovane. “Oggi sarà una giornata indubbio divertente, giacché dovrai combattermi. Sicuramente non riuscirai a goderti tal evento come farò io, dunque l'aggettivo divertente s'addice più al mio caso che al tuo, ma ad ogni modo una decina di ossa rotte o la privazione di qualche arto non hanno mai ucciso nessuno, ergo non metto in dubbio la tua sopravvivenza. Per quanto riguarda la tua sicurezza invece, è tutt'altra storia, e mi sento in dovere di dirti che non la garantisco affatto. Ma tali parole non dovrebbero sembrarti nuove né crucciarti, ormai ritengo che tu mi conosca quanto basti per affermare che non m'interessa affatto la tua persona né tanto meno la tua sorte. Tornando all'allenamento, il tuo obiettivo è relativamente semplice; dovrai affrontarmi e se riuscirai anche solo a sfiorarmi - cosa che dubito accadrà - passerai.” Un riso languido echeggiò per tutto il cortile, lasciando infine posto al silenzio. “Mi par d'esser stato fin troppo prolisso, ergo sei pregato d'iniziare col tuo primo tentativo.”
     
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    Ancora un altro po' e avrei seriamente considerato l'opzione di reclamare per farmi assegnare un altro insegnante. Il bigliettino che LUI STESSO aveva scritto diceva di presentarsi alle ore 09:00, anche se dopo una buona mezz'oretta ero ancora lì da solo a fare avanti e indietro. Gliene avrei dette, oh eccome se l'avrei fatto, col cavolo che si sarebbe azzardato a presentarsi ancora una volta in rit-
    Buongiorno, vedo che sei arrivato con discreto anticipo.
    AAAAAAAAAAAAAH
    Sobbalzai voltandomi di scatto quando sentii una voce e una presenza riconoscibilmente sgradevoli.
    Brutto infame mi hai fatto venire un infarto CAZZO!
    Sbraitai noncurante dei pericoli a cui mi esponevo, indietreggiando rapidamente e puntandogli un dito contro. Non sembrò però reagire e anzi, continuò con i suoi discorsi. Strano, doveva per forza avere qualcosa in mente.
    Presumo che tu abbia difficoltà di lettura, dato che sei qui e non in cortile, oppure per via di qualche difetto congenito a me ignoto non riesci ad eseguire gli ordini? Ciò non va affatto bene, ma non preoccuparti, sistemerò queste tue piccole ma significative pecche.
    Mi ballò un occhio, quello sinistro, mentre venivo pervaso da ISTINTI AMOREVOLI.
    Scrivi come una capra malata, e comunque se dobbiamo far notare difetti a seguire gli ordini ti sei presentato qui con un ritardo abissale, non sono io ad essere «in anticipo»
    Ribattei con una voce roca da chi è prossimo a venir processato per tentato omicidio. Ancora una volta però non venni considerato, anzi rise di gusto prima di avviarsi all'interno dell'accademia dicendomi di seguirlo. Presi un bel respiro e mi accinsi a farlo, raggiungendo il cortile dell'accademia che si trovava... subito dopo l'ingresso. Lì si fermò e dandomi la faccia cominciò a spiegare l'essenza di questo allenamento.
    Oggi sarà una giornata indubbio divertente, giacché dovrai combattermi. Sicuramente non riuscirai a goderti tal evento come farò io, dunque l'aggettivo divertente s'addice più al mio caso che al tuo, ma ad ogni modo una decina di ossa rotte o la privazione di qualche arto non hanno mai ucciso nessuno, ergo non metto in dubbio la tua sopravvivenza. Per quanto riguarda la tua sicurezza invece, è tutt'altra storia, e mi sento in dovere di dirti che non la garantisco affatto. Ma tali parole non dovrebbero sembrarti nuove né crucciarti, ormai ritengo che tu mi conosca quanto basti per affermare che non m'interessa affatto la tua persona né tanto meno la tua sorte. Tornando all'allenamento, il tuo obiettivo è relativamente semplice; dovrai affrontarmi e se riuscirai anche solo a sfiorarmi - cosa che dubito accadrà - passerai.
    Sorrise; e lo feci anche io. Per me avrebbe potuto benissimo fermarsi a «giacché dovrai combattermi», visto che del resto capii poco o niente. Ciò che mi interessava era soltanto che avrei potuto prenderlo a calci in quel suo strafottente deretano e che sarei pure stato premiato per farlo! Non vedevo veramente l'ora, quello sarebbe stato senza dubbio l'allenamento più soddisfacente da portare a termine.
    Mi par d'esser stato fin troppo prolisso, ergo sei pregato d'iniziare col tuo primo tentativo.
    Sorrisi nuovamente, capendo anche perché non avesse risposto alle mie precedenti convocazioni. Il Bianco sfortunatamente era pur sempre uno Shinigami superiore (in quanto abilità combattive eh) a me e questo addestramento rappresentava per lui un divertimento grande quanto il mio, giacché si sarebbe dilettato a schiacciare letteralmente un tipo ambizioso come me. In ogni caso ciò non mi spaventava affatto, almeno non dopo aver quasi perso un braccio per l'esplosione di una sfera di reiatsu.
    Stia a vedere attentamente, sensei
    E tirai su il il braccio destro davanti a me con la mano chiusa a pugno, il braccio che nella prova precedente mi ha costretto a passare tre giorni in ospedale ma che ora era in perfette condizioni.
    La colpirò con questo pugno per passare la prova, può scommetterci sua nonna
    Sorrisi per poi mettermi in una posizione congeniale al combattimento, ossia leggermente piegato sulle ginocchia, con entrambe le mani chiuse a pugno che vanno a fare da guardia all'altezza del mento ed entrambi gli arti destri più avanti rispetto a quelli sinistri. Era il momento di analizzare la situazione.
    L'ambiente non sarebbe potuto tornare molto a mio vantaggio, in quanto ci trovavamo in un cortile spoglio, non potevo far affidamento sulle mie capacità fisiche in quanto lui, essendo uno Shinigami, era nettamente superiore. Pertanto mi trovavo costretto a giocare sull'astuzia della tattica.
    Corsi diagonalmente verso destra per raggiungere quindi il suo fianco sinistro, dove poi avrei fatto perno con la gamba destra per cimentarmi in un calcio con la sinistra, distendendola, che mirava più o meno alla parte laterale del suo ginocchio sinistro, un colpo quindi difficilmente evitabile con un salto. Approfittando dello slancio acquisito avrei nello stesso tempo portato un pugno con il braccio destro che era diretto alla guancia di quella sua brutta facciaccia. Il tutto mentre col braccio sinistro ritratto andavo a proteggere parte del volto e del fianco per un eventuale e molto probabile contrattacco. Un doppio attacco quindi, che si basava sul fallimento di uno ma sulla riuscita dell'altro.

    CITAZIONE
    Nome Pg: Kaito Nakamura
    Grado: Studente
    Ferite Totali: //
    Ferite in questo turno: //
    Stato mentale: Concentrato e divertito
    Riassunto azione: Arrivo alla sinistra di Haine, distendo la gamba sinistra per colpirlo al ginocchio mentre allo stesso tempo porto un attacco alla guancia con il braccio destro e copro parte del viso e del fianco con il sinistro per proteggermi
     
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    La tattica utilizzata dal giovane era scontata e banale, ed Haine ne ebbe disgusto, dato che s'aspettava ben altro dal suo giovane studentello. Potendo contare su una rapidità ed una fluidità dei movimenti maggiori rispetto a quelli dello studente gli bastò ben poco per evitare i due attacchi a lui indirizzati da parte di quest'ultimo. Rapidamente - tanto da sembrare svanito all'occhio poco allenato - si spostò, ed una volta arrivato alle spalle del giovane gli sferrò un calcio all'altezza del fondoschiena che lo fece rotolare per terra. “Non nascondo d'aver nutrito aspettative nei tuoi confronti fino a cinque secondi fa, ma dopo questa tua tutt'altro che brillante esibizione l'unica che posso fare è rabbrividire e disgustarmi della tua ingenuità.” Sbuffò languidamente. “Davvero pensavi che una misera tattica come questa poteva intaccare in qualsivoglia modo la mia illustre persona? Illuso, ti ci vorrà ben altro per sfiorarmi.” Il solito ghigno andò per l'ennesima volta a solcargli il volto, distorcendolo. “Sappi che non mi stai affatto divertendo, ed in caso tu non lo facessi entro la fine - sia essa negativa o positiva - della lezione, verrai punito dal sottoscritto. Non amo particolarmente le perdite di tempo.” Iniziò a camminare lentamente attorno al giovane ancora disteso per terra, ridendo cupamente. Innegabilmente s'aspettava qualcosa di più dal suo studente, anche se non disprezzava affatto quella ridicola ed ilare visione. Ma non gli bastava, voleva sfruttare quell'allenamento per divertirsi ancor di più. “Nonostante tutto devo ammettere che non è affatto male vederti così dopo averti dato una pedata, sei alquanto ridicolo.” Si spostò da quella pietosa visione - che in fin dei conti lo soddisfava - allontanandosi di un paio di passi dal giovane. “Prego, ritenta.”
     
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    Quello che accadde mi avrebbe segnato per un po' di tempo: il mio bersaglio un attimo prima era lì, e quello dopo era sparito. Il mio pugno destro non trovò superficie su cui impattare giacché il Sensei era svanito nel nulla e io mi sbilanciai non poco in avanti, impossibilitato dunque a difendermi dal bieco attacco che stavo per ricevere: un calcio in c-... nel deretano.
    Aaaahuuiiiouuuhhiiiuuuuuu
    Ululai quando il mio sedere prese la forma della scarpa del Sensei e capitombolai inevitabilmente a terra. In quel momento potevo vedere la vita al rallentatore, pertanto ero in grado di percepire, sfortunatamente, ancora meglio quegli attimi umilianti nei quali rotolavo a terra, per poi fermarmi con il viso rivolto verso l'alto e gli arti a "quattro di bastoni".
    “Non nascondo d'aver nutrito aspettative nei tuoi confronti fino a cinque secondi fa, ma dopo questa tua tutt'altro che brillante esibizione l'unica che posso fare è rabbrividire e disgustarmi della tua ingenuità.
    Sbuffammo insieme. Ecco, un'altra perfetta occasione per dimostrare la sua superiorità... mi aveva dato un calcio sul didietro, quale migliore umiliazione! Tuttavia disse qualcosa con la quale avrei potuto ribattere perciò sul lato psicologico non mi abbattei più di tanto. Di tutto quello che disse dopo preferii non interessarmi, fece soltanto svariati considerazioni sul mio attacco da lui reputato misero e probabilmente banale. Approfittai quindi di quel discorso per pensare a un'altra tattica e cercare di esaminare meglio l'ambiente stavolta e devo dire che la posizione che ero stato costretto ad assumere si rivelò tutt'altro che inutile.
    Sì, potrebbe funzionare
    Stare a terra mi aveva permesso di prendere contatto col terreno e rendermi conto che non era lastricato, ma bensì terroso, un materiale che potrebbe rivelarsi parecchio utile nella mia situazione. Mi alzai così dal terreno in modo svogliato e senza farmi vedere feci scivolare la mano destra lungo il terreno e presi un pugno di terriccio. Intanto il Biondo si era allontanato di alcuni passi, trovandosi come prima di fronte a me.
    Veramente nutriva aspettative nei miei confronti? Oh Sensei, potrei quasi pensare che si stia affezionando a me, che carino
    Commentai con un sorrisetto. Forse infondo infondo (ma proprio tanto infondo) mi voleva bene e faceva tutto questo per aiutarmi... che uomo amabile. In ogni caso questa fu la prima ma non ultima provocazione e rapidamente pensai a mettere in atto la tattica che avevo pensato mentre ero occupato a prendere il sole.
    Corsi incontro al Sensei in modo diretto, faccia a faccia, face to face, e caricai il braccio destro fingendo di tirargli un diretto al viso, ma in realtà poco prima di raggiungere la massima estensione aprii la mano e lasciai che il terriccio andasse verso il viso del Bianco per distrarlo. A quel punto sfruttai lo slancio acquisito per compiere una rotazione in senso antiorario abbassandomi rapidamente, per poi distendere la gamba sinistra tenendo il piede a martello per cimentarmi in una spazzata all'altezza delle caviglie del Sensei, che sarebbe arrivata ovviamente prima a quella sinistra, essendo una spazzata in senso antiorario. In ogni caso non era quello che mi interessava, oh no, la spazzata sarebbe potuta anche essere neutralizzata ma io in ogni caso, una volta che la gamba sinistra con cui avevo portato il colpo avrebbe raggiunto le ore 9 mi sarei lanciato in avanti con un sorriso sadico tendendo il braccio destro nella medesima direzione, mirando con la mano aperta ad arraffare I GENITALI DEL SENSEI.
    TI CASTROOOOOOOOOOOOOOOOO

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    Nome Pg: Kaito Nakamura
    Grado: Studente
    Ferite Totali: //
    Ferite in questo turno: //
    Stato mentale: Arraffoso
    Riassunto azione: Finge un diretto destro lanciando invece della terra in faccia ad Haine, poi esegue una spazzata in senso antiorario con la gamba sinistra che si conclude con uno slancio in avanti cercando di strizzare le balls di Haine con la mano destra °L°
     
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    Giusto una cosetta, da qualche parte hai chiamato il mio pg biondo, poi hai ripreso a chiamarlo bianco. Suppongo che sia una tua imprecisione dovuta alla distrazione. Nonostante non abbia molta rilevanza ho voluto fartelo notare comunque.


    Senz'ombra di dubbio il giovane se n'era uscito con una tattica alquanto insolita ed insidiosa. Haine ne fu sorpreso, soprattutto perché aveva implementato in essa l'utilizzo dell'ambiente circostante, e più precisamente di una manciata di terra. In fin dei conti c'era da riconoscergli una discreta bravura nella creazione di tattiche atipiche. Ad ogni modo sarebbe stata per lui un'imperdonabile onta quella di venir colpito da una recluta appena entrata in accademia, difatti, subito dopo aver visto il giovane tentare di tirargli un destro, si abbassò - evitando dunque il lancio della terra - e nell'immediato istante prima ch'egli iniziasse la sua spazzata eseguì fulmineo tre capriole all'indietro atte a garantirgli una distanza di sicurezza tale da non temere i suoi colpi, che infatti andarono a vuoto. Tuttavia, dato che l'esecuzione di tal tentativo lo soddisfò a sufficienza, Haine ritenne che ulteriori tentativi - oltre ad essere oltremodo tediosi - sarebbero stati totalmente futili. “Ma bene, finalmente qualcosa degno della mia vista, al posto dei tuoi soliti ridicoli fallimenti. Data la tediosa attesa mi piacerebbe poter dire che ne sia valsa la pena, ma temo che sia per me troppo presto per rilasciare qualsivoglia commento sulle tue ipotetiche ‘doti’. Suppongo che questa tua fantasiosa tecnica - che con elementi meno rapidi e reattivi di me sarebbe indubbiamente andata a segno - ti abbia fatto guadagnare il diritto di proseguire.” Haine si riavvicinò rapidamente, lasciando giusto un paio di centimetri fra di loro. “Ti consiglio, tuttavia, di non illuderti, giacché da ora in poi sarà sempre più difficile, e ciò ovviamente consiste in un maggior divertimento per me.” Ghignò sadicamente, lasciando nuovamente spazio fra loro due. “Suppongo che la mia funzione qui sia terminata, dunque - dato che per me non è affatto un piacere presenziare qui - mi congedo.” Ghignò sadicamente, per poi svanire nuovamente nel nulla.

    Ricevi controllo del Corpo Lv. 2 e 12 Exp.
    Fai un post conclusivo.


    Edited by Arãshi - 1/4/2013, 22:09
     
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    Eccolo lo prendooou-oh-oh nononono
    Facendo affidamento sulla sua indubbia velocità il mio bersaglio evitò prima la terra abbassandosi e poi si cimentò in tre rapide capriole all'indietro, evitando così sia la spazzata sia la strizzata (eheheheh) facendomi per un momento perdere l'equilibrio che riuscii però abilmente a riacquistare mettendomi in ginocchio.
    Ma bene, finalmente qualcosa degno della mia vista, al posto dei tuoi soliti ridicoli fallimenti. Data la tediosa attesa mi piacerebbe poter dire che ne sia valsa la pena, ma temo che sia per me troppo presto per rilasciare qualsivoglia commento sulle tue ipotetiche ‘doti’. Suppongo che questa tua fantasiosa tecnica - che con elementi meno rapidi e reattivi di me sarebbe indubbiamente andata a segno - ti abbia fatto guadagnare il diritto di proseguire.
    Sorrisi alzandomi in piedi, tirando un sospiro volutamente rumoroso.
    Fra quante lezioni pensa di riuscire a dirmi "Ben fatto?"
    Alzai un sopracciglio con faccia di scherno. Poteva anche diventare il mio obbiettivo di vita, ma prima o poi sarei riuscito a strappare da quella lingua biforcuta che si ritrovava un complimento ma, soprattutto, il suo nome. Decisi che non gli avrei detto il mio fino a quando non avrei saputo il suo, e senza il mio nome volevo vedere come sarebbe stato in grado di portarmi all'esame, AH-AH. Sempre che sia lui a portarmi, sia chiaro, avrei fatto a cambio volentieri con CHIUNQUE. Coglionazzo egocentrico.
    “Ti consiglio, tuttavia, di non illuderti, giacché da ora in poi sarà sempre più difficile, e ciò ovviamente consiste in un maggior divertimento per me.
    E certo, come può mancare il commento che ricorda a tutti il disturbo psicologico?
    Suppongo che la mia funzione qui sia terminata, dunque - dato che per me non è affatto un piacere presenziare qui - mi congedo.
    E ancora una volta senza darmi neanche il tempo di alitargli in faccia (?) svanì nel nulla con quella tecnica che tanto gli invidiavo. Sbuffai mentre mi diedi dei leggeri colpetti con le mani sull'hakama per sistemarlo, per poi avviarmi verso la porta di uscita (che poi è pure quella d'ingresso) dell'Accademia come tutti i comuni mortali fanno prima di diventare Shinigami e imparare come sparire cazzutamente nell'aere facendo rosicare tutti.

    Ti chiedo scusa per la brevità ma come sai faccio pena nei post finale, soprattutto in quelli così
     
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7 replies since 29/3/2013, 21:45   91 views
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