Classe H [IV]

Controllo del Reiatsu Lv. 2

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    Al tuo risveglio noterai - conficcata nella parete di fronte a te - una freccia, atta a tener appesa alla parete una busta contenente il classico foglietto nero vergato dalla calligrafia di Haine. Esso recita le seguenti: Presentati alle ore nove nell'arena esterna #1. Eventuali ritardi non saranno tollerati. L'arena si presenta come un'area assai ampia, ed al tuo arrivo noterai che non vi è presente null'altro all'infuori di due grossi pilastri posti al centro di essa, e del tuo sensei - questa volta in netto anticipo - appoggiato ad uno dei due.
     
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    ...No... no... che fai...? No... no...
    Quella mattina mi svegliai con una strana sensazione addosso, come un presentimento, uno di quelli brutti che presagiscono un qualcosa di tragico durante la giornata. Infatti quando presi conoscenza di chi fossi e di dove mi trovassi (le classiche domande che uno si pone sveglio da poco) notai che nella parete di fronte a me vi era conficcata una freccia con appeso qualcosa. Corrugai le sopracciglia e stiracchiandomi mi alzai dal letto, sbadigliando e odiando chiunque avesse creato il sonno, per poi dirigermi verso l'oggetto inusuale.
    Una busta?
    Guardai la freccia dandomi intanto una bella grattata alla natica destra per poi prendere la busta che era attaccata al dardo e aprendola ebbi chiaro il perché del brutto presentimento che avevo avuto: un biglietto nero con una tremenda calligrafia.
    Presentati alle ore nove nell'arena esterna #1. Eventuali ritardi non saranno tollerati.
    Recitava così. Quando lessi per la seconda volta il periodo "Eventuali ritardi non saranno tollerati" proruppi in una moderata risata. Oh no, quella volta non mi avrebbe fregato, col cavolo che mi sarei presentato alle nove per poi aspettare tre quarti d'ora quel malato. Stracciai il biglietto come ormai ero solito fare, rendendomi poi conto di non ricordare affatto il luogo nel quale sarei dovuto recarmi. Sbuffai e mi chinai a terra per raccogliere i resti di carta fatti a brandelli cercando di unirli per ricostruire la prima frase. Dopo svariati tentativi e periodi sconnessi come "Presentati eventua ranno toll ard ore" riuscii a comporre "Presentati alle ore nove nell'arena esterna #1". Sorrisi, soddisfatto delle mie capacità da segugio e poi con tutta la calma del mondo mi preparai per uscire. Quando ebbi finito di sistemarmi diedi un'occhiata all'orologio che segnava le ore nove.
    Lalalalala~
    Camminai in tutta tranquillità per le strade sorridendo al mondo e a chi mi capitava a tiro, aiutando di tanto in tanto qualche vecchietta con le proprie buste. Raggiunta l'accademia Shin'o con circa mezz'ora di ritardo entrai e mi diressi alla prefissata Arena numero 1, che mi aspettavo di trovare deserta. Con mia grande sorpresa invece quando arrivai oltre ai due grandi pilastri al centro dell'area vidi il Bianco appoggiato a uno di essi che, probabilmente, aspettava me per la prima volta. Quasi quasi mi scendono le lacrime.
    Però, siamo mattinieri oggi Sensei, cosa le è successo?
    Lo salutai avvicinandomi a lui in modo provocatorio ma naturale. Chissà perché ma con quel tipo mi riusciva davvero facile.
     
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    Appena vide il giovane e sentì le sue parole, con estrema rapidità estrasse la sua zampakutou e si scagliò fulmineo contro di lui, in un'azione veloce e scevra di movenze innecessarie atta a provocargli un taglio alquanto profondo sullo zigomo.
    Il filo della zampakuto era ora leggermente sporco del sangue dello studente; sangue che Haine andò prontamente a leccare con un ghigno stampato in faccia, facendo dunque ritornare il suo splendido attrezzo di morte nuovamente splendente. “Non amo particolarmente vederla sporca, ed il fatto che tu me l'abbia fatta estrarre è un'onta che difficilmente dimenticherò. Suppongo che su quel tuo bel faccino - si fa per dire - rimarrà una cicatrice. Poco male, almeno ricorderai d'essere puntuale.” Rise cupamente, andando a posizionarsi davanti ad uno dei due pilastri ed iniziando nel frattempo a concentrare il reiatsu nel pugno sinistro. “Eviterò di sprecare ulteriore tempo ignorando il tuo pessimo sarcasmo da scuola elementare. L'allenamento di oggi è alquanto semplice, il che mi lascia un po’ deluso. Dovrai semplicemente copiare ciò che sto per fare, dunque guarda attentamente. Oppure no, in fin dei conti il problema è tuo.” Ghignò, dunque - con l'ausilio del reiatsu precedentemente convogliato sulla mano - sferrò un possente pugno al pilastro che gli s'ergeva di fronte, frantumandolo completamente. Si girò nuovamente verso il suo studente - che sanguinava ancora - ghignando. “Ecco cosa devi fare. Dato che sei arrivato in ritardo riceverai consigli da parte mia solo dopo che ti sarai.. vediamo, rotto la mano, per esempio.” Un cupo riso andò a rompere il silenzio che s'era formato nell'arena. “Non tergiversiamo ulteriormente, prego, inizia col tuo primo tentativo.”

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    Ricevi una lieve allo zigomo sinistro.


    Edited by Arãshi - 3/4/2013, 23:34
     
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    You bastard. Per punizione ecco un post demenziale.


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    Scherzo sensei, non se la prenda tro-
    SWISH.
    ...Ma che cazz?
    E portando la mano sinistra sullo zigomo dello stesso lato feci la macabra scoperta.
    OMMIODDIO! OMMIODDIOOMMIODDIOOMMIODDIO! MI HAI APPENA MACIULLATO UNA GUANCIA! MA SEI FUORI DI TESTA?!
    M agitai terribilmente indietreggiando di almeno una decina di passi. Come diavolo aveva avuto tutto il tempo di estrarre l'arma, di avvicinarsi e di... e di... e di... profanare il mio bellissimo viso?! Toccavo freneticamente il volto con la mano per assicurarmi che lo zigomo non mi si staccasse da un momento all'altro e mi cadesse ai piedi. Che immagine ORRRIBBOLE. Facevo due respiri al secondo mentre cominciò a sgorgare del sangue dalla ferita inflittami, era stato così veloce che fino a quel momento non si notava neanche. Dannazione, odio gli Shinigami! Ogni volta mi stupivano sempre di più; ero riuscito a vedere quel maniaco muoversi ma il mio corpo non ebbe assolutamente tempo di reagire, contando il fatto che non mi aspettavo una reazione del genere. Mai abbassare la guardia con gente del genere. Pensi di averci fatto amicizia, di aver instaurato un certo tipo di rapporto, di conoscer-
    STAI LECCANDO IL SANGUE! STAI LECCANDO IL MIO SANGUE DALLA LAMA! CHE SEI UNA SPECIE DI EMOFILO? NON TI AVVICINARE PIU' A ME BRUTTO PERVERTITO!
    Se avessi avuto anche io una Zanpakutou probabilmente sarei partito all'attacco e avrei estirpato dal mondo una simile sanguisuga della società. Non solo mi aveva sfigurato il volto perfetto che mi ritrovavo, ma mi aveva succhiato pure il sangue! No no no aspetta detta così suona male, dimentica.
    Non solo mi aveva sfigurato il volto perfetto che mi ritrovavo, ma aveva leccato il mio sangue e lo aveva mandato giù! Solo il pensiero di qualcosa di MIO che entra dentro di lui... bleah. Mi ci vollero un paio di minuti prima di calmarmi e mi ci sarebbero voluti anni, decenni, secoli, millenni prima di tornare a fidarmi di quel tipo... mi aveva violato dentro...
    Non amo particolarmente vederla sporca, ed il fatto che tu me l'abbia fatta estrarre è un'onta che difficilmente dimenticherò. Suppongo che su quel tuo bel faccino - si fa per dire - rimarrà una cicatrice. Poco male, almeno ricorderai d'essere puntuale.
    Sarebbe bastato un ammonimento come fa tutta la gente NORMALE, ora per ogni ragazza che mi dice di no libererò un'iguana in casa sua!
    Oh sì, lo avrei fatto. E prima avrei insegnato lei come staccare con un morso la virtù di ogni uomo. L'avrei fatta intrufolare nel letto di quel depravato e se questi si fosse sdraiato per una dormitina... STACK! Morso di vendetta! Muahahahahah! Mordi e strappa, mordi e strappa...
    Eviterò di sprecare ulteriore tempo ignorando il tuo pessimo sarcasmo da scuola elementare. L'allenamento di oggi è alquanto semplice, il che mi lascia un po’ deluso. Dovrai semplicemente copiare ciò che sto per fare, dunque guarda attentamente. Oppure no, in fin dei conti il problema è tuo.
    Prendendo tutto il coraggio che avevo in corpo mi riavvicinai al Bianco, anche se la ferita sullo zigomo iniziò a pulsare più forte come la cicatrice di Harry Potter. Ecco lo sapevo, mi aveva marchiato a vita, da quel momento se lo avessi incontrato la ferita sulla guancia avrebbe cominciato a battere e a farsi sentire. Destino crudele. Beh, se non altro una volta cicatrizzata avrebbe fatto molto "ferita di guerra", forse avrei addirittura avuto più successo con le donne. Niente iguana mi sa. Raggiunta una posizione comoda dove avrei potuto vedere bene il suo operato (e stargli alla larga per avere il tempo di fuggire qualora gli fosse venuto un raptus omicida), chiedendomi la funzione di quelle due gigantesche colonne. Forse avrei imparato a camminare sui muri in stile Prince of Persia! Già, come lo struzzo-ninja che Mouryou-Sensei aveva aizzato contro di me tempo addietro... bei ricordi, quelli. SBADUM. Ed ecco rivelata la funzione dei pilastri. Essere frantumati.
    Ecco cosa devi fare. Dato che sei arrivato in ritardo riceverai consigli da parte mia solo dopo che ti sarai.. vediamo, rotto la mano, per esempio. Non tergiversiamo ulteriormente, prego, inizia col tuo primo tentativo.
    ...Lei è il male.
    Perfetto! Neanche una spiegazione! Così quel giorno non solo sarei uscito dall'accademia con uno zigomo sanguinante, ma pure con una mano ferita. UN'ALTRA VOLTA. Ah no, ma stavolta non mi avrebbe fatto fesso, avrei usato per prima la mano sinistra così mi sarebbe rimasta da utilizzare quella buona in caso di incidenti assolutamente imprevedibili.
    In ogni caso presi un po' di tempo per analizzare la situazione e cercare di capire quale diavoleria avesse usato per riuscire a rompere una colonna di puro qualcosa senza farsi nemmeno un graffio sulla mano.
    Semplice forza bruta? Nah, non avrebbe senso questo allenamento in tal caso. Beh, direi che resta soltanto il reiatsu
    Urahara Mouryou lo aveva detto diverse volte che gli usi del reiatsu sono infiniti e tra questi vi è la possibilità di rendere il proprio corpo indistruttibile, quindi in grado di distruggere qualsiasi cosa.
    Bene, il mezzo è chiaro. Ora bisogna scoprire come arrivarci
    Già, perché tra sapere di far qualcosa e farla c'è una bella differenza. Pensai a diverse possibilità e la più plausibile fu quella di far scorrere il reiatsu come avevo fatto per creare la sfera di energia spirituale, solo che quella volta anziché rilasciarlo avrei dovuto trattenerlo. Era il momento di provare. L'esperienza mi aveva insegnato a tener gli occhi sempre aperti mentre si faceva qualcosa e così feci. Mentre mi avvicinavo di più al pilastro feci un respiro profondo per calmarmi e assunsi la posizione comoda della prima volta per eseguire l'esercizio, ossia lasciai il braccio sinistro lungo il fianco alzando unicamente l'avambraccio all'altezza dello stomaco. Andai quindi alla ricerca dell'energia spirituale che risiedeva nel braccio (non volevo incappare nell'errore di canalizzarne troppa e di uscire con una mano in mille pezzettini) e notai con sorpresa che mi riuscì molto più facile della prima volta, difatti riuscii anche a spostarlo verso la mano con una velocità maggiore. Quando raggiunsi il polso chiusi la mano a pugno e lasciai che il reiatsu si fermasse sull'organo prensile. Non sapendo bene come procedere e andando a istinto tirai il braccio all'indietro e mi cimentai in un diretto sinistro impattando contro la superficie regolare della colonna.
    O la va o la spacca. E di spaccarmi una mano non avevo proprio voglia.
     
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    Rise di gusto nel sentir tutte le parole pronunciate dal giovane - che interpretò come lusinghe - e rise ancor di più quando egli, nel suo folle tentativo, sferrò un pugno al pilastro. Ovviamente essendo egli privo di qualsiasi indicazione non poteva in alcun modo determinare quale fosse il metodo corretto per lo svolgimento dell'esercizio, dunque finì solo per dissanguarsi la mano - provando inoltre un discreto quantitativo di dolore all'impatto - contro al pilastro, che rimase invece intatto. “Lusingarmi non ti porterà da nessuna parte, sappilo. Purtroppo sei ancora intero, ma dato che sono una persona tanto cara, gentile e caritatevole mi vedo costretto ad aiutarti”. Disse, ghignando. “Non puoi semplicemente concentrare il reiatsu e tirare un normale pugno, giacché oltre ad essere futile ti farai anche male, proprio come hai potuto verificare di persona. Non che mi dispiaccia, sia chiaro”. Prese a ridere cupamente. “Il tuo pugno, in questo caso, dev'essere il mezzo mediante cui ‘spari’ il reiatsu contro al tuo bersaglio, ovvero il pilastro”. Si avvicinò al giovane, arrivando ad un paio di passi da lui. “Fra l'altro, data la tua personalità lesionista non vedo con che coraggio possa tu darmi del folle. Questa tua visione personale delle cose è indubbio affascinante, non lo nego. Ad ogni modo se sarai disposto ad offrirmi un altro po’ del tuo sangue potrei offrirti maggior aiuto”. Il cupo riso continuò ad echeggiare imperterrito nell'arena, mentre un sadico ghigno fratturava il volto di Haine. “Dato che ritengo d'averti aiutato abbastanza con quella mia singola frase, t'invito a riprovare, ovviamente con l'altra mano. Anche se tu dovessi nuovamente fallire potrò comunque godere del tuo volto sofferente, il che non è affatto male, dato che vederti dolorante è una scena alquanto ilare.” Continuando a ghignare prese nuovamente le distanze da lui allontanandosi di una decina di passi. “E’ ora di farmi divertire un altro po’, dunque prego.”
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    Ricevi una moderata alla mano sinistra.
     
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    Mentre compivo l'azione mi rendevo conto di quanto stupida potesse sembrare.
    Se quando ero in vita mi avessero visto tirare un pugno alla massima potenza contro una superficie dura quanto un muro mi avrebbero scambiato sicuramente per pazzo, visto che un comune essere umano non può assolutamente riuscire a distruggere un qualcosa con una tale consistenza. Ma era diverso in quel momento, ero diventato un qualcosa di superiore, mi stavo allenando per diventare Shinigami e avevo raggiunto un livello che, pensandoci un momento, mi avrebbe permesso di sconfiggere facilmente un qualunque essere umano. Che strana la vita (o morte), in quel momento nella Soul Society ero solamente uno studente e sarei stato annientato anche dal più infimo degli Shinigami, mentre nel mondo reale avrei potuto stendere con un pugno anche un colosso di 2 metri che pratica boxe da trent'anni. Sono queste le piccole cose che ti fanno pensare, cose come tirare un pugno a un pilatro di pietra e, non avendo la minima idea di come poter usare il reiatsu per frantumarlo, arrivare quasi alla frattura di una mano.
    Aaaahuiuuuu
    Ululai di dolore quando impattai contro la superficie della colonna che invece di distruggersi come quella colpita dal sensei oppose una resistenza tale da farmi credere di essermi rotto la mano. Ritirai immediatamente il braccio quando avvertii il dolore e portandolo all'altezza dello stomaco mi assicurai, toccando il dorso della mano con l'altra, che non vi fossero fratture e tutto quello che riuscii a sentire era il sangue che mi sgorgava dalle nocche; la pelle mi si era infatti aperta per via del colpo. Riuscii inoltre a muovere, anche se a fatica e con dolorissimissimissimissimo le dita e fui sicuro di non essermi rotto nulla.
    Bastardo bastardo bastardo mi hai quasi fatto rompere una mano ti giuro che te le faccio pagare TUTTE
    Quando il suddetto Bastardo ebbe goduto abbastanza alla vista del mio corpo dolorante (il che mi fece supporre che oltre ad essere emofilo fosse anche dolorofilo) si degnò finalmente di darmi un aiuto su come poter tirare pugni senza rompermi qualcosa.
    Il tuo pugno, in questo caso, dev'essere il mezzo mediante cui ‘spari’ il reiatsu contro al tuo bersaglio, ovvero il pilastro
    Perfetto, non mi serviva altro. L'errore stava nel fatto che anziché trattenere il reiatsu nella mano dovevo invece rilasciarlo velocemente quasi fosse una cannonata. Era fatta, niente e nessuno avrebbe potuto buttarmi giù in quel momento, ero carichissimo e quella colonna aveva i secondi contati.
    Ad ogni modo se sarai disposto ad offrirmi un altro po’ del tuo sangue potrei offrirti maggior aiuto
    ...
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
    In meno di un secondo mi allontanai di qualcosa come cinque metri da quell'essere malato perdendo tutta la convinzione e la concentrazione guadagnata pochi istanti prima.
    LO SAPEVO! Hai dei disturbi! Se mi distraggo un attimo probabilmente mi salti addosso e mi succhi via il sangue a morsi! NON TI AZZARDARE AD AVVICINARTI DEPRAVATO! Col cazzo che ti do il mio sangue!
    Finalmente lo avevo smascherato... magari in realtà non era neanche uno Shinigami ma un impostore che si era insediato tra le file del Gotei 13 soltanto per trovare delle vittime nei nuovi studenti e prosciugare loro l'anima... dannazione, tutti a me dovevano capitare! In ogni caso però ora avevo anche la giusta motivazione per completare l'esercizio. Già, perché avrei immaginato al posto di quell'enorme pilastro il mio vampiro-sensei.
    Ora sì che ti faccio a pezzi...
    E con l'immagine del biondo al posto del pilastro mi avviai verso di esso a passo lento ma deciso, tenendo gli occhi fissi sul mio bersaglio. Mentre camminavo utilizzai lo stesso metodo di sempre per ricercare il reiatsu all'interno del mio corpo e trasferirlo prima sulla spalla destra, poi al gomito e infine all'avambraccio. Quando mancava ormai poco alla mia meta raggiunsi l'ultimo step portando il reiatsu sulla mano destra, chiusa a pugno. Mi fermai un momento, affilando lo sguardo e pensando a tutti i guai passati per causa di quel Bianco con un ego superiore addirittura al mio e quando raggiunsi il climax portai indietro il braccio destro, caricandolo, e mi sbilanciai con tutto il corpo in avanti distendendo l'arto sano. Poco prima di impattare contro la superficie concentrai tutto quanto il reiatsu presente nella mano sulle nocche e poi lo rilasciai di botto nella direzione del colpo.
    Se fossi riuscito a massacrare il sensei frantumare la colonna sarei andato in giro per il Rukongai a distruggere case, così, a buffo.
     
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    Al contrario della volta precedente il tentativo del giovane sortì un esito positivo, risparmiandogli dunque ulteriori sofferenze. Haine - che rise di gusto all'udire ciò che aveva detto - si riprese, tornando ad essere totalmente privo d'espressione ed emotività. “Già finito? Che peccato, speravo di divertirmi ancora a lungo. Non nego che vederti fallire e di conseguenza ferirti mi delizia terribilmente, seppur il pensiero che tu ci abbia impiegato così tanto m'arreca fastidio. Con un insegnante come me avresti dovuto riuscirci fin da subito, anch'essendo privo d'indicazioni. Il solo guardarmi dovrebbe ispirarti, considerando il mio fascino ed il mio intelletto. Evidentemente non sei abbastanza maturo per comprendere la grandiosa magnificenza della mia persona. Vorrei farti notare che - al contrario di ciò che tu credi - non sono affatto disturbato. Il termine corretto è essere superiore, tienilo a mente. Ad ogni modo ritengo che sia futile tergiversare ulteriormente, dunque dammi il tuo sangue e sarai libero d'andartene.” A tal punto Haine iniziò ad avvicinarsi - con passo lento ma deciso - sempre più al giovane, con l'apparente intenzione di privarlo del proprio sangue - o più semplicemente d'incutergli un po’ di timore. Arrivato a pochi centimetri di distanza da lui si fermò di colpo, iniziando a ridere cupamente mentre il solito ghigno andava a fratturargli il volto. “Non sono affatto serio, non m'abbasserei mai a tali livelli. Il solo respirare la medesima aria è per te un privilegio d'inestimabile valore, anche se non te ne rendi affatto conto. Non nego però che saggiare il tuo sangue sia stata un'esperienza indubbiamente interessante, ma in quanto a sapore sappi lascia alquanto a desiderare.” La frenetica risata s'interruppe, lasciando l'arena immersa nel silenzio.“Dato che l'allenamento è terminato con esito stranamente positivo la mia presenza qui non è più necessaria.” Si girò rapidamente, avviandosi verso l'uscita e - a differenza delle altre volte - si limitò a salutare lo studente con un semplice cenno, non rivolgendogli nemmeno uno sguardo.
    Ricevi controllo del Reiatsu Lv. 2 e 12 Exp.
    Fai un post conclusivo.
     
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6 replies since 2/4/2013, 20:56   83 views
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