Classe H [IV]

Controllo del Reiatsu Lv. 2

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  1. Burbda
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    11° SEGGIO

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    Mentre compivo l'azione mi rendevo conto di quanto stupida potesse sembrare.
    Se quando ero in vita mi avessero visto tirare un pugno alla massima potenza contro una superficie dura quanto un muro mi avrebbero scambiato sicuramente per pazzo, visto che un comune essere umano non può assolutamente riuscire a distruggere un qualcosa con una tale consistenza. Ma era diverso in quel momento, ero diventato un qualcosa di superiore, mi stavo allenando per diventare Shinigami e avevo raggiunto un livello che, pensandoci un momento, mi avrebbe permesso di sconfiggere facilmente un qualunque essere umano. Che strana la vita (o morte), in quel momento nella Soul Society ero solamente uno studente e sarei stato annientato anche dal più infimo degli Shinigami, mentre nel mondo reale avrei potuto stendere con un pugno anche un colosso di 2 metri che pratica boxe da trent'anni. Sono queste le piccole cose che ti fanno pensare, cose come tirare un pugno a un pilatro di pietra e, non avendo la minima idea di come poter usare il reiatsu per frantumarlo, arrivare quasi alla frattura di una mano.
    Aaaahuiuuuu
    Ululai di dolore quando impattai contro la superficie della colonna che invece di distruggersi come quella colpita dal sensei oppose una resistenza tale da farmi credere di essermi rotto la mano. Ritirai immediatamente il braccio quando avvertii il dolore e portandolo all'altezza dello stomaco mi assicurai, toccando il dorso della mano con l'altra, che non vi fossero fratture e tutto quello che riuscii a sentire era il sangue che mi sgorgava dalle nocche; la pelle mi si era infatti aperta per via del colpo. Riuscii inoltre a muovere, anche se a fatica e con dolorissimissimissimissimo le dita e fui sicuro di non essermi rotto nulla.
    Bastardo bastardo bastardo mi hai quasi fatto rompere una mano ti giuro che te le faccio pagare TUTTE
    Quando il suddetto Bastardo ebbe goduto abbastanza alla vista del mio corpo dolorante (il che mi fece supporre che oltre ad essere emofilo fosse anche dolorofilo) si degnò finalmente di darmi un aiuto su come poter tirare pugni senza rompermi qualcosa.
    Il tuo pugno, in questo caso, dev'essere il mezzo mediante cui ‘spari’ il reiatsu contro al tuo bersaglio, ovvero il pilastro
    Perfetto, non mi serviva altro. L'errore stava nel fatto che anziché trattenere il reiatsu nella mano dovevo invece rilasciarlo velocemente quasi fosse una cannonata. Era fatta, niente e nessuno avrebbe potuto buttarmi giù in quel momento, ero carichissimo e quella colonna aveva i secondi contati.
    Ad ogni modo se sarai disposto ad offrirmi un altro po’ del tuo sangue potrei offrirti maggior aiuto
    ...
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
    In meno di un secondo mi allontanai di qualcosa come cinque metri da quell'essere malato perdendo tutta la convinzione e la concentrazione guadagnata pochi istanti prima.
    LO SAPEVO! Hai dei disturbi! Se mi distraggo un attimo probabilmente mi salti addosso e mi succhi via il sangue a morsi! NON TI AZZARDARE AD AVVICINARTI DEPRAVATO! Col cazzo che ti do il mio sangue!
    Finalmente lo avevo smascherato... magari in realtà non era neanche uno Shinigami ma un impostore che si era insediato tra le file del Gotei 13 soltanto per trovare delle vittime nei nuovi studenti e prosciugare loro l'anima... dannazione, tutti a me dovevano capitare! In ogni caso però ora avevo anche la giusta motivazione per completare l'esercizio. Già, perché avrei immaginato al posto di quell'enorme pilastro il mio vampiro-sensei.
    Ora sì che ti faccio a pezzi...
    E con l'immagine del biondo al posto del pilastro mi avviai verso di esso a passo lento ma deciso, tenendo gli occhi fissi sul mio bersaglio. Mentre camminavo utilizzai lo stesso metodo di sempre per ricercare il reiatsu all'interno del mio corpo e trasferirlo prima sulla spalla destra, poi al gomito e infine all'avambraccio. Quando mancava ormai poco alla mia meta raggiunsi l'ultimo step portando il reiatsu sulla mano destra, chiusa a pugno. Mi fermai un momento, affilando lo sguardo e pensando a tutti i guai passati per causa di quel Bianco con un ego superiore addirittura al mio e quando raggiunsi il climax portai indietro il braccio destro, caricandolo, e mi sbilanciai con tutto il corpo in avanti distendendo l'arto sano. Poco prima di impattare contro la superficie concentrai tutto quanto il reiatsu presente nella mano sulle nocche e poi lo rilasciai di botto nella direzione del colpo.
    Se fossi riuscito a massacrare il sensei frantumare la colonna sarei andato in giro per il Rukongai a distruggere case, così, a buffo.
     
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6 replies since 2/4/2013, 20:56   83 views
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