Esame Shinigami

Ryuichi Kagetora

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    Ricevi una missiva caratterizzata da un aspetto alquanto ufficiale, vergata da una grafia elegante ed oltremodo precisa.
    CITAZIONE
    In quanto ritenuto idoneo ad affrontare l'esame di passaggio a Shinigami, lo studente Ryuchi Kagetora è pregato di presentarsi presso l'ingresso del Seireitei alle ore nove, ove riceverà ulteriori istruzioni.
     
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    Parlato
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    Passarono diversi giorni da quando Ryuichi effettuò l’ultima prova prima dell’imminente esame per diventare uno Shinigami. L’attesa era assai frustrante, ma la compagnia e le attenzioni dei suoi cari fratellini lo distoglievano da quei pensieri, rendendolo meno teso.
    I suoi impacciati insegnamenti su come diventare uno Shinigami andavano avanti. Eiji e Aya erano migliorati tantissimo nell’Hakuda e Masahiro, non riuscendo a tenere il passo con loro, si domostrò molto dotato nel Kido. I tre bambini si stavano divertendo un sacco in quel tardo pomeriggio.

    Stavano giocando con dei pezzi di legno, simulando l’uso di una katana, e lo stavano attaccando tutti insieme. La maestria di Ryuichi era assoluta, come già detto aveva riceuto un lignaggio sull’uso della spada quando era vivo.
    Tuttavia, inaspettatamente, la piccola Aya era quella che riusciva a muoversi meglio e con una fluidità sorprendente. Quando la gelosia dei maschetti era prossima allo scoppio, il fratello maggiore propose di tornare a casa. Facendo morire l’imminente faida prima che essa avesse avuto luogo.

    Dopo una sostanziosa cena e i racconti eccitati dei piccolini ai suoi genitori, venne l’ora di coricarsi, sempre dopo aver aiutato con le faccende. Il mattino seguente sua madre lo chiamò con foga, quando la vide notò che riusciva a stento a trattenere la goia mentre gli porgeva una lettera.
    Questa aveva un aspetto assai ufficiale, la carta era linda e smagliante, che si differenziava dalle precedenti missive. Si aspettava la solita e incasinata grafia di Haine, invece le parole incise sopra erano leggibili e molto ordinate.

    CITAZIONE
    In quanto ritenuto idoneo ad affrontare l'esame di passaggio a Shinigami, lo studente Ryuchi Kagetora è pregato di presentarsi presso l'ingresso del Seireitei alle ore nove, ove riceverà ulteriori istruzioni.

    Guardò con imprecisate emozioni la madre, che gli restituiva uno sguardo lucido e pronto alle lacrime. Se fosse passato, da li in poi sarebbe stato molto impegnato e non avrebbe potuto spendere molto tempo con tutti loro, ma questo problema lo avrebbe risolto dopo.
    Quindi si sbrigò a raggiungere l’ingresso del Seireitei, senza dimenticarsi di salutare i fratelli, con fremente determinazione. Era già entrato in modalità fredda e calcolatrice quando si presentò nel luogo indicatogli, da quell’esame sarebbe dipeso il suo futuro, il sangue e il dolore dei suoi passati allenamenti avrebbero dovuto dare i suoi frutti.
     
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    Benché l'esser puntuale per lui fosse un evento più che unico e raramente si degnava dei riguardi di qualcuno, Haine dovette, seppur restio, presentarsi in orario. Era un giorno alquanto importante per il suo allievo, ed il presentarsi in ritardo sarebbe stata solo prova d'inaffidabilità, cosa che avrebbe rovinato la sua immagine. Di conseguenza, il giovane studente non faticò affatto a trovare il suo sensei una volta arrivato. Egli era infatti appoggiato ad un muro poco distante da lui, e - benché gli occhi fossero socchiusi - quando il giovane fu poco distante da lui egli rapidamente si spostò, arrivando in un battito di ciglia al suo fianco. “Vedo che sei puntuale, ottimo.” Un ghigno andò a marcargli il volto, ma non era lo stesso di sempre; questo era infatti meno marcato, un ghigno languido e breve, ben differente dai soliti, così macabri e truci. “Pare che oggi sia per te un giorno oltremodo significativo, ed a causa di ciò ho dovuto fare l'enorme sforzo di venire in orario. Dimmi dove altro potresti trovare un insegnante così gentile e caritatevole come me? Una persona così illustre quanto brillante che ti è indubbiamente superiore ti ha fatto un enorme favore, di conseguenza ritengo che un ringraziamento da parte tua sia a dir poco imperativo.” Rise acutamente, ignorando totalmente il luogo ed il contesto in cui si trovava. “Ad ogni modo, basta parlare di me, oggi è innecessario. Piuttosto dovrei, anzi devo, dirti qualcosa relativo a ciò che dovrai affrontare fra poco.” Fece una breve pausa, poi rapidamente gli fece cenno di seguirlo. “Ritengo che la prova odierna sia più difficile dei semplici allenamenti che hai affrontato con me, dunque dovresti prepararti. Nonostante tu abbia la preparazione pratica temo che tu non abbia quella mentale. Ciò che affronterai non sarà affatto una passeggiata; dovrai confrontarti col tuo spirito per convincerlo a concederti il suo potere. Dato che ogni spirito è unico nel suo genere non posso dirti con esattezza cosa dovrai affrontare e come dovrai farlo, posso solo darti una preparazione a grandi linee al riguardo. E' un compito indubbiamente oneroso, ed è giusto che tu venga a conoscenza dei rischi a cui andrai incontro, fra cui il fallimento, che ha come unica conseguenza la morte. Ammetto che quell'ultima parte è più una mia speranza, ma concedimelo suvvia, penso di meritarmelo dopo tutto ciò che ho fatto per te.” Ghignò, mentre lo guidava fra i vari corridoi ch'andavano intricandosi sempre più, finquando - dopo pochi minuti di cammino - Haine si fermò bruscamente davanti ad una porta scorrevole. “Ebbene, ci siamo. All'interno di questa stanza troverai degli inutili vecchi che assisteranno al tuo esame nella sua interezza. Non hanno grande utilità qui, tuttavia riescono a mettere in soggezione molti esaminandi, quindi cerca d'ignorarli. Quando faremo il nostro ingresso dovrai sederti proprio in mezzo a loro, iniziando a concentrarti per entrare nel mondo interiore del tuo spirito. Purtroppo io sarò al tuo fianco per tutta la durata dell'esame, anche se non potrò fornirti aiuto alcuno. Sarai solo, completamente.” Haine rise sadicamente. “Pensi d'esser pronto ad affrontare tutto ciò?” Senza fornirgli nemmeno un attimo per rispondere, spalancò la porta, entrando. “Haine, decimo seggio della Settima Brigata presenta l'allievo Ryuichi Kagetora per l'esame d'ammisione Shinigami.” Disse, rivolgendosi ai tredici esaminatori. Scambiò giusto un gelido sguardo con loro, poi - senza ulteriori convenevoli - fece cenno al giovane di sedersi su un cuscino posto in mezzo agli esaminatori, anch'essi seduti, mentre lui faceva lo stesso su quello affianco al suo. Iniziò dunque a recitare un mantra atto ad incrementare il tasso di concentrazione del giovane, facilitandogli - almeno in teoria - l'ingresso nel mondo interiore:

    असतोमा सद्गमय ।
    तमसोमा ज्योतिर् गमय ।
    मृत्योर्मामृतं गमय ॥
    ॐ शान्ति शान्ति शान्तिः ।।
    asato mā sadramaya
    Tamasomā jyotir gamaya
    mrityomāarmritam gamaya
    Oṁ śhānti śhānti śhāntiḥ


    Ricordarsene fino a quel momento era stata un'impresa non da poco conto ed il suo scetticismo riguardo all'utilità di tale pratica non aveva di certo aiutato, benché fosse infine riuscito a memorizzarlo perfettamente.
     
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    Quando il ragazzo si presentò perfettamente in orario al luogo descritto nella lettera, notò Haine appoggiato su di un muro, poco distante da lui. Si avvicinò leggermente e il Sensei gli si materializzò accanto, complimentandosi con il fatto che fosse in orario.
    Ghignò come al solito, ma in realtà c’era un qualcosa di diverso, non era il solito ghigno truce. Era decisamente meno marcato. Parlò poi di se, di come fosse stato caritatevole e altre amenità che a lui non interessavano minimamente. Con un cenno gli intimò di seguirlo mentre si accingeva a spiegargli quello che avrebbe affrontato.

    Ritengo che la prova odierna sia più difficile dei semplici allenamenti che hai affrontato con me, dunque dovresti prepararti. Nonostante tu abbia la preparazione pratica temo che tu non abbia quella mentale. Ciò che affronterai non sarà affatto una passeggiata; dovrai confrontarti col tuo spirito per convincerlo a concederti il suo potere.
    Dato che ogni spirito è unico nel suo genere non posso dirti con esattezza cosa dovrai affrontare e come dovrai farlo, posso solo darti una preparazione a grandi linee al riguardo. E' un compito indubbiamente oneroso, ed è giusto che tu venga a conoscenza dei rischi a cui andrai incontro, fra cui il fallimento, che ha come unica conseguenza la morte. Ammetto che quell'ultima parte è più una mia speranza, ma concedimelo suvvia, penso di meritarmelo dopo tutto ciò che ho fatto per te.


    Comprese assolutamente la gravità e la difficoltà dell’imminente prova, ignorando la parte in cui Haine sperava che fosse morto. Dopo qualche minuti di cammino per gli intricati corridori di quella struttura si ritrovarono d’innanzi ad una porta scorrevole.
    Ebbene, ci siamo. All'interno di questa stanza troverai degli inutili vecchi che assisteranno al tuo esame nella sua interezza. Non hanno grande utilità qui, tuttavia riescono a mettere in soggezione molti esaminandi, quindi cerca d'ignorarli.

    Quando faremo il nostro ingresso dovrai sederti proprio in mezzo a loro, iniziando a concentrarti per entrare nel mondo interiore del tuo spirito. Purtroppo io sarò al tuo fianco per tutta la durata dell'esame, anche se non potrò fornirti aiuto alcuno. Sarai solo, completamente. Pensi d'esser pronto ad affrontare tutto ciò?


    § Se riesco ad ignorare te, sicuramente riuscirò ad ignorare anche quelle persone. § Mentre pensava ciò, Haine aprì la porta entrando, e presentò se stesso ed il suo allievo. Con un gesto gli indicò uno dei due cuscini al centro della stanza. Quando i due si accomodarono, Haine cominciò a cantare un mantra.
    Ryuichi ipotizzò che quella cantilena gli dovesse offrire una sorta di aiuto per entrare nel Mondo Interiore e quindi chiuse gli occhi abbandonandosi completamente. In realtà quel mantra lo stava leggermente disturbando ma molto lentamente la voce di Haine si abbassò, fino a scomparire.

    Scusa per il ritardo, ma con l'estate ormai alle porte il tempo per stare al pc diminuisce inesorabilmente. Spero che vada bene. =)
     
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    Benché il giovane fosse ormai concentrato da diversi attimi nulla era ancora accaduto; non vi era stato alcun tipo di focalizzazione ed all'interno della sua mente egli non poteva vedere null'altro che ombra. Apparentemente aveva sottovalutato la prova, o più semplicemente era soltanto uno scellerato che - privo di consapevolezza alcuna nei riguardi dell'esame a cui si stava sottoponendo - s'era limitato a chiuder gli occhi sperando che potesse bastare.
    Non ci siamo, non mi accontento di due righe. Desidererei una descrizione del tentativo più approfondita ed estesa, nel prossimo post. Ricorda, più dettagli aggiungi meglio è, nulla è superfluo.
     
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