Classe J [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv. 1

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  1. Lorelai92
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    Narrato da Usagi
    Parlato da Usagi
    Parlato da altri onii-chan e onee-chan


    La mia Okaa-san rimase ferma lì ad osservarmi quasi spaventata. Ero ferma da più di cinque minuti ed era davvero più che una novità. Bisognava festeggiare. Eppure volle aspettare ancora un po’, in silenzio, assaporando quel dolce e unico momento di serenità.
    Nel mio cuore tuttavia, si combattevano una serie di emozioni positive ammassate che quasi non riuscivo a distinguere. Eccitazione? Sorpresa? Gioia? Entusiasmo? O forse tutte insieme?
    Sapevo solo che avevo voglia di urlare e saltare fuori da casa, annunciando la fantastica novità di quel fausto giorno. Sul mio viso mi segnavano le gote due grosse lacrime di gioia perché … Finalmente sarei diventata una Shinigami?
    -Okaa-san … diventerò come Onii-chan?- Ecco. Silenzio distrutto. Dopotutto non so stare troppo tempo in silenzio. È la mia natura, no?
    Avrei sguainato una oka sana … ehm … kabana o katana o come diamine si chiamava?
    Sarei diventata fiera e orgogliosa come lo shinigami che avevo visto nel bosco?
    La cosa era troppo eccitante. Se fosse stato possibile avere una coda, di certo in quel momento stava scodinzolando.
    -Bani-chan la vuoi aprire quella lettera o no?-
    Ah …
    Giusto.
    Non era ancora detto che sarei stata presa. Non l’avevo ancora letta, né aperta.
    Però solo l’idea di averla fra le mie mani mi diede la sensazione che fosse una risposta positiva. Altrimenti che senso aveva mandare insieme alla lettera, un pacco?

    Il pacco.
    Mi fiondai verso quel fagotto, lasciando cadere la lettera e lo scartai come fosse il mio primo regalo di Natale.
    Non appena la vidi, esultai e corsi per tutta la casa. La mia okaa-san cominciò a inseguirmi, sperando che non rompessi di nuovo qualcosa che fosse a lei caro.
    -Sarò come onii-chan! Sarò una shinigami!-
    Speranza vana, ovviamente. Dopo neanche 2 minuti la bambina si scontrò con un armadietto malandato, il quale traballando fece cadere un altro pacchetto, semi aperto.
    -Ora basta Bani-chan! Finirai per farti male sul serio.-
    -Ma … Okaa-san. Sarò Shinigami. Che c’è di male nel farlo sapere al mondo intero?-
    La mia mamma si avvicinò a me dopo aver preso il pacchetto caduto dall’armadio e lo aprì. Era una divisa da Shinigami … però era da uomo. L’avevo riconosciuta perché aveva degli hakama blu come quella di onii-chan. Tuttavia era anche piena di macchie… di sangue.
    -Sai Bani-chan …- aveva uno sguardo davvero triste mentre mi parlava - Capisco come ti senti. Devi capire, però, che essere Shinigami è molto più che un modo per sostituire la noia. Non è un gioco. Sarai costretta ad affrontare varie difficoltà, che spesso il tuo corpo potrebbe non reggere, dovrai allenare molto il tuo gracile corpo e, soprattutto … ucciderai. Ti rendi conto di questo?-
    Guardai la mia mamma con uno sguardo assente e quasi contrariato. Mi allontanai da lei senza proferir parola. Ovviamente lei si girò verso di me e urlò:
    -Usagi Bani, sto parlando con te!-
    Mi girai verso di lei e, dopo averla guardata con occhi pieni di sangue, come non avevo mai osato fare, le dissi:
    -Hai finito?-
    Non volevo essere maleducata nei suoi confronti, ma ero davvero arrabbiata per ciò che aveva detto, mentre teneva quella divisa piena di sangue in mano, che ancora non sapevo di chi fosse, ma in quel momento era per me poco rilevante.
    Che cosa voleva dimostrarmi? Che potevo morire? Beh, notizia dell’ultima ora: ne ero perfettamente consapevole. E, francamente, cosa che lasciava piuttosto sconcertata anche me, mi eccitava ancora di più. La sensazione di fare finalmente qualcosa per me stessa, per diventare più forte, rischiando perfino la mi stessa vita, ma soprattutto per distruggere la noia e la solitudine. Avevo aspettato 110 anni in quel posto malandato e vuoto, periodo durante il quale avevo imparato a essere più fredda verso la dura realtà, ma affrontando ogni singolo momento delle mie giornate con allegria. Non era abbastanza?
    Improvvisamente mi arrivò uno schiaffo forte sulla faccia, seguito subito da un forse abbraccio della mia Okaa-san. Stava piangendo.

    -Messaggio ricevuto. Non morirò. Scusami.- Era da tempo che avevo imparato a non piangere più e quella non sarebbe di certo stata l’occasione per ricominciare. Però avevo compreso di aver perso di vista il fatto che lei fosse preoccupata per me anche se lei non era la mia vera mamma. Non voleva che io facessi la fine di colui che aveva indossato quella divisa.
    -Li spaccherò tutti, vedrai.-
    E subito dopo, nuovamente con il sorriso sulle labbra, corsi a prendere la divisa e la lettera, ancora chiusa. Indossai la divisa con orgoglio. Guardai la mia Okaa-san e la salutai dandole un bacio sulla guancia. Prima di uscire mi parve di sentire la sua voce in sottofondo che diceva:
    -Sei diventata proprio grande, Bani chan-
    Cominciai a saltellare per le strade del Rukongai, impaziente di andare…
    Ehm…
    Andare … dove?
    Ah… la lettera. Giusto.
    “Siamo lieti di annunciarti che la tua richiesta di entrare a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti Spirituali Shin'O, che ti formerà fino a renderti pronto per entrare in quello che difatti è il duro mondo degli Shinigami, è stata ufficialmente convalidata.
    Sei pregato di presentarti domani presso l'ingresso della sede accademica alle ore 9:00 in punto, curandoti di indossare la divisa che ti è stata fatta pervenire insieme alla presente comunicazione.
    Il tuo sensei per il periodo del tuo addestramento sarà Matsumoto Eleanor.”

    Ah! Il grande palazzone color neve. Lo avevo visto molte volte da lontano nella speranza che un giorno potessi entrarci. E finalmente quel giorno era giunto.
    Continuavo a saltellare ultra eccitata chiedendomi come sarebbe stato il mio sensei, chi avrei dovuto uccidere o chi avrei dovuto affrontare.
    Tra un salto e l’altro chiedevo a qualche onii-chan e onee-chan dove fosse l’ingresso della sede accademica. Ci arrivai in pochissimo tempo.
    Fu lì che vidi una figura che indossava una divisa simile alla mia ma di colore nero. Mi avvicinai e le presi la manica con dolcezza, come ero solita fare con le persone sconosciute.
    -Onee-chan, sei una Shinigami anche tu? Sai dov’è …- lessi lentamente il nome sulla lettera – Eleonor onee-chan?

    Non ti ho chiamata onee-chan per quello che c'è scritto nella tua scheda... giuro. Ma Usagi chiama tutti così. :3
     
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19 replies since 29/5/2013, 12:23   271 views
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