Primo Pasto [Magato Hiroe]

Abilità [Divorare Anime]

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  1. ~Yorunoken~
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    Un secondo Garganta si aprì. Avevano compiuto solo pochi passi in quel tunnel d'ombra, ma si erano trovati all'incirca all'ubicazione descritta dal nostro nuovo amico.

    Ci trovavamo sul tetto di un piccolo edificio, probabilmente una villetta monofamiliare, in un bel quartiere residenziale.

    "Ebbene, sai riconoscerla?" Chiesi

    Osservai il nostro nuovo compagno. Seppure possedesse la follia tipica di chi non ha ancora iniziato a sfamarsi, non riuscivo a capire se gli restava ancora un barlume di lucidità. Se così fosse stato, probabilmente, sarebbe stato sufficientemente interessante da farne un mio "allievo" fisso, cosa che si sarebbe ridotta all'accompagnarlo di qua e di là, sfruttandolo come fonte di divertimento.

    Attesi la risposta del "neonato".
     
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  2. kennino89
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    Era incredibile, pensava Magato. La Fame lo stava divorando dall'interno, era come un tarlo che piano piano rosicchiava la sua lucidità, la sua precedente razionalità mirando a lasciarne pressochè un rudere.
    Magato però oltre che essere consumato da quel suo istinto, era da esso anche galvanizzato, si sentiva sicuro, forte, forse felice, pensava.
    Tutta quella situazione e la stranezza di entrare nella distorsione spaziale chiamata Garganta stava completamente assorbendo le residue energie mentali di Magato, sempre più stanche e logore, ma ancora vive.

    Fatti appena pochi passi nell'oscurità, l'altro si fermò nuovamente ed aprì nuovamente quel varco in cui erano entrai, ritrovandosi però proprio al di sopra di quella che lui riconosceva come l'abitazione di Ryuubi. Tante volte vi era entrato, vi aveva alloggiato e si era divertito; spesso era stato il luogo invece dove aveva trovato la pace interiore, almeno momentanea grazie alle delicate cure di Ryuubi.
    E sperava ora diventasse ancora quel luogo di pace, il luogo dove avrebbe sottomesso e dominato la Fame.

    "Ebbene, sai riconoscerla?" chiese l''altro intento a scrutare le vicinanze e a controllare i movimenti di Magato come si fa con un bambino al parco giochi.

    Certamente sì...mormorò Magato in preda all'eccitazioneLa casa è proprio questa..... e fece una lunga pausa.
    Le nuove emozioni infatti lo stavano travolgendo nuovamente, in ondate sempre più forti, sempre più possenti e difficili da contrastare, la Fame si stava scatenando.

    Ho una fame terribile....disse allora a quello che ormai aveva assunto mentalmente come suo insegnante, sempre si possa definire tale. Forse questa idea nasceva dal fatto che era stato lui ad iniziarlo a questa nuova vita, ed era lui ad accompagnarlo in questi primi passi. Una sorta di imprinting,insomma.

    Posso sfogarla?? chiese allora voluttuoso il NeoHollow.
     
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  3. ~Yorunoken~
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    "Ma certo" dissi con una voce carica di struggente dolcezza al mio nuovo giocattolino. Era sempre divertente, osservare con sadico interesse la "fame" di un nuovo arrivato. La perdita del cuore, soprattutto all'inizio, era un male insopportabile, e la fame così forte da far perdere completamente il senno.

    Per questo il primo istinto dei nuovi Hollow era sempre quello di andare dalle persone che maggiormente avevano riempito il loro cuore in vita, nella speranza che avrebbero riempito quel buco anche nella morte.

    Il primo pasto serviva a far giungere l'hollow alla consapevolezza che tale fame è impossibile da placare, essa ci accompagna costantemente, perfino quando diventiamo dei Vasto Lorde, persino quando ci togliamo la maschera. Anche se a un certo punto diventa diversa, quando iniziamo a evolverci, essa diventa dapprima il significato stesso della nostra evoluzione, quando poi la completiamo, essa rimane sotto un continuo impulso a cercare scontri, combattimenti, a sfogare la propria forza, la fame diventa fame di emozioni complesse...

    Mi misi in disparte, lasciando che il mio nuovo amichetto si divertisse come meglio credeva...
     
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  4. kennino89
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    "Ma certo" rispose subito l'altro con fare volutamente simil-pedagogico, come se quella azione avesse permesso alla giovane creatura dal nome Magato di poter giovare ad entrambi.
    E così come si fa con un bimbo, attraverso i gesti e i comportamenti lui dirigeva Magato, lo spingeva a saziarsi, a cercare di debellare quel sentimento che gli cresceva dentro come un mostro, quella Fame.

    Magato, poi, non aspettava altro.

    Non si fermò neanche un attimo a pensare al tono quasi canzonatorio con il quale gli era stato dato il permesso di agire, non si fermò mai a ragionare sulle possibili conseguenze di quel gesto, non esitò nemmeno un secondo.
    Era un fascio di muscoli scattanti che al permesso balzarono pronti a fare ciò per cui erano stati creati:uccidere. Semplicemente uccidere.

    La Fame spingeva Magato al rischio, all'aperto scontro, ad un agire sconsiderato e brutale, ma la traccia di razionalità che ancora animava il suo cervello gli impedì di scatenarsi in tutta la sua bruta irruenza, a lasciarsi completamete andare. Non sapeva perchè ma sentiva che sarebbe stato pericoloso farlo, pensava Magato.

    E così, unendo la componente istintiva a quella vaga traccia di ragione era nata la fiera cacciatrice.

    Questo pericoloso animale si avvicinò prudentemente e silenziosamente nonostante la mole enorme alla finestra lasciata leggermente socchiusa in quella afosa giornata primaverile che oramai già sapeva d'estate. L'attenzione con il quale compiva questi atti Magato era pari solo alla brutalità della Fame e di come l'avrebbe scaricata una volta riuscito a raggiungere Ryuubi.

    Ryuubi, l'unico essere umano probabilente oltra ai suoi genitori a cui si era mai legato. L'unica persona che non provasse pregiudizi nei suoi confronti, che non lo temesse o deridesse, l'unica che non l'aveva mai giudicato.
    Fino al giorno in cui negò l'amore di Magato.
    Ciò nonostante era l'unica persona per lui, l'unica che avesse avuto vicino, l'unica che aveva legato al cuore. L'unica che poteva riempire quella voragine dentro di lui, pensava.

    Una volta entrato attraverso la finestra con non poche dificoltà per via della sua possanza Magato si aggirò per l'ingressino che tante volte aveva percorso nella sua vecchia forma umana, che oramai sembrava solo un vecchio ricordo.
    Percorreva con passi sicuri il corridoio il neohollow ben coscente di dove si doveva recare; il suo stato mentale era sempre più agitato, sia dalla conoscenza di quello che stava per fare, sia dal desiderio incontenibile e forse inspiegabile di farlo.
    Era tanto che non vedeva Ryuubi, era tanto che la desiderava. E ora l'avrebbe avuta.

    Con pochi altri pochi passi sicuri si avvicinò alla stanza in fondo al corridoio che aveva imboccato fino ad essergli di fronte.
    Quella porta che sempre aveva desiderato superare per raggiungere il talamo venne allora aperta, si spalancò davanti a lui e con essa si spalancò la struggente e desiderata visione di Ryuubi addormentata.

    L'oggetto del desiderio carnale era lì.
    L'oggetto della Fame era lì.
    L'oggetto della furia omicida di Magato, era lì.

    Magato allora abbandonò tutta la calma che era riuscito a dominarlo fino a quel punto per lasciarsi beare di quell'istinto bieco e ferino che oramai ne aveva gonfiato l'ego, per poter finalmente raggiungere l'adorato oggetto con peccaminosa voglia.

    L'unica cosa che faceva e che desiderava in quel momento era divorare, colpire e ancora divorare. Null'altro.
    Con una violenza e una brutalità inaudità si fiondò verso il letto dove giaceva la sua fiamma e si accanì su di essa con morsi e graffi. La sua mole era spropositata rispetto a quello di una semplice umana ciò nonstante la cattiveria con cui i colpi vennero portati era impressionante, il desiderio di cibarsi di lei, di unirsi a lei nella maniera più intima e profonda agitava talmente tanto Magato che non gli faceva rendere conto della cattiveria con cui portava i colpi.

    Fu solo dopo alcuni secondi che Magato si riebbe e tornò in sè a guardare cosa aveva prodotto la sua furia, osservata anche dal maestro che lo avea accompagnato in quelle tenebre oscure.

    SPOILER (click to view)
    Statistiche Combattimento:

    Stato mentale: Instabile, alterna fasi di euforia omicida ad attimi di lucidità razionale
    Stato Fisico: Illeso
    Ferite: //

    Azioni Svolte: 3 attacchi (2 attacchi morsi + 1 artigliata)
    Slot usati: 3/3 (1 combo)

    Reiatsu disponibile: 30/30
    Tecniche Usate: //
     
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  5. ~Yorunoken~
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    Una sensazione, era come se ci fosse "qualcosa" lì, qualcosa che la ragazza stentava a vedere. Non poteva essere sicura, ma era come se nell'aria ci fosse una "turbolenza", un oggetto che seppur grosso era quasi del tutto invisibile. Forse per la "connessione preferenziale" che i due avevano sempre avuto, la ragazza era consapevole della presenza di quel "mostro".

    In un primo istante rimase immobile, paralizzata dall'orrore per quanto stava "vedendo". Quindi, appena vide un brusco movimento sopra di se scappò di lato, e il primo attacco la graffò sulla schiena, causandole gran dolore, ma non eccessivo da impedirle di darsi alla fuga.


    Normalmente gli esseri umani non potevano vederci, ma pareva che quella ragazza avesse un legame particolare con quell'uomo, forse poteva vederlo come "residuo" della sua vecchia forma viva.

    Fatto sta che ora correva a perdifiato, tentando di allontanarsi il più possibile da quel mostro. Attraversò la casa, per uscire dalla porta e mettersi a correre, in pigiama, in mezzo alla strada. Non capiva cosa stava accadendo, ma sapeva solo una cosa, doveva scappare da lì, più velocemente possibile.

    SPOILER (click to view)
    Il tuo post era ottimo, e nel caso avessi dovuto fronteggiare più di un nemico saresti indubbiamente riuscito a sopraffarlo, ma non vorrai finire il tuo allenamento così presto vero? *;..;*
     
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  6. kennino89
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    Rumore di stracci che si squarciano.
    Di lenzuola strappate.
    Un gemito.

    Ecco cosa riusciva a sentire nel bel mezzo del suo furioso attacco omicida Magato. Null'altro.
    Era quindi un bel problema.
    Non riusciva a sentire il sordo rumore che avrebbe dovuto fare la cassa toracica umana colpita da uno di quei colpi inumani e il suo spezzarsi, non riusciva a sentire il dolce rumore di ossa che si incrinano e rompono, che si spezzano, non riusciva in alcuna maniera a sentire grida di dolore, di disperazione.
    Non sentiva l'aria piena del metallico odore del sangue, quell'alacre odore che aveva conosciuto bene da vivo e che ora bramava da morto, non riusciva a percepire il calore di esso, il suo tepore. Non c'era neanche alcuna traccia di viscere, che avrebbero dovuto rivelare la riuscita di uno dei colpi che aveva fatto piombare con veemenza sul letto.

    Solo un lieve gemito soffocato tra le leggere piume svolazzanti nell'aria.
    E un rumore di passi.
    Veloci e leggeri passi che invadevano il silenzio della notte erano poi comparsi subito dopo l'attacco fallito di Magato.

    Era stato scoperto, e ora lei stava fuggendo da lui, pensava Magato. Ancora, pensava.
    Si stava rifiutando nuovamente come aveva già fatto tempo prima di unirsi a lui, di renderlo felice, pensava Magato. Di completarlo, pensava.
    Ma questa volta lui era diverso, era un nuovo Magato, non se la sarebbe lasciata sfuggire. Era pronto a tutto per coronare il suo fervente desiderio di porre fine a quel vuoto interiore, pronto a tutto per saziare la Fame, che lo stava comandando a quella azione.

    E allora si lasciò comandare da Essa, dall'istinto più naturale e bestiale. Si lasciò andare alla Fame che lo condusse verso quello a cui anelava tanto intensamente.
    In un attimo fu nuovamente ritto sulle sue gambe e scattò all'inseguimento di quel rumore cadenzato di piedi nudi sul legno che pervadeva la fresca aria e che lo conduceva attraverso la casa che aveva desiderato divenisse sua, che in cui erano rilegati i suoi desideri più profondi fino a che non arrivò all'uscio posto in maniera diametralmente opposta alla camera.
    Bastarono pochi passi per attraversarla, così come bastarono pochi dettagli a ricordargli cosa aveva vissuto lì, che emozioni intense aveva provato in quel luogo e come erano state stroncate in quella villetta. Bastarono questi semplici sentimenti, il ricordo di quelli che aveva provato a far aumentare grandiosamente la Fame che oramai lo stava sconvolgendo interiormente quasi alla follia, per fare crescere quel lato istintivo che stava provando a controllare per cedere completamente ad esso.

    Aumentò allora la velocità dei suoi passi, oramai il desiderio provocato dalle rimembranze era troppo forte per essere taciuto e sottomesso, oramai a Magato importava solo soddisfare quel vuoto interiore, nulla più. Scese quindi in strada e con pochi passi fu sulla sua preda, sulla tanto desiderata preda, pronto finalmente a soddisfare il sentimento che lo pervadeva, pronto all'atto finale.

    Ryuubi era sempre bellissima, anche in quel momento della notte era riuscito Magato a coglierne i sottili e delicati lineamenti, riusciva a sentire il suo profumo che più volte lo aveva inebriato da vivo, che lo aveva sempre affascinato.
    Ora misto a quell'odore c'era il dolce profumo del sangue che fuoriusciva dalla ferita che gli aveva provocato in camera da letto sulla schiena, un fragranza che ubriacava i suoi sensi di voluttuose visioni e pensieri perversi.

    E fu quando la Fame raggiunse il culmine, quando fu completamente estasiato da queste sensazioni che Magato scagliò il suo attacco, quello che desiderava fosse l'ultimo attacco, abbattendo una possente artigliata sul piccolo e scattante corpo femminile di Ryuubi. Era in uno sull'orlo del baratro della follia quando portò questo attacco, oramai le emozioni che lo avevano pervaso gli offuscavano il pensiero, gli impedivano di ragionare.

    Il pensiero era solo uno: Fame.


    SPOILER (click to view)
    Speravo di evolvermi molto velocemente u.u ... no comunque tranquillo me lo aspettavo un po'....

    Statistiche Combattimento:

    Stato mentale: Orlo del baratro,il lato razionale è oramai sottomesso a quello istintivo, alla fame
    Stato Fisico: Illeso
    Ferite: //

    Azioni Svolte: 2 movimento +1 attacco ( 1 artigliata)
    Slot usati: 3/3 (1 combo)

    Reiatsu disponibile: 30/30
    Tecniche Usate: //
     
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  7. ~Yorunoken~
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    Il colpo del mostro andò a segno, anche se la ragazza sembrò riuscire a scansarsi all'ultimo momento. Nonostante ciò, il possente artiglio che nella sua foga Magato le portò, la colpì a una gamba, quasi mozzandola, cosa che la fece cadere a terra, in mezzo alla strada.

    Inoltre, in un certo qual modo, sembrava aver riconosciuto il suo aggressore. Anche se non lo riconosceva distintamente, riusciva comunque a percepire un'immagine offuscata di quel colossale essere, e sembrava aver capito a chi appartenesse. Il suo odore, i suoi movimenti...

    "Magato...Magato" Piangeva gemendo "Ti ho trattato male, e ora torni come spirito a vendicarti? Ti prego Magato...Anche se ti ho rifiutato, non ho smesso un istante di amarti...Ti prego..." Mormorava, in un pianto sommesso...

    Il neohollow sarebbe riuscito a trovare la forza per nutrirsi di lei? O sarebbe stato vinto da quelle flebili e inutili emozioni?
     
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  8. kennino89
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    Questa volta il colpo portato andò a segno.
    Il rumore di osso fratturato risuonò dolcemente nelle orecchie e nel cervello di Magato, il sangue finalmente scorreva copioso, finalmente lei aveva smesso di scappargli, pensava.

    Quando si era scagliato su di lei Ryuubi era riuscita solamente in una leggera schivata laterale, il giusto per non morire sul colpo ma non abbastanza per uscirne indenne. Anzi, le era stata quasi recisa la gamba destra, e ora si strascicava sul duro asfalto in un vano tentativo di continuare la fuga.

    Magato rise di quella situazione, ora la sua posizione era sicura, non sarebbe potuta sfuggirgli, ma anzi lei era costretta ai suoi piedi, in una sottomissione involontaria che però riempiva l'ego di lui.
    Ora era sua, pensava Magato, era finalemente giunto l'attimo di congiungersi a lei, pensava, di farla totalmente sua.
    E così si avvicinò per concludere l'opera che aveva iniziato, l'opera di cui si stava beando e che era giunta alla sua conclusione.

    "Magato...Magato" interruppe però la disperata e flebile voce di Ryuubi ora sconvolta dalle lacrime e dalla disperazione "Ti ho trattato male, e ora torni come spirito a vendicarti? Ti prego Magato...Anche se ti ho rifiutato, non ho smesso un istante di amarti...Ti prego..."

    Magato si era fermato per ascoltare quello che la sua amata aveva da dirgli, per godere ancora una volta del suo suono, della musicalità e della delicatezza delle parole che fuoriuscivano dal suo petto ansante.
    In particolare gli risuonava nella mente il dittico finale tanto sentito quanto disperato, tanto forte quanto semplice...."Ti prego" aveva scongiurato lei spassionatamente, senza falsità alcuna.
    Ti prego.

    Dalla maschera allora Magato la osservò lì sdraiata e sanguinante, la osservò mentre aspettava sconsolata il verdetto, sperando e credendo che le sue parole avessero toccato i sentimenti più profondi di Magato.
    E così era stato.
    Lui si era infatti fermato proprio quando stava per concludere il suo "lavoro", proprio quando il cervello aveva ordinato ai muscoli di entrare in tensione per scagliare il vero ed ultimo attacco. Si era bloccato, si era trattenuto.

    La Fame era sì forte, pensava Magato, ma non quanto questo mio amore, pensava. Essa non può comandarmi , pensava. Doveva cedersi all'amore, non allaa gola, pensava.

    Ma alla fine cos' è la gola se non l'esasperazione del sentimento amoroso? pensava. Cos'è se non la forma assoluta di passione bruciante questa Fame, cos'è se non l'apice delle sensazioni percettive ed interiori che mi colmano l'animo? pensava.

    Solo soddisfando Essa dimostrerò il mio completo amore; solo l'unione completa dei nostri spiriti calmerà l'intensità di questo sentimenti, solo questo devo fare, pensava. Devo solo cederle.

    E così fu.
     
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  9. ~Yorunoken~
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    Le mie labbra si curvarono appena. V'era stato un istante di titubanza nelle azioni del neonato, era tipico, se i nostri cari tentavano di convincerci a desistere. Ma subito quella terribile fame prendeva il sopravvento, e nella mente compariva sempre lo stesso ragionamento.

    "Mi hai amato in vita, e quale modo migliore per dimostrare il tuo amore quello di saziarmi, ora che sono morto?"

    Gli artigli dell'essere calarono sulla donna, squartandola brutalmente. Uno spirito si distaccò dal corpo, una catena fuoriusciva dal suo petto, spezzata.

    Ora doveva completare il suo atto, renderlo definitivo. L'aveva uccisa, e adesso doveva cibarsi della sua anima. Solo così avrebbe capito qual'era il vero destino della nostra gente, avrebbe finalmente capito...
     
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  10. kennino89
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    L'artiglio era stato calato con veemenza sul corpo inerme e ferito della donna supplicante. Si era abbattuto su di lei 1, 2, 3 volte, sempre con maggiore forza, sempre con maggiore rabbia, sempre con maggiore consapevolezza.
    Magato infatti stava tornando ad avere il controllo di sè: quella rabbia ferina che lo aveva posseduto, quella furia, quelle emozioni animalesche oramai stavano venendo controllate dal suo Ego, dalla sua personalità, dlla sua ragione. Stava infatti trovando una "pace", sempre si possa definire tale, all'interno di quella sua tormentata forma, ora stava appiattendo le differenze, i contrasti interni.

    Stava diventando Hollow anche dentro.

    La Fame era stata accettata, era stata accolta, ma ad essa ora si era unita una maggiore consapevolezzza di sè, della propria interiorit nata dalla residua razionalità di Magato.

    Dopo aver sventrato il suo amore, dopo averlo distrutto in un atto a metà tra il passionale e la Fame, dopo aver distrutto il suo più grande legame al vecchio Magato, vide l'incorrotta e pura anima di Ryuubi uscire da quel suo involucro materiale.

    Involucro che sembrava gretto e meschino, al confronto con la candida purezza di quella visione, pensava Magato, un involucro indegno per la magnificenza della Amata in quella visione, pensava.
    La visione di quel'anima fresca, rivelata grazie al suo brutale atto, il godere di quello poichè gli aveva dato la possibilità di godere di quegli istanti sconvolsero e turbarono l'animo del NeoHollow profondamente, lo scossero alle fondamenta come un terremoto.
    La visione era irresistibile, pensava.

    In un gesto atavico per quella razza di cui era appena entrato a fare parte Magato afferrò l'anima di Ryuubi, che attraverso una catena simile a quella che aveva riscoperto al suo "risveglio" era legata fortemente e saldamente al terreno forse in segno del forte legame alla vita di Ryuubi, della voglia di sopravvivere, di rimanere ancorati ancora un po' alla vita, di rimanere ancorati a quel mondo, pensava Magato.
    E così come nell'atto sessuale, così come tra due amanti, dopo averla stretta a sè in uno sconsolato e passionale abbraccio Magato si scatenò al fine di unire per l'eternità le due anime.

    L'atto era sentito dall' Hollow come una coronazione, il raggiungimento di una felicità tanto anelata e sperata che sembrava essere divenuta oramai impossibile.
    Mentre straziava il corpo spirituale di Ryuubi, mentre ne ingollava pezzi a grossi bocconi, mentre soddisfava la sua fame a Magato sembrava di riuscire a sconfiggere quello stato di tristezza che da sempre lo sconvolgeva e che era stato amplificato dalla trasformazione, gli sembrava di poterlo cancellare.

    Ma al termine del pasto capì che quel sentimento era connaturato in lui e in qualsiasi altro essere, non poteva essere sconfitto, non era combattibile perchè sennò si rischiava di essere distrutti dalla sua forza, era arrivato a pensare Magato, ma era in attenuabile, era contrastabile, pensava.
    Attraverso la soddisfazione della Fame, pensava.
    Essa era quindi non una maledizione di quella nuova natura, non era agente di sconforto e perdizione come all'inizio aveva ritenuto Magato, ma era agnete di Redenzione, era la Salvezza.

    L'unica Salvezza.
    La sola possibile per lui, se non altro.
    L'unica Risposta
    , pensava Magato.
     
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  11. ~Yorunoken~
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    Mentre le grosse fauci del mostro si chiudevano intorno al corpo della sua vittima, dilaniandola, nutrendosene, rendendola parte di sé, pian piano egli acquisiva la consapevolezza, il significato di quella maledizione che per sempre ci accompagnerà nella nostra esistenza.

    La fame, che mai può essere saziata.

    Ma anche una volta giunti a questa consapevolezza non si poteva fare nulla per modificare il proprio destino. La fame è la nostra maledizione, e resterà per sempre impressa in noi, senza che mai possiamo far nulla per placarla, ma facendoci sempre guidare da essa nelle nostre azioni.

    Osservavo il mio nuovo amichetto, mentre giungeva a tali conclusioni. Sarebbe stato capace di accoglierle, di farle sue? Solo il tempo avrebbe potuto dimostrarlo, ma ora rimaneva, prima di salutarci, l'ultima prova.

    Con uno schiocco di dita feci sì che un Garganta si aprisse dietro di me, facendo poi cenno a Magato di seguirmi.

    "Avanti, c'è un'ultima cosa che ti devo insegnare" dissi con espressione malvagia.

    CITAZIONE
    Guadagni 3 punti exp + Avilità "Divorare Anime" liv 1. Scrivi un post conclusivo ;)

     
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  12. kennino89
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    Le fauci si chiudevano aprivano velocemente sull'entità spirituale di Ryuubi, con sempre maggiore avidità, sempre maggiore celerità. Era come il raggiungere un obbiettivo da tempo agognato e per il quale si era faticato tanto e che ora era lì, a portata di mano.
    E così come si prova a godere di qualcosa da tempo anelato ma alla fine si finisce sempre per consumarlo in un attimo e desiderarne nuovamente così accadde anche per Magato; egli infatti aveva ceduto totalmente sè stesso alla sua nuova natura famelica, era caduto sotto l'impulso della Fame e nonostante provasse a combattere il crescente senso di oppressione che aumentava dopo ogni morso, esso si faceva via via più intenso, più devastante ed opprimente.

    Egli sentiva sì la beatitudine che provava in quell'attimo, mentre ingollava grossi tranci spirituali della sua amata, ma riusciva anche a sentire il profondo senso di incompletezza che lo pervadeva l'istante subito successivo, il senso di vuoto, il senso della Fame.
    Un sentimento che mano a mano egli capiva essere connaturato alla sua nuova natura, alla sua nuova essenza e che era il particolare caratterizzante di essa, un sentimento che egli capiva sempre più essere allo stesso tempo impulso vitale irresistibile ma anche causa della sua futura morte, un sentimento che egli oramai aveva capito essere divenuto suo per sempre, unito a lui finchè morte non li separi. Amen.
    Era quindi così pervenuto ad una nuova forma di coscienza di sè, ad un nuovo grado di sapienza propria di pochi eletti.

    Nel frattempo lo straniero lo stava studiando profondamente e profondamente compiaciuto vedeva Magato trarre queste conclusioni dal suo modo di comportarsi, di agire. Egli lo analizzava in profondità e, in maniera un po' perversa, godeva della nuova coscienza a cui perveniva il NeoHollow.
    Oramai convinto che gli si fossero aperti gli occhi l'iniziatore di Magato con un sonoro schioccare di dita fece tornare in sè, per quanto possibile, il NeoHollow che aveva concluso il suo lauto banchetto e si rivolse a lui:
    "Avanti, c'è un'ultima cosa che ti devo insegnare".
    Con un rapido gesto nel frattempo aveva di nuovo aperto quel varco spazio temporale, quel lugubre corridoio che già prima avevano attraversato e fece segno a Magato di seguirlo al suo interno e così come un giovane allievo dà ascolto al suo maestro, così Magato fece con lo straniero.

    Lo seguì per imparare ancora di sè e della sua nuova realtà, per divenire sempre più conscio di sè, per crescere e compiere i primi passi in quela sua nuova perversa natura, pensava Magato,
    per poi farla conoscere anche ad esso forse, pensava, per seguire il diktat della Fame.
     
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11 replies since 7/4/2008, 20:49   127 views
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