And the flames always take me

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    Corsi seguendo le fiamme senza pensarci. Rincorsa dal fuoco, come fosse vivo...E non lo è? L'ho sempre considerato tale, come un entità a parte. Un elemento a sè, indomabile, difficile da estinguere..Avrei sempre voluto essere come lui, e tra poco sarei morta forse nel modo più doloroso che conoscessi, ma anche il più affascinante. Un bel modo per ricordarmi: tra le fiamme e tra i miei due amanti.
    I miei piedi nudi sentivano ancora il freddo marmoreo del pavimento, una sensazione squisitamente piacevole nonostante i brividi che solitamente mi faceva sentire lungo la schiena. Indossavo una lunga camicia da notte candida, sembravo un angelo...I capelli sciolti con i boccoli che mi carezzavano le spalle.
    Arrivai alle grandi scale e alzai lo sguardo in cerca di una via di fuga, e vidi lui: il mio signore che mi guardava con aria preoccupata e mi tendeva le mani come a invitarmi a salire e fuggire con lui. Mi aveva sempre protetta, anche allora mi sentii al sicuro nonostante non lo fossi. E feci un passo avanti, che però fu lento rispetto alle lingue di fuoco che stavano bruciando il tappeto rosso seguendo gli scalini.
    Istinto di sopravvivenza lo chiamano, tornai un poco indietro istintivamente. E' incredibile, si può anche voler morire con tutto se stessi, ma il corpo e la ragione si ribellano.

    Sentii una vampata di caldo che mi fece respirare a pieni polmoni la paura che dilagava nella camera. Mi girai e vidi il fuoco, alto, a fare da cornice alla splendida figura del conte che cercava di farsi strada gridando il mio nome per salvarmi.
    Chiusi gli occhi accecata da tutto e portando una mano davanti al viso come a proteggermi dal calore..il cuore batteva fortissimo, mi martellava nel petto e finalmente mi resi conto che non ce l'avrei fatta.
    Forse prima, se avessi tentato di salire subito le scale...Ma era troppo tardi ora.
    Mi scese una lacrima di terrore vero e proprio mentre decisi di alzare di nuovo lo sguardo verso Mateus, come a voler catturare la sua immagine per sempre.
    Per sempre...sarebbe durato ben poco.
    Ci sarebbe stato il paradiso per me? Assolutamente no. Pensai di essere già all'inferno con quel fuoco, e che comunque presto ci sarei stata davvero.
    Non mi pentii della mia vita, mi ero divertita...era stato bello.
    Ma ad un tratto i pensieri si bloccarono, fermati dall'immenso dolore che provai al sentire la mia carne scottare per poi bruciarsi.
    Gridai e gridai finchè non ebbi più voce. Il dolore mi impediva persino di svenire.
    Sperai di morire presto...
    Mi lasciai cadere per terra e poi, dalle fiamme, passai al buio.

     
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  2. ~Sargo
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    Le fauci del garganta si spalancarono sul quel mondo, straziando quella che era una splendida notte stellata. Era un tumore, un cancro, una distorsione, qualcosa che non aveva a che fare con quella realtà. Lo squarcio si richiuse vomitando su quel cielo un'ombra, niente di più. Un bagliore rosso iniziò velocemente a rischiarare il cielo. Non era quella sfera immortale e fiammeggiante, no, la luna era ancora alta, una falce perfetta, bellissima. Era qualcosa di artificiale che provocava quel bagliore, qualcosa di umano, una villa che rapidamente stava venendo ingoiata dalle fiamme.

    L'intruso troneggiava sulla villa ammirando il sublime spettacolo. Era venuto in cerca di qualcosa ed era arrivato al momento più propizio.



    Le fiamme avvolsero la candida pelle d'avorio della splendida damigella, la coronarono per un secondo, rendendola simile alla regina dell'inferno. Quella visione durò solo un secondo, la pelle un tempo liscia e profumata stava assumendo una tonalità rossiccia, incominciò a staccarsi e a rattrappirsi diventando più simile alla pergamena. Il sangue sgorgava da ogni poro raggrumandosi all'istante per il calore, i capelli caddero e presero fuoco lasciando solo una mummia nelle fiamme. Solo i suoi meravigliosi occhi, quelli che avevano rapito tanti cuori, che avevano istillato il desiderio nei più virtuosi e respinto la passione dei più intraprendenti, solo quelli avevano ancora quella luce, quella luce di vita. Una morte lenta, dolorosa ma soprattutto sublime, questo stava pensando l'osservatore, sorridendo compiaciuto.

    Una mano delicata accarezzò il viso della giovane che ancora stava soffrendo dentro quel corpo. Il contatto fu dolce, delicato, divenne per un istante bramoso. Non era il caro conte, quello ormai era fuggito lasciandola al suo atroce destino, era qualcun'altro, qualcuno che stava godendo immensamente fra quelle fiamme.
     
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    Una carezza sul viso mi sembrò di sentire...ma non ci feci troppo caso nello stato in cui ero. Temetti di impazzire...non avevo più voce per gridare, non sentivo più niente credo. Come essere immersa nel ghiaccio, la pelle piena di spilli che ti pungono...ghiaccio o fuoco? Non capivo più niente.
    Gli occhi non erano serrati, non vedevo comunque. Erano già bruciati? E il mio cuore? La cosa più preziosa che avevo, non c'era più? Non lo sentivo battere eppure stavo ancora pensando seppur in maniera frammentaria. Ero ancora viva. Forse morii più a causa del fumo...Non riuscivo a respirare. I polmoni aricavano anidride carbonica e l'ossigeno ormai era finito.
    Mi girava la testa forte. Non riuscivo a muovermi, troppo dolore!
    Smisi di lottare con la mente e col corpo. Esalai l'ultimo debole respiro. Un sussurro che nessuno avrebbe sentito..

    *Non voglio..morire..*


    Eppure fino a pochi istanti prima pregavo un Dio qualsiasi perchè venisse ad uccidermi e porre fine alle mie sofferenze!
    Oh vita grama, meritavo davvero quella fine? La meritavano gli altri quello sì. Le persone corrotte che mi avevano indotta a peccare. Se solo avessi avuto un'altra possibilità, oh come gliel'avrei fatta pagare.
    Era troppo tardi persino per un ultimo moto di rabbia. Il mio corpo smise di essere vivo. Persi il calore umano ma nessuno sembrò venirmi a salvare da quelle fiamme. Che fosse quello l'inferno? Vivere in eternità la propria morte?
    Cercai di alzarmi...non vedevo più il conte, nè il mio signore.
    Non ricordai però come si facesse a muovere gli arti. Il cervello forse se n'era dimenticato. O la memoria? Beh era uguale...
    Qualcosa mi provocava dolore al petto. Non abbassai lo sguardo.. mi avevano sempre insegnato a tener alta la testa davanti a tutto e tutti. Poi non mi interessava...ero morta e di questo ne ero convinta. Avevo perso tutto e non mi rimaneva niente. Non ebbi più nemmeno paura...
    Cos'è questa, se non la preoccupazione di soffrire o di perder qualcuno? Non ne avevo più motivo.

     
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  4. ~Sargo
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    Catene si intrecciarono attorno al corpo della giovane, o meglio, attorno alla sua anima. Erano sgorgate dal suo petto, in mezzo ai sui candidi seni. Quasi tutta l'area ora era aggrovigliata. Le catene dell'anima. Una morte traumatica, il modo migliore per generare uno spirito del territorio. La fanciulla mostrò la sua superbia, non abbassando neanche lo sguardo a guardare ciò che la inchiodava a quel luogo. Gli piaceva, era affascinante, aveva un carattere intrigante, era indubbiamente il soggetto adatto.

    Lo spirito maligno si manifestò, calando lentamente davanti alla ragazza. Discese dall'alto come un angelo, mostrando però le effigi di un signore degli inferi. Le sue zampe artigliate toccarono il pavimento, lasciando che i ticchettii delle unghie risuonassero nella vila dove velocemente stava calando il silenzio. Fece un teatrale inchino nei confronti dell'anima e sorrise. Era difficile definire una tale espressione, aveva una maschera simile alla testa di un'aquila, incurvò il becco forse, impossibile da comprendere.

    L'essere parlò con voce melliflua "Benvenuta, ti aspettavo..ti ringrazio per avermi fatto assaporare il momento della tua morte al suo culmine, è stato qualcosa di..inebriante.."
     
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    Qualcosa poi le fece davvero aprire gli occhi...una voce e una figura.
    Lo osservai non con espressione sorpresa; o almeno, gli occhi non mi tradivano. Ma socchiusi le labbra e rimasi inizialmente in silenzio.
    Sembrava un essere temibile, ma il tono seppur non gentile, non tradiva intenti malvagi.
    Alle sue parole aggrottòai la sopracciglia nonostante non fossi del tutto cosciente del mio aspetto...avevo ancora i lunghi boccoli? e la pelle candida? Avevo paura forse a guardarmi, quindi rimasi con lo sguardo fisso su di lui. Irritata.
    Mi guardai attorno...c'era silenzio ora anche se non sapevo dire di preciso quand'era calato...

    "Non sono sempre stata qui? Benvenuta dove?"


    Tralasciai il fatto che non ci trovavo niente di inebriante nel veder morire qualcuno. Al momento ero più interessata ad avere maggiori informazioni.
    Non gli chiesi nemmeno chi era: pensai fosse un dio della morte. Non un angelo, no...non lo deducevo dall'aspetto ma sinceramente come detto in precedenza ero convinta fossi finita all'inferno. Forse lo abitavano altri tipi di angeli...eppure mi diceva "benvenuta" e non "seguimi". Che fossi già arrivata? Ma niente sembrava cambiato.

    "Tsz..avrei voluto assaporare il tuo di momento..."


    Aggiunsi senza trattenermi..Come sempre alla fine dicevo sempre ciò che pensavo..inoltre non era certo il momento di pensare alle conseguenze.
    Provai ad alzarmi di nuovo...Non mi piaceva osservarlo al basso verso l'alto. Mi faceva sentire inferiore.
     
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  6. ~Sargo
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    "Dove..non fare domande stupide cara, benvenuta alla tua nuova vita..siamo ancora nel tuo mondo cosa credi?..guardati intorno..ormai ci circonda lo scheletro di quella che era la villa.. Guardò sprezzante la creatura, senza chinare il volto. Indubbiamente un bel caratterino, non c'era altro da dire. Provò persino ad alzarsi, il suo orgoglio non le permetteva di restare al cospetto del demone. Le catene tintinnarono e lei fu ricacciata a terra con uno strattone."Non ti consiglio di agitarti, quella catena fa un male atroce, non vorrai mica strappartela da quel bel petto..rovinerebbe molto la vista sai?..mi piace il tuo caratterino, sei una donna forte, infida..sisi, devo dire che sarai un soggetto divertente..immagino tu voglia sapere qualcosina di più.." La creaturà terminò il discorso con un ghigno. Chiuse la sua mano artigliata attorno alla catena, vicino al petto della giovane. Strattonò più volte, sapendo del dolore che le avrebbe provocato.
     
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    Mi guardai di nuovo attorno per poi tornare con lo sguardo a lui...Beh non mi si prospettava una bella vita dopo la morte, a quanto vedevo. E quanto aveva ragione quell'essere, sentivo il dolore come fosse parte di sì...Mi portai le mani al petto tastando la catena. Già ad alzarsi tirandola appenami aveva fatto troppo male.
    Stavo per rispondere che sì, naturalmente volevo saperne di più, quando quel demone strattonò la catena più volte.
    Gridai di dolore guardandolo con odio. Perchè mi faceva questo?

    "C-Cosa vuoi? Smettila! Se sei qui per spiegarmi, spiega! Questa...catena..."


    Per la prima volta la guardai...non mi piaceva. Mi sentivo terribilmente confusa. La tenni con tutte e due le mani cercando di evitare altro dolore se la creatura avesse deciso di tirarla di nuovo...Respiravo a fatica, se quello era respirare.

    *Devo forse convincerlo a parlare o a lasciarmi andare? Forse lui può togliermi questa catena...*


    E per chi stavo soffrendo così?? Per quegli stupidi, stupidissimi umani ancora vivi! Da quel che avevo capito mi era stata data un'altra opportunità...se solo avessi potuto rivederli.. Quel conte. Maledizione volevo fargliela pagare. E anche a tutti gli altri, a chi non conoscevo. Gli uomini deboli e perfidi. Schifosi piccoli uomini.
    Ma al momento mi sentivo ben piccola anche io..

    "Liberami da questa catena..."


    Chiesi in tono malinconico e capriccioso...
     
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  8. ~Sargo
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    Il grottesco umanoide scoppiò in una risata maliziosa facendo schioccare il becco rapace. "Sei proprio una delizia..fai pure i capricci in questa situazione, solo la tua forma fisica contraddice la tua vera natura, non c'è che dire.." La mano sinuosa inizio a giocherellare all'attaccatura della catena. Strattonò leggermente, il tanto che bastava a farla soffrire. Lei non poteva neanche sperare di resistere alla sua forza, era solo un moscerino. Questo lo divertiva ancora di più. Finalmente si decise, l'avrebbe fatta soffrire per molto tempo. Le poso delicatamente la mano sinistra vicino al collo mentre con la destra "strappava" letteralmente la catena. Lo fece nel modo più lento e doloroso possibile, voleva sentirla invocare e implorare. Alla fine diede un ultimo strattone lasciando un foro nel suo petto. Presto sarebbe rinata.
     
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    Non capii bene cosa intendesse quindi non gli risposi sfidandolo però con lo sguardo. Sentivo di odiarlo sebbene in un certo senso era l'unica creatura che mi aveva soccorso.
    Si avvicinò e non mi tirai indietro. Non capii cosa intendesse fare carezzandomi il collo...Un moto di preoccupazionemi sopravvenne ma ben presto presi ad urlare. Mi teneva ferma non potevo scappare e lui tirava e tirava lentamente quella catena maledetta.

    "No! Noo fermo! Ti prego ti prego!"


    Il seguito furono solo grida mentre stringevo i polsi di lui cercando di lasciargli andare la presa. Stavo malissimo e temetti di svenire, ma come in precedenza neppure l'oblio mi concedette.
    Mi contorsi dal dolore ma il minimo movimento mi faceva gemere.

    "Vuoi uccidermi ancora??"


    Non riuscii ad aggiungere altro vista l'intensità di ciò che provavo. Avrei voluto maledirlo e spedirlo da dov'era venuto. Condannarlo al dolore eterno per mano mia possibilmente.
    Poi il dolore sembrò per un attimo sparire, dopo lungo lungo tempo. Mi sembrò un infinità..
    La presa sulle sue braccia ora si era trasformata in un appiglio per non crollare del tutto.
    Mi sentii lacerare in mille pezzi, o così la mia mente mi fece immaginare. Un dolore inimmaginabile eppure istantaneo.
    Non capivo, non pensavo. Smisi di ragionare in quella miriade di particelle in cui mi trovavo.
    Quel sadico mi stava forse guardando? Non lo sapevo, mi mancò la vista come un lungo sonno doloroso.
    Quando riaprii gli occhi vidi dapprima il pavimento. E rimasi a fissarlo. Poi cercai con lo sguardo la creatura chiedendomi quali altri dolori avrei dovuto sopportare...Vidi di sfuggita una parte di me, forse quelle che dovevano essere gambe, strane. Come definirle...non ero io..o sì? Troppo stordita provai a proferire parola...La mia testa pulsava dolorosamente..

    "Che succede..."


    La mia voce era femminile, eppure diversa da prima. Ma dallo stesso tono confuso e capriccioso. Di nuovo esigevo spiegazioni.

    Mi sentii vuota, troppo dolore. Mi mancava qualcosa al posto del buco che avevo. Volevo colmarlo...Sembrai pazza probabilmente...ma volevo...volevo qualcosa. La sofferenza che provavo mi faceva impazzire, era straziante.
    Mi portai le mani al viso sentendolo parzialmente coperto da una maschera che non potevo vedere.
    Mi sentivo inquieta e attendevo la risposta della creatura. Bramavo ucciderlo per quel che mi aveva fatto ma ancora avevo bisogno di lui. Con un pò di ragione rimasta mi resi conto che comunque non ce l'avrei fatta..
    Eppure l'istinto mi sopraffece e mi scagliai contro di lui con l'intenzione di strangolarlo.



    Edited by Lelith - 3/5/2008, 17:56
     
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  10. ~Sargo
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    In preda al suo stato confusionale la ragazza, finalmente rinata a nuova vita, saltò addosso a colui che l'aveva "liberata". Nutriva un istinto puro, omicida, folle, voleva vedere il corpo straziato di colui che l'aveva fatta soffrire. Fu un impeto cieco, portato dalla condizione bestiale che comportava la sua nuova vita. Non era neanche un vero Hollow, era una semplice bestia e presto, avrebbe avuto fame.

    Il maestro le afferrò il collo senza alcun problema. La scena era singolare, soprattutto viste le dimensioni differenti dei due. Il "grande" Vasto in realtà era alto intorno ai 2,20 metri, relativamente umanoide. Lei era una figura mostruosa che celava ancora qualche tratto femminile sotto una pelle di corazza, era quasi il doppio di lui. Il rapace strinse la presa, giusto per vedere la paura nei suoi occhi. Fece vedere un artiglio, nero ossidiana, lo mostrò davanti agli occhi della nuova creatura.

    Mantenendo la presa fece scorrere l'unghia sul petto, ancora femminile e volendo attraente. Creò un taglio fino ad arrivare in mezzo ai seni. Assaggiò il suo sangue leccandosi il becco. E poi fece continuare la mano, quasi a far notare alla giovane che ormai li non aveva altro che un foro, un grande vuoto incolmabile, un qualcosa che avrebbe deturpato la sua bellezza per sempre. "Suvvia, non costringermi subito a rovinare il tuo nuovo corpicino, non ci sarebbe gusto..sfrutta tutte queste magnifiche emozioni per qualcosa di più divertente..come primo consiglio ti direi di cercare uno specchio.."Lasciò la presa.
     
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    Venni fermata come niente...non ci avevo nemmeno pensato alla sua forza sicuramente più della mia.
    Senti la sua stretta sul collo, e odiai anche solo quel piccolo contatto tra noi. Cercai di respingerlo inutilmente e mi sentii talmente inferiore...
    Osservai l'artiglio facendo una smorfia di sfida; come a dire "non mi interessa". Distolsi lo sguardo con fare superiore ma nel frattempo il senso di vuoto restava. Bramavo qualcosa..
    Poi altro dolore mi investì al petto.
    Prima ancora di decidere di non dargli soddisfazione, mi uscì un gemito dalle labbra serrando gli occhi con decisione.
    Non capivo precisamente che aveva fatto ma potevo immaginarlo..e più mi feriva più io serravo le labbra senza più emettere un suono.
    Allungai le mani verso di lui cercando di colpirlo, di fargli male.
    CITAZIONE
    "Suvvia, non costringermi subito a rovinare il tuo nuovo corpicino, non ci sarebbe gusto..sfrutta tutte queste magnifiche emozioni per qualcosa di più divertente..come primo consiglio ti direi di cercare uno specchio.."

    Cercai di calmarmi ascoltandolo...io sinceramente trovavo abbastanza divertente l'idea di vederlo soffrire per mano mia. Ma per una volta evitai di dirlo.

    "Ma no, continua. Mi piace il dolore..."


    Dissi con un sorrisetto ironico...in realtà mi pentii subito dopo sperando che facesse finta di non aver sentito. Stavo già soffrendo abbastanza..

    *Uno specchio...*


    Quasi caddi quando mi lasciò andare...mi guardai attorno, conoscevo quel posto. Quasi me ne stavo dimenticando. Uno specchio c'era..lì vicino.
    Mi guardai il petto, mi aveva ferita...un taglio che finiva nel vuoto del mio cuore. Forse era quello ciò che bramavo? Qualcosa che lo sostituisse...
    Mi osservai le mani coperte da dei guanti neri. Non camminavo...Abbassai lo sguardo..le gambe erano qualcosa di indefinito. Mi ricodava una sirena, quella parte. Creature ambigue e ingannevoli...Un bel paragone tutto sommato.
    Raggiunsi uno specchio attaccato al muro, era rotto a metà da una crepa, ma ci si poteva ancora specchiare..non so nemmeno come feci a non svenire...probabilmente era troppo pure per quello. Ero in un corpo non mio? Oppure mi ero trasformata. Mi sembrava una cosa inconcepibile. Io nella mia mente avevo un'altro aspetto, eppure i miei occhi non mentivano.
    Rimasi zitta senza chieder nulla.
    A volte i miei pensieri erano interrotti da attimi di pazzia in cui volevo fuggire e fare a pezzi chiunque si ponesse sulla mia strada.
    Con odio mi voltai verso l'essere di cui già mi ero dimenticata il nome..ma forse non me l'aveva nemmeno detto. Ero sempre stata presa più da me stessa che dagli altri; persino ora che ero così.

     
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  12. ~Sargo
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    Una risata infranse il silenzio che regnava in quel luogo carbonizzato. L'essere alato si lasciò trasportare emettendo suoni singolari, maliziosi se possibile. Si avvicino alla ragazza comparendole semplicemente affianco. Ghignò osservando il suo corpo riflesso nell specchio. "Ma come, non trovi affascinante il tuo nuovo corpo?..kukukukukuku...sai..a esser sincero conosco un modo per riportarti alla normalità..se quella si può considerare normalità..anche se non credo che ti dirò nulla..mmm..credo mi stia venendo fame..susu vieni..andiamo a cercarci uno spuntino, questa catapecchia mi mette tristezza..dimmi..c'è qualche persona a cui eri legata da forti sentimenti?..

    Quella ragazza, o forse ormai era meglio dire, quel mostro era come un libro aperto per lui. Non vi era niente di più semplice che capire la sua disperazione, il suo dolore. Amava coloro che peccavano di vanità o lussuria, amava i cospiratori, i tentatori, preferiva la raffinatezza e la manipolazione ad un brutale assassinio. Lei sembrava l'emblema di tutto ciò. Sorrise compiaciuto, aspettando eventuali reazioni della sua giovane allieva.
     
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    Mi morsi il labbro inferiore sentendo la risata dell'essere per me simile ad un demone che si stava avvicinando. Ma non lo vidi riflesso nello specchio alle mie spalle..Voltai il viso lentamente a guardarlo..avevo un espressione vuota e indifferente. Ma subito si trasformò rivelando i miei pensieri e le mie impressioni. E di certo non ero contenta...
    Sgranai gli occhi quando accennò al fatto di riportarmi "normale" e socchiusi le labbra fissandolo. Ma già aveva rifiutato di dirmelo..e quando parlò di spuntino sentii di nuovo quella brama di riempire il vuoto che avevo.

    "Sì...Dimmi come fare a tornare come prima!"


    Dissi ignorando la sua domanda...era ambigua. Sospetta.

    "Vuoi saperlo per quale motivo? Non eri presente al momento della mia morte? O eri troppo occupatoa ridere?"


    Dissi con disprezzo altezzosa, arricciando le labbra..Mateus, Mateus...la mia mente pensava solo a quel nome. Mateus.
    Sperai fosse vivo, che fosse riuscito a fuggire come io non ero riuscita a fare.
    Mi venne in mente il suo aspetto occidentale, dai capelli biondi e lunghi e gli occhi di ghiaccio. Un vero signore anche per come si comportava. Lo avevo amato molto...forse era l'unica persona a cui non volevo far del male.
    E un moto d'odio mi sconvolse pensando agli uomini. Desiderai di nuovo di far del male. Forse stavo impazzendo...

    *Ho fame...*


    Socchiusi le labbra un poco toccando con la punta della lingua uno dei canini, quasi senza pensarci. Mi divertivo anche da viva a far così, giocare..come un tic.
    Guardai lui...stava forse sorridendo? Ma la fame era più forte della mia voglia di altri dolori che sicuramente mi avrebbe inferto in caso gli avessi risposto male di nuovo..
     
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  14. ~Sargo
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    La creatura si dissolse lentamente o forse scomparve per riapparire alle spalle dell'allieva, all'altezza giusta per bisbigliarle qualcosa all'orecchio. "Vuoi saperlo per quale motivo? Non eri presente al momento della mia morte? O eri troppo occupatoa ridere?- cantilenò il mostro- Oh siii che ero presente e ti assicuro che quella è stata una delle scene più sublimi che abbia mai ammirato..vedere i tuoi occhi disperati..vedere i suoi, addolorati per averti condannato alla morte..tu lo amavi..lo amavi come non hai mai amato nessuno..sei un libro aperto, le tue emozioni lasciano capire tutto ciò che mi serve...avanti, seguimi..a qualche kilometro da qui c'è una locanda..te lo farò reincontrare ancora una volta..ti consiglio di seguirmi..sono l'unico che può darti ciò che davvero vuoi..."

    Quelle parole vennero sibilate con fare suadente a quelle che dovevano essere le orecchie della Hollow. Ascoltare quelle parole avrebbe permesso a chiunque di capire chi era a pronunciarle. Era solo una piccola visuale su un baratro di oscurità, ogni suo gesto, ogni sua parola e ogni suo movimento. Lentamente si incamminò per uscire dalla villa, sicuro che sarebbe stato seguito.
     
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    Sentii il suo sussurro all'orecchio che mi faceva il verso, per poi trasformarsi in un tono sensuale..Un brivido mi corse lungo la schiena..
    Mi ricordò quanto lo amavo...era passato così poco tempo.
    Cosa c'era sotto? Eppure volevo davvero rivederlo..ma con quell'aspetto? Non mi sarei fatta vedere. Non volevo...ma forse non eravamo visibili agli esseri umani ancora vivi.
    CITAZIONE
    sono l'unico che può darti ciò che davvero vuoi..."

    Anche se non l'avrei ammesso mai, mi piaceva il modo in cui quell'essere parlava. Il tono...
    Presi a seguirlo percorrendo i familiari corridoi della villa che aveva segnato la mia vita e la mia morte.
    Il pavimento freddo, che però non riuscivo a sentire con quel corpo..il giardino al di fuori era come sempre. Bellissimo e ben curato. Era brutto scoprire che la vita va avanti anche senza di te...anche se tu ti fermi..
    Non dissi più niente, troppo sospettosa ma con la speranza nel posto vuoto che un tempo conservava il mio cuore.
    Era strano non sentirlo più battere conservandone però ancora il preciso ricordo.


    [continuo dopo]

    Edited by Lelith - 6/5/2008, 23:15
     
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