And the flames always take me

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    "3 km dritto da qui giovane creatura..troverai una grossa locanda..lo stile si può definire gotico..susu muoviti..ci vediamo li...io devo..godermi questa splendida luna..assomiglia tanto a quella di casa..cerca di non essere troppo goffa con quel tuo gigantesco corpo..e cerca di goderti questa bella nottata..ammira quella falce che ti scruta dall'alto..presto ti ci dovrai abituare..sempre se arriverai oltre a questo..kukukukkukukuku"

    L'essere scoppiò a ridere e scomparve. Si era indubbiamente spostato, l'unica cosa che poteva essere indicatoria era la terra alzata dalla compressione improvvisa dell'aria. L'aveva lasciata sola per un motivo ancora indeterminato. L'avrebbe reincontrata a breve, non era il tipo che lascia le cose a metà. Amava così tanto le creature passionali e lei era un bocciolo, doveva solo essere "curato" nel modo giusto per diventare un fiore tanto bello quanto velenoso.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"



    Ignorai quasi le sue parole presa dal fatto che sarebbe stata un pò da sola.
    Il primo pensiero fu che lo potevo vedere tra poco, il secondo che potevo fuggire.
    Ma alla fine avevo bisogno di una "guida"...non potevo sperare di sopravvivere, per modo di dire, in questo stato. Non sapevo cos'ero, nè cosa sentivo...di cosa potevo cibarmi? No..assolutamente non potevo fuggire, e questo lo sapeva bene.
    Mi incamminai lungo la strada. 3 km di libertà...alzai lo sguardo alla luna, quella era rimasta uguale.
    Rimasi ferma ignorando il fatto che magari lui era già arrivato e mi stava aspettando.

    *Chissenefrega..*


    In quel momento sentii il bisogno di raggiungere la luna. Mi donava un senso di calma...abbassai lo sguardo sui miei fianchi da cui spuntavano delle strane ali velate. Sembravano troppo leggere e delicate per sostenere il mio peso.
    Tornai a guardare la "falce" e la immaginai completa. Un cerchio quasi perfetto, illuminato solo da una parte. I miei occhi vedevano solo quello, e una parte di cielo.
    Purtroppo dovetti tornare presto alla realtà, all'angoscia che sentivo.
    Mi ripromisi di stare un'intera notte a guardare la luna, se fossi riuscita a sopravvivere alla morte. Sì, non mi consideravo morta. La morte è la fine di tutto per me, e la mia non era ancora arrivata.
    Sospirai per poi quasi trascinarmi come un vago spettro per le vie.
    Arrivai alla locanda e guardai all'interno, ma poi, presa da una paura irragionevole mi allontanai.
    Qualcosa...sentivo qualcosa che mi diceva di non avvicinarmi. Non volevo vederlo, avrei sofferto. Non potevamo più stare insieme. Eppure toccarlo, guardarlo, mi avrebbe dato la certezza che stesse bene. Era l'unica persona che mi teneva legata alla vita vera. Al mio passato.
    Oltre quello, fosse stato per me , mi sarei divertita a "giocare" ad ingannarli. In vita usavo il mio aspetto oltre che le mie parole. Adesso evidentemente non potevo contare sul fisico.
    Mi guardai in giro a cercare la creatura che sembrava parte della notte stessa. Le tenebre. Mi chiesi cosa voleva da me...non era certo buono di animo. Non avrebbe fatto qualcosa per niente in cambio.
    E sicuramente me l'avrebbe fatto sapere presto...
     
    Top
    .
  3. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il giovane conte era stato costretto da uno dei suoi servitori che l'avevano raggiunto a uscire dalla villa. Era irrequieto, anzi, disperato, senza curarsi delle fiamme che ancora lambivano l'edificio si lanciò dentro, cercando il punto dove prima si trovava la sua Liriel. Vide all'improvviso un corpo nero, raggomitolato a terra. Sentì l'aria lasciare i suoi polmoni insieme alla sua vita. Non poteva essere vero, non poteva essere lei. Si avvicinò, mosso da un ultimo bagliore di speranza. Era un corpo piccolo, rattrappito dalle fiamme, sepolto dalla cenere. Era troppo piccolo per essere il corpo di un uomo. Cadde in ginocchio, pesantemente. Sentiva già delle lacrime rigargli il viso. Non ci badò, forse era solo la cenere. Allungò tremante il braccio per tirare a se la figura deformata dall'ardore dell'incendio. Una sola cosa vide. Occhi azzurri, meravigliosi e sbarrati nel dolore della morte. Era soffocata fra atroci dolori. Una fitta. Una punta, un ago, un chiodo, una trave. Un dolore improponibile scoppiò nel petto. Un urlo squarciò la notte.
    [...]
    "Avanti, dannazione corri...il padrone è stato colpito da una trave, dobbiamo farlo curare immediatamente...muoviti dannazione, fra poco dovrebbe esserci una locanda.." Il servitore aveva chiesto aiuto ad un passante. Il conte era stato colpito alla schiena da una trave pericolante, la zona era ancora pericolosa. Aveva un grosso squarcio sul petto e giaceva svenuto fra le braccia dei suoi salvatori. Per fortuna ad un centinaio di metri si scorgeva ormai la grossa locanda. Accellerarono il passo ed entrarono sbraitando per avere un po' di soccorso. La figlia dell'oste che in quel momento stava servendo ad un tavolo lasciò cadere il vassoio e corse in cucina per avvertire il padre. Era una splendida ragazza sui 17 anni, difficile capirlo. Visto il suo movimento improvviso molti degli ospiti approfittarono per ammirare le sue sode forme durante la breve corsa. Il padre, un omone imponente, uscì immediatamente portando con se un borsone. Fece cenno a tutti di spostarsi, aveva bisogno del tavolo più grosso.
    [...]
    "Il buon Dio vi ha salvato la vita messere. Avevate una ferita profonda, per fortuna sono riuscito a estrarre delle grosse scheggie..L'ho bendata e le ho dato un unguento miracoloso, preparato dalle mani della mia dolce figlia..- indicò la ragazza che arrossì vistosamente- Ora si riposi, la prego..le ho fatto preparare una camera..sa, da giovane ero medico di guerra..si riguardi.." Il servitore prese sotto spalla il conte, visibilmente più rilassato. Era ancora in uno stato di quasi incoscienza. I capelli sudati gli davano un'aria particolarmente affascinante, selvaggia. Improvvisamente si accese un bagliore nei suoi occhi, facendo pensare in una sua improvvisa ripresa. Si limitò solo a sorridere cortesemente al conte mentre la ragazza e il servo lo scortavano alla sua stanza. "Messere mi perdoni...ecco qua..la stringeva intensamente fra le mani, ho pensato ci tenesse.." Il locandiere, prima di tornare al suo lavoro porse una piuma nera al giovane.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"



    C'era rumore dentro la locanda. Eppure era familiare, come quando ne gestivo una mia..chissà che fine avrebbe fatto ora.
    Passai la mano guantata sul muro...cose reali.
    I miei occhi fissarono oltre la finestra: qualcuno stava sul letto...dicevano qualcosa ma sentivo poco.
    Ma lo vidi...il suo bel viso. Se avessi avuto un cuore, si sarebbe fermato.
    Era vivo! Sorrisi un poco...e vidi le altre persone, di sfuggita.
    Una ragazza lo stava guardando, arrossendo.
    Aggrottai le sopracciglia e un moto di rabbia e gelosia mi pervase. Lei era ancora viva. Io ero un mostro...Chiusi i pugni e continuai a fissarla desiderando incenerirla come era successo a me.
    Nessuno doveva averlo a parte me. Lui era mio e mio soltanto.
    Tornai a guardare lui con più dolcezza, i suoi tratti delicati ma virili..
    Le ferite erano state curate al meglio.
    Che tristezza...non potevo stargli vicino. Non potevo fare nulla. E quelle persone invece, che per lui contava ben poco, erano lì!
    Non lo potevo sopportare....Diedi un pugno al muro, forte, facendomi anche male.
    Mi nascosi dietro l'angolo in caso fossero usciti a vedere..
    Un servitore aveva dato in mano al mio amato conte qualcosa di nero..non avevo visto bene cosa. Mi chiesi cosa potesse essere...

    *Ora entro...*


    Ritornai alla finestra, ma della camera accanto. Non era chiusa e potevo entrarci..Mi ero completamente dimenticata della mia "guida" e di ciò che mi aveva ordinato.
    Feci per entrare in preda alle emozioni più che umane, ma intense 100 volte di più. Che la morte le possa acuire? Forse è un'esperienza troppo forte per un debole essere umano. Per questo il mio cuore non ce l'aveva fatta?
    Secondo mie supposizioni non mi avrebbero visto...così come io non avevo notato il riflesso nello specchio dell'altro essere. Oh, prima o poi dovevo chiedergli il nome. Mi dava fastidio non sapere come chiamarlo..
    Per un attimo non mi sovvenne nemmeno il mio..ah sì, Liriel. Un nome strano forse..mi piaceva. Ero io.
     
    Top
    .
  5. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il bel conte fu portato su una stanza sullo stesso piano, l'ultima del corridoio, l'unica libera e per fortuna la più spaziosa. Fargli fare le scale sarebbe stato rischioso, avrebbe solo aggravato le sue condizioni di salute. La ragazza lo stava quasi divorando con gli occhi, scrollò un attimo la testa per tornare in sè e gli aprì la porta. Il servo riuscì a deporre il suo padrone sul letto adagiandolo con cura. Il pericolo per fortuna era scampato, finalmente poteva riposare e chiedere l'indomani cosa fosse successo realmente. L'uomo giaceva sul letto, gli occhi chiusi e finalmente un'espressione placida dipinta sul volto. Forse era troppo placida, quasi irreale, come se non fosse successo nulla, come se non fosse stato ferito. La ragazza lo ammirò per un attimo e sorrise uscendo. Lasciò la porta socchiusa, doveva solamente procurarsi altri medicamenti e sarebbe tornata in fretta.
    [...]

    Quella che ormai non era altro che un mostro stava all'esterno e si stava facendo divorare dal livore all'idea che il suo tanto amato conte potesse essere avvicinato da qualcun'altra. Cercò persino di entrare in una stanza della locanda vuota anche se si rese conto di non avere più l'agile fisico di una ragazza ma quello di una bestia. Non poteva entrare dalla finestra avrebbe fatto troppo rumore. Non sembrava particolarmente intenzionata a demordere, anzi. Iniziò a sentire una sensazione sgradevole. L'aria si stava facendo pesante, le sembrava che il cielo la stesse schiacciando, una sorta di disperazione imponente le stava attanagliando il petto. Qualcosa o qualcuno stava emamando un'aura maligna talmente imponente da schiacciarla a terra in preda alle convulsioni. Fu questione di pochi secondi e cadde assopita.
    La ragazza rientrò nella stanza sorreggendo una bacinella di acqua calda. La maggior parte dei clienti, dopo la baraonda si era coricata nelle rispettive stanze e suo padre, fiducioso, le aveva dato l'incarico di prendersi cura dello straniero. Aveva avuto una giornata pesante, doveva riposare ma non poteva farsi scappare l'occasione di ricevere una bella mancia da un conte inglese. L'incarico non pesava affatto alla fanciulla che anzi, stava dimostrando col rossore sulle guance di essersi invaghita di quello straniero. Il fascino di quell'uomo era considerevole, lei non potè che ammirarlo per qualche minuto, ancora sulla porta. Si morse sensualmente un labbro e decise di farsi avanti poggiando tutto il materiale che aveva portato sul comodino al fianco del letto. Avvicinò uno sgabello a se per poter vegliare meglio sul suo "paziente". Si sedette, rimanendo di nuovo incantata dal fisico aitante del conte. Qualcosa però disturbò la sua visione. Vide due piume sul letto, di un colorito bruno tendente al nero all'estremità. Si guardò intorno, quasi spaventata. Che non fosse entrato un volatile? Scoppiò quasi a ridere, pensando a quanto era stata sciocca. Era impossibile che ci fosse qualcuno li dentro oltre a loro due. Avvicinò le mani tremanti alle fasciature, era nervosa alla sola idea di poter toccare quel corpo. Lentamente le sciolse per poter controllare la ferita e rimase con lo sguardo sbarrato. La ferita era chiusa, era scomparsa come se non ci fosse mai stata. L'aveva vista lei stessa, larga più di un pollice e lunga quattro. L'uomo si tirò a sedere e le sorrise con uno sguardo sensuale. Arricciò le labbra scrutandola. Ammirò i suoi seni ben delineati e si accorse di due piccoli particolari. Che fosse fredda la stanza? Continuò ad abbassare lo sguardo immaginando ciò che poteva stare sotto quella lunga gonna.

    Tre ore dopo la creatura si svegliò. Regnava il silenzio assoluto all'interno della locanda. Ad eccezione di un suono che stava aumentando di intensità. Ci volle un po' all'anima mostruosa della giovane per realizzare. Sentiva dei geminti. Dei cigolii continui provenivano dalla finestra dell'ultima stanza. C'erano i doppi vetri negli edifici di quella zona, per ripararsi dal freddo. Eppure i suoni erano chiaramente distinguibili. Dei colpi contro il muro e dei gemiti femminili sempre più forti. Era solo un crescendo quello che giungeva alle sue orecchie.



     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"


    Stavo ancora provando ad entrare quando qualcosa mi spinse a terra..non fisicamente. Come un aria, una sensazione che mi schiaccia...chiusi gli occhi e in poco tempo persi i sensi..
    Vuoto..
    Mi risvegliai non so quanto tempo dopo...il mio corpo sdraiato sul terreno..Aprii gli occhi e non realizzai subito. Mi guardai attorno cercando la causa di quanto era successo ma senza trovarla.
    Le mie labbra sensuali persino da mostro, socchiuse a respirare un aria che ormai non serviva più in quel corpo.
    Mi rialzai e sentii dei gemiti provenire dalla stanza. Inconfondibili direi...
    Ancora prima di vedere sentii una stretta dentro di me. Vagai decisamente con la fantasia ma che non si discostò troppo dalla realtà.
    E cosa tratteneva ora il mio istinto di bestia?
    Fossi stata umana avrei fatto le stesse cose ma soppesando forse i pro e i contro. Ora niente mi tratteneva.
    Il mio conte! Mio! Come osava?? Ero morta e già giaceva nel letto di una sconosciuta appena incontrata? Oh se valevo così poco gli avrei fatto capire quanto invece poteva valere la mia vendetta.
    E' strano come l'amore si mischi all'odio. Giunga a tal punto il desiderio di possedere il cuore e il corpo di una sola persona.
    Avevo sentito tempo prima, che una donna può amare e odiare con la stessa intensità; quanto era vero..
    I miei sentimenti si materializzarono nelle mie mani mentre spaccavo la finestra incurante dei vetri che si sparsero in giro..nelle mie braccia forti ora, che rompevano le piccoli travi di legno che dividevano i due vetri, in modo tale da riuscire a entrare.
    Mi scagliai letteralmente contro di lei, ignorando il mio conte. Sì, nella mia mente era ancora mio. In modo assoluto. E avrei deciso la sua morte molto presto.
    Se anche avessi posseduto un arma l'avrei lasciata a terra pur di ammazzare quella sgualdrina con le mie mani. In effetti fu liberatorio, in seguito.
    al momento ragionavo ben poco e agivo immediatamente guidata solo dalla gelosia. Chissà se mi vedeva...non potevo saperlo e non m'importava.

    *Su, lotta per la tua vita! Renditi conto che stai per morire!*


    Cercai di buttarla a terra e farle sbattere la testa, sapevo di avere un corpo piuttosto grande e di conseguenza essere più forte di lei. Volevo strangolarla ma prima colpirla e colpirla. Sì, volevo sfogarmi.
    E non persi di vista neanche per un attimo lui, il mio David di Michelangelo. Lo chiamavo così a volte...tant'era perfetto.
    Su di lui forse avrei scagliato un'altro tipo di rabbia, quella della mia morte che si poteva evitare, del suo menefreghismo e tradimento. Tante tante cose...Se aveva fatto così, l'avrebbe rifatto. E io non gliel'avrei permesso.
    Se non potevo averlo io, non l'avrebbe avuto nessun altra!
    Incubi torturavano la mia mente. Incubi reali.
    Gelosia, devastami, possiedimi più intensa sarai e più profondo sarà il messaggio d’odio ascoltato dal mio cuore scomparso.

     
    Top
    .
  7. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La creatura si fece cogliere dall'ira più profonda e più nera. Era sopraggiunta nel momento in cui i due stavano consumando per l'ennesima volta la loro passione carnale. Straziò la parete che li separava come se fosse fatta di carta e si avventò sulla ragazza che, a occhi chiusi e labbra leggermente disgiunte stava urlando sempre più forte. In quella stanza si sentiva chiaramente odore di sudore, odore di sesso. La ragazza era madida e lucida per il sudore, nonchè coperta dal frutto degli amplessi del suo partner. Quella fanciulla era così intenta a cavalcare il conte da non rendersi quasi conto di ciò che le stava arrivando addosso. In ogni caso non avrebbe potuto vederlo anche se si sarebbe dovuta rendere conto della distruzione di una parete intera. Il contatto fra le due avvenne nello stesso momento in cui lei raggiunse il culmine del piacere con un grido acuto che si spense all'improvviso. Sbattè violentemente la testa contro la parete. Non era morta anche se del sangue ora macchiava le assi lignee. I suoi seni si alzavano ritmicamente a segnalare la presenza del suo respiro. Il conte rimase immobile sul letto missando la creatura mostruosa che aveva "osato" privarlo del suo divertimento. Aveva uno sguardo strano, innaturale.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"



    Era svenuta...quella giovane ragazza. E la rabbia scemò un poco ma appena guardai il conte mi ritornò. Non avevo armi, solo me stessa.
    E appoggiai le mie mani sul suo collo sottile..Sono debole per averla uccisa mentre era inerme? Non m'importa.
    Era una cosa che volevo fare e io odio vivere di rimpianti.
    Strinsi togliendole il respiro e bastarono pochi minuti..il conte non sembrò quasi accorgesene, era come se stesse aspettando che finissi per passare a lui.
    I miei sentimenti mi rendevano cieca a dei piccoli indizi. Quelle piume nere, quello sguardo un pò perso non consono a lui.
    Eppure vedevo solo ciò che immaginavo.
    Quasi non sfiorai il letto prendendolo per il collo e cercando di sbatterlo contro il muro usando tutta la forza che ancora non sapevo di possedere.
    Forse sarebbe morto sul colpo..gli umani sono esseri fragili, soprattutto se colpiti alla testa.
    La mia girava...non capivo più nulla. Ero guidata solo dal mio folle istinto di donna nel corpo di un mostro. Forse per questo le donne son così deboli. Troppo pericolose nell'intensità delle loro emozioni.
    E crollai, crollai dentro. Non staccai gli occhi da lui, ma nel frattempo un dolore troppo grande mi travolse. L'avevo ucciso? Avevo paura.. Avevo tolto la vita all'unica persona che mi legava al mondo dei "vivi"? E ora non mi restava nulla...
    Mi avvicinai stavolta sperando fosse rimasto vivo.
    La gelosia, ma soprattutto la rabbia svaniscono in fretta...
    Il mio sguardo si fece vuoto mentre mi rendevo conto...non l'avrei colpito ancora in caso respirasse. Ero stata un assassina in vita e ora anche in morte..
    Non ero sicuramente pentita di aver ucciso quella ragazza, anzi, provai soddisfazione nel guardarla ora.
    Mi resi conto che non mi aveva visto: ero invisibile quindi ai loro occhi. Ciò mi dava molto vantaggio.
    Mi voltai cercando l'essere alato; non sapevo che fare o dove andare.. e non potevo sopportare oltre di stare dentro quella stanza.
    Tipico di me: ribelle, sfidavo chiunque e rispondevo con frasi taglienti. Ma se avevo bisogno d'aiuto ero abbastanza sfacciata da cercarlo.
    Mi sentii sola...
    Come sottofondo vorrei una ninna nanna o un requiem...che pensiero folle..
    SPOILER (click to view)

    *ç* scusa ero troppo tentata.. requiem for a dream :P



     
    Top
    .
  9. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Le corde dell'anima di quella creatura stavano fremendo impazzite, suonavano una melodia di morte, di furia, di dolore e disperazione. Quella giovane fanciulla era stata appena uccisa, soffocata nel fiore degli anni. Uccisa da un'altra ragazza, non era propriamente definibile mostro, quello era solo un involucro. La pelle nuda e candida si stava lentamente avvicinando al pallore della morte, i suoi meravigliosi capelli ramati si erano tinti di porpora, immersi in un lago di sangue. Nessuno badava più a lei, era stata strappata alla vita con tale irruenza e poi, come niente fosse era stata abbandonata li. Ora una figura rannicchiata alla parete fissava terrorizzata quello che era il suo corpo. Nuda, identica a prima, se non fosse stato per una catena spezzata pendente dal petto.
    [...]
    Il corpo del conte si accasciò al pavimento dopo un ultimo beffardo sorriso. Una piuma aleggiò nell'aria fino a posarsi delicata sul suo cranio frantumato. In piedi, contro il muro l'anima di quell'uomo fissava il carnefice davanti a se. Una catena spezzata tintinnava, sospinta dal vento che soffiava attraverso la parete squarciata. Guardò paralizzato ciò che aveva davanti agli occhi, cercava stranamente un contatto visivo. Aveva uno sguardo completamente diverso. Non era la stessa aria di sfida che si vedeva dipinta sul suo volto. Era stupore, era tristezza, pentimento. "My love..."
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"



    Era morto, morto eppure mi guardava in un angolo il suo spirito confuso.
    Ancora non potevo trovar pace in quella stanza. Ma mi fermai invece che uscire e scappare..avevo la possibilità forse di legarlo a me per sempre...idea folle.
    Guardai la sua catena: pensai subito a tirargliela forte, immediatamente. Così non avrebbe sofferto e sarebbe diventato come me.
    Ai miei occhi la fragile fanciulla non esisteva nemmeno..poco più di un moscerino nella stanza.
    O aspetta...e se invece potevo farla soffrire di più? Eppure sapevo che la maggior colpa l'aveva lui.
    Feci un passo lo stesso verso il conte..mi avrebbe fermato qualcuno? Ma l'essere alato non c'era e io ero libera.
    Sfiorai la catena delicatamente..non sentii il freddo metallo, coperta dai guanti neri.
    Non sapevo che fare, e quel vuoto, quel maledetto vuoto!

    *Qualcuno mi aiuti...ho fame..*


    Fame. Non sapevo cosa significasse bene ciò che provavo ma assomigliava mostruosamente ad una fame perenne. Un bisogno impellente di riempire un vuoto; forse quello che avevo all'altezza del cuore. Dopotutto era ciò che mi mancava.
    Smisi di guardare la catena per fissare lui...come una preda troppo appariscente per poterne distogliere lo sguardo.
    Deglutii. Non volevo sentirmi così! Dovevo fare qualcosa! Eppure nessuno era presente a darmi consigli e io ero in balia del mio istinto senza ragione. Come se la ragione potesse servire ora..
    Lo guardavo come fosse una leccornia assolutamente da assaggiare, ma non sapevo come iniziare.
    CITAZIONE
    "My love..."

    My love?? A chi diceva? A chi aveva tradito o la sua occasionale compagna di letto? Forse ora poteva vedermi ma era impossibile riconoscermi per com'ero.
    Non sapevo che dire..
    Mi avvicinai ancora e quas impazzivo stavolta. Sarei stata pronta a tutto per porre fine alla mia angoscia.

    "Pennuto dove diavolo sei finito?!"


    Gridai senza più badare alle parole o al tono di voce. Mi portai una mano al petto, cosa che ancora non avevo osato fare per non cadere preda della disperazione constatando anche col tatto che non v'era più nulla.
    Mi guardai intorno e ancora il conte catturò i miei occhi. Passai la lingua sulle labbra lentamente..Non un gesto volgare, ma delicato.
    Ero impaziente..

    *Oh, piccolo...forse se ti tolgo la catena non sei così appetitoso...*


    Sfiorai di nuovo il freddo metallo senza tirare..
     
    Top
    .
  11. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Gli occhi del conte si fecero bianchi ruotando all'indietro. Per un attimo sembrò quasi straziato da un dolore interno mentre una gigantesca ombra alata si innalzava contro la parete alle sue spalle. Piume nerastre caddero per tutta la stanza, un rumore di artigli alle spalle del mostro femmineo infranse quel religioso silenzio. La creatura si avvicinò lentamente per parlare all'orecchio dell'allieva. "Percepisco un forte dubbio dentro di te...non pensare nemmeno di poter staccare quella catena..ti condannerai all'inferno..sappi che c'è un'uscita, una sola..e la tua fame te la sta dicendo..potrai solo così averlo per sempre con te..solo così potrai riacquistare la tua bellezza perduta.." Il conte riacquistò consapevolezza, come se fosse stato allungo tempo addormentato. Si guardò attorno confuso, non riuscendo a capire nulla di quello che era accaduto. Vide una ragazza nuda, schiacciata alla parete. Non poteva essere stato lui, no, era impossibile. Lui amava alla follia Liriel, l'unico suo vero amore, l'unica che mai avrebbe posseduto la sua anima.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"




    Sentii le parole del mio sadico maestro..era ciò che mi serviva. Una debole scusa o ragione per sfamare il mio cuore scomparso.
    E non mi venne in mente, se non adesso, che anche i miei denti erano acuminati..piccole zanne candide che a momenti si sarebbero tinte di rosso, rosso del mio amore.
    La sua "vita" per la mia bellezza.
    Non vedevo l'espressione dei suoi occhi, nè lui come persona che un tempo avevo amato. Osservavo solo una bambola di carne e sangue..da assaggiare..

    *Sì...assaggiare..*


    Da divorare..
    E come una bambina capricciosa che si avventa sulla caramella tanto agognata, io mi avvicinai a lui inizialmente un pò timorosa. Come un primo bacio..già.

    "Tu mi hai ucciso...ora ridammi ciò che mi hai tolto.."


    Dissi sensuale e malinconica accarezzandogli il collo e mettendomi anche io a carponi per raggiungerlo rannicchiato com'era nell'angolo.
    E successivamente sentii la sua morbida e liscia pelle sulle mie labbra socchiuse...i miei denti appuntiti che gli accarezzavano il collo per poi premere di più tutt'a un tratto per ghermirlo e farlo per sempre mio. Parte di me, squisito..
    Passai la punta della lingua su di lui come ad assaggiare il sangue dal sapore metallico prima di decidere di berlo più avidamente.
    Sembravamo abbracciati come amanti di una volta. E io ero sorda alle sue eventuali grida...sentivo solo la mia angoscia diminuire..e meno la sentivo più passavo a mordere e mangiare quella "caramella", quella bambola inerme che tenevo ferma con le mani al petto, a cui ormai mancava un braccio.

    *Uh...ti sei già rotto...ma sei così buono..*
    "Buono..."


    Sussurrai senza pensarci...
    E forse lottò anche il mio bel conte, ma non me ne accorsi tant'ero più forte di lui.

    "Sshh fa silenzio..."


    Mi sembrava stesse cercando di dir qualcosa ma gli mancava la voce..e io continuavo con un misto di calma e impazienza a togliergli parti di sè; di quel corpo che ormai era un involucro che serviva a saziarmi.
    Come mi sentivo bene ora..aveva ragione il mio sadico uccellino..
    Abbassai il busto passando una mano sul petto di lui, unica parte ancora ben integra..Com'era visto da fuori? Sembravo così spaventosa? Sperai di no...e al momento non sembrava importarmene troppo presa da me stessa e dal suo gustoso corpo. Sembrava così tenero e morbido...
    Le gambe cedettero così deboli ai miei morsi..e il petto alle mie unghie affilate. Mi aggrappavo a lui come fosse l'ultima mia speranza ma nel contempo gli toglievo tutto.
    Era il mio pasto, solo mio per sempre.
    Finii non so dopo quanto tempo, e l'ultima cosa che vidi di lui furono i suoi occhi: dal colore celeste così puro.. mi diede fastidio quella purezza, forse perchè io avevo provveduto a cancellare la mia.
    E finalmente riuscii a calmarmi...alzai la mano destra passando le dita tra le mie labbra socchiuse, una ad una chiudendo gli occhi.
    Poi, fu come risvegliarsi da un sonno profondo: il mio sguardo cercò il mio "maestro", la mia guida..mi aspettavo qualche parola da lui. Non per conforto certo...forse approvazione anche se non l'avrei ammesso. Mi trovavo ancora seduta come una sirena disperata.
     
    Top
    .
  13. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La giovane creatura aveva finalmente iniziato il suo pasto, finalmente era completamente entrata nella sua nuova natura, aveva iniziato ad assimilare ciò che le era stato più caro in vita. "Quante storie per una piccolo pasto..te lo devi essere gustato ci hai messo quasi tre ore..e io sono stato costretto a farmi un giro del posto per occupare del tempo..stavo quasi per spostarmi nella città vicina..avanti mia cara..andiamo a casa..ti dirò qualche piccolo indizio..ascolta attentamente il mondo che ti circonda..assapora ancora quello che ti ha appena nutrito..tutto ha una melodia..ascolta me, ascolta il mio corpo..noi abbiamo una melodia ancora più meravigliosa..squarcia il velo che ci separa dal nostro mondo e mi occuperò personalmente di portarti a vedere la luna più bella che abbia mai adornato i cieli notturni..."
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <3

    Group
    UTENTE GDR
    Posts
    21,675
    Location
    Seconda stella a destra..

    Status
    Offline
    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"


    Lo guardai un pò sorpresa e seccata. Non avevo capito nulla di quel che dovevo fare a parte che avrei visto la luna con lui. Wow... non mi ispirava.
    Squarciare il cielo...sperai avesse detto giusto ma mi sembrava folle cercare di afferrare l'aria semplicemente e con le unghie romperla..
    Chiusi gli occhi rivolgendogli un'ultima occhiataccia: la musica? No, melodia. Un suono nell'aria o nel corpo di lui.
    Non ci riuscivo.. e odiavo gli indovinelli.
    Incrociai le braccia con fare capriccioso.

    "Non ci riesco. Non capisco cosa devo fare, dimmelo chiaramente no?..."


    Dissi cercando comunque di concentrarmi. Forse bastava sentire quella melodia e cercare sul serio di squarciare l'aria? Mi sembrava una cosa impossibile..non che quel che era appena successo lo fosse..
    Sperai che stavolta mi ascoltasse, volevo andarmene da lì, odiavo quel posto.
    Divenni più impaziente arricciando le labbra e fissando il mio attuale maestro. Sperai di trovarne uno più carino.. In effetti i miei istinti da umana non erano scomparsi del tutto, forse per via del poco tempo che era trascorso. Ancora avevo un idea di bellezza legata al mio corpo passato..quanto speravo di recuperarlo!

    *Che melodia dovrei sentire..*


    Il mio orgoglio non mi permetteva di provare gesti inutili o sciocchi nel tentativo di fare ciò che mi era stato richiesto. Semplicemente mi limitai a stare ferma e aspettare qualche altra spiegazione più esauriente. Come pretendeva che io aprissi uno squarcio in qualcosa che non vedevo e nemmeno capivo..
    Riprovai a chiudere gli occhi come a concentrarmi meglio e qualcos sentii che però non sembrava provenire da me, ma da lui. Mi avvicinai senza pensarci come seguendola e quando riaprii gli occhi gli ero distante non più di qualche centimetro. Lo guardai per poi indietreggiare e cercare di sentirla anche dentro di me. Ma era così debole.. non so da cosa era derivata realmente..


     
    Top
    .
  15. ~Sargo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La creatura aveva lentamente afferrato, aveva iniziato a percepire quella melodia di fondo che caratterizzava quell'intero universo. Aveva anche compreso che non apparteneva a quella realtà, che il suo suono era qualcosa di discordante, qualcosa di negativo che rovinava tutta l'armonia che la circondava. Iniziò a provare una strana sensazione, un impulso quasi irrefrenabile che la spingeva a squarciare quel velo, ad oltrepassarlo per avvicinarsi maggiormente a una musica che la potesse avvolgere. Il suo maestro la guardava silenzioso, non emise alcun suono.
     
    Top
    .
30 replies since 3/5/2008, 11:27   299 views
  Share  
.
Top