Il giorno della mia morte

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  1. _Keir_
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    Appena alzato pensai: mi sento felice, è una bellissima giornata che è stata preceduta da una fantastica nottata con la mia ragazza e si concluderà con la mia presentazione, oggi sarà una giornata perfetta ma domani sarà migliore perché chiederò alla mia ragazza di sposarmi. Appena esco di casa ricevo una chiamata del mio professore che mi dice che ci sono delle incongruenze nella mia scoperta e mi chiede di andare a casa sua. Appena arrivo neanche ho il tempo di dire "buon giorno" che vengo colpito sul collo da dietro.

    Quando mi risveglio ho la vista e i sensi offuscati, non riesco a pensare con coerenza ma il mio professore mi chiede come funzione l'ultima parte della mia idea con un tono che non avevo mai sentito prima,ma lo stesso capii che era disposto a tutto per riuscire ad ottenere quello che vuole. All'inizio penso di imbrogliarlo ma appena capisce che mento mi taglia con un coltello arrugginito, il primo taglio non fa male ma appena mi fa il secondo sento come se sulla ferita ci fosse del fuoco che pian piano aumenta di intensità e si espande, all'inizio è un dolore insopportabile. Da quel momento incomincia a minacciarmi dicendomi: "se non me lo dici ti taglio entrambe le gambe e ti torturerò finché non lo dirai".

    Io non gli do retta e continuo ad inventare bugie ma per il dolore sono sempre meno verosimili e dopo una dozzina di tagli che man manoaumentavano di profondità, disse "parla o ucciderò la tua ragazza davanti ai tuoi occhi", dopo di che gli dico la verità e quando lui capisce che non era un bugia fa un sorriso e mi accoltella allo stomaco dicendomi "se avessi detto subito la verità ti avrei risparmiato la vita e come punizione non è sufficiente una coltellata... ".

    Poi c'è un attimo di buio e mi ritrovo per terra, ormai non riesco più a pensare il dolore e troppo forte ma non riesco a smettere di preoccuparmi per la mia ragazza, urlo con tutte le mie forze ma nessuno risponde, mentre cerco di liberarmi il coltello va ancora più in profondità. Il dolore è indescrivibile è talmente forte che ormai non sento più niente e perdo i sensi, poi mi risveglio in una ambulanza.

    Ormai sono certo della mia morte che è peggio di come l'avessi mai immaginata: è dolorosa in un modo indescrivibile a parole ma se lo dovessi dipingere ci metterei tutti i colori della tavolozza ; è lunga in modo che ogni attimo sembri un'eternità e il tutto viene peggiorato dalla mia preoccupazione per la mia ragazza che se tutto questo fosse successo domani sarebbe stata la mia futura moglie. Un giorno ... sarebbe bastato un giorno per considerarla ancora più vicina a me, spero solo che qualcuno dica le come le cose sono andate veramente ...
     
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  2. ~Sargo
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    Un'ambulanza sfrecciava per le strade della città a sirene spiegate. Un ragazzo era stato accoltellato più volte, stava rischiando di morire dissanguato per non parlare delle terribili lesioni interne. Apparentemente nessuno quella notte sembrava degnarsi dell'accaduto. I medici erano intenti a soccorrere il giovane in tutti i modi possibili. Mancava ancora troppo all'ospedale, rischiavano di non farcela. Un'ombra nera stava osservando la scena, confondendosi con la notte stessa. Quella notte ci sarebbe stata una nuova nascita.
     
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  3. _Keir_
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    Dopo un ultimo pensiero a tutte le persone a cui voglio bene, mentre ormai sono arrivato all'ospedale, mi ritrovo in piedi nell'ingresso dell'ospedale senza ferite, senza dolore e soprattutto con una catena nel petto.

    Il mio primo istinto mi suggerisce di aspettare e analizzare la situazione ma la voglia di sapere cosa sia questa catena è troppo forte; la seguo dentro l'ospedale, per le scale ed in fine in una stanza dove vedo una dozzina di dottori che operano qualcuno, appena vedo la faccia dell'operato scopro che sono io.

    Per me che sono una persona di scienza è impossibile credere a una cosa del genere, quindi cammino avanti e indietro per la stanza cercando di trovare una spiegazione ma più ci penso e più mi sembra inverosimile, ad un certo punto mi accorgo che nella sala ci sono solo io e penso tra me e me: "se quello sono io allora non ci dovrebbe essere la mia ragazza, i miei amici o almeno un mio conoscente ?".

    Mentre penso a questo la catena si spezza, i dottori mi dichiarano morto, prendono l'ora del decesso mi mettono un velo per coprirmi e poi sento una presenza dietro di me ...
     
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  4. ~Sargo
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    CITAZIONE
    Un piccolo consiglio, per la narrazione usa i tempi al passato, viene meglio.

    Il ragazzo era morto da pochi istanti e già si stava arrovellando dentro di se, domandandosi come mai fosse li, da solo, dimenticato dal mondo. Era morto e nessuno si era trovato al suo fianco, si domandava come fosse possibile una cosa del genere. Una presenza oscura comparve dietro di lui. Era una figura umanoide nera come la pece, l'unica cosa che si distinguevano erano gli occhi rossi come il fuoco dell'inferno. Guardò dall'alto della sua imponente altezza il giovane, aspettandosi una qualche domanda. Quell'ombra non faceva altro che trasudare malvagità pura. La vita del ragazzo era stata retta e giusta probabilmente, aveva avuto la sfortuna di morire sotto le attenzioni di qualcuno troppo pericoloso.
     
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  5. _Keir_
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    SPOILER (click to view)
    Ok adesso provo


    Purtroppo la mia sensazione era giusta, dietro di me c'era ... non so dire cosa era me era avvolto dall'oscurità da cui si vedevano soltanto i sui occhi,i suoi occhi ... erano di un rosso talmente intenso che sembravano rubini ricoperti di sangue e mentre rimanevo affascinato e spaventato da questa oscura figura incominciò a dolermi la catena che si era appena spezzata e ogni attimo il dolore era più intenso e non so in che modo ma anche più vicino, ma non era la cosa che mi preoccupava di più, la cosa che mi dava più ansia era la sua stessa presenza.

    Ero teso, da una parte la paura di questa oscura figura, dall'altra il dolore della catena che peggiorava sempre più ma soprattutto il silenzio che si era creato: era come se ogni attimo dorasse ore e fosse pieno di angoscia, oscurità e soprattutto voglia di cambiare. Nonostante ciò ho avuto la lucidità per pensare bene alla prima domanda da fare a quell'essere, ovviamente molti avrebbero chiesto: "cosa mi sta succedendo ?" o se fossero più intelligenti "tu chi sei ?" . Ma io con più paura che abbia mai avuto, chiesi: "dove andiamo adesso ?".


    Edited by _Keir_ - 7/5/2008, 21:53
     
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  6. ~Sargo
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    CITAZIONE
    Attento a non scendere sotto le 10 righe minime.

    "Che ne dici di andare a trovare i tuoi cari? Ci sarà qualcuno che vorrai vedere prima di partire, io sono qui per esaudire questo tuo desiderio, non devi fare altro che dirmi dove vuoi andare.."La creatura parlò con voce cavernosa, poggiando una mano sulla spalla del ragazzo, quasi a rappresentare una figura paterna. C'era qualcosa che non andava in quel comportamento e neanche in quella gentilezza. L'essere ghignò scoprendo una lunga fila di zanne bianche.

     
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  7. _Keir_
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    SPOILER (click to view)
    Scusa ma non sapevo cosa scrivere in quel caso


    Dopo la mia domanda, la quale è stata la più difficile che io abbia mai fatto, la figura oscura mi si avvicina lentamente poi appoggia la sua mano sulla mia spalla, in quell'istante la catena perse un anello e io sentii un dolore più forte dei precedenti, poi la figura mi disse: "Che ne dici di andare a trovare i tuoi cari? Ci sarà qualcuno che vorrai vedere prima di partire, io sono qui per esaudire questo tuo desiderio, non devi fare altro che dirmi dove vuoi andare...".

    Appena mi disse queste parole incominciai a pensare a quello che aveva detto: partire, come immaginavo mi vuole portare da qualche parte ma chiedere dove sarebbe inutile adesso; vedere, non salutare quindi non mi potranno ne vedere ne sentire come tutte le persone dell'ospedale che pensavo mi ignorassero; qualcuno, probabilmente mi farà andare in un solo posto ma io voglio andare da una sola persona.

    Dopo averci pensato vidi le sue zanne in quello che sembrava un sorriso e notai che aveva ancora la sua mano sulla mia spalla, come faceva sempre mio padre quando mi doveva dare brutte notizie, e cercando il coraggio che ho avuto poco fa gli risposi: "voglio vedere come sta la mia ragazza prima che sappia della mia morte per poterla vedere un'ultima volte felice e sorridente"
     
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  8. ~Sargo
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    Accadde tutto in un attimo. La grande creatura passò lentamente il palmo della sua mano sugli occhi del giovane. I due si dissolsero nelle ombre vorticando e ripresero forma al luogo designato. La creatura non parlò, aspettò solo che il ragazzo reagisse, che facesse la minima cosa. Non aveva ancora svelato nulla sulle sue possibili intenzioni, era in attesa, lenta e silenziosa. Presto ci sarebbe stata un'unica minuscola fatale goccia. Quella sarebbe stata la causa scatenante di tutto.
     
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  9. _Keir_
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    Arrivammo in un mare d'ombra nel posto che avevo chiesto alla figura, non mi preoccupavo di come ci fossimo arrivati mi bastava vedere la mia ragazza un ultima volta felice.

    Per fortuna riusci a vederla ancora con il suo bellissimo sorriso sulle labbra e con il suo vestito migliore addosso, ma poco dopo arrivo il mio professore, colui che mi aveva ucciso, che le sussurrò qualcosa e subito dopo lei esulto e incominciò a baciare il mio professore.

    Come ogni persona normale rimasi molto sorpreso del fatto ed infatti mi avvicinai per capire cosa il mio professore le aveva detto, appena mi avvicinai il mio professore disse: " ... adesso che è morto presenterò io la sua scoperta, e visto la sua utilità diventerò ricco per i diritti di autore e tu starai con me giusto ?". Appena lo disse pensai: di certo avrà detto detto che è diventato ricco e che l'avrebbe aiutata con gli studi e lei avrebbe aiutato lui nella gestione di quei soldi ma la mia ragazza rispose: "finalmente cosi potremmo stare insieme senza che nessuno si metta in mezzo, comunque dove andremo a vivere ?Io vorrei in un posto caldo dove non dobbiamo imparare un'altra lingua e poi ...".

    Dopo quelle parole non mi importava più di niente, il dolore alla catena era sempre più forte ma non mi importava, poi andai dalla oscura figura e questa volta gli dissi senza nessuna paura o esitazione: "andiamo dove mi devi portare e facciamola finita"

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    Scusa il ritardo ma ho avuto problemi con internet


    Edited by _Keir_ - 11/5/2008, 18:24
     
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  10. ~Sargo
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    L'essere non diede risposta, rimase ancora in quel tenebroso silenzio. Voleva vedere il ragazzo soffrire mentre osservava la sua ragazza, la sua donna che tanto amava. Si era fatto prendere in giro, come uno stupido. Lei non lo amava, il suo docente l'aveva assassinato. Non l'avrebbe dicerto aiutato a togliersi quel dolore, era uno spettacolo troppo appagante. Con tranquillità mise mano alla catena e iniziò a tirare con forza.
     
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  11. _Keir_
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    Dopo che feci quella domanda all'oscura figura, mi aspettavo di essere trasportato nell'oscurità come poco prima ma la creatura restò in silenzio per far si che io guardassi ancora la mia ragazza con colui che mi aveva ucciso mentre lui si godeva lo spettacolo.

    Nel frattempo non riuscivo a pensare che al come e al quando la mia ragazza abbia incominciato a tradirmi: forse da quando feci la scoperta che mi ha portato alla morte, oppure quando la feci incontrare con il professore che mi aveva ucciso per la prima volta, oppure, ma speravo vivamente di no, da quando ci eravamo conosciuti e se fosse stato cosi avrei preferito non saperlo.

    Le possibilità erano troppe e i dati troppo pochi e nel frattempo che pensavo alla risposta più logica soffrivo sempre di più a pensare a loro due insieme, anche se la catena faceva un male del diavolo era nulla in confronto al dolore che provavo in quel momento per causa loro, e come il dolore alla catena anche il dolore nel vedere loro insieme peggiorava momento per momento.

    L'essere non faceva segno di volermi portare da nessuna parte ma dopo un po che mi vedeva rimuginare e soffrire al pensiero di loro due insieme mi prende la catena ed inizia a tirarla con più forza di quanto pensassi potesse possedere, e mentre tirava il dolore di loro due era niente al confronto ad infatti finalmente riusci a non pensarci più, in quel momento lo avrei ringraziato se non avessi provato quel dolore indescrivibile.
     
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  12. ~Sargo
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    Continua oure, la catena ormai si è staccata, devi descrivere la trasformazione in hollow e la tua nuova forma prendendo spunto dal manga.

     
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  13. _Keir_
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    Il dolore aumentava in modo smisurato anche se lui stava soltanto tirando la catena ma ogni volta che si staccava un anello era come se mi avessero tolto un arto, ed infine quando l'ultimo anello della catena si stacco, insieme a quel fermo che la teneva attaccata al mio petto, sentii un dolore indescrivibile, neanche paragonabile a quelli provati prima, nemmeno la morte era paragonabile a quel dolore, l'unica cosa che riusci a pensare del quel dolore e che probabilmente si ci sente cosi quando un candelotto di dinamite ti scoppia nel petto, infatti dopo pochi secondi di quell'agonia esplosi letteralmente.

    Dopo che "esplosi" sentii una sensazione uguale a come mi aspettavo la morte: calma, serena, immerso nel buio e nei tuoi pensieri. Ma purtroppo quello che pensavo fosse finalmente la fine era invece un nuovo inizio.

    Poco distante da dove ero "esploso" e con un distacco di tempo altrettanto corto mi ritrovai con un corpo nuovo: era come se fossi ricoperto da un'armatura anche se era parte del mio corpo, avevo soltanto quattro dita ma la cosa più schioccante era che mi erano cresciute quattro corna, delle esili ali ma soprattutto una maschera che era attaccata al mio viso; ma nonostante tutto la cosa più strana era che avevo un buco nel petto esattamente dove era il mio cuore.

    Dopo pochi secondi in cui analizzai il mio nuovo corpo il mio pensiero scomparve, era come se mi avessero svuotato la testa da ogni pensiero anche se dopo pochi secondi di questa strana sensazione il vuoto mentale fu sostituito da una grandissima fame, infatti, senza neanche il tempo di pensare cosa fare dissi all'oscura figura: "dove posso sfamarmi ?".
     
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  14. ~Sargo
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    "Non hai neanche da chiederlo..nutriti di ciò che in vita hai amato di più..e anche di ciò che più ti ha fatto soffrire.."

     
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  15. _Keir_
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    SPOILER (click to view)
    Ma con questo post arriverei al livello del primo pasto che dovrebbe essere un topic a parte, comunque io continuo a seconda delle tue istruzioni e nel caso sbaglio correggerò


    "Non hai neanche da chiederlo..nutriti di ciò che in vita hai amato di più..e anche di ciò che più ti ha fatto soffrire..". All'udire di quelle parole mi sentivo come se mi avessero tolto un grandissimo peso sulle spalle che non mi faceva fare quello che volevo e per la prima volta mi sentii libero. Preso da una furia omicida e dalla voglia di sangue attaccai e uccisi senza provare alcun rimorso sia il mio professore che la mia ragazza, la sensazione di uccidere qualcuno era fantastica ma la cosa migliore era come mi faceva sentire dopo: era come mangiare la cosa migliore del mondo, ed aveva un sapore imparagonabile a qualunque avessi mai provato e quella sensazione mi fece per la prima volta sentire realmente appagato ma non era abbastanza.

    Non mi basta



    Con quel pensiero in mente decisi: "Ucciderò tutti coloro che erano qui ad acclamare un assassino accompagnato da una traditrice cosi forse mi sfamerò". Dopo questa decisione attaccai e uccisi tutti in quella stanza e quelli che furbamente avevano incominciato a scappare hanno avuto qualche minuto in più di vita ma la loro fine era segnata. Nessuno di loro aveva un sapore appagante come i primi due, ma in ogni caso ero riuscito a riempirmi lo stomaco.

    Mentre tornavo dove era rimasto l'oscuro essere mi incominciò a venire fame e appena lo vidi gli dissi: "è stato il miglio pasto della mia vita ma non mi basta andiamo dove ti nutri, cosi finalmente sarò sazio"
     
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18 replies since 6/5/2008, 23:10   301 views
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