The Beginning After The End

"Muahahahah...Muahahahahah"
Risate infernali e disumani si rincorrevano tutto attorno a lei, le luci avevano cominciato a vorticare e d'improvviso tutto si era fatto buio, d'improvviso piccole sorgenti luminose comparvero nell'oscurità simili a lucciole e cominciarono a roteare vorticosamente attorno a lei, man mano che passvano i secondi le lucciole aumentarono fino ad avvolgerla in un'esplosione di luce, a quel punto si svegliò.
Moria era completamente sudata ed il suo cuore batteva all'impazzata, si era appena svegliata da un incubo orribile e la sua prima preoccupazione fu di portare luce nella sua camera.
Quando le serrande furono aperte la giovane si osservò intorno, non viveva più con i suoi genitori ormai da molto tempo, ma quello era il giorno del suo compleanno e lei era dovuta andare da loro per quelli che definiva motivi "burocratici"; su di una sedia era appoggiato l'abito da cerimonia che avrebbe dovuto indossare per quella giornata, aveva passato gli ultimi tre giorni preparandosi psicologicamente al via vai di parenti ed amici che avrebbe dovuto subire quel giorno, ma il destino aveva altri programmi per lei.
La ragazza amava fare il bagno, il tocco dolce dell'acqua sulla pelle la estasiava, così decise che un bel bagno sarebbe stato un degno regalo di compleanno, immersa nella vasca fantasticava sul proprio futuro sperando di trovare qualcosa di più interessante da fare nella sua vita rispetto agli stupidi studi che stava facendo, ironia della sorte presto sarebbe iniziata per lei una nuova vita sicuramente più interessante di quella attuale; finito il bagno la giovane uscì lentamente dall'acqua e si asciugò con cura, anche se odiava quella giornata non voleva deludere i suoi genitori, dopo tutto la avevano mantenuta per tutta la vita, anche se erano spesso in contrasto non poteva negare che le volessero bene.
L'abito da cerimonia era leggermente stretto, evidentemente la ragazza aveva messo su qualche Kilo durante l'ultimo anno, il vestito era veramente orrendo secondo i suoi canoni, un vestito biancastro e viola intonato col colore dei suoi occhi.
Moria stava ultimando i preparativi quando la voce della madre la richiamò
"Forza tesoro, muoviti è tardi sono già arrivati i primi ospiti..."
"Arrivo mamma dammi solo un momento"
Dal piano di sotto la giovane sentì provenire i classici rumori portati dall'arrivo degli ospiti, ma in tutto quel trambusto la giovane fu attratta da un altro rumore, le risate udite nel sonno tornarono a farsi sentire rimbombando come martellate nel suo cervello, una strana forza sembrò pervaderla e prendere il controllo del suo corpo, Moria provò a fare resistenza, ma tutto fu vano, qualcosa la attraeva verso il terrazzo, lentamente i suoi piedi presero a muoversi portandola all'esterno, dal vialetto al di sotto del terrazzo i parenti che la videro cominciarono a salutarla, lei quasi non si accorse della loro presenza, continuò a camminare fino a raggiungere la balaustra del terrazzo appoggiandosi ad essa, fu questione di pochi istanti, saltò la balaustra e cominciò a cadere verso il basso, sentì un urlo lontano, un urlo disumano straziante e quasi surreale, subito pensò che fosse di una qualche zia, ma poi capì, era lei a gridare, in un istante riprese completamente coscienza e si accorse di ciò che stava accadendo, era a pochi centimetri dal suolo e non potè neanche pensare prima che la testa si schiantasse contro il vialetto in cemento.
Quando Moria aprì gli occhi le parve di essersi svegliata da un lungo sonno, aveva solo immagini confuse di ciò che era successo e non capiva dove si trovasse, era in un posto lugubre e buio.
Quando gli occhi della giovane si abituarono alla scarsa luminosità lei capì improvvisamente dov'era, un obitorio.
Le domande fioccarono nella sua mente, ma non riusciva proprio a capire il motivo per cui fosse stata portata in un posto simile, lentamente si mosse e sentì il tintinnio di una catena, cercò di capirne la provenienza e scopri di essere lei, una lunga catena le pendeva dal petto.
La ragazza si spaventò e gli occhi diventarono lucidi
"Chi è stato? cosa mi hanno fatto, perchè sono qui?"
Con tutta la sua forza la giovane provo a strappare la catena dal petto, la catena non si rimosse, ma una lancinante fitta di dolore la colpì al cuore facendole lanciare uno straziante grido di dolore, in quel momento si accese una luca ed entrò un'inserviente, con orrore la giovane si mise a chiedere aiuto al giovane che però parve ignorarla ed in pochi istanti abbandonò la stanza rigettandola nella luce.
Moria non capiva più cosa stesse succedendo quindi fece la cosa più logica che le venne in mente, prese in mano la catena e la seguì verso l'origine.
Ogni passo che faceva l'angoscia dentro di lei cresceva tormentandola, alla fine la ragazza si ritrovò di fronte ad un loculo in cui penetrava la catena, lentamente aprì lo sportello ed estrasse il lettino contenuto all'interno, sopra c'era un cadavere coperto da un telo, tremando come una foglia la ragazza spostò il velo all'altezza della faccia e cominciò a gridare scoppiando in lacrime.
La catena era collegata col petto del cadavere e quel cadavere era proprio lei
"Cosa sta succedendo? ho paura..."
Piangendo come una bambina Moria si sedette a terra rannicchiandosi su se stessa incosciente di ciò che le stava accadendo, ma in fondo a se stessa sapeva la verità.
"S-s-sono...morta!"

"Temo proprio di si, mia cara..."
Quando la giovane terrorizzata stava cominciando a credere di trovarsi in un incubo da cui stava per svegliarsi intervenne un nuovo personaggio, qualche minuto prima le era sembrato di avvertire una strana sensazione, come se un'enorme forza fosse entrata nella stanza, ma era subito scomparsa e lei non ci aveva badato troppo, ora capì al primo sguardo da dove proveniva quella forza e scoppiò in un grido misto di incredulità e terrore, gli occhi gonfi pieni di lacrime esprimevano terrore, ma la giovane non distolse lo sguardo, qualcosa in quell'essere l'attraeva, quasi la ipnotizzava e le impediva quasi di respirare.
"Cos'è questa cosa? cosa vuole da me? cosa intendeva con quelle parole?"
L'essere appena arrivato era un vero mostro, il corpo pallido dall'apparenza debole e malaticcia, ma che con tutta probabilità nascondeva ben altra potenza, sulla schiena spuntavano due enormi ali nere simili a quelle di un pipistrello e sul volto aveva una maschera a forma di lupo, quella maschera sembrava fatta di osso, era orrenda e non sembrava in alcun modo collegata con la faccia dell'essere, la ragazza lo osservò inorridita per qualche istante prima di capire, quella maschera era la faccia dell'uomo, o meglio le era attaccata.
Ci vollero alcuni istanti prima che la giovane si riprendesse dallo shock e riuscisse ad interpretare le parole dell'essere, era come se le avesse letto nel pensiero, o forse era stata lei a parlare a voce alta; fatto sta che le parole del mostro avvaloravano la sua ipotesi, lei era morta.
"Sarei pronto a rispondere a tutte le sue domande qual'ora lei fosse disposta ad ascoltarmi, mia cara"
Nonostante le belle parole, il tono del mostro sembrava più quello di un cacciatore alle prese con una preda rispetto a quelle di un aiuto offerto da un amico e lei non si fidava per niente, ma in quel momento era l'unica persona su cui poteva contare ed era anche l'unica che sembrasse accorgersi della sua presenza.
Lentamente l'essere allungò una mano munita d'artigli verso il volto di lei, arrivando as appoggiarsi sulla sua spalla destra strappandole un mugolio di terrore, pochi istanti dopo anche l'altra mano del mostro si mosse raggiungendole il volto e voltandoglielo per poterla osservare negli occhi, era un'esperienza terribile, quegli occhi sembravano contenere tutta la malvagità del mondo, ma la giovane tenne lo sguardo fisso, sebbene continuò imperterrita a piangere e singhiozzare.
"T-ti ascolto...parlami forza...c-cosa sei? un angelo? un demone? una qualche creatura ultraterrena? s-spiegami forza...cosa sono io ora? sono morta veramente? cos'è questa catena? resterò in questo stato per l'eternità?"
Dire tutte quelle parole a raffica le costò un'immane fatica a causa della situazione in cui si trovava, ma una volta poste quelle domande si sentì libera, svuotata da un peso.

"Piacere di conoscerti, puoi chiamarmi, Vampyr"
Man mano che i minuti passavano la giovane cominciò a cambiare opinione rispetto all'essere, lentamente smise di tremare e gemere e ricominciò a pensare coerentemente
"Dunque si chiama Vampyr...un nome che sembra riflettere il suo essere, in effetti ricorda molto un vampiro delle leggende..."
Vampyr non perse tempo rispondendo con trepidazione a tutte le sue domande
"Non sono ne un angelo ne un demone,o forse sono entrambe le cose, in fondo, che importanza ha?
Si sono una creatura che un mero essere umano definirebbe ultraterrena, quelli della mia razza vengono indicati con il nome di Hollow.
Venendo a te, tu sei decisamente morta, parlando in termini puramente umani, la simpatica catena che ti spunta dal petto è tutto ciò che ti tiene ancorata alla tua vecchia, miserevole vita, tutto ciò che ti impedisce di rinascere..."
"Hollow..."
Quella singola parola uscì dalla bocca della giovane piena di invidia, lentamente cominciava a capire quello che le stava succedendo
"Rinascere...probabilmente vuole trasformarmi in qualcosa simile a lui...se è così perchè rifiutarmi?si vede che è molto potente e non ho intenzione di restare per l'eternità in questo posto legata al mio cadavere..."
L'hollow era in silenzio, la ragazza poteva solo immaginare i suoi sentimenti, se c'era una cosa di cui era certa era che non si sarebbe lasciata usare come un burattino, era sicura che qualunque fosse stata la propria reazione l'hollow avrebbe compiuto l'azione per cui era arrivato in quel posto, dunque tanto valeva che fosse lei a fare il primo passo, giusto per chiarire la situazione.
Una nuova luce si insinuò negli occhi di Moria, una luce determinata e le lacrime diminuirono d'intensità
"Non voglio girarci attorno...dimmi la verità, tu sei qui perchè vuoi trasformarmi in un hollow giusto? bè, si capisce subito che tu sei molto potente e se devo scegliere fra il restare qui da sola con il mio cadavere o il divenire un essere potente come te...be, voglio diventare un hollow, quindi ti prego non essere prolisso e liberami in fretta da questa catena...hai detto che è lei a tenermi ancora ancorata al mondo terrestre giusto?"
Dette queste parole la giovane pregò soltanto di non aver irritato Vampyr e pregò che non la uccidesse, poi ricordo che non poteva ucciderla, lei era già morta.

"Già, come hai detto sono proprio venuto qui da te per trasformarti in un hollow, certo, io preferisco usare altri termini, ma la sostanza non cambia di molto, però non è che io sia obbligato o simili, sai?
Diciamo che ho il potere di donarti una nuova vita, una nuova esistenza enormemente più interessante e libera della tua precedente, però penso che tu, se dici di voler diventare un hollow, dovresti quantomeno tentare di convincermi, non credi?
Facciamo così, ti do un minuto di tempo per farmi optare par fare di te una creatura mia simile, in caso contrario, ti ucciderò, o meglio, ti assorbirò di modo che la tua esistenza divenga parte di me e cessi completamente di esistere in questo universo.
Il tempo è appena partito..."
Le parole della giovane erano state troppo avventate e soltanto ora cominciava a rendersi conto di cosa fosse in realtà Vampyr
"Dunque è così che funziona...gli hollow si nutrono della anime dei morti...se le anime assorbite diventano parte di loro dunque vuole dire che lo fanno per diventare più forti...accidenti, ho paura di essermi infilata in una situazione da cui sarà difficile uscire..."
Nonostante tutto la giovane non si perse d'animo, se non voleva diventare parte di quell'essere avrebbe fatto meglio a convincerlo e doveva fare anche alla svelta, a causa delle sue riflessini aveva già lasciato passare perfin troppi secondi, quindi con una determinazione forzata dalla forza di volontà si alzò in piedi e tolse i residui di lacrime da occhi e guance.
"Dunque vuoi sapere il motivo per cui dovresti trasformarmi in un Hollow e non divorarmi? Bene, te lo dirò subito..."
Le parole vennero dette dalla giovane con voce decisa, ma il tono della voce non rifletteva affatto le sue emozioni, dentro di lei era infatti terrorizzata e non aveva la minima idea di come continuare il discorso
"D'accordo, devo stare calma...se mi agito finirò solo per farmi mangiare, forza Moria parla..."
Cercando di farsi forza solamente con la sua forza di volontà e con la voglia di continuare ad esistere la giovane aprì la bocca per ricominciare a parlare, ma un evento esterno la fece fermare e la fece nuovamente riflettere, proprio in quel momento si era aperta la porta dell'obitorio e lo stesso inserviente di qualche minuto prima fece il suo ingresso, così come prima non parve assolutamente notare la presenza dalla ragazza e neanche di Vampyr, al contrario della volta precedente però aveva una faccia strana, sembrava che avesse paura di qualcosa, era evidentemente nervoso e continuava a guardarsi intorno come per paura che ci fosse qualcuno di ostile nei suoi confronti, il ragazzo posò in fretta una cartellina su di una scrivania ed uscì a passo spedito dalla sala, in quel momento la giovane decise su cosa si sarebbe impuntata, era molto rischioso, ma non aveva altre idee e tanto peggi di così non sarebbe potuta andare
"Avanti, o la va o la spacca..."
Ormai il tempo messole a disposizione dal Hollow era quasi terminato e non aveva praticamente ancora aperto bocca, velocemente si schiarì la gola, poi sperando di mantenere una voce decisa e sicura cominciò a parlare
"Uno sbaglio e sono finita..."
"Ebbene, i motivi per cui dovresti farmi diventare un hollow sono molti...prima di tutto non ho alcuna voglia di porre fine alla mia esistenza, nè di rimanere in questa situazione, in cui se ho capito bene non sono nè morta nè viva"
Detto questo prese una piccola pausa per riprendere fiato e farsi forza sulle parole successive da dire
"Oltretutto io sono molto intelligente o per lo meno così mi hanno sempre detto tutti, potrei fare comodo al tuo padrone ed ho una grande brama di potere"
La parte facile era finita, da quel momento in avanti avrebbe dovuto dare sfoggio di tutte le sue abilità oratorie, per prima cosa doveva avanzare il vantaggio amichevole, ma al tempo stesso minaccioso per stuzzicare l'attenzione dell'essere
"Inoltre posso assicurarti che se mi darai l'opportunità di diventare un Hollow ti sarò riconoscente e fedele e se avrai bisogno di me ti darò una mano o per lo meno sarà così fino a quando sarai più forte di me..."
Il discorso della ragazza era quasi terminato, mancava solo la ciliegina sulla torta, l'inserviente si era accorto anche se inconsciamente della presenza di Vampyr a causa della sua enorme potenza cosa che non era successo quando c'era solo la giovane, dato che Vampyr era estremamente potente era strano che andasse in giro a trasformare anime a caso in Hollow, poteva anche essere ed allora la ragazza sarebbe scomparsa per sempre, ma lei riteneva molto più probabile che fosse stato mandato lì apposta, allo stesso modo in cui aveva supposto che ci fosse qualcuno a capo di Vampyr, stava giocando col fuoco, ma non aveva altra scelta
"Per concludere...tu hai detto che non sei obbligato a trasformarmi in hollow...bè, non ti credo...ho visto la reazione dell'inserviente alla tua presenza, sei talmente potente che perfino lui si accorgeva di te, anche se inconsciamente...dubito che un essere di tale potenza si diletti a trasformare in hollow anime a caso, secondo me ti è stato ordinato di trasformarmi in hollow...certo, sono sicura che potresti benissimo mangiarmi tornartene da dove sei venuto nel tempoche io impiego a sbattere leciglia, ma penso anche che se tu lo facessi ti troveresti in un mare di guai...dunque, se ho sbagliato e vuoi mangiarmi fallo subito, ma sappi che se entrerò a far parte di te giuro che non ti lascerò pace, ogni torcicollo, ogni maldi pancia, ogni mal di testa ed ogni dolore in genrale da quel momento sappi che sarò io a causartelo..."
La mossa era stata fatta, ora non poteva più tirarsi indietro, il suo destino era interamente nelle mani e nella bocca dell'hollow che le stava di fronte.
"E' il momento della verità...speriamo in bene se no sono finita..."

Gelida, questa la parola adatta per definire la risata scaturita dalla bocca dell'hollow, il sangue nelle vene della giovane, se c'era sangue al suo interno, si raggelò prima ancora che l'essere parlasse, lei aveva già capito di aver sbagliato anche se non voleva ammetterlo
"Sappi, mia cara, che non mi è stato ordinato da nessuno di venire qui ad occuparmi di te, ho più libertà e più potere di quanto tu non creda, io osservo e scelgo da per me i soggetti più interessanti"
Al solo udire quelle parole a Moriel crollò il mondo addosso
"Co-come? nessuno gli ha ordinato di farmi diventare un hollow? sceglie da solo i soggetti interessanti? accidenti, sono finita"
"N-no..."
Quell'unica parola uscì dalla bocca della giovane sotto forma di un flebile filo di voce strozzata
"Bonne voyage!"
Moriel lo sentiva, era arrivata la sua ora e nessuno avrebbe potuto salvarla quella votla, aveva avuto l'occasione di diventare un essere superiore e l'aveva sprecata, tutto sommato si meritava quella fine.
Vampyr dopo aver detto quelle due parole fece un gesto fulmineo, quasi impercettibile per la ragazza, ella alzò le braccia per proteggersi il volto istintivamente, ma quando raggiunsero l'obbiettivo Vampyr aveva già tranquillamente concluso la sua azione, lei pensava che la volesse divorare, invece aveva reciso la catena che la teneva collegata alla vita terrena, lei rimase stupita, se aveva capito bene le precedenti parole dell'hollow strappando quella catena lei sarebbe diventata un suo simile, non era morta lui l'aveva salvata
"Se ha rotto la catena...divent..."
La ragazza non riuscì neanche a finire il pensiero, la catena era stata spezzata molto vicino al petto, in pochi istanti la ragazza cominciò a provare un dolore allucinante, un dolore tale che neanche la peggiore delle torture umane sarebbe riuscita ad eguagliarlo, a Muriel sembrava che tutto il dolore del mondo si stesse concentrando nel suo petto, osservò esterrefatta la catena corrodersi fino al fondo, dalla sua bocca uscivano versi talmente atroci che se fossero stati sentiti da un umano anch'egli avrebbe probabilmente provato parte del suo dolore, poi tutto finì.
"Finalmente è finita...sono un hollow..."
La ragazza non poteva saperlo, ma non era più lontana dalla verità, quell'unico secondo della sua vita sarebbe stato l'ultimo passato senza provare un costante dolore, fisico e psicologico, in un istante tutto quello che era stato esplose, una miriade di particelle che si dispersero nel vento.
Nello stesso istante nel piazzale appena fuori dall'obitorio stava nascendo la nuova Moriel Tusquets, nulla dell'essere che era diventata ricordava la sua essenza in vita, un mostro alto all'incirca tre metri si stava dimenando in preda al dolore, la coda avvolta attorno ad un automobile che veniva sbattuta in ogni direzione probabilmente per sfogare l'ira.
Moriel non era più quella di una volta, ma non solo esteriormente, in quel momento lei era mossa solamente dall'istinto, nulla della sua personalità governava quel nuovo corpo, il dolore la comandava, sulla sua faccia c'era un'orrenda maschera e subito sotto la sua spalla sinistra un buco che la attraversava da parte a parte, non le impediva in nessun modo i movimenti, ma da esso si estendeva per tutto il corpo un'orribile sensazione di dolore, il brutto è che non sembrava avere la minima intenzione di scomparire; dopo molti minuti passati ad urlare ed a sbattere l'automobile con la coda l'essere che una volta era stato Moriel sembrò calmarsi lievemente, il conscio della ragazza ripresein parte il comando del corpo e finamente ricominciò a pensare, anche se non più come prima
"Devo trovare Vampyr, devo trovarlo e farmi aiutare"
"VAMPYR, VAMPYR...dove sei, vieni qui ho bisogno di te...provo un dolore tremendo..."
La ragazza pensava alle parole, ma non aveva ancora il pieno controllo di quel nuovo corpo e dalla bocca uscirono suoni difficilmente assimilabili alle parole pensate, lei sperava solo che Vampyr le udisse.
Mentre aspettava l'arrivo del suo "creatore" la giovane provò a prendere un po'di dimestichezza col nuovo corpo, l'aspetto la ripugnava ed ella stessa aveva un po'di paura di se, non ostante questo però man mano che i minuti passavano cominciò a scoprire una nuova forza dentro di lei, il suo nuovo corpo sembrava celare molte sorprese, forse non tutto sarebbe andato male.
Poi una nuova e più potente fitta di dolore le percorse il corpo e dalla sua bocca venne emesso un nuovo grido agghiacciante.

"Finalmente, mia cara, come vedi ora sei approdata ad una nuova vita che vedrai si rivelerà assai migliore di quella insulsa di prima, ovviamente a patto che segui i miei consigli.
Ora dimmi, c'è qualcuno verso cui hai provato in vita forti sentimenti, che possono essere di qualunque natura, odio amore, gelosia, ammirazione, l'importante è che siano molto intensi.
Allora dimmi, c'è qualcuno?"
L'essere si era avvicinato fino ad arrivare ad un paio di metri da lei e subito le aveva rivolto parole di consiglio, nuovamente si era presentato come il maestro che l'avrebbe guidata in quella nuova vita, ma quanto di tutto ciò che diceva era vero e quanto era solo frutto del plagio che stava attuando sulla donna? Questo Moriel naturalmente non poteva saperlo, ma allo stesso tempo nelle condizioni in cui si trovava non gliene poteva importare di meno, quindi pendeva dalle labbra di quello che ormai considerava il suo maestro e prendeva ogni sua parola come fosse oro colato
I suoi consigli...devo impegnarmi e seguire alla lettera tutto ciò che dice sì...qualcuno per cui ho provato forti sentimenti vuole sapere...qualcuno...
Il dolore limitava le se facoltà di pensiero, non solo il corpo era stato barbarizzato, ma anche lo spirito, nonostante questo però anche se lei non poteva saperlo, lo spirito sarebbe stato il primo a recuperare la sua normalità, mentre il corpo ci avrebbe messo molto più tempo e comunque non sarebbe mai tornato alla grazia di prima.
Ora però non era quello il suo problema principale, il problema era trovare qualcuno per cui avesse provato forti sentimenti, ma più si sforzava più le idee scomparivano, poi una nuova fitta di dolore la attraversò e nuovamente un urlo disumano uscì dalla sua bocca, quando la fitta finì, o meglio quando il dolore torno al basso livello che la neo hollow stava imparando per forza di cose a sopportare, le tornò in mente un singolo fatto che secondo una specie di effetto a catena le portò alla mente il luogo in cui avrebbe potuto trovare persone a lei care
"Alla mia morte...c'era un ricevimento..."
"Compleanno..."
Quella parola uscì dalla bocca della creatura quasi fosse un mugolio, poco dopo cercando di parlare in maniera comprensibile cercò di spiegare il significato di quell'unica parola
"Compleanno festa mia alla..."
A quel punto la giovane si accorse che le parole pronunciate non erano quelle pensate dal suo cervello, così si interrupe gridò con tutta la sua forza e scosse ferocemente la testa
"Accidenti, non devo fare brutta figura davanti al maestro..."
"Scusi, volevo dire che sono morta durante una festa per il mio compleanno...a casa mia saranno quindi radunati tutti i parenti e le persone che mi hanno voluto bene ed a cui penso di aver voluto bene, anche se sinceramente non ricordo molto cosa voglia dire"
Questa volta le parole, anche se sillabate in malo modo, uscirono nel giusto ordine, in efffetti solo ora cominciava a pensarci la ragazza, quando Vampyr le aveva chiesto di qualcuno per cui provasse dei sentimenti non le erano venuto in mente altro che dolore ed odio, nessun sentimento come l'amore, sembrava veramente che non sapesse più neanche il significato della parola, questo fatto stupì la creatura che trovò però subito un'altro interessante fatto su cui ragionare, per ciò non badò più al dubbio precedente non arrivando così a scoprire di non avere più il cuore; questa nuova cosa a cui si mise a pensare era in realtà una sciocchezza, le pareva infatti curioso come nel giorno in cui si apprestava a festeggiare il proprio compleanno e quindi ad iniziare un nuovo anno della vecchia stupida vita si era ritrovata invece ad iniziare un nuovo anno di una nuova e sicuramente fantastica vita, la ragazzan non poteva sapere che quella non sarebbe stata una vita fantastica, ma una vita piena di sofferenza e dolore in cui sarebbe stata costantemente braccata da tutti.