Saber Lily e Akane Fumiya

Ruolata libera

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    Come tutte le mattine Saber si era alzata presto, aveva distrutto la sua solita sveglia con il classico lancio da podista facendola sfracellare contro il muro accompagnando il sonoro “CRASHH” con “Muori maledetto aggeggio infernale” ed infine si era lavata e aveva indossato il suo abito bianco.
    “Vieni è pronta la colazione” il padre chiamò più e più volte ma non ricevette risposta, quindi fece per incamminarsi verso le scale che portavano alla camera della giovane solo per trovarsela improvvisamente davanti appena svoltato l’angolo, gli sguardi si incrociarono e il padre ebbe la peggio, gl’occhi di Saber erano gelidi e fissi, non facevano trapelare alcuna emozione anzi tendevano a spegnere quelle altri congelandoli solo al primo sguardo che si rivelava essere tagliente come il filo di un rasoio “Levati. Sei in mezzo. E comunque ci sento non devi urlare” Saber fu glaciale e spense subito la conversazione. Con un movimento fluido scivolò oltre il padre, afferrò la fetta di pane tostato sul tavolo ed uscì senza proferir parola lasciando il genitore basito sullo stipite della porta “Non mi ci abituerò proprio mai a lei. Tanto bella quanto terribile” si disse prima di tornare in se e dedicarsi alle faccende di casa.
    Intanto Saber era schizzata via e stava procedendo verso il pozzo che ogni mattina era li ad aspettarla, compiuto il suo dovere e rincasata prese da camera sua lo shinai, classica spada giapponese che viene usata durante gli allenamenti di Kendo, e si diresse nella radura nella foresta in cui i giorni precedenti aveva svolto gli allenamenti sul reiatsu, luogo in cui si era trovata bene sia per gl’ampi spazi verdi sia perché essendo fuorimano le persone non ci sarebbero mai arrivate e così non avrebbe avuto fastidiosi disturbi da estranei, cosa che la irritava assai.
    “Ok bene dovrei avere tutto” si guardò allo specchio e sorprendentemente non aveva nulla, cioè aveva solo una spada di bambù in una mano e basta ma per Saber Lily questo era avere tutto.
    Si diresse verso la foresta con passo spedito e le venne in mente l’allenamento con il sensei Sakata e le sue <passeggiate> “Quello è un passo da lumaca, esiste anche una dignità nel camminare se andassimo tutti a uno all’ora sarebbe la fine” presa accelerò il passo e in pochi minuti raggiunse il luogo prestabilito. Era una calda giornata in cui il sole batteva perennemente nel Rukongai facendo percepire una temperatura altissima, afa e calura erano elementi che Saber NON tollerava per nulla ma il suo carattere le permetteva di mascherare il disagio di quella situazione riuscendo quindi a concentrarsi comunque sul suo obbiettivo senza stare a sprecare tempo. Ormai si allenava tutti i giorni da otto anni nell’arte della spada seguendo un ferreo metodo che le consentì di apprendere al meglio i suoi esercizi e di padroneggiare con una certa sicurezza lo shinai e sebbene fosse sempre uguale tutti i giorni, non si annoiava mai perché in lei albergava una forza di volontà senza pari che la spronava e la spingeva a dare sempre di più, dopotutto lei aveva un sogno e lo avrebbe perseguito sicuramente.
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”

    “Ancora una serie”
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”

    Ripetizioni di attacchi e affondi alla nausea, scatti e rapidi cambi di direzione uniti a movimenti fluidi del suo corpo facevano si che la figura di Saber danzasse al vento in un campo di erba verde mentre le sue vesti bianche e i suoi capelli si disperdono e formano strani giochi di luce mentre il sole li colpisce, in tutto questo però il suo sguardo era fermo e fiero orientato alla distruzione di quello che lei ormai considerava l’unico nemico del mondo.
    Tutto pareva fermo attorno a lei e solo la sua figura volteggiava nell'aria seguita dai raggi di luce e dal rumore delle fronde degl'alberi ma poi qualcosa la fece fermare...
    Per approfondimenti sul lancio della sveglia vedere QUI


    Edited by Byakuya~ - 24/7/2012, 12:24
     
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    Erano anni che Akane non andava a prendere un po’ di sole al mare. A Tokio non vi era mai stata una brezza così piacevole in una mattinata di mezza estate. Le onde infrangersi contro gli scogli, il monte Fuji alle spalle, sua madre accanto stesa al sole che....
    -Mamma???- Akane sia alzò di scatto dal panno che aveva steso sulla sabbia.
    -Mamma!!! MAMMA!!! Che ci fai qui? E io che ci faccio qui? Sono morta... o no? - Akane provò a tendere una mano verso di lei, ma improvvisamente si girò e comparve al posto di quel suo viso così dolce, il volto di quell’uomo, quel mostro, che la fissava con il suo sguardo omicida, sfiorandole i capelli e sussurrandole...
    -Che bei capelli, mia piccola Akane... Sono diventati molto più lunghi di prima...Ora assomigliano proprio a dei lunghi... lunghissimi... SPAGHETTI!-
    A quella parola la non più così piccola Akane sussultò destandosi dal suo sonno... Era tanto che non faceva quel sogno... non lo ricordava ogni volta che si svegliava, ma le lasciava addosso quella sensazione di terrore e di paura, che si allontanava solo dopo una bella tazza di the e un bel bagno ristoratore.
    Si guardò intorno. Era nella sua modesta casetta nel Rukongai...Akane non si rendeva conto del tempo che passava e, per questo, da quando era giunta lì, aggiungeva ogni giorno un dettaglio ad una composizione floreale. Contò che ogni anno, un fiore alla volta ne terminava una...e, un fiore di loto un giorno e un fiore di ciliegio un altro, poi un intrecciata di rami il giorno dopo ancora, finchè non si rese conto che erano passati ben più 250 anni. Quel giorno aveva appena terminato la sua duecentocinquantesima composizione.

    È proprio vero che il tempo passa velocemente quando ci si diverte. Akane sorrise a questi pensieri visto che non capita tutti i giorni di guardarsi allo specchio dopo così tanto tempo e avere ancora la pelle così candida e liscia. Cominciò a canticchiare una specie di motivetto che da quella mattina le suonava in testa. Accompagnato da una dolce tazza di the ai fiori di ciliegio e dalle fusa di un gatto tutto bianco che veniva da quasi 100 anni a farle visita, quel motivetto permise ad Akane di ritrovare la sua tranquillità.
    -Che dici, Tose-chin? Andiamo a lasciare al solito posto la nostra nuova scultura?- Il gatto con i suoi grandissimi occhi gialli che spiccavano in contrasto con il suo morbido pelo bianchissimo (per questo Akane le aveva dato il nome di Tosei che significa stella d’inverno) la guardò nei suoi grandissimi occhi azzurri e sembrava aver capito, o almeno così pensò Akane, visto che le aveva risposto con un forte e vigoroso
    -Meeeeow!-
    -Mmm... tuttavia quei Cubetti di yōkan continuano a fissarmi. Penso proprio che se continuano così dovranno andare a fare compagnia ai Dorayaki di ieri. Che dici tose-ch...EHI!-
    Tosei la aveva anticipata sparendo dalle sue ginocchia e saltando sul tavolo con un balzo pari solo ad un puma, mangiando quei dolcetti per cui anche lui andava matto.
    -Golosone di un gatto... Me la pagherai cara! Per punizione niente pranzo... ed è inutile che mi fai le fusa! L’hai fatta grossa!-
    Qualsiasi problema poteva essere grosso per Akane se c’era di mezzo il cibo e soprattutto i dolci.
    Ma nessuno poteva riuscire a rovinarle la giornata; non quel giorno. C’era un cielo così chiaro e un’aria così frizzantina che non potevano far altro che metterla di buon umore. Così prese la sua scultura e dopo aver dato un’ultima occhiataccia al gatto che si era messo in posizione “Ti prego perdonami... e portami altri dolci quando torni!” gli disse con uno sguardo e un sorriso gelido:
    -Stai attento! Non so quanto ti convenga attendere il mio ritorno!-
    Il gatto, visto il tono minaccioso della ragazza, terrorizzato, fuggì nel suo cestello sotto la sua mandria di cuscini. Akane rise (adorava farlo spaventare) e dopo aver salutato il suo Tose-chin varcò la soglia della sua piccola casetta.
    Cominciò ad avviarsi verso la foresta dove in una piccola insenatura aveva poggiato tutte le sue altre sculture. Era il suo luogo paradisiaco. Non seppe mai perchè era così brava nel creare quelle composizioni floreali ma farlo la rilassava. E soprattutto ora che le composizioni erano diventate così tante era diventata una specie di serra. Stranamente infatti quei fiori non appassivano. Forse solo le primissime composizioni si erano un po’ affievolite ma...
    -Dopotutto sono passati 250 anni!- Dopotutto non si era ancora abituata al pensiero che fosse passato così tanto tempo. E in parte si sentiva così sollevata di avere ancora l’aspetto di una giovane dama. Mentre stava per giungere alla foresta osservò la sua figura, i suoi vestiti. Quel giorno aveva deciso di non uscire con il suo solito kimono rosa che spiccava in mezzo alla gente del villaggio. Quel giorno aveva preferito mettersi qualcosa di più comodo ma come sempre elegante. Non si smentiva mai. Nel frattempo si sfiorava i suoi bellissimi capelli rosso sangue compiacendosi del fatto che non ne fosse spuntato nemmeno uno bianco. Si sentiva più bella che mai. Chiamala modestia. Eppure il suo egocentrismo venne interrotto proprio quando arrivò a destinazione, dove in lontananza cominciò a sentire delle voci, anzi una sola voce, sembrava una ragazza.
    -Ichi-ni-san
    Akane accelerò il passo per vedere di cosa si trattasse. Non doveva essere lontana e grazie alle sue gambe sottili e slanciate Akane non se la cavava tanto male in velocità. E poi la spingeva la paura. La paura che qualcuno avesse scoperto il suo passaggio o le avesse distrutto il lavoro di 250 anni o forse...Forse no...
    Niente di tutto questo.
    Akane aveva ragione! Era una ragazza! Akane non voleva ammetterlo ma era una ragazza a dir poco... stupenda: capelli biondi e occhi azzurri... ma era un azzurro diverso da quello di Akane. C’era una luminosità diversa e un colore più... gelido ma al tempo stesso incredibilmente affascinante. La sua voce che continuava ad urlare -Ichi-ni-san – rimbombava per tutta la foresta. Si destreggiava in maniera quasi divina con quella spada...
    - Mmm ... dovrebbe essere bambù...
    Akane lo aveva utilizzato per alcune composizioni e ormai sapeva riconoscerlo.
    Però non ci fece molto caso perchè quella figura, era solo una ragazza ma davanti ai suoi occhi... i modi con cui si muoveva, la grinta che ci metteva, rapidissima e con l’incredibile spettacolo verde della foresta creava uno sfondo di assoluta magnificenza. Un contrasto di colori e una poesia che nemmeno gli alberi di ciliegio in una giornata estiva potevano raggiungere. Akane non seppe perchè inizialmente, ma non riusciva a toglierle gli occhi di dosso e non si era accorta che le sue labbra si erano leggermente aperte per l’immenso stupore e la meraviglie che uno spettacolo simile potesse sprigionare. Qualsiasi cosa stesse facendo era sicuramente una delle visioni più belle che Akane avesse mai visto e non tardò ad arrivare un pizzico di invidia, mista a una sensazione mai provata di profonda ammirazione. Voleva assolutamente sapere chi fosse, come faceva a muoversi così armoniosamente... ma il suo orgoglio e la sua meraviglia permisero alle sue labbra di pronunciare una sola piccola parola sottovoce... Non voleva disturbare la ragazza ma non potè fare a meno di dire:
    -Wow-
    Akane stringeva ancora fra le mani la sua bellissima composizione che non le sembrava più così dopo quell’armonia di colori, movimenti e determinazione che vide quel giorno. Non sapeva che quello non sarebbe stato un giorno come tanti altri. Quel giorno avrebbe cambiato completamente il suo modo di essere e il suo... se così si può dire... futuro.
    Ahahah sono a conoscenza della gittata olimpica della sveglia da parte tua, Lily-chan XD e comunque per il post spero di non averlo fatto molto lungo O.o


    Edited by Feferocky - 5/7/2012, 19:48
     
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    Mentre il vento continuava a muovere le foglie degl’alberi e far frusciare l’erba attorno a Saber lei ebbe un fremito, come se qualcosa o qualcuno fosse comparso vicino a lei e così, come se nulla fosse compì un ampio giro su se stessa per vedere tutta la zona circostante. Proprio durante la sua vorticata notò una figura esile che la osservava a circa una ventina di metri, era una ragazza alta più o meno come lei simile nell’aspetto ma non nel vestire infatti portava dei bellissimi capelli rossi raccolti un po’ come Saber che brillavano incredibilmente sotto la luce del sole e aveva occhi azzurri di una tonalità veramente chiara che trasmettevano tranquillità e felicità, sensazioni opposte a quelle che provavi fissando Saber. Mentre stava terminando l’esercizio sentì un flebile suono uscire dalle sue labbra una esclamazione di stupore un “Wow” che fu difficile da percepire ma che comunque destò la curiosità della spadaccina. Evento assai raro infatti molto spesso anzi sempre si limitava ad ignorare gli eventuali passanti, cosa assai più rara, che si fermavano per guardarla ma invece questa volta aveva una sensazione diversa, come se quella ragazza avesse puntato il suo sguardo su di lei, fisso e le pareva quasi di essere diventata oggetto di ammirazione e quindi decise di fare una pausa.

    Si diresse verso di lei camminando mentre respirava profondamente per lo sforzo dell’allenamento, notò che più le si faceva incontro più la figura le pareva molto femminile a differenza sua, aveva una pelle liscissima rosata e indossava un completo molto strano quasi da scolaretta delle superiori, cosa che lasciò perplessa Saber avendo lei gusti molto più mascolini o comunque semplici, vestiti che rimanevano su colori grigi tonalità che non le dispiaceva “Almeno non è vestita di rosa con i fiorellini” pensò ma subito si ricredette, appena arrivò a pochi passi da lei vide che stringeva in mano delle composizioni floreali apparentemente fatte da lei "Ma pensa te appena lo avevo pensato" non amava i fiori per nulla.
    “Scusa hai bisogno di qualcosa?” Le rivolse la parola con tono fermo e inquisitorio, era stranamente incuriosita da quella figura così diversa da lei che aveva appena incontrato, non capiva il motivo di tale interesse per un essere così apparentemente debole e gracile ma comunque voleva sapere perché fosse li e perché la fissava.
    Aveva paura di essere stata magari troppo dura e non voleva averla spaventata magari con un atteggiamento aggressivo o magari per la sua posa che solitamente assumeva nei momenti di pausa cioè con lo shinai appoggiato sulla spalla “Magari la spavento” stranamente si poneva domande <da ragazza> cosa che mai era accaduta prima di quel momento.
    Fissava gl’occhi di quella giovane come a specchiarsi, vedeva come la bambina che era lei dieci anni orsono, innocente e indifesa prima di subire la trasformazione che l’aveva portata ad allenarsi giorni e giorni per uccidere e vendicarsi, da un lato voleva conoscere questa ragazza dall’altro ignorarla perché sentiva che la sua tranquillità poteva essere in qualche modo turbata da questa ragazza dei fiori.
    Era combattuta terribilmente e proprio non sapeva come comportarsi, priva d’idee e di domande e quindi si limitò ad attendere…

    Edited by Byakuya~ - 24/7/2012, 12:24
     
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    Nella mente di Akane quell’immagine meravigliosa e splendente continuava a ripetersi, e ancora e ancora, finchè non si rese conto che la sua espressione di stupore, riflesso dei suoi pensieri, non era stata pronunciata con un tono così basso. Infatti la ragazza si fermò dopo aver concluso i suoi rapidi movimenti con un ultimo giro, non meno spettacolare.
    Ora Akane poteva vederla meglio; sembrava proprio stanca. Respirava affannosamente e come aveva visto, nonostante i movimenti era veramente una ragazza bellissima. Sembrava leggermente più piccola di lei. Ma ormai Akane sapeva che l’età non aveva più importanza. Non nel Rukongai, almeno.
    -Chissà da quanto tempo è qui- Il pensiero delle sue composizioni ormai era sfumato. I suoi grandissimi occhi azzurri avevano assunto un colore quasi turchese, forse per la troppa meraviglia, forse per il caldo che c’era quel giorno.
    Per un singolo istante la sua mente si rivolse ad un nuovo pizzico di invidia che venne immediatamente sostituito da una felicità immensa, una sensazione che Akane non aveva mai provato prima e di cui voleva a tutti i costi far tesoro. Non si sarebbe lasciata sfuggire un’occasione simile: voleva conoscere tutto di quella ragazza.
    -Come fai a...? Dove hai imparato? Insegnami ti prego ad essere luminosa e forte come te!-
    Akane era convinta di lasciar trasparire tutti questi pensieri attraverso i suoi sguardi ma dopo essersi come risvegliata da uno stato di coma profondo, forse per questo non era riuscita a sentire che la ragazza le avesse appena detto:
    -Scusa hai bisogno di qualcosa?- dalle sue labbra uscirono solo queste parole:
    -Sei...Fantastica! Meravigliosa!-
    Non si era accorta di aver fatto cadere la composizione. Per fortuna non si era rovinata. Semplicemente ormai tutta la sua attenzione era rivolta a lei. Sembrava quasi una bambina che aveva visto per la prima volta un arcobaleno. Spontanea e immatura, era andata contro qualsiasi tipologia di decoro. E non appena si accorse di ciò, arrossì e tornò in sè leggermente imbarazzata.
    -Che vergogna! Ora penserà che sono una stupida! Aspetta... Forza Akane ricomponiti! Ti ha fatto una domanda! Rispondile!-
    Abbassandosi a riprendere la sua piccola composizione Akane aveva trovato la scusa migliore per abbassare il volto affinché non vedesse il rossore che aveva avvolto il suo dolce viso. Sì. Le bastavano quei pochi secondi per ricomporsi. Così una volta rialzatasi la guardò con il suo sorriso luminoso di sempre e dopo un leggero inchino con la schiena, facendo finta che non le avesse detto nulla, con voce calma le disse:
    -Perdonami! Non volevo disturbarti. Ero venuta a lasciare... questo oggetto- si sentiva in colpa a chiamarlo così - lì dentro-. E indicò la piccola insenatura dove c’erano tutte le altre composizioni. Il luogo era proprio accanto al punto in cui la ragazza si stava allenando. Strano che non se ne fosse accorta. Ah forse era per la siepe che era cresciuta davanti.
    -Sì infatti. Non poteva vederla da quella posizione.-
    Akane aveva fatto bene a scegliere quel posto. Così rivolse di nuovo il suo sguardo sulla ragazza, senza fissarla ovviamente, però con la sua solita spontaneità e allegria voleva assolutamente farle una domanda.
    -Posso chiederti... Qual è il tuo nome?-
    Dentro di sè, Akane ancora sentiva il cuore che le batteva all’impazzata. Era stato uno spettacolo che la aveva fatto venire i brividi nonostante la giornata calda. Sperava solo di non averle fatto pensare che fosse una stupida.
     
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    “Sei...Fantastica! Meravigliosa!” fu la risposta della ragazza davanti a lei che colpì profondamente Saber “Io fantastica? Scusa ma cosa intendi?” fu l’unica risposta che riuscì a formulare in quel momento tra lo stupore e la curiosità che quelle parole suscitarono in lei “Dicevi di me?” La fissava e più lo faceva più notava dettagli della sua persona, pareva essere una ragazza molto timida e riservata, abbastanza insicura di se ma comunque vi era una sorta di determinazione che veniva emanato intorno a lei, un’aura molto simile a quella che lei stessa sentiva di creare, voleva conoscere questa ragazza e capire cosa le consentisse di essere così magnetica.
    A un tratto notò che quello che aveva in mano le sfuggì andando a finire in terra, subito questa si chinò per raccoglierla, pareva imbarazzata o era intimorita, Saber non riuscì subito a capire cosa destava turbamento in lei ma decise, sforzandosi di provare ad indagare ma venne interrotta da alcune parole “Perdonami! Non volevo disturbarti. Ero venuta a lasciare... questo oggetto” e intanto indicò un cespuglio poco lontano dal luogo in cui si allenava “lì dentro” Saber non aveva mai notato quel posto ma comunque non è che le importasse molto “Ah ok” fu l’unica risposta che le venne spontanea, fredda e distaccata come sempre.
    La rossa fece un grande sorriso e un leggero inchino “Doveva essere di buona famiglia vista l’educazione che ha” fu il pensiero della spadaccina che per quanto contro voglia rispose al saluto con lo stesso saluto, leggero inchino e sorriso, non proprio convinto questo ma comunque pensò accettabile.
    Pareva finire lì la loro conversazione ma decise per qualche motivo a lei tutt’ora ignoto di protrarla e così formulò una frase, era in procinto chiedere il classico “Come ti chiami?” ma fu difatti anticipata di un istante e le labbra della giovane davanti a lei proferirono dolcemente le stesse parole che Saber aveva pensato ma con una nota di diversità che quasi la imbarazzò “Posso chiederti... Qual è il tuo nome?” La voce colpì come un tuono l’animo della spadaccina che tentennò un attimo sconcertata e quasi stupita della calma e mielosità di quel tono di voce “Saber mi chiamo Saber Lily. E tu?” la voce divenne più distesa e rilassata, aveva rotto il ghiaccio, non capiva con quale intento ma la ragazza davanti a lei le trasmetteva sensazioni positive che voleva comunque conservare più a lungo possibile data la rarità di queste nella sua anima tormentata…
    In un primo istante l'unica cosa che venne da pensare per giudicare la ragazza fu l'aggettivo <stupida> ma più guardava le sue movenze e i suoi comportamenti più si accorgeva di aver sbagliato giudizio..

    Edited by Byakuya~ - 24/7/2012, 12:24
     
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    -Io fantastica? Scusa ma cosa intendi? Dicevi di me?-
    Beh era a dir poco ovvio visto che non sembrava ci fosse nessun altro lì intorno. O almeno così sembrava. Eppure Akane voleva farglielo notare a tutti i costi. Non era solita fare complimenti a qualcuno ma quella era senz’altro un’eccezione. Quindi Akane avendo ritrovato il suo decoro, cercando di mantenerlo il più possibile le rispose con il suo solito brillante sorriso.
    -Assolutamente! Sul serio! Non ho mai visto nulla del genere! –
    Nel frattempo la ragazza aveva già risposto alla sua domanda.
    -Saber mi chiamo Saber Lily. E tu?-
    La ragazza che tanto ammirava le aveva risposto! Era un nome bellissimo, proprio adatto ad una ragazza forte come lei. Akane non sapeva perchè, ma dentro di sè aveva delle conoscenze di lingue straniere che forse avevano a che fare con il suo passato. Eppure sapeva quale fosse il significato della parola Saber. In inglese significava ‘spada ricurva’.
    Lily invece significava ‘giglio’. E fu per questo che Akane la chiamò, un po’ per rispetto (non credeva che fosse necessario chiamarla già per nome), un po’ per la sua passione per i fiori...
    -È un piacere conoscerti, Lily-chan. Il mio nome è Akane. Akane Fumiya.-
    Poi i suoi pensieri decisero di presentarsi sotto forma di parole.
    - Il nome Saber ti si addice, sai? Si vede che sei una ragazza forte! – Poi si rese conto che aveva ancora la composizione in mano e si avvicinò all’insenatura per lasciarla al suo posto. Come previsto, non vi era nemmeno un danno. All’interno tutto era così luminoso e perfetto. L’armonia di quei colori vista nel suo insieme le pareva un autentico miracolo. Quasi come quello che aveva visto poco prima.
    Così uscì dall’insenatura e si rivolse nuovamente a Lily-chan.
    - Forza Akane! Chiediglielo! Ormai tanto già sa che sei una stupida. Peggio di così...-
    Era la prima persona con la quale realmente aveva fatto conoscenza dopo così tanti anni. In genere Akane era socievole ma nel villaggio al massimo salutava i vicini e qualche volta andava a magiare un boccone da qualche negozietto sparso qua e là. E lì è inevitabile trovare qualcuno con cui parlare. Eppure quella ragazza, Saber Lily... (Waaaaa! Che nome celestiale!!)... Akane voleva assolutamente conoscerla. Magari chissà. Un giorno sarebbe anche potuta nascere un’amicizia. La primissima amica. Avrebbero mangiato insieme, magari riso insieme (certo le pareva un po’ strano visto che era piuttosto fredda).
    -Ok sto andando un po' oltre con la fantasia-
    Eppure in un certo senso sentiva di avere una sorta di compatibilità, nonostante sembrassero così diverse. Magari conoscendola di più lei le avrebbe dato dei consigli per muoversi come lei. Anche se Akane sapeva che ognuno è unico a modo suo e quella ragazza aveva certamente un dono. Eppure doveva assolutamente porle quella domanda.
    - Lily-chan! Posso chiederti dove hai imparato a muoversi così bene?- Non voleva essere indiscreta. Magari anche per lei era una capacità che aveva mantenuto da un passato che non ricordava o forse... forse era nata lì, nel Rukongai. Così, ancora più incuriosita Akane rimase in ascolto.
    Ahahah sembra che Akane si stia innamorando di te! Cerca di non fraintenderla XD
     
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    “Assolutamente! Sul serio! Non ho mai visto nulla del genere!” Saber rimase stupita da quelle parole, leggeva un misto di ammirazione, adorazione e venerazione nella sua voce, così gentile e tranquilla che riusciva quasi a farla rilassare evento assai raro. “Io cosa avrò di speciale. Sono movimenti così banali e semplici” non capiva il cosa avesse attirato l’attenzione di quella ragazza che pareva come una rosa in un prato, no era diversa, era senza spine, solo una candida rosa rosa che dondolava al vento in una giornata primaverile quando il sole appena spunta all’orizzonte e la brezza mattutina fa volar via i ricordi della notte.
    Alla domanda di Saber arrivò subito risposta “È un piacere conoscerti, Lily-chan. Il mio nome è Akane. Akane Fumiya.” Le piaceva come suonava quel nome e se lo ripetè nella mente “Lily…-chan” le piaceva certo era molto formale ma era decisamente orecchiabile, senza contare l’ardore che si leggeva negl’occhi della ragazza quando lo pronunciava.. Pareva piacerle pure a lei…
    “Akane Fumiya” un nome che Saber aveva già sentito qualche volta forse perché comunque un bellissimo nome giapponese che sicuramente qualcuno avrà pronunciato in sua presenza, ma il suo pensare venne interrotto dalle parole, ancora una volta proferite con un tono paradisiaco che tranquillizzava Saber “Il nome Saber ti si addice, sai? Si vede che sei una ragazza forte!” mai aveva riflettuto se il suo nome le se addicesse, lei era lei semplice ma quell’osservazione creò un piccolo siparietto nella sua mente “Mi si addice, mai ricevuto un complimento simile. Che ero forte mi è sempre stato detto un po’ da tutti ma che il mio nome mi si addicesse mai” era frastornata e dubbiosa, emozioni che però volarono via non appena la Akane si mosse andando a posare quei fiori che stringeva in mano nell’insenatura che prima aveva indicato “Ah giusto ecco perché era qui” seguì il suo movimento e osservò dove poggiò la composizione e notò quelle precedentemente li deposte e ne restò colpita, vuoi il gioco di luci e colori che venne a crearsi, vuoi la sua leggera stanchezza che ne smorzò il caratteraccio o vuoi il destino, insomma trovò graziosi quei fiori. Non disse nulla ma forse il suo volto aveva fatto trapelare più del dovuto, come quello della giovane aveva fatto, infatti quando si voltò nuovamente verso di lei Saber ebbe l’impressione di essere divenuta una sorta di fulcro dell’attenzione, Akane era focalizzata su di lei…
    “Lily-chan! Posso chiederti dove hai imparato a muoversi così bene?” una domanda ruppe il silenzio…
    “Dove ho imparato dici” ci mise poco a formulare la risposta tanto ovvia era “Mio padre mi ha insegnato le basi fin da bambina e poi ho continuato ad elaborare le movenze da sola. Ormai sono circa nove dieci anni che ci lavoro sopra cercando di migliorarli e perfezionarli al meglio” subito non se ne rese conto ma con quella frase aveva appena detto più parole che in una intera conversazione con suo padre e questa davanti a lei era un’estranea.
    Sicuramente qualcosa non andava e la prova fu che Saber aggiunse alle sue, già molte parole una domanda “Ma tu dove vivi?”

    Edited by Byakuya~ - 24/7/2012, 12:25
     
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    -Io cosa avrò di speciale. Sono movimenti così banali e semplici-
    Modesta, oltre che bellissima e forte. Era lei che Akane ammirava e probabilmente non era stato nemmeno un caso. Akane credeva nel destino e dentro di sé era certa di poter diventare sua amica. Lo voleva con tutte le sue forze. Poi dopo che Akane le fece il complimento sul suo nome, Lily-chan, aumentando ancora i suoi innati livelli standard all'interno dell'ipotetica lista "persone da frequentare" nella mente di Akane, disse:
    -Mi si addice, mai ricevuto un complimento simile. Che ero forte mi è sempre stato detto un po’ da tutti ma che il mio nome mi si addicesse mai-.
    Akane la vedeva piuttosto confusa. Forse aveva esagerato un po’ con i complimenti. Non voleva imbarazzarla e fu anche per questo che si allontanò da lei, dopo averle dedicato un gran sorriso, per andare a porre i fiori nell’insenatura. Poi quando si voltò vide che il volto della ragazza: sembrava aver tirato fuori un piccolo sorriso nell’aver visto tutti quei colori insieme in un posto così piccolo. Poi però si ricompose subito. Lily-chan e Akane avevano una caratteristica in comune.
    -È orgogliosa! Proprio come me…-
    Akane si compiacque molto di questo fatto. E per rompere il ghiaccio le chiese:
    -Lily-chan! Posso chiederti dove hai imparato a muoversi così bene?-
    -Dove ho imparato dici-
    Improvvisamente ad Akane sembrò di essere riuscita a sciogliere una parte di quell’apparente ghiaccio che sembrava avvolgere Lily-chan (caratteristica che ad Akane non dispiaceva affatto, anzi la rendeva anche più speciale)
    -Mio padre mi ha insegnato le basi fin da bambina e poi ho continuato ad elaborare le movenze da sola. Ormai sono circa nove dieci anni che ci lavoro sopra cercando di migliorarli e perfezionarli al meglio-
    Akane ascoltava con grande attenzione la sua nuova… conoscenza? Amica?
    -Mmm sarebbe scortese pensare di essere già amiche anche se mi piacerebbe … - Akane aveva deciso di lasciarle i suoi spazi prendendo le cose con calma.
    Era stupita che una ragazza apparentemente così riservata le avesse rivelato qualcosa della sua vita personale. Ma al tempo stesso era incredibilmente felice! E dentro di sé cominciava ad ammirarla ancora di più. Ma probabilmente se Akane l’avesse ricoperta ancora di complimenti si sarebbe imbarazzata e lei non voleva crearle dei disagi.
    Fece bene a continuare ad ascoltarla, perché anche lei si rese conto di aver detto informazioni personali con una spontaneità unica. Subito dopo le chiese
    -Ma tu dove vivi?-
    Veramente incredibile! Akane era a dir poco onorata che Lily-chan le avesse posto una domanda simile. Così le rispose subito.
    -Abito proprio qui vicino. Anzi visto che probabilmente QUALCUNO- e alzò leggermente la voce in tono quasi minaccioso pensando a Tosei, quel golosaccio- si mangerà tutti i dolci se non torno in fretta, che ne pensi di venire ad assaggiarne qualcuno? Così ti riposi anche dal tuo allenamento. Ah e comunque ce ne sono alcuni veramente buoni e anche energetici. Vedrai! Ti faranno sentire un leone. Sono brava a cucinare i dolci sai?-
    Era così felice di poter avere una conversazione così spontanea con qualcuno, che dimenticò che nelle sue leggi di decoro vi fosse anche il “non parlare troppo così da annoiare l’ascoltatore”.
    Come al solito mostrava uno dei suoi sorrisi migliori. Le sarebbe piaciuto moltissimo ospitare Lily-chan in casa sua. Chissà se le piacevano i dolci.

    Scusa il ritardo e scusa se ho preso il discorso da così lontano... dopotutto c'erano dei discorsi che non avevo considerato. XD
     
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    Saber non capiva cosa stava succedendo ma in un certo senso quella ragazza davanti a lei così apparentemente indifesa e parimenti gentile riusciva ad avere un effetto calmante sul suo turbolento animo perennemente impegnato in una battaglia eterna contro se stesso e il mondo.
    Quella ragazza che tanto pareva essersi infatuata dei lei le faceva ricordare un passato ormai lontano e perduto nei meandri della momoria, sepolto da dolore e tristezza che con lo scorrere dei giorni, delle settimane, dei mesi e degl’anni avevano creato una spessa cortina che rivestì il cuore di Saber facendola sprofondare in quello che ora è il suo attuale modo di comportarsi, Akane rappresentava una specie di luce abbagliante che per la prima volta da quel giorno era riuscita a fare breccia, seppur in maniera superficiale in quella scorza.
    “Cosa dovrei fare??” si chiedeva Saber “Non vorrei farla rimanere male…” poi ebbe per un attimo la sensazione che quei pensieri non fossero i suoi ed infatti aveva ragione “Ma-ma perché penso cose del genere.. Lei è una perfetta estranea non dovrei essere così amichevole” fissò per un istante il viso di Akane e quel suo sorriso e sembrò dimenticarsi tutto…
    In quella giornata, in quella radura, davanti ad una estranea la ferrea determinazione che aveva caratterizzato per anni e anni Saber Lily tremò, non a causa di un nemico assai potente, di un ostacolo davvero insormontabile o davanti alla morte di un caro (solo il padre per lei al momento) ma bensì, e proprio questo la spaventata e al contempo la incuriosiva, il suo spirito aveva vacillato di fronte ad una ragazza dai capelli rossi amante dei fiori.
    Era parimenti stupita e preoccupata di quella situazione, confusa ed incerta, tanto che le sue labbra per la primo volta si interessarono alla vita di una persona appena incontrata “Ma tu dove vivi?” questo la voce di Saber chiese ad Akane, perché fu la voce non il cervello di Saber a parlare, lei non avrebbe mai fatto qualcosa del genere eppure lo fece e ancora più sbalorditivo fu il seguito della conversazione, la risposta che diede alla domanda della ragazza se la ricorderà per molti molti anni avvenire..
    “Abito proprio qui vicino. Anzi visto che probabilmente QUALCUNO e alzò leggermente la voce in tono quasi minaccioso, quel golosaccio “si mangerà tutti i dolci se non torno in fretta, che ne pensi di venire ad assaggiarne qualcuno? Così ti riposi anche dal tuo allenamento. Ah e comunque ce ne sono alcuni veramente buoni e anche energetici. Vedrai! Ti faranno sentire un leone. Sono brava a cucinare i dolci sai?”
    A queste affermazioni che, bisogna ammettere, Saber non comprese fino in fondo la risposta della ragazza fu sconcertante: fredda e distaccata come sempre avrebbe dovuto rispondere un secco “NO” inchinarsi, ringraziare della compagnia e tornare ad allenarsi ma quel giorno non andò così e dalle labbra rosate poche parole uscirono che destarono stupore a Saber stessa e forse anche alla ragazza “Ehm s-si… T-ti seguo….”
    Forse era particolarmente stanca, forse era sotto il controllo di un nemico abile ed estremamente potente o forse per la prima volta lasciò traspirare un briciolo di quella sua umanità così a lungo repressa…
     
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  10. Feferocky
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    Akane era così felice di poter parlare così spontaneamente con una ragazza come lei, bellissima, fortissima... Aveva voglia di sprizzare gioia da tutti i pori, ma come suo solito si limitò a sorridere. Non ricordava proprio nulla di quello che avesse vissuto prima di arrivare nel Rukongai e comunque, dopo tutto il tempo che era passato, grazie a quella piccola ma intensa luce nella sua “vita”, se così si poteva chiamare,il suo passato non avrebbe avuto più importanza. Troppe volte aveva cercato invano di trovare una persona che le fosse congeniale, che le rivolgesse un’espressione sincera, non necessariamente un sorriso, ma che le infondesse nella parte più profonda dell’anima... un BRIVIDO. Una sensazione vera, concreta, REALE. Sì. Perchè era proprio quello che aveva cercato per tutto quel tempo. Ogni giorno che passava le sembrava così evanescente, persino le persone che le passavano accanto, i luoghi che osservava, le sue ambizioni... l’unico elemento che la aiutava a mantenere quel pizzico di speranza che le era rimasto, si incentrava sulle sue creazioni di fiori. Ogni dettaglio, un giorno, ogni creazione, un anno.
    E poi, tutto in un lampo, quella ragazza, Lily-chan, in pochi secondi le aveva cambiato la vita.
    - Forse non saprà mai quanto le sono grata...- Ma ad Akane non importava. Era felice e sapeva che da quel momento in poi lo sarebbe stata sempre di più. Lily-chan le aveva detto che il padre le aveva insegnato ma forse non era stato solo quello a renderla così... ci doveva essere una specie di scuola di arti marziali o giù di lì...di una cosa era certa: voleva diventare forte come lei.
    Nel frattempo si rese conto che Lily-chan aveva leggermente sgranato gli occhi dopo aver sentito la proposta di Akane.
    -Forse l’ho spaventata. In effetti le sarà sembrato strano che l’ho invitata così all’improvviso a casa mia per mangiare dei dolci. Eppure mi piacerebbe farle conoscere quel grassone di...-
    -Ehm s-si… T-ti seguo…-
    -COMECOMECOME????-
    In quel momento Lily-chan interruppe i suoi pensieri con parole che Akane non si sarebbe aspettata.
    Sul suo viso si accese un sorriso ancora più grande dei precedenti. Era a dir poco entusiasta! A tal punto che non potè fare a meno di dire:
    -DAVVERO? – poi come suo solito, dopo essere di nuovo arrossita per l’imbarazzo, cerco in maniera inconfodibilmente impaccata di ricomporsi.
    - ehm... cioè... volevo dire... Perfetto! Seguimi... è da questa parte.-
    Non appena si girò, sperando che la seguisse, che non fosse tutto un sogno, si lasciò scappare un altro sorriso. La ragazza che tanto ammirava, la sua nuova... beh sì...conoscenza? Amica? ...sarebbe venuta a casa sua...
    -chissà cosa potrei prepararle... Devo fare dei dolci buonissimi, ma nemmeno troppo pesanti...oh! Se Tosei la aggredisce lo uccido... non ha mai visto un estraneo... chissà come reagirà...-
    Nel frattempo cominciò a percorrere indietro la strada del boschetto. Casa sua non era affatto lontana. Una volta uscite avrebbero percorso un altro piccolo tratto e sarebbero arrivate.
     
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